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Europa 2020

Nel documento Orientare verso nuovi profili professionali (pagine 96-101)

La crisi globale del 2008 travolge l’intero scenario economico-sociale del pianeta, creando una situazione molto critica per l’Europa123, la quale per superarne gli effetti negativi si proietta nel successivo decennio con una nuova strategia124 che pur nella continuità rispetto alla strategia di Lisbona, individua

tre obiettivi prioritari, interconnessi tra loro su cui indirizza tutte le sue risorse: ➢ Crescita intelligente, attraverso lo sviluppo di un’economia basata sulla

conoscenza e sull’innovazione;

➢ Crescita sostenibile, attraverso la promozione di un’economia a basse emissioni inquinanti, efficiente sotto il profilo dell’impiego delle risorse e competitiva;

➢ Crescita inclusiva, attraverso la promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale. I progressi verso la realizzazione di questi obiettivi vengono valutati sulla base di cinque traguardi principali da raggiungere a livello di unione Europea, che gli Stati membri devono tradurre in obiettivi nazionali da definire in funzione delle rispettive situazioni di partenza125.

➢ il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro;

il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in ricerca e sviluppo;

i traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia devono essere

raggiunti (compreso un incremento del 30% della riduzione delle emissioni se le condizioni lo permettono);

123 Tooze A., (2018), Lo schianto. 2008-2018. Come un decennio di crisi economica ha cambiato il mondo,

Mondadori

124 Comunicazione della Commissione Europa 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e

inclusiva.

➢ il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato;

➢ 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà. L'esecutivo presenta anche "sette iniziative faro per catalizzare i progressi relativi a ciascun tema prioritario"126 :

L'Unione dell'innovazione per migliorare le condizioni generali e

l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione.

Youth on the move per migliorare l'efficienza dei sistemi di

insegnamento e agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

Un'agenda europea del digitale per accelerare la diffusione

dell'internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese.

Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse per contribuire a

scindere la crescita economica dall'uso delle risorse, favorire il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l'uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei trasporti e promuovere l'efficienza energetica.

Una politica industriale per l'era della globalizzazione onde

migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale.

Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro onde

modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l'arco della vita al fine di

126 Comunicazioni della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale

Europeo e al Comitato delle Regioni. Un’Agenda per nuove competenze e per l'occupazione: un contributo europeo verso la piena occupazione, COM (2010) 682, Strasburgo, 2010.

aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare meglio l'offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori.

La Piattaforma europea contro la povertà per garantire coesione sociale e territoriale in modo tale che i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e che le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società.

Anche nel campo formativo fu definito un quadro strategico per la cooperazione europea. Il programma Education and Training127 rappresentò la naturale evoluzione di un processo che avviatosi nel 2008128 già intravedeva l’evoluzione dell’occupazione e dei fabbisogni di nuove competenze richieste dal mercato del lavoro in un orizzonte che traguardava il 2020. Ogni Stato membro fornì un contributo alla realizzazione degli obiettivi del programma attraverso percorsi nazionali che, tenendo conto della situazione di ciascuno Paese, misero al centro una strategia capace di orientare l’offerta di istruzione e formazione alla domanda delle imprese e ai fabbisogni professionali richiesti dal sistema produttivo.

Istruzione e formazione rappresentano una costante importante per il raggiungimento degli obiettivi 2020; essi consentono, se coerentemente sostenuti, di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, mediante la quale si possano dotare i cittadini delle capacità e delle competenze indispensabili, affinché l’Europa possa continuare ad essere un continente competitivo sia dal punto di vista economico che sociale, nel segno dell’innovazione, della coesione e dell’inclusione sociale129.

127 Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su Un quadro strategico per la cooperazione europea nel

settore dell’istruzione e della formazione (2009/C 119/02)

128 Comunicazioni della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al comitato economico e sociale

europeo e al comitato delle regioni, Nuove competenze per nuovi lavori prevedere le esigenze del mercato

del lavoro e le competenze professionali e rispondervi, SEC (2008)

129 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE, Europa 2020: Una strategia per una crescita

La posizione italiana ed europea nel 2008 rispetto ai benchmark di Lisbona130

BENCHMARK Media Unione

europea

Media Italiana

Almeno l’85% dei giovani deve conseguire un diploma di scuola secondaria superiore

78,5 76,5

Il tasso massimo di abbandono non deve superare il 10% 14,9 19,7 La partecipazione alle attività di formazione permanente deve

coinvolgere il 12,5% della popolazione nell’arco di un mese

9,5 6,3

Diminuire di almeno il 20% la percentuale di giovani con scarsa capacità di comprensione del testo

24,1% (+13,1)

26,4% (+39,7%)

Aumentare di almeno il 15% il numero di laureati in Matematica, Scienze e tecnologia

+33,6% +112,5%

Il Consiglio europeo, esaminata la situazione pervenne alle seguenti conclusioni131:

Occorreva fare di più per favorire l’alfabetizzazione e i gruppi svantaggiati

Rafforzare le competenze chiave nell’istruzione e nella formazione professionale e nell’educazione degli adulti

Migliorare l’accesso all’insegnamento superiore

Dentro questo quadro di riferimento, il Consiglio dei ministri europei per l’istruzione e la formazione ha individuato 5 obiettivi da raggiungere entro il 2020 che sono:

almeno il 90% dei bambini tra i 4 anni e l’età di inizio della scuola primaria dovrebbero partecipare all’istruzione preelementare.

130 Progress towards the Lisbon Objective in Education and Training Indicators and benchmarks 2009. SEC

(2009)1616

131 Relazione congiunta 2010 del Consiglio e della commissione sull’attuazione del programma di lavoro

la quota di abbandoni precoci dall’istruzione e formazione dovrebbe essere inferiore al 10%.

la quota dei giovani con scarse prestazioni in lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15%.

la quota delle persone tra i 30 e 34 anni con un titolo a livello terziario dovrebbe essere almeno il 40%.

una media di almeno il 15% di adulti dovrebbe partecipare alla formazione permanente.

Negli ultimi anni il dibattito attorno alle politiche educative si è orientato, rispetto al processo di apprendimento, da una dimensione centrata sulla conoscenza quindi i saperi, ad una in cui l’essere persona competente quindi l’acquisizione di competenze, rappresenta l’orizzonte di un saper essere e saper fare necessario per vivere dentro la socialità, globale e locale.

Il progetto DeSeCo (Definizione e selezione delle competenze chiave), lanciato dall’OCSE nel 1997, ha dato un forte contributo per la costruzione di una struttura concettuale solida che potesse essere di riferimento per l’interpretazione dei risultati su apprendimento e insegnamento, fornendo di fatto la possibilità di valutare l’adeguatezza delle politiche educative e di chiarire come le istituzioni forniscono ai giovani opportunità, non solo per apprendere le competenze chiave, ma anche per usarle132.

132 Ryken D. S., Salganik L. H., (2007), Agire le competenze chiave. Scenari e strategie per il benessere

Nel documento Orientare verso nuovi profili professionali (pagine 96-101)