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Nuove professionalità richieste dall’industria 4.0

1.4 Il lavoro 4.0

1.4.1 Nuove professionalità richieste dall’industria 4.0

Il lavoro della quarta rivoluzione industriale, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, dovrà saper interpretare i cambiamenti della società e trasformarli in opportunità. Le tecnologie saranno lo strumento attraverso il quale molti mestieri e molte professioni si trasformeranno, ma sarà l’indirizzo che l’uomo darà loro che determinerà gli “effetti delle tecnologie”, che saranno il risultato di una progettualità che dovrà essere capace di orientarle verso la creazione di senso, sia professionale che sociale.

Il lavoro in questa nuova dimensione 4.0 ha come caratteristica di base “i ruoli aperti”, non più centrati sulla mansione, bensì sulla capacità che la risorsa umana ha di interpretare e arricchire il proprio lavoro.

Mestieri e professioni compongono una micro-unità dell’organizzazione che per virtù loro tendono a trasformare la burocrazia in una expert dependent

organization, vale a dire una organizzazione non gerarchica che ha la funzione

di proteggere il lavoro esperto e di creare valore collettivo. Per chi svolge un lavoro autonomo poi, la professione è l’origine da cui può nascere un’impresa reale54.

Oggi, negli Stati Uniti, il 35% dei posti di lavoro è costituito da lavoratori autonomi. Negli ultimi anni c’è stata una vera e propria impennata del fenomeno e la ragione è abbastanza semplice da individuare: un libero professionista consente di far risparmiare circa il 30% dei costi di salario. Questo fenomeno secondo un nuovo rapporto pubblicato dal Roosevelt Institute e dalla Kauffman Foundation porterà entro il 2040 l'economia americana ad essere "difficilmente riconoscibile" rispetto al contesto attuale in quanto si ribalterà l’attuale rapporto tra lavoratori autonomi (35%) e subordinati (65%).

Il vantaggio di lavorare come libero professionista consente maggiore libertà. Le tecnologie permettono di lavorare quando si vuole, dove si vuole, al proprio ritmo e a discrezione rispetto ai propri interessi. E una visione del

54 Cipriani A., Gramolati A., Mari G., ( 2018), Il lavoro 4.0. La quarta rivoluzione industriale e le

lavoro completamente nuova, che offre l’opportunità di equilibrare la vita personale e professionale; i professionisti della nuova generazione saranno lavoratori Freelance55.

I giovani della generazione Y, se da una parte sono attratti da un lavoro concettualmente più libero, dall’altra devono fare i conti con un mercato del lavoro che, al momento, non ha ben chiare le professionalità future di cui dovrà disporre. Investire sulla propria formazione è l’unica strada percorribile affinché l’innovazione tecnologica si trasformi in nuove opportunità di tipo professionale.

L’attività dell’aziende del futuro prevede lo sviluppo di modelli innovativi per soddisfare le richieste provenienti dal mercato: prodotti sempre più personalizzati, altamente performanti e confortevoli; strategie di tipo industriale a sostegno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica; la valorizzazione delle risorse umane, anche quando invecchiano, salvaguardando il loro benessere lavorativo.

La fabbrica intelligente il luogo in cui si attiva la conoscenza dei lavoratori; un ambiente di lavoro favorevole all’apprendimento continuo e all’innovazione. Un ambiente in cui autonomia, responsabilità e discrezionalità dei lavoratori ai livelli medio-bassi della struttura organizzativa, comporta rafforzamento, coinvolgimento e condivisione degli obiettivi rispetto al continuo miglioramento del prodotto, dei processi produttivi e dell’organizzazione.

Le forme intelligenti di partecipazione sono apprezzate dai lavoratori, in quanto consentono di imparare continuamente cose nuove, migliorando le proprie competenze, quindi di poter esprimere la propria creatività. I lavoratori riconoscono e apprezzano non solo ciò che sanno e ciò che sanno fare rispetto a ciò che sanno, ma soprattutto perché lo fanno e quanto il loro talento incide rispetto a ciò che realizzano.

Le nuove tecnologie produttive hanno un crescente impatto sul modo di lavorare, ma anche sulla sfera culturale del lavoro, ridisegnandone il

55 Di Julien Bouret, Jerôme Hoarau, Fabrice Mauléon (2018), Soft Skills: Développez vos compétences

significato, in chiave attuale, di tipo sociale dentro e fuori dalla fabbrica. Ricercare e possibilmente vivere esperienze di benessere organizzativo, di buone relazioni con i colleghi e con i responsabili, condividere modalità di analisi e soluzione dei problemi, ricevere gratificazioni in modo trasparente e condiviso, attiva qualità e senso del lavoro, elementi intrinsechi alla motivazione. Nei nuovi contesti industriali, prima che la competenza al produrre è diventata centrale quella della propensione all’innovazione. Saper mobilitare risorse materiali e immateriali consente ai lavoratori di raccogliere nuove sfide, governare sistemi complessi di molte entità che interagiscono su connessioni digitali quindi proiettarsi verso nuove frontiere produttive intelligenti.

I nuovi processi prevedono che i lavoratori connettano l’esperienza alla concettualizzazione del processo produttivo, tant’è che le capacità che sostengono le competenze digitali sono:

• Saper esplorare e gestire in modo flessibile situazioni tecnologiche nuove.

• Analizzare e utilizzare criticamente i dati e le informazioni.

• Applicare in situazione, il miglior potenziale tecnologico disponibile, per risolvere problemi e condividere la conoscenza.

• Costruire un ambiente collaborativo multilivello della conoscenza in cui la responsabilità personale si pone rispetto al confine tra Sé e gli altri, e dei doveri e diritti reciproci.

La combinazione di competenze e riflessività dà origine a una nuova competenza, attivatrice di capacitazione 56, che consente al lavoratore,

attraverso la partecipazione, di condividere la responsabilità del contesto, la sua e quella sociale, per giungere all’esercizio della propria libertà sostanziale. Per avere un’idea di quali possano essere i nuovi campi di applicazione che hanno un approccio multidisciplinare, potenziali indirizzi su cui costruire

un proprio futuro lavorativo, facciamo riferimento a Schwab

,

che individua alcuni tra i più profondi cambiamenti della società, i “Deep Shifts” di Industry 4.057.

Tra i ventitré esempi prodotti dall’autore, ne riportiamo alcuni:

➢ Tecnologie impiantabili, cioè integrate stabilmente nel corpo umano e di altri animali, capaci di monitorare ed interagire con le funzioni vitali e biologiche, integrandole, potenziandole, correggendole.

➢ Internet indossabile, cioè l’accesso al web senza l’uso di un device distinto da noi stessi, semplicemente attraverso ciò che abbiamo sulla o nella nostra persona, senza soluzione di continuità.

➢ Ubiquitous computing, o il supercomputer in tasca, cioè la semplicità di acceso a risorse di calcolo o di storage di dati di enorme capacità e potenza da qualsiasi punto del pianeta tramite devices semplici e di ridotte dimensioni.

➢ L’Internet delle e per le cose, dagli smart objects a interi servizi che gestiscono funzioni in assenza dell’uomo, dalla manutenzione alle utilities, dalla guida autonoma alle case connesse.

➢ Le Smart Cities, in cui tutta una serie di servizi ancora non immaginabili richiederà di essere concepita, sperimentata, sviluppata e tradotta in modi fruibili dai cittadini, in un’ottica auspicabilmente sostenibile ed inclusiva.