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Energia, economia, ambiente

CITTÀ INTELLIGENTE ED ENERGIA

3.1 Energia, economia, ambiente

Quella energetica è una delle questioni che l’urbanistica dovrà affrontare con decisione nel prossimo futuro. Questo confronto dovrà avvenire a tutte le scale, da quella nazionale a quella locale, ciascuna con caratteri propri ma ugualmente significativi.

Data l’importanza crescente che essa assume è necessario comprendere appieno il funzionamento dei sistemi energetici con l’obiettivo di chiarire quelli che sono i potenziali punti di connessione con la materia urbanistica.

L’obiettivo primario di un sistema energetico è bilanciare il fabbisogno (la domanda) con le risorse (l’offerta). A questo scopo è necessario agire contemporaneamente su due linee di azione. La prima serve a garantire l’accesso a servizi energetici adeguati e sicuri, in modo da soddisfare i bisogni della popolazione e delle attività e da rendere possibile la prosecuzione dei processi di produzione e di sviluppo socio-economico. La seconda serve a promuovere la ricerca e la produzione dei servizi energetici e a diversificare il sistema di approvvigionamento allo scopo di accrescere il tasso di autonomia e di procedere verso una sostenibilità settoriale sempre maggiore.

Un sistema energetico si basa su una serie di fattori correlati. Si pensa spesso che le risorse naturali influiscano sul sistema di produzione dell’energia con una relazione diretta. Ciò è sicuramente vero, ma la realtà è molto più complessa, al punto che anche la domanda di servizi energetici può avere un influsso rilevante sulle caratteristiche produttive. In questo quadro assumono una valenza propria le tecnologie di produzione e distribuzione, che rappresentano l’elemento di collegamento tra le risorse e la fornitura di servizi energetici e sono un campo in continua evoluzione ed innovazione. Esse infatti:

í possono influire su tutto il sistema energetico, dall’esplorazione delle risorse, all’estrazione, alla produzione, alla trasmissione e distribuzione, agli usi terminali;

í possono estendere la portata delle risorse limitate, ossia consentire di fare di più con meno, migliorando l’efficienza dei diversi passaggi che compongono il ciclo;

í possono rendere accessibili risorse inutilizzate perché antieconomiche; í possono ridurre le emissioni nocive.

Altra questione è il rapporto tra risorse energetiche locali e risorse importate. È necessario prestare molta attenzione a questo aspetto; basti pensare, ad esempio, alle problematiche geopolitiche legate alla presenza di fonti energetiche in paesi ad elevata instabilità, o anche all’esaurimento reale o ipotetico di una serie di risorse non rinnovabili (carbone, petrolio greggio, gas naturale, uranio). L’esistenza di queste condizioni di rischio rende necessario lo sviluppo di fonti alternative rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore autosufficienza e una diversificazione delle fonti e di contrastare con più efficacia i rischi associati alla dipendenza da fattori geo-politici, alla interruzione delle forniture causate da infrastrutture inadeguate ed ai rischi connessi a potenziali incidenti o ad attacchi terroristici.

Fondamentale è il ruolo dei governi nazionali, sia nella promozione delle politiche energetiche che nella tutela dei cittadini e dell’ambiente naturale. Essi devono garantire che gli investimenti pubblici indirizzati allo sviluppo delle infrastrutture diano i benefici previsti e devono svolgere un ruolo di primo piano nella promozione e nella accettazione sociale delle nuove tecnologie e delle nuove fonti energetiche. La necessità di tale azione risiede nel fatto che l’efficienza del sistema energetico è una condizione di base per lo sviluppo di altri settori e per il conseguimento di obiettivi specifici in aree come la sanità, l’istruzione, la produzione di beni e servizi e la visibilità a livello internazionale.

Un sistema energetico sostenibile può essere definito come un sistema nel quale la produzione e l’uso di energia nel presente non mette a repentaglio la produzione e l’uso dell’energia per le generazioni future e non supera la capacità di carico degli ecosistemi. Ciò significa che nella determinazione dei costi e dei benefici di un sistema energetico è necessario che gli aspetti ambientali, come quelli derivanti dalle emissioni di CO2, siano presi in considerazione in modo da

valorizzare con precisione le ricadute positive conseguenti ad una corretta gestione dei processi (Figura 3.1).

In altri termini, uno dei modi più efficaci per incoraggiare la sostenibilità del ciclo produttivo dell’energia è tener conto in modo adeguato di tutti i costi ad esso connessi. Ciò significa considerare sia i costi monetizzabili, relativi alla produzione e al trasporto di energia, che quelli non monetizzabili, relativi a valori come la salute o il paesaggio. Solo la loro presenza e la chiarezza con la quale sono esplicitati può incentivare gli investimenti in tecnologie che mitighino gli impatti e riducano emissioni e scarti.

Figura 3.1 Livelli di emissione di CO2 relativi a diverse fonti energetiche utilizzate nella

Tutta la produzione di energia ha impatti diretti e indiretti sull’ambiente e ridurre al minimo tali impatti significa agire mettendo in campo politiche e regolamentazioni che indirizzino lo sviluppo del sistema energetico verso determinate direzioni, oltre ad una pianificazione energetica che aiuti ad identificare le risorse da utilizzare, influenzi la direzione degli investimenti ed orienti lo sviluppo tecnologico.

È necessario, comunque, tener presente che nell’equazione ambientale il dato relativo ai consumi finali presenta molte incognite in quanto non è possibile il controllo completo di questa parte del processo. Ciò significa che nei consumi finali possono annidarsi situazioni critiche – come un uso inefficiente dell’energia o l’utilizzazione di combustibili non puliti o il ricorso a tecnologie arretrate, in spregio a qualunque standard ambientale – che possono incidere negativamente sui bilanci energetici e sulle ricadute in termini economici ed ambientali.