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Nella seconda sezione scheda di analisi delle buone pratiche, che viene riportata a seguire, sono stati presi in considerazione gli aspetti relativi allo spazio e ai contesti in cui sono stati realizzati i progetti.

Sezione II

Contesti in cui sono stati realizzati i progetti Sezione

Mini atelier di sezione Atelier digitale

Sala insegnanti Giardino della scuola Spazi esterni (parco, museo, etc.) Altro: ………… Descrizione del contesto ambientale della sezione/atelier

Sezione Piccola Media Grande Organizzazione degli spazi,

degli arredamenti e degli strumenti

Organizzazione degli spazi dedicati al gioco libero e simbolico

Disposizione degli strumenti e dei materiali a disposizione di bambini e insegnanti

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Altre risorse e materiali disponibili Materiali per il gioco (strutturati e non strutturati): ………..

Materiali per disegnare e dipingere: ……….. Libri: ………..

Foto e immagini: ……….. Strumenti musicali: ……….. Oggetti naturali: ……….. Materiali non strutturati: ………

Materiali per attività esperienziali: ……….. : ………..

ro: …………..

Tabella 6.4 Seconda sezione della scheda di analisi delle buone pratiche

A seguire si riportano i dati relativi ai contesti in cui i progetti sono stati realizzati. Nel progetto di ricerca questo elemento risulta particolarmente rilevante, considerata la rilevanza che viene attribuita agli ambienti di apprendimento nei contesti educativi prescolari che fanno riferimento a istanze sociocostruttiviste.

Contesti in cui sono stati realizzati i progetti f

Sezione 7

Giardino della scuola 5

Mini atelier di sezione 4

Atelier 3

Sala insegnanti 3

Spazi esterni 2

Altro 3

Tabella 6.4.2 Dati relativi agli spazi in cui sono state realizzate le buone pratiche

La maggior parte dei progetti, come si può notare dai dati riportati, sono stati realizzati all’interno delle sezioni, mentre la metà dei progetti è stata svolta, almeno in parte, nel giardino della scuola, elemento che mette in luce le possibilità che il digital storytelling offre per realizzare artefatti digitali non per forza all’interno di spazi dedicati alle tecnologie. In quattro casi, tuttavia, le storie sono state realizzate nel mini atelier di sezione, che prevede solitamente la presenza di tecnologie digitali. Risultano inoltre essere stati utilizzati anche gli atelier, spazi dedicati all’intreccio dei linguaggi e allo sviluppo delle competenze artistico-simboliche.

Una volta delineati gli spazi in cui si svolti i progetti, sono state prese in analisi le condizioni ambientali specifiche delle sezioni o degli atelier. Nella tabella che segue si riportano i risultati di tale analisi.

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Descrizione del contesto ambientale della sezione/atelier f

Offre luce naturale 7

L’ambiente è caratterizzate da trasparenze che danno vita a spazi in cui le connessioni sono incoraggiate, e lo sviluppo dei bambini è supportato

5 Sono presenti spazi quali la piazza (atrio centrale), corridoi abitabili, cucine e spazi di incontro

progettati in modo che ogni contesto abbia una sua identità e una sua funzione

4 Sono presenti spazi su cui può essere disposta la documentazione, in modo che sia più semplice per chi visita la scuola capire quali ricerche sono in atto

4 L’ambiente è dotato di uno spazio sufficiente affinché i bambini possano lavorare in maniera

confortevole sia individualmente che in gruppo

3 È previsto uno spazio dedicato all’esposizione dei materiali a disposizione dei bambini e ai progetti realizzati

2

Tabella 6.4.3 Dati relativi ai contesti ambientali in cui sono state realizzate le buone pratiche

La caratteristica ambientale maggiormente presente nelle buone pratiche riguarda la presenza di luce naturale, elemento ritenuto particolarmente importante nell’approccio reggiano all’educazione, in quanto viene individuato nella luce uno dei grandi componenti emotivi della percezione estetica, elemento caratterizzato nello specifico da tre distinte dimensioni percettive, “visibilità, immagine estetica e sensazione dello scorrere del tempo” (Ceppi & Zini, 2001, p.46). In particolare, viene posta una distinzione tra la luce naturale e illuminazione artificiale, in quanto la prima permette ai bambini di percepire lo scorrere e il progredire del tempo senza dover far utilizzo di strumenti artificiali. Un’ulteriore caratteristica rilevante della luce naturale consiste nella possibilità di essere modulata dai bambini stessi, rendendola uno strumento utilizzabile per produrre sempre nuove configurazioni estetiche e creare una sintonia tra i bambini e l’ambiente esterno. Un altro elemento presente nella metà dei progetti selezionati è quello della trasparenza, termine con cui si intende, in riferimento ad aspetti ambientali, una successione di spazi visibili che favorisce la comunicazione tra ambienti interni ed esterni, caratterizzandosi dunque come un elemento rilevante per la realizzazione di attività di ricerca e confronto. In quattro dei dieci progetti erano presenti spazi adibiti per poter ospitare la documentazione, considerata l’importanza che viene attribuita in contesti educativi ispirati a istanze costruttiviste al fatto che genitori ed esterni possano entrare in contatto, anche da un punto di vista ambientale, con le ricerche realizzate all’interno della scuola. Inoltre, rendere la documentazione visibile facilita la riflessione di insegnanti e bambini su quanto si sta realizzando, divenendo così un ulteriore strumento di autoformazione degli insegnanti. Altrettanto importante, da un punto di vista delle possibilità d’uso (affordances) che un ambiente esprime, risulta essere l’esposizione dei materiali, digitali e non, che i bambini possono utilizzare liberamente nello svolgersi dei progetti di ricerca.

174 Dopo aver preso in considerazione gli elementi ambientali degli spazi di apprendimento, sono infine stati analizzati i materiali non digitali utilizzati dai bambini nel corso della realizzazione delle narrazioni.

Altre risorse e materiali disponibili f

Materiali per disegnare e dipingere 10

Foto e immagini 8

Oggetti naturali 7

Materiali non strutturati 6

Giocattoli 4

Libri 4

Strumenti musicali 1

Modelli 3D 1

Tabella 6.4.4 Dati relativi alle risorse e ai materiali disponibili

Dai dati emerge anzitutto la presenza, in tutte le buone pratiche individuate, di materiali per disegnare e dipingere. Si tratta di un elemento di particolare rilevanza, in quanto caratterizza le esperienze di digital storytelling realizzate nel corso del progetto STORIES in senso multimodale. La presenza di elementi legati all’ambito espressivo e simbolico in ambito educativo dà infatti vita a processi che da un punto di vista pedagogico si caratterizzano per l’attribuzione connotati emotivi a quanto viene rappresentato (Hadzigeorgiou, 2016), sostenendo così, inoltre, la creazione di contesti di senso. In otto delle dieci esperienze prese in analisi sono state utilizzate immagini o fotografie, ulteriore elemento a sostegno sia del carattere multimodale dei processi di realizzazione delle storie, sia del valore educativo riferibile alla capacità di analisi critica e consapevole dell’immagini, uno dei temi di maggiore rilevanza per l’educazione contemporanea nell’ambito delle prima infanzia (Bonaccini, 2018). La presenza di oggetti naturali e di materiali non strutturati risulta a sua volta di particolare rilevanza, in quanto i primi permettono ai bambini di osservare e interagire con elementi che si modificano rapidamente con il passare del tempo, mentre i secondi contribuiscono a configurare l’ambiente di apprendimento come un luogo in cui possono convivere diverse relazioni tra forma e identità degli oggetti.