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Epigrammi, libro IX, 61 e segg.: [v.6 ] Stat platanus [ ]

APPENDICE Brani dalle fonti antiche

2) Epigrammi, libro IX, 61 e segg.: [v.6 ] Stat platanus [ ]

[vv.19 seg.] O dilecta deis, o magni Casaris arbor, ne metuas ferrum sacrilegosque focos.

Perpetuos sperare licet tibi frondes honores: non Pompeianae te posuere manus.

Trad.: […] Oh albero [un platano prec. menzionato] diletto agli dei, albero del grande Cesare, non temere il ferro e i fuochi sacrileghi. Puoi sperare in eterno l'onore delle fronde: a piantarti non furono le mani di Pompeo.

[da Marziale, “Epigrammi” Vol.II, Mondadori, 1995]

Patercolo Velleio:

1) “Historiae Romae ad M. Vinicium libri duo”, II, 48:

[…] Qui si ante biennium, quam ad arma itum est, perfectis muneribus theatri et aliorum operum, queae ei circumdedit, gravissima temptatus valetudine decessiset in Campania […] defuisset fortunae destruendi eius locus, e quam apud superos habuerat magnitudinem, inlibatam detulisset ad inferos. […].

Trad.: […] Se, assalito da gravissima malattia, egli fosse morto in Campania due anni prima che si corresse alle armi, dopo aver condotto a termine i lavori del teatro e delle altre opere che tutt'intorno vi aveva fatto costruire- in quella circostanza tutta quanta l'Italia formulò voti per la sua salute, primo fra tutti i cittadini-, sarebbe venuta meno alla fortuna l'occasione di annientarlo ed egli avrebbe portato integra fra i morti la gloria che aveva avuto fra i vivi.[...]. [da Caio Velleio Patercolo, “Storia Romana”, Bur, 1996]

2) “Historiae Romae ad M. Vinicium libri duo”, II, 130:

[…Augustus...] Quam magnifico animi temperamento Cn. quoque Pompei munera absunta igni restituit! […].

Trad.: Con quale straordinaria discrezione [Augusto] ha fatto restaurare anche le opere pubbliche di Pompeo divorate dal fuoco! [...]

[da vedi prec.] Plinio il Vecchio

1) “Naturalis Historia”, VII, 34:

[…] Pompeius Magnus in ornamentis theatri mirabiles fama posuit effigies, ob id diligentius magnorum artificum ingeniis elaboratas inter quas legitur Eutychis a XX liberis rogo inlata Trallibus enixa XXX partus, Alcippe elephantum. […]

Trad.: Pompeo Magno, tra le decorazioni del suo teatro, fece porre ritratti di personaggi che spiccassero per la loro notorietà, eseguiti perciò con particolare cura da artisti di grande talento. Tra questi ritratti si può leggere che Eutichide, a Tralle, fu accompagnata al rogo da 20 figli, dopo aver partorito 30 volte; mentre di Alcippe si legge che generò un elefante […] [da Plinio, “Storia Naturale”, Vol.II, Einaudi, 1983]

2) “Naturalis Historia”, VII, 158 [Cita il teatro e un'attrice scelta da Pompeo per l'inaugurazione all'interno di un elenco di donne che furono particolarmente longeve.]:

[…]Lucceia mima C annis in scaena pronuntiavit; Galeria Copiola emboliaria reducta est in scaenam C. Poppaeo Q. Sulpicio cos. ludis pro salute Divi Augusti votivis annum CIIII agens; producta fuerat tirocinio a M. Pomponio aedile plebis C. Mario Cn. Carbone cos. ante annos XCI, a Magno Pompeio magni theatri dedicatione anus pro miraculo reducta.

[…] La mima Lucceia recitò sulla scena 100 anni. Galeria Copiola attrice di intermezzi che aveva 104 anni fu riportata in scena durante il consolato di C. Poppeo e Q. Sulpicio durante i giochi votivi per la salute dei Divino Augusto; era stata introdotta al debutto da M. Pomponio edile della plebe 91anni prima sotto il consolato di C. Mario e Cn. Carbone, da vecchia riportata da Pompeo Magno come attrazione nell'inaugurazione del grande teatro.

[da vedi prec.]

3) “Naturalis Historia”, VIII, 20 [cita il tempio di Venus Victris per l'anno 55 a.C. all'interno di un discorso sugli elefanti] :

Pompei quoque altero consulatu, dedicatione templi Veneris Victricis, viginti pugnavere in circo aut, ut quidam tradunt, XVIII, Gaetulis ex adverso iaculantibus, mirabili unius dimicatione […].

Anche durante il secondo consolato di Pompeo, per la consacrazione del tempio di Venere Vittoriosa, 20 esemplari [di elefanti] o, come alcuni autori attestano, 18 combatterono nel circo e loro avversiari furono dei Getuli […]. [da vedi prec.]

4) “Naturalis Historia”, XXXIII, 54:

[…]Nero Pompei theatrum operuit auro in unum diem, quo Tiridati Armeniae regi ostenderet[…].

Trad. […]Nerone fece ricoprire d'oro il teatro di Pompeo per il solo giorno in cui doveva mostrarlo a Tiridate, re d'Armenia[…].

[da Gaio Plinio Secondo, “Storia Naturale”, Vol.V, Einaudi, 1988] 5) “Naturalis Historia”, XXXIV, 40:

talis in campo Martio Iuppiter, a Claudio Caesare dicatus, qui devoratur Pompeiani theatri vicinitat:[...].

Trad.: tale è il Giove del campo di Marte, dedicato dall'imperatore Claudio ma quasi soffocato dal vicino teatro di Pompeo;[...].

[da vedi prec.]

6) “Naturalis Historia”, XXXV, 59:

Huius est tabula in porticu Pompei, quae ante curiam eius fuerat, in qua dubitatur ascendentem cum clupeo pinxerit an descendentem [...].

Trad.: Di lui [Polignoto di Taso] c'è un quadro nel portico di Pompeo, che prima era dinanzi alla Curia di Pompeo: vi è rappresentato un guerriero con scudo, non si sa se in atto di salire o scendere[...].

[da vedi prec.]

7).“Naturalis Historia”, XXXV, 114:

[…] Parva et Callicles fecit, item Calates comicis tabellis, utraque Antiphilus. Namque et Hesionam nobilem pinxit et Alexandrum ac Philippum cum Minerva, qui sunt in schola in Octaviae porticibus,[...] in Pompeia vero Cadmum et Europen. [...].

Trad.: Anche Callicle fece cose minute, così pure Calate in quadretti con soggetti da commedia, e Antifilo si cimentò in entrambi i campi. Infatti dipinse anche una famosa Esione e il gruppo di un Alessandro e Filippo con Minerva, che si trovano nella galleria sotto il portico di Ottavia […] nel portico di Pompeo Cadmo ed Europa[...].

[da vedi prec.]

8) “Naturalis Historia”XXXV, 126:

Pausias autem fecit et grandes tabulas, sicut spectatam in Pompei porticu boum immolationem[…].

Trad.: Del resto Pausia fece anche grandi tavole come il Sacrificio dei buoi ammirato nel portico di Pompeo.[...].

[da vedi prec.]

9) “Naturalis Historia”, XXXV, 132 :

[…] Fecit et grandes picturas, in quibus sunt Calypso et Io et Andromeda; Alexander quoque in Pompei porticibus praecellens et Calypso sedens huic eidem adscribuntur.

Trad: [...Nicia d'Atene...] Fece anche grandi pitture tra le quali sono Calipso, Io e Andromeda; ugualmente un Alessandro che occupa un posto d'onore nel Portico di Pompeo e una Calipso seduta.

[da vedi prec.]

10) “Naturalis Historia”, XXXVI, 39:

Inhonorus est nec in templo ullo Hercules […] humi stans ante aditum porticus ad nationes.[...]

Trad.: Privo di onore ed escluso da ogni tempio è invece l'Ercole […]: poggia sulla nuda terra davanti all'entrata del Portico delle Nazioni.[...]

[da vedi prec.]

11) “Naturalis Historia”, XXXVI, 41:

[…] Varro [...] idem et a Coponio quattuordecim nationes, quae sunt circa Pompeium, factas auctor est.

Trad.: […] La stessa fonte [Varrone] ci informa che sono opera di Coponio le Quattordici Nazioni che ornano la cinta del teatro di Pompeo.

[da vedi prec.]

12) “Naturalis Historia”, XXXVI, 115:

Signa aerea inter columnas, ut indicavimus, fuerunt III numero, cavea ipse cepit hominum LXXX, cum pompeiani theatri totiens moltiplicata urbe tantoque maiorum populo sufficiat large XXXX sedere. Relicus apparatus tantus Attalica veste, tabulis pictis, cetero choragio fuit, ut, in tusculanam villam reportatit quae superfluebant cotidiani usus deliciis, incensa villa ab iratis servis concremaretur HS/CCC.

Trad.: Le statue di bronzo fra le colonne, erano, come si è ricordato 3.000; mentre la gradinata era capace di 80.000 persone -oggi che la città si è moltiplicata e la popolazione è tanto cresciuta, è ampiamente sufficiente il teatro di Pompeo coi i suoi 40.000 posti a sedere. Lo splendore del resto dell'arredamento, con le sue stoffe attaliche, le sue pitture e gli altri arredi scenici fu tanto imponente che, quando venne incendiata dagli schiavi in rivolta la villa di Tuscolo, ove erano stati portati tutti gli oggetti che erano rimasti e che potevano servire alle esigenze del lusso di ogni giorno, andarono in fumo trenta milioni di sesterzi.

[da vedi prec.] Plutarco

1) “Pompeo”, 40.9:

Trad.: In seguito Pompeo, quando fece erigere per i romani quel suo teatro bello e famoso, si fece costruire vicino, a mo' di scialuppa accanto a una nave, una casa più bella della precedente […].

[da Plutarco, “Vite”, Vol. VI, Utet, 1998,] 2) Pomp. 42,8-9:

Trad.: “Giunto, infatti a Mitilene, liberò la città per un riguardo a Teofane e assistette al tradizionale concorso dei poeti, che aveva allora come unico soggetto le sue imprese. Poichè il teatro gli piacque molto, ne fece disegnare la pianta e il modello, per poterlo far costruire uguale a Roma, ma più grande è più importante (semnòteron).

3) Pompeo, 52.5:

Trad.: Allo scadere del consolato Crasso partì per la provincia, mentre Pompeo inaugurando il teatro, in occassione della dedica, indisse concorsi ginnici e musicali e combattimenti di fiere, durante i quali furono uccisi cinquecento leoni e infine offrì una battaglia di elefanti, che fu lo spettacolo più impressionante.

[da vedi prec.]

4) Pomp., 68, 2-3: Pomp., 68, 2-3:

Trad.: Durante la notte Pompeo in sogno si vide entrare a teatro fra gli applausi del popolo e ornare di molte spoglie il tempio di Afrodite Vincitrice (nikefòrou). Questa visione per un verso lo incoraggiò, ma dall'altra parte lo turbò perchè temeva di dover essere lui stesso a dare la fama e la gloria del trionfo della stirpe di Cesare, che risaliva ad Afrodite. […].

[da vedi prec.] 5) “Cesare”, 66:

Trad.: […] il luogo, nel quale si riunì allora il senato e che vide in sé quella lotta conclusa con l'uccisione, un luogo che Pompeo aveva aggiunto fra gli abbellimenti del teatro, ed era ornato di una sua statua […] Si dice anche che Cassio prima dell'assassinio volse lo sguardo alla statua di Pompeo e lo invocò […] [Cesare] allorchè vide che Bruto aveva estratto il pugnale, si tirò la toga sul capo e si lasciò andare, o per caso, o perchè spinto dagli uccisori, presso la base su cui stava la base di Pompeo. Molto sangue bagnò quella statua [...]

[da Plutarco, “Vite”, Vol. IV, 1996, Utet.] 6) “Bruto”, 14.2:

Trad.: Un dio sembrava favorirli anche nella scelta del luogo: la seduta [del senato] si sarebbe svolta in un'esedra ricavata nel porticato che correva lungo il teatro, contenente una statua di Pompeo: i Romani l'avevano eretta quanto Pompeo aveva fatto costruire portici e teatro per abbellire la città.

[da Plutarco, “Vite”, Vol. III, 1998, Utet.] Properzio

1) Elegie, II, 32, vv. 13-18:

scilicet umbrosis sordet Pompeia columnis porticus, aulaeis nobilis Attalicis,

et platanis creber pariter surgentibus ordo, flumina sopito quaeque Marone cadunt, et sonitus lymphis toto crepitantibus orbe, cum subito Triton ore refundit aquam.

Trad.: Certo il Portico di Pompeo con le ombrose colonne ti disgusta, coi suoi tendaggi attalici, e le file fitte dei platani che si levano regolari, e il getto d'acqua che cade da Marone assopito, e il leggero crepitar degli zampilli intorno a cerchio quando a un tratto un Tritone l'acqua ribeve.

[da Properzio, “Elegie”, Mondadori, 1993] Svetonio

1) “Vita dei Cesari” II (Augusto) , fine 31:

[…] Pompei quoque statuam contra theatri eius regiam marmoreo Iano superposuit translatam e curia, in qua C. Caesar fuerat occisus.

[Augusto] Fece perfino trasportare fuori della curia, dove Cesare era stato ucciso, la statua di Pompeo che collocò in faccia alla galleria contigua al suo teatro, sulla sommità di un arco di marmo.

2) “Vita dei Cesari” III (Tiberio), 47:

Princeps neque opera ulla magnifica fecit--nam et quae sola susceperat, Augusti templum restitutionemque Pompeiani theatri, imperfecta post tot annos reliquit--neque spectacula omnino edidit […]

Trad.: [Tiberio] divenuto imperatore non fece costruire nessun grande monumento, perchè lasciò incompiute, dopo tanti anni, le sole opere cui aveva dato il via, vale a dire il tempio di Augusto e il restauro del Teatro di Pompeo […].

3) “Vita dei Cesari” IV (Caligola), 21:

Opera sub Tiberio semiperfecta, templum Augusti theatrumque Pompei, absoluit.[...]

Trad.: [Caligola] portò a termine i monumenti incominciati sotto Tiberio: il tempio di Augusto e il teatro di Pompeo.