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Progettazione e preparazione della prima attività di stage

Nel documento Orientare verso nuovi profili professionali (pagine 166-173)

4.2 Alternanza scuola lavoro triennio 3A, del liceo di scienze umane A Einstein d

4.2.3 Progettazione e preparazione della prima attività di stage

3^ fase-ciclo 1°

Progettazione e preparazione della prima attività di stage

Titolo Temi Unità ore

1 Testimonianze coetanei, adulti lavoratori e manager

Testimonianze di attività di alternanza scuola lavoro fatte da coetanei in altri istituti scolastici di indirizzi diversi

2

Ruoli e compiti dei tutor aziendali 2 La figura del manager 2 Le aziende innovative 2

2 Prima attività esterna degli studenti

Progettazione e Pianificazione delle attività con il museo Mufant di Torino

4

Incontro interlocutorio tra gli studenti e i Tutor del museo Mufant

2

Condivisione del progetto con gli studenti

3

Visita al museo Mufant 2 Attività di stage presso il museo

Mufant

I relatori, alcuni dei quali con il doppio ruolo di tutor aziendale, hanno focalizzato i loro interventi sulla partecipazione attiva e all’auto- imprenditorialità; due aspetti questi molto importanti, su cui l’intero processo di Asl lavorerà tantissimo nel corso triennio. Tra gli obiettivi del percorso proposto agli studenti c’è quello di aiutare i ragazzi a lavorare su se stessi e sul loro potenziale, per accrescere l’autostima e la capacità empatica.

In questa terza fase del primo ciclo, abbiamo lavorato sulla relazione e su come questa diventa un veicolo straordinario di trasmissione di esperienze. La testimonianza di studenti coetanei o di pochi anni più grandi ha permesso di aprire ai ragazzi una finestra di dialogo tra il loro mondo e il mondo che in qualche modo li accoglierà fuori dalla loro scuola. Il racconto delle esperienze di Asl, vissute da ex allievi, della stessa scuola o di altri licei, ha consentito all’intero gruppo di lavoro di focalizzare al meglio i preparativi finalizzati alla prima esperienza esterna che gli studenti faranno tutti insieme presso il museo Mufant, con ruoli e compiti differenti per ciascuno gruppo di attività.

Il museo Mufant oggi è il primo ed unico museo italiano permanente interamente dedicato all'Immaginario e al Fantastico in tutte le sue espressioni mediali quali il libro, il cinema, la televisione, il fumetto, l’illustrazione, l’arte, il gioco e il videogioco.

La comunicazione digitale di beni culturali è un tema su cui tutti i più importanti musei internazionali stanno misurandosi, pertanto il Progetto propone un percorso che avvicini i giovani al mondo dei beni culturali nelle sue nuove dimensioni, per imparare a promuovere il patrimonio culturale attraverso forme innovative di fruizione. I tutor del museo (aziendali) accompagnano gli studenti nella conoscenza delle strutture museali, della loro funzione operativa dentro l’organizzazione e la gestione del museo, delle strategie di marketing, della progettazione finale di un’azione innovativa (tour virtuale, storytelling, augmented reality o altro) all’interno di un evento culturale per la promozione delle strutture museali, con attenzione alla valorizzazione del loro territorio.

Il progetto è articolato su tre anni (vedi scheda tecnica allegata) e persegue obiettivi quali: il superamento della frammentazione delle opportunità formative; l’utilizzo razionale e ottimizzato delle risorse umane,

finanziare, strutturali interne ed esterne alla scuola; la pratica laboratoriale e l’approccio progettuale nei percorsi di formazione; fare della scuola un luogo di elaborazione culturale ma anche di partecipazione civica e sociale, di cittadinanza attiva; fare della scuola un “ambiente condiviso”, creando un network di attori che realizzino attività e servizi di interesse per i ragazzi, le famiglie e gli altri componenti della comunità, fuori dal tradizionale orario e scolastico e anche quando la scuola è “chiusa”; utilizzare le strutture scolastiche in vista della promozione culturale rivolta alla comunità, attraverso la rete, il coinvolgimento attivo degli utenti, l’utilizzo del digitale in vista di un limitato investimento di capitale fisso; promuovere percorsi culturali in cui i ragazzi, ma anche gli adulti, possano acquisire oltre ai contenuti, competenze trasversali che favoriscono lo sviluppo personale e la cittadinanza attiva. Competenze che consentono di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e culturale del proprio contesto, promuovere la didattica attiva (Peer-Education, Debate, Cooperative learning, Learning by doing and by creating, Storytelling, Project-based learning, ecc.)

Nel corso delle attività, probabilmente per il fatto che per molti fosse la prima esperienza gli studenti sono apparsi quindi un po' disorientati. Inoltre, la loro giovane età, in fase adolescenziale, ha evidenziato qualche criticità rispetto alla capacità di adattamento degli studenti nei contesti organizzativi con i quali il museo Mufant coordina e gestisce le sue varie attività; ciò nonostante i discenti hanno svolto i compiti loro assegnati, con diligenza e cura, portando a termine il proprio lavoro e perseguendo l’obiettivo di conoscere i diversi contesti professionali che sono presenti in un museo, in particolare al museo Mufant.

La collaborazione, in questa prima fase è durata 30 ore circa anche in orario extrascolastico, ed è stata incentrata sulla realizzazione della mostra “Eroi di Cartone” inaugurata nel mese di dicembre 2017 e per la quale tutti i 28 studenti hanno collaborato.

In questa occasione essi hanno conosciuto e approfondito la storia e l’evoluzione del fumetto di genere fantastico, operando anche confronti con gli adattamenti su altri media, come le serie televisive e film tratti da opere a fumetto (approccio transmediale). Oltre alla formazione all’ accoglienza del

pubblico attraverso le visite guidate in italiano e in inglese, gli studenti hanno lavorato alla realizzazione di un evento pubblico destinato al target giovanile (peer to peer) realizzato durante il periodo di apertura della mostra.

Questa esperienza si è caratterizza dal punto di vista didattico per il coinvolgimento delle discipline curricolari quali: Italiano, attraverso i generi di scrittura, il laboratorio di scrittura creativa, e la partecipazione al progetto “Liberinbarriera”; Inglese, con la comunicazione efficace di contenuti culturali in una lingua che non è la propria, con lessico specifico; Arte, attraverso il valore artistico del genere “fumetto”.

L’esperienza vissuta dai ragazzi è stata totalizzante in quanto realmente immersiva quindi piena di tutti gli elementi necessari ad originare e poi alimentare le competenze cosiddette trasversali. Essi, al termine di questa prima esperienza, hanno capito che è possibile un modo diverso di collaborare con i propri compagni di classe e con questi condividere esperienze, conoscenze, interessi e percorsi di crescita comuni.

Leggiamo dal resoconto di Lisa:

“Quest’anno scolastico l’alternanza scuola-lavoro è stata svolta attraverso l’esperienza pratica e teorica di due progetti inerenti al nostro percorso di studio. Prima della realizzazione pratica, abbiamo avuto un’introduzione teorica, sul mondo del lavoro “Come è cambiato il mondo del lavoro oggi” dal dottor Luigi Vigneri che, insieme alla prof.ssa Barbara Bertola, ha organizzato le attività da noi svolte all’interno dell’alternanza. Il primo incontro è avvenuto il 25 ottobre 2017 durante il quale il dottor Vigneri ci ha proposto un esercizio: ognuno di noi aveva il compito di riflettere su desideri, opportunità e aspettative immaginando il nostro “progetto” futuro. Al Polo del ‘900 abbiamo visto la mostra al titolo “L’Infanzia Rubata” che illustrava il lavoro minorile di cent’anni fa, spiegata e illustrata da una guida; successivamente, in un'altra sala, ci è stato presentato come funziona un sindacato. Il 7 febbraio 2018 a scuola il dottor Antonio Luigi Viacelli, consulente in organizzazione e lavoro, ci ha raccontato come sia difficile oggi trovare un’occupazione lavorativa, anche se in possesso di un titolo di studio. Tali incontri propedeutici hanno permesso di svolgere al meglio l’attività pratica fornendoci delle conoscenze fondamentali sul mondo del lavoro.

Il primo progetto “pratico” è stato svolto nel periodo che va da ottobre a dicembre, presso l’associazione culturale e museo del fantastico e della fantascienza MUFANT. Questo museo è stato pensato e realizzato da un team di operatori culturali appassionati dell’immaginario fantastico. È nato nel 2009 ad opera di due esperti, Silvia Casolari e Davide Monopoli, che hanno coinvolto nel progetto altri esperti e collezionisti. La sua realizzazione è avvenuta grazie al lavoro volontario dei suoi creatori e alla partecipazione spontanea di altri collaboratori. Il progetto da noi intrapreso aveva come obiettivo finale l’allestimento della mostra “Eroi di carta”. Il programma delle attività è stato suddiviso in dodici incontri: inizialmente di teoria e di presentazione del museo e successivamente legati all’inaugurazione della mostra del fumetto tenuta il 3 dicembre 2017. Durante questa attività la classe è stata suddivisa in tre gruppi, ognuno dei quali aveva obiettivi differenti. Il gruppo nel quale sono stata inserita si occupava di comunicazione e svolgeva il compito di promuovere l’evento attraverso volantini pubblicitari, locandine e social. Il giorno dell’inaugurazione dovevamo avere un aspetto formale e utilizzare un linguaggio tecnico, dovendo illustrare e spiegare il materiale esposto nel museo. I tutor eterni che ci hanno seguiti sono stati Silvia Casolari, Davide Monopoli e Davide Chiarle, mentre il tutor interno, la prof.ssa Barbara Bertola, ci ha sempre accompagnati e guidati nelle attività con la supervisione del dottor Luigi Vigneri. Tutti si sono relazionati bene con noi e hanno avuto fiducia nel lasciarci l’autonomia di elaborare un programma per la mostra di dicembre.

Con questa esperienza ho avuto il mio primo impatto con il mondo del lavoro e ho capito come possa essere complicato organizzare anche solo una mostra”

E ancora, Gaia:

“Al museo mi è stato assegnato il compito di organizzare una mostra del fumetto intitolata “Eroi di carta” prevalentemente riservata ai bambini e ragazzi. Io in particolare mi sono occupata del trucco e dell’intrattenimento facendoli colorare delle schede.

Tutto questo ha riscosso in me molto interesse perché stare con i bambini è sempre piacevole, e l’aiutare loro a mascherarsi ha fatto divertire anche me lasciando spazio alla mia creatività. Tutto sommato però sono rimasta un po’

delusa dalla prima parte del progetto perché l’ho trovata troppo tecnica e noiosa. Fondamentali sono state anche le ore dedicate alla parte strettamente teorica sul mondo del lavoro trascorse in classe, discutendo con il tutor esterno Luigi Vigneri sul cambiamento del mondo del lavoro seguite da una visita al Polo del 900 della mostra “L’infanzia rubata” in cui era presente anche un’operatrice museale e il dottor Zabaldano. Sempre al Polo del 900, ma non lo stesso giorno abbiamo trascorso del tempo con degli studenti universitari in cui ho appreso, tramite dei laboratori, nuove conoscenze sulla politica socialistica. Oltre a questo, abbiamo avuto l’opportunità anche di avere un confronto con il Dottor Viacelli, il quale ci ha spiegato come funziona il mondo del lavoro odierno.

Il mio tutor scolastico, la professoressa Barbara Bertola e il dottor Vigneri hanno un ruolo importante nel percorso dell’Alternanza scuola lavoro perché mi hanno aiutato prima di tutto a capire cosa volesse dire fare alternanza e mi hanno sostenuto durante il percorso”.

Oppure, infine Federico:

“Il Mufant, presso il quale ho svolto la mia attività, è finora l’unico museo del fantastico moderno in tutta Italia ed è stato fondato da pochi anni da un gruppo di giovani appassionati. Al Mufant, dopo aver assistito a una serie di lezioni sulla storia dello stesso, sull'organizzazione di una startup, sul modo in cui può trovare i finanziamenti necessari, e dopo aver assistito a una visita guidata comprendendo bene quale fosse l'oggetto di culto degli avventori del museo, ho collaborato con la classe nell'organizzazione di un evento, svoltosi il 3 dicembre, giorno dell'inaugurazione della mostra "Eroi di carta". In particolare, mi sono occupato di preparare alcune bozze della locandina e ho fatto parte del gruppo relativo alla comunicazione dell'evento. Per eseguire questo incarico sono state affisse delle locandine da alcuni studenti in punti strategici oculatamente scelti ed è stata aperta la pagina Instangram del museo. Purtroppo, causa malattia, il 03/12/2017 non ho potuto partecipare all'evento, che si è rivelato un successo, nonostante le problematiche sorte durante il mese precedente che riguardavano un'incomprensione (o più probabilmente diversi repentini cambiamenti di piani del personale museale) circa l'effettivo valore del lavoro svolto da noi

studenti. Le lezioni e la pianificazione delle attività sono state curate da tre persone: Davide Chiarle, Davide Monopoli e Silvia Casolari. Il primo si è occupato prettamente delle attività teoriche; gli altri due degli aspetti decisionali”.

Nel documento Orientare verso nuovi profili professionali (pagine 166-173)