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Economia dell’accesso vs proprietà

Nella Sharing Economy assistiamo allo spostamento, per quanto riguarda la fonte di creazione del valore per il consumatore, dal principio del Possesso al principio dell'Accesso

Il ruolo della proprietà privata sta cambiando radicalmente con effetti di straordinaria portata sulla società Per tutta l’era moderna proprietà privata e mercati sono stati sinonimi; anzi, la stessa economia capitalistica è fondata sull’idea di scambio di beni in liberi mercati.

Come afferma Jeremy Rifkyn nel suo libo “L’era dell’accesso” , la parola mercato si riferiva ad uno spazio fisico in cui venditori e compratori trattavano merci e bestiame. Ma già alla fine del diciottesimo secolo il termine aveva perso ogni legame con qualsiasi riferimento geografico ed era utilizzato per descrivere astrattamente il processo di compravendita di beni.

Il mercato è un elemento importante e pervasivo della nostra vita. Tutti, volenti o nolenti, siamo profondamente condizionati dai suoi umori e dalle sue oscillazioni. La mano invisibile del mercato regola la nostra vita gran parte della quale è dedicata a tentativi di acquistare a poco per rivendere a caro prezzo. Ci è stato insegnato che acquisire a accumulare proprietà è parte integrante del nostro temporaneo passaggio terreno e che, in qualche misura, ciò che siamo riflette ciò che possediamo.

Nella nuova era, i mercati stanno cedendo il passo alle reti, e la proprietà è progressivamente sostituita dall’accesso. Imprese e consumatori cominciano ad abbandonare quello che è il fulcro della vita economica moderna: lo scambio su un mercato di titoli di proprietà fra compratori e venditori.

Questo tipo di scambio , sicuramente uno degli aspetti più importanti del moderno sistema di mercato, cede il passo ad un accesso temporaneo che viene negoziato da client e server operanti in una relazione di rete. Il mercato sopravvive, ma è destinato a giocare un ruolo sempre meno rilevante nelle attività umane.

In un’economia delle reti, è più facile che sia negoziato l’accesso a una proprietà fisica o intellettuale, piuttosto che venga scambiata la proprietà stessa. Cosi, nel processo economico, la proprietà del capitale fisico, un tempo fondamento della civiltà industriale, diventa sempre meno rilevante. E’ il capitale intellettuale la forza dominate, l’elemento più ambito della nuova era. Nelle New Economy infatti sono le idee, i concetti, le immagini, non le cose, i componenti

fondanti del valore. Ed è necessario sottolineare che il capitale intellettuale raramente viene scambiato; rimane, invece, in possesso del fornitore il quale lo noleggia o ne autorizza ad un uso limitato da parte di terzi.

Se nell’economia di mercato si parlava di venditori e compratori oggi si tende a parlate piuttosto di fornitori e utenti. Molte aziende non vendono più merci ad altre ma si consorziano per mettere in comune le risorse, creando reti allargate fornitore-utente per cogestire le rispettive attività. Anche i consumatori stanno cominciando ad orientarsi verso l’accesso a discapito della proprietà. Mentre i beni durevoli di basso prezzo continueranno a essere scambiati sul mercato, i beni più costosi, come le automobili e le abitazioni rimarranno sempre più spesso di proprietà di un fornitore che ne consentirà un uso temporaneo verso i clienti attraverso accordi di breve locazione di affitto o altre forme di servizio.

Oggi , però, la rapidità dell’innovazione tecnologica , mette in discussione la nozione di possesso. In un mondo di produzioni personalizzate, di continue innovazioni e aggiornamenti costanti, di prodotti con un ciclo di vita sempre più breve, tutto invecchia molto velocemente: in un economia in cui la unica costante è il cambiamento, avere, possedere, accumulare ha sempre meno senso . Il passaggio dal regime di proprietà fondato sull’idea di distribuzione capillare della titolarità dei beni, al regime di accesso, basato sulla garanzia di disponibilità temporanea di beni controllati di fornitori, cambia radicalmente la nozione di potere economico. Dal momento che le nostre istituzioni politiche e le nostre leggi si sono formate in un ambito definiva i rapporti di titolarità, il passaggio della proprietà all’accesso comporta e comporterà, profondi cambiamenti anche nel modo di governare.

Stiamo viaggiando verso una nuova epoca, nella quale una porzione crescente dell’esperienza dell’uomo verrà acquistata attraverso

l’accesso a reti poliedriche nel cyberspazio. Tali reti elettroniche, nel cui dominio sempre più persone vivranno la maggior parte delle proprie esperienze quotidiane, sono controllate da un numero limitato da potenti multinazionali dei media. Queste posseggono i condotti attraverso cui le persone comunicano fra loro e controllano la parte determinante dei contenuti culturali che costituiscono, a loro volta , l’esperienza a pagamento del mondo post-moderno. Non esiste, nella storia , alcun precedente di un potere cosi vasto sulle comunicazioni umane.

L’assorbimento della sfera culturale in quella economica segnala un cambiamento radicale nelle relazioni umane , con conseguenze devastanti per la civiltà del futuro. Dagli albori della storia ad oggi, la cultura ha sempre avuto la priorità sul mercato. Le persone creano comunità, costruiscono elaborati codici di comportamento, trasmetto significati e valori condivisi, e costruiscono i rapporti di fiducia in forma di capitale sociale. Solo se la fiducia e lo scambio tra gli individui sono ben sviluppati le comunità si dedicano al commercio. La prima cosa che si deve capire di un economia globale basata sulle reti è che essa guida, e simultaneamente è guidata, dalla drammatica accelerazione dell’innovazione tecnologica. Dal momento che, in un ambiente mediato elettronicamente, i processi di produzione, le attrezzature, e i beni e i servizi diventano obsoleti con grande rapidità, nel lungo periodo la proprietà non è più molto allettante, l’accesso alle reti, mentre l’accesso di breve periodo diventa una soluzione adottata sempre piu frequentemente. La velocità dell’innovazione e il ricambio dei prodotti dettano i termini della nuova economia delle reti. Il processo è impegnativo e continuo. 29

I beni materiali, sotto forma di proprietà si stanno riducendo o addirittura vanno del tutto scomparendo a ogni livello e in ogni ambito del sistema capitalistico. Si prendano , per esempio , le scorte

29 J.RIFKIN L'era dell'accesso, La rivoluzione della New Economy Mondadori, Milano, 2000

un tempo le aziende avevano magazzini giganteschi ; oggi, gli scanner elettronici situati nel punto vendita trasmettono istantaneamente informazioni in tempo reale sui riordini dei clienti in tal modo l’azienda può produrre solo quello che serve e consegnarlo nel minor tempo possibile al rivenditore, senza neppure far transitare il prodotto dal magazzino.

Il commercio elettronico è cresciuto e sta crescendo ad un ritmo sempre più rapido rispetto a quello che avevano previsto anche i suoi più accesi sostenitori.

In quasi tutti i mercati sta avvenendo un ripensamento dei modelli di business che è orientato verso un adattamento alle nuove tendenze dei consumatori e alle nuove tecnologie.

Si possono individuare tre ondate di cambiamenti e innovazioni che hanno scandito il passaggio a un'economia della condivisione e dell'accesso: la prima ondata ha avuto inizio negli anni '90. Avvenimento centrale del decennio, che termina con il nuovo millennio, è stato all'avvento di internet e, conseguentemente, la nascita di un mondo che per la prima volta era realmente interconnesso. La seconda ondata è caratterizzata dalla creazione di una nuova concezione di valore. L'accesso diventa il valore centrale del nuovo modello economico e conseguentemente cambiano anche aspettative e meccanismi di soddisfazione dei bisogni. Potenzialmente qualsiasi persona può diventare fornitore di un bene o servizio una volta eliminata la figura dell'intermediario. AirBnb permette a chiunque di offrire in affitto stanze o appartamenti privati in tutto il mondo; Amazon permette a chiunque di poter diventare un retailer30.

La terza ondata vede Internet e l'economia dell'accesso come motore di una nuova rivoluzione sociale. Il consumatore si trovandosi davanti alla possibilità̀ di scegliere tra la proprietà̀ e l' accesso inizia a

preferire l' accesso condiviso di beni e servizi, attribuendo una grande importanza al bisogno di socialità̀ al sentimento di comunità̀ che viene soddisfatto attraverso l'interazione con gli altri consumatori. L' "Era dell'accesso" ha creato il terreno adatto per la nascita della Sharing Economy. 31

Nell'era dell'accesso le parole chiave diventano condivisione e collaborazione, piuttosto che competizione; in aggiunta il network in cui si posiziona l'impresa diventa uno dei motivi principali del suo successo, in quanto costituisce l'insieme potenziale delle risorse complementari di cui ha bisogno.

L'aspetto più interessante è che, rispetto alle generazioni precedenti, il consumatore inizia ad attribuire un peso rilevante alla possibilità̀ della condivisione come una via alternativa concreta al possesso.

Percepisce i sacrifici che deve sostenere per acquistare un bene (che verrà inevitabilmente sostituito nel giro di poco tempo con una versione più̀ nuova) come inutili potendo godere del bene attraverso forme di condivisione.