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Esiti ed innovazion

SMARTNESS APPLICATA ALLA CITTÀ – CASI STUDIO

4.4 Esiti ed innovazion

Gli esempi riportati in precedenza sono casi-studio significativi, caratterizzati da una serie di specificità che rendono evidente la necessità di approfondire gli aspetti connessi alla pianificazione operativa, in special modo quella connessa ai processi di rigenerazione urbana. Gli spunti che si possono trarre dai casi che, è da sottolineare, sono solo una piccola scelta personale dei tanti che avrebbero potuto essere usati, sono diversi.

Una prima caratteristica che si rileva è la dimensione dell’intervento. Essa è sempre alla scala di ambito urbano o di quartiere. Tale livello dimensionale si presenta potenzialmente di grande impatto in quanto capace di coniugare al suo interno processi di trasformazione con processi di sostenibilità, con i primi che hanno la funzione di ammodernare la città e di mettere in moto investimenti e lavoro e i secondi che incrementano la protezione dell’ambiente e i livelli di resistenza della struttura urbana.

Solo nel caso di Portland si è analizzato anche il livello di area vasta, e per un motivo ben preciso: in questo caso, infatti, la pianificazione strategica di livello metropolitano ha rappresentato un chiaro punto di riferimento per azioni che sono di livello locale, fornendo una griglia di base ed un pacchetto di strumenti di intervento tutti finalizzati all’obiettivo di incrementare la sostenibilità della città e della sua area metropolitana. Da ciò deriva il suggerimento che il livello strategico – di area vasta o comunale che dir si voglia – possa rappresentare un utile contenitore degli attrezzi necessari a facilitare gli interventi operativi, accelerandone la realizzabilità.

Una seconda caratteristica è relativa alla localizzazione delle azioni di pianificazione locale all’interno delle strutture urbane. Le trasformazioni che si sono analizzate sono per la maggior parte azioni di rigenerazione di spazi già urbanizzati in precedenza. Questo rende necessaria un’attenzione particolare alla qualità degli spazi che si vanno a progettare perché essi sono localizzati in posizioni strategiche per l’evoluzione urbana. Non secondario è il fatto che le azioni di rigenerazione urbana evitano consumo di suolo contribuendo, in questo modo, a tutelare risorse fondamentali quali il territorio agricolo e quello naturale.

Un terzo elemento da considerare è il fatto che molti degli interventi sono localizzati non solo in aree già urbanizzate ma addirittura centrali o semicentrali. Ciò aggiunge un vincolo ulteriore in quanto è necessario porre una particolare attenzione alle caratteristiche morfologiche degli

interventi che si pianificano e si realizzano. I nuovi interventi creano quartieri urbani nei quali è necessario inserire un forte effetto-città con una pianificazione che utilizzi elementi tecnici e funzionali che rendono possibile tale effetto; il riferimento è, ad esempio, ai valori di densità volumetrica, alla formazione di assi urbani plurifunzionali, alla qualità del costruito e del verde, ad una mobilità rapida ed efficiente.

Il quarto elemento da considerare è relativo al fatto che le azioni di pianificazione locale agiscono normalmente su uno spazio dimensionalmente limitato, su cui lavorano sottosistemi fisici e funzionali che possono caratterizzarsi per una elevata sostenibilità e quindi influire in modo positivo sui caratteri di resilienza e vulnerabilità. Si fa riferimento, in particolare, al sottosistema edilizio o a quelli del verde, della mobilità, dei rifiuti e dell’energia. Caratteristica fondamentale di questi sottosistemi è la loro interrelazione. Essi, cioè, non sono distinti e separati ma fanno parte di un unicum che, connesso in modo intelligente, forma l’ambito urbano. Quindi se si agisce su un sottosistema si incide anche su altri; ad esempio, se si parla di edilizia sostenibile non si può non incidere anche sulla gestione dei rifiuti, sulla produzione e consumo di energia, sul controllo e sul risparmio idrico e, ovviamente, sulla qualità del verde pubblico e privato.

Un quinto elemento è relativo al fatto che i casi studio non sono tutti casi di rigenerazione urbana che prevedono nuove strutture viarie, nuove funzioni e nuove volumetrie. In alcuni casi la loro esemplarità risiede nel fatto che rappresentano declinazioni innovative del piano locale, come negli esempi di Portland e di New York.

Nel primo la rigenerazione riguarda la rete di mobilità, che viene sottoposta ad una profonda riconfigurazione fisica e funzionale finalizzata a realizzare un sistema ad elevata sostenibilità incentrata sul movimento dell’uomo, tale cioè da rendere possibile il risultato, inconcepibile in una città statunitense, di relegare in secondo piano la circolazione automobilistica privata. Nel caso di New York la pianificazione degli spazi è finalizzata a raggiungere livelli superiori di sicurezza e di resilienza in caso di eventi catastrofici ed alluvioni. Si pianificano le difese della città prestando attenzione al fatto che esse sono necessarie in specifici momenti critici, ma anche che esse devono essere normalmente fruibili dai cittadini nella loro vita quotidiana. Nel complesso, potremmo definire questi due casi come esempi di pianificazione locale settoriale, in quanto indirizzati a risolvere problematiche specifiche che però portano ad incrementare il livello di resistenza complessiva della città.

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CAPITOLO5