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La sezione successiva della scheda di analisi delle buone pratiche era centrata sulle attività didattiche svolte nel corso della realizzazione dei progetti. Per completare questa sezione della scheda, i ricercatori hanno fatto riferimento non tanto a quanto riportato dagli insegnanti in fase progettuale, quanto piuttosto a ciò che è stato effettivamente realizzato, cioè agli elementi desumibili dalle sezioni delle schede di progetto che gli insegnanti hanno compilato solo una volta realizzate le storie.

SEZIONE IV

ATTIVITÀ PROGETTUALI (Indicare quanto è stato effettivamente realizzato, confrontandolo con quanto ipotizzato nelle schede di progetto inziali)

Attività introduttive ………..

Processo di progettazione e realizzazione della storia digitale

……….

Valutazione ………..

Modalità d’utilizzo delle tecnologie digitali

Completare facendo riferimento alle attività realizzate con il sostegno di tecnologie digitali

Attività introduttive

Attività Tecnologie (Hardware e Software)

utilizzate dagli insegnanti

Tecnologie (Hardware e Software) utilizzate dai bambini

Processo di progettazione e realizzazione della storia digitale

Attività Tecnologie (Hardware e Software)

utilizzate dagli insegnanti

Tecnologie (Hardware e Software) utilizzate dai bambini

Valutazione

Attività Tecnologie (Hardware e Software)

utilizzate dagli insegnanti

Tecnologie (Hardware e Software) utilizzate dai bambini

180

Cambiamenti apportati nell’effettiva realizzazione dei progetti rispetto a quanto

ipotizzato nella scheda di progetto

Tabella 6.6 Quarta sezione della scheda di analisi delle buone pratiche

A seguire si riportano i dati relativi alle attività introduttive, proposte dagli insegnanti al fine di sostenere i bambini nel processo di realizzazione delle storie digitali.

Elementi che hanno dato avvio alla storia f

Dialogo tra bambini moderato dagli insegnanti 5 Presentare ai bambini oggetti naturali 5

Uscita didattica 5

Fornire ai bambini elementi iniziali 5 Presentare ai bambini contenuti audio visivi 3

Giochi educativi 3

Drammatizzazione 3

Produzione di materiali 2D/3D 3

Presentare ai bambini libri digitali e non 2

Attività di pittura e disegno 2

Presentare ai bambini storie realizzate dagli insegnanti 1

Tabella 6.6.2. Dati relativi alle dinamiche di collaborazione di gruppo durante il processo di creazione delle storie

Il dialogo tra bambini, moderato dagli insegnanti, assieme all’esplorazione di oggetti naturali e alle uscite didattiche rappresentano le modalità maggiormente utilizzate per dar avvio alle storie. Si tratta dunque di attività certamente diverse tra loro, ma accomunate dal ruolo attivo e protagonistico che caratterizza la presenza dei bambini. Oltre a questi elementi, i ricercatori hanno inoltre preso in analisi il punto d’inizio del processo di costruzione delle narrazioni, di cui a seguire si riportano i risultati.

Punto d’inizio del processo di costruzione della storia

f

Stimoli per la costruzione originale di una storia.

4 L’incipit narrativo è tratto da (o

elaborato sulla base di) un gioco dei bambini

4 Narrazioni dei bambini. 2

Totale 10

Tabella 6.6.3 Dati relativi al punto d’inizio del processo di costruzione della storia

Come emerge dai dati riportati, circa nella metà dei progetti il punto di inizio del processo di costruzione delle storie è legato a stimoli offerti dagli insegnanti. Nello specifico, con questa categoria si fa riferimento a spunti visivi, verbali o multimodali, presentando così alcuni elementi su cui poter imbastire l’impianto narrativo della storia. Può trattarsi ad esempio di una sequenza di immagini connesse, di oggetti tangibili o della condivisione di ricordi legati ad

181 esperienze passate svolte in sezione. In quattro casi, invece, l’incipit narrativo è stato elaborato sulla base di un gioco dei bambini (ad esempio un gioco di finzione o un gioco legato alla manipolazione e animazione di oggetti). In soli due casi le storie sono state sviluppate a partire dalle narrazioni dei bambini, categoria con cui si fa riferimento a racconti anche personali, condivisi ad esempio in situazioni di conversazione di gruppo, facendo anche utilizzo di disegni o fotografie. Sono stati poi presi in disamina gli aspetti relativi alla quantità di struttura narrativa fornita.

Quantità di struttura narrativa fornita f

Nessun elemento di struttura. Il bambino sceglie il tema e formula il racconto

6 Al bambino è assegnato un tema e gli è richiesto di

raccontare una storia.

2 Media quantità di struttura. Al bambino vengono suggeriti

uno o più potenziali personaggi della storia, un ambiente ed eventualmente un fatto

2

Totale 10

Tabella 6.6.4 Dati relativi alla quantità di struttura narrativa fornita

In più della metà dei progetti presi in analisi non è stato fornito alcun elemento di struttura, dato che mette in luce il ruolo centrale che i bambini hanno giocato nella fase di sviluppo della storia. Questo elemento non pare in contrasto con i dati riportati nella tabella precedente, in quanto allo stimolo iniziale per la costruzione della storia non corrisponde l’assegnazione di un tema. Fornire uno stimolo inziale può dunque risultare coerente con l’aver dichiarato di non aver assegnato alcun tema specifico. Nell’ultima sezione della scheda di analisi delle buone pratiche veniva anzitutto preso in considerazione il ruolo che, in generale, l’insegnante ha svolto nel corso della realizzazione dei progetti.

SEZIONE V Ruolo principale svolto

dall’insegnante

Ruolo principale Facilitatore Coordinatore Fornire istruzioni Funzione

principale svolta dall’insegnante

Predisporre il contesto e i materiali Osservare i bambini durante le attività Revisione delle storie dei bambini

Supervisione dei bambini durante le attività Proporre domande di approfondimento

182

Documentare i bambini durante le attività Sostenere i bambini nell’utilizzo delle tecnologie Altro: ………..

Fasi dosviluppo della storia

Componente verbale, componente visuale e digitalizzazione Componente visuale, componente visuale e digitalizzazione Sviluppo dei tre elementi contemporaneamente

Tipo o genere di narrazione Script (narrazione di azioni abituali) f

Narrazione personale

Racconto di storie di fantasia Altro: ...

Tabella 6.6.5 Quinta sezione della scheda di analisi delle buone pratiche

Nello specifico, il primo aspetto preso in analisi nella quinta sezione della scheda di analisi delle buone pratiche riguarda il ruolo svolto dall’insegnante negli ambiti specifici della progettazione e della realizzazione degli artefatti digitali.

Ruolo principale dell’insegnante f

Facilitatore 9

Coordinatore 3

Fornire istruzioni 1

Tabella 6.6.6 Dati relativi alla quantità di struttura narrativa fornita

Come si può notare dai dati riportati in tabella, nella più parte dei casi l’insegnante ha assunto il ruolo di facilitatore, cioè una figura particolarmente attenta a incoraggiare le attitudini di scoperta e creative dei bambini. Un ulteriore elemento rilevante è individuabile nel supportare i processi di autonomia dei bambini, processo che avviene qualora l’insegnante tenti di proporsi come risorsa. Si fa dunque riferimento a una figura che facilita il trasferimento delle competenze già acquisite dai bambini a nuovi contesti, sostenendo inoltre la riflessione sui processi di apprendimento sia individuali che di gruppo. Il ruolo svolto dagli insegnanti, come si può osservare nei dati riportati nella tabella che segue, è stato poi ulteriormente declinato.

Ruolo principale svolto dagli insegnanti f

Supervisionare i bambini durante lo svolgimento delle attività

10 Proporre domande di approfondimento 8 Predisporre l’ambiente di apprendimento e i

relativi materiali

7 Sostenere i bambini nell’utilizzo delle tecnologie 7 Documentare i bambini durante le attività 3

183

Tabella 6.6.7. Dati relativi al ruolo principale svolto dagli insegnanti

Come emerge dai dati riportati, in tutti i progetti presi in analisi l’insegnante ha svolto un ruolo di supervisore, proponendo domande di approfondimento e sostenendo i bambini nell’utilizzo di tecnologie digitali. Nella realizzazione di progetti di digital storytelling, in particolare nell’ambito prescolare, risulta infatti un elemento particolarmente rilevante il fatto che l’insegnante concorra alla progettazione di attività che permettano ai bambini di essere da subito coinvolti nei diversi processi che portano alla realizzazione delle narrazioni, così che possano gradualmente arrivare a realizzare narrazioni con maggiore indipendenza. Uno dei ruoli svolti dagli insegnanti è stato inoltre quello di documentare i bambini, processo utile a rendere visibile lo sviluppo dei processi di apprendimento in atto, una pratica utile inoltre alla valutazione dei percorsi e all’autovalutazione degli insegnanti.

Una volta delineato il ruolo svolto dagli insegnanti, è stato preso in analisi il processo che ha visto intrecciarsi la componente narrativa e quella visuale.

Fasi di sviluppo della storia f

Componente verbale, componente visuale e digitalizzazione 6 Componente visuale, componente visuale e digitalizzazione 3 Sviluppo dei tre elementi contemporaneamente 1

Tabella 6.6.8 Fasi di sviluppo della storia

In più della metà dei progetti presi in analisi, come si può notare dai dati riportati, è stata anzitutto formulata la struttura narrativa in forma verbale, per poi passare allo sviluppo della componente visuale e, infine, procedere con la digitalizzazione della storia. In tre casi, invece, la prima componente ad essere indagata e progettata è stata quella visuale, elemento che suggerisce che già a partire dalla scuola dell’infanzia gli elementi visuali possono essere resi più complessi e legati a una struttura narrativa. Infine, in una delle buone pratiche analizzate, si è assistito a un intreccio tra l’utilizzo di tecnologie digitali, lo sviluppo narrativo e lo studio della componente visuale. È stato poi preso in considerazione il tipo o genere di narrazione a cui sono attribuibili le storie realizzate.

Tipo o genere di narrazione f

Racconto di storie di fantasia 9 Script (narrazione di azioni abituali) 1

Totale 10

Tabella 6.6.9 Dati relativi al tipo o genere di narrazionea cui sono attribuibili le storie realizzate

Come si può osservare dai dati riportati, in un solo progetto è stata realizzata una storia strutturata sulla base di azioni abituali, cioè su schemi narrativi caratterizzati da una serie di

184 eventi che si ripropongono in taluni avvenimenti di natura sociale. In tutti gli altri casi sono invece state realizzate storie di fantasia. Questo dato porta allo sviluppo di un’ulteriore analisi, basata in questo caso sulla grammatica delle storie: gli script sociali, per poter essere tali, non devono infatti essere caratterizzati da un alto grado di complessità narrativa. Tale elemento viene preso in disamina nell’ultima sezione della scheda di analisi delle buone pratiche, di cui si riferirà nel paragrafo che segue.

SEZIONE VI

Struttura della storia Sequenza priva di struttura Enunciati sconnessi

Sequenza descrittiva/Sequenza di azioni Sequenza descrittiva Sequenza di azioni

Sequenza di azioni e reazioni Sequenza di azioni e reazioni Sequenza volta al

raggiungimento di uno scopo

Episodio abbreviato Episodio completo Episodio complesso Episodio interattivo Elementi visuali

Tipo di prodotto Immagini

sequenziali non animate Slideshow animata Movie (film) Animazione

Sono presenti disegni realizzati dai bambini? Se sì, come sono stati prodotti?

Manualmente

Utilizzando dispositivi digitali Entrambi

Dispositivi digitali, applicazioni e software utilizzati per realizzare la storia

………. (utilizzato dagli insegnanti) ………. (utilizzato dai bambini)

Interfacce utilizzate per realizzazione della storia

Interfaccia grafica (interfacce che permettono all’utente di interagire tramite icone, simboli e indicatori, utilizzando sistemi di input tradizionali quali mouse e tastiera)

………. (utilizzato dagli insegnanti) ………. (utilizzato dai bambini) Touch user interface (interfaccia

(che permette, grazie a schermi tattili, un’interazione aptica che avviene

………. (utilizzato dagli insegnanti)

185

tramite il tocco delle dita o l’utilizzo di penne)

………. (utilizzato dai bambini) Tangible user interface (interfaccia

utente tangibile, che designa media che consentono interazioni realizzate tramite oggetti fisici tangibili)

………. (utilizzato dagli insegnanti) ………. (utilizzato dai bambini)

Tabella 6.6.10. Sesta sezione della scheda di valutazione delle buone pratiche