1.5 La formazione nella società attuale
1.5.2 Le competenze di base, trasversali e professionali
Vediamo ora di approfondire il concetto di competenza: l’insieme di conoscenze, abilità e padronanza, che combinate tra loro mobilitano le risorse necessarie, a disposizione, per risolvere un problema in una determinata situazione.
Le competenze di base sono quelle competenze che i ragazzi acquisiscono a scuola, a partire dai primi gradi scolastici sino al completamento della scuola secondaria di secondo grado; sono le fondamenta necessarie per poter successivamente edificare le soft- skill, trasversali e professionali.
A conclusione del percorso di istruzione, lo studente, indipendentemente dall’indirizzo di studio frequentato, un liceo piuttosto che un istituto tecnico o professionale, deve poter padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi, indispensabili nel gestire l’interazione comunicativa verbale nei vari contesti. Imparare a leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo, produrre testi in relazione ai differenti scopi comunicativi, utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi e operativi, utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario, utilizzare e produrre testi multimediali, nonché utilizzare le conoscenze scientifiche e matematiche contestualizzandole nella gestione della propria vita quotidiana e indirizzandole per esercitare un ruolo di cittadinanza attiva e consapevole, sono il risultato di un corretto processo di alfabetizzazione.
Con il termine “literacy”87, indichiamo un processo che va oltre l'alfabetizzazione degli studenti; essa individua una soglia minima di competenze che vanno oltre ad un concetto “scolastico” di padronanza del curricolo. In questo senso, l’alfabetizzazione dello studente assume una connotazione significativa ben più corposa della conoscenza fine a se stessa; si punta non solo a far acquisire allo studente la capacità di leggere e scrivere, con la quale impara a comprendere, interpretare, creare, comunicare, raggiungere i propri obiettivi, sviluppare le proprie conoscenze, partecipare pienamente alla propria comunità e alla società in genere88, ma gli vengono
fornite le conoscenze e le abilità che lo renderà capace di far fronte all’esigenze di apprendimento continuo che caratterizzeranno il suo futuro dopo la scuola.
Le competenze trasversali sono le competenze necessarie per apprendere tutta la vita presenti nelle indicazioni comunitarie che il consiglio dell’Unione Europea fin dal 200689 ha individuato nelle otto competenze
chiave per l’apprendimento permanente:
1. comunicazione nella madrelingua;
2. comunicazione nelle lingue straniere;
3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
4. competenza digitale; 5. imparare a imparare;
6. competenze sociali e civiche;
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità̀;
8. consapevolezza ed espressione culturale.
Le competenze chiave sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto e sono appunto considerate competenze chiave perché sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo
87Le competenze in scienze, lettura e matematica degli studenti quindicenni. Rapporto nazionale PISA 2006 88 Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento
permanente
89 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze
sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione90.
Oggi, osservando il rapido mutamento della nostra società e la celere evoluzione delle tecnologie, ci rendiamo conto che non solo è importante imparare lungo l’intero percorso della vita, superando il concetto di apprendimento scolastico concentrato nei primi 20/25 anni, bensì per essere più completi, occorre oggi parlare di lifewide learning, cioè di quella dimensione orizzontale della conoscenza che coinvolge tutti gli ambiti della vita e che permette di valorizzare ogni esperienza del proprio vissuto, in quanto fonte di saperi e competenze nonché luogo di sperimentazione dellastessa91.
La formazione di tipo formale non formale e informale assume una dimensione simmetrica, che origina ambienti di apprendimento del tutto inediti che, a loro volta, favoriscono un attraversamento del processo di accrescimento del sapere, quindi delle competenze in un contesto di life-long-lifewide learning.
Diventa importante, rispetto allo scenario che si sta configurando, far comprendere agli studenti quale sia il funzionamento dei propri processi di apprendimento, nelle diverse aree, siano queste riferite ai processi cognitivi superiori piuttosto che alle competenze di base, ai talenti personali o ancora al proprio arricchimento culturale, oltreché di come sia cambiata la concezione stessa dell’apprendimento, poiché essi possano riconoscere nei vari cicli della vita, le opportunità che favoriscono un tale sapere; pertanto, solo se dotati di una maggiore consapevolezza, possono cogliere tali occasioni.
Per completare questa parte del nostro ragionamento, possiamo concludere che le competenze chiave per l’apprendimento permanente rappresentano un insieme di abilità che favoriscono il pensiero critico, la creatività, l’iniziativa, la capacità di risolvere problemi, la valutazione del rischio, la presa di decisioni e la gestione costruttiva delle emozioni.
90 Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari 2018, (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione a cura del Comitato Scientifico Nazionale)
Il nostro Paese, nel 2007, individua le competenze di cittadinanza92:
1. Imparare a imparare
2. Progettare
3. Comunicare o comprendere messaggi
4. Collaborare e progettare
5. Agire in modo autonomo e responsabile
6. Risolvere problemi
7. Individuare collegamenti e relazioni
8. Acquisire e interpretare l’informazione.
Sul ruolo chiave delle competenze per vivere nel XXI secolo, è interessante il contributo al didattico fornito dal rapporto della Commissione europea93 The future of learning: Preparing for change, elaborato nel 2011.
92 Decreto 22 agosto 2007, Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione 93 The future of learning: Preparing for change, elaborato nel 2011.
Il rapporto identifica e analizza i cambiamenti e le principali sfide che l’educazione nel futuro dovrà affrontare: l’integrazione multiculturale, l’abbandono scolastico, la promozione del talento, l'integrazione del mercato del lavoro, la riqualificazione, la transizione dall'istruzione superiore; tutto ciò, in un contesto in cui le tecnologie giocano un ruolo strategico.
Inoltre, nella visione del futuro elaborata nel rapporto, diventa centrale trovare la modalità attraverso la quale riconoscere e certificare le competenze, con particolare riferimento a quelle acquisite in ambito informale.
Le competenze trasversali o cross-curricolari come la TIC, l’imprenditorialità̀ e l’educazione civica, devono essere integrate nel curricolo a livello primario e secondario, affinché possa essere assicurata a tutti i discenti, entro il 2030, l’opportunità di acquisire la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, attraverso un’educazione a corretti stili di vita, tesa a garantire i diritti umani, la parità di genere, la promozione di una cultura pacifica e non violenta, il diritto di cittadinanza globale, la valorizzazione delle diversità culturali e la ridistribuzione della ricchezza e del benessere.94
Rispetto ad un concetto di competenze di tipo trasversale, è molto interessante ciò che Tony Wagner descrive a proposito del divario esistente tra ciò che è effettivamente insegnato nel curriculum dei nostri attuali sistemi educativi e ciò di cui i nostri studenti, fin da ora, hanno bisogno di imparare per la loro futura sopravvivenza come cittadini globali.
Tony Wagner individua sette abilità di sopravvivenza per i lavori del futuro95:
1. Pensiero critico e risoluzione dei problemi
2. Collaborazione attraverso reti e leader per influenza
94 ONU, (2015), Obiettivi di sviluppo sostenibile
95 Wagner T., (2014), The Global Achievement Gap: perché anche le nostre migliori scuole non insegnano le
nuove abilità di sopravvivenza di cui i nostri figli hanno bisogno e cosa possiamo fare al riguardo, Basic Books- A Member of the Books Group New York
3. Agilità e adattabilità
4. Iniziativa e imprenditorialità
5. Comunicazione efficace orale e scritta
6. Valutare e analizzare le informazioni
7. Curiosità e immaginazione
Sopravvivenza per il lavoro del futuro vuol dire avere un elevato grado di occupabilità, intesa come la capacità di essere occupabili o impiegabili, in un contesto lavorativo.
Oggi questo fattore rappresenta una chiave di lettura adeguata alla società in cui viviamo rispetto al tema dell’occupazione; il dibattito politico, sociale ed economico agita i temi riguardanti il mercato del lavoro che assume, giorno dopo giorno, connotazioni sempre più diverse, perché diverse sono le problematiche del lavoro.
Il grado di employability96, questo è il termine comunemente usato e coniato dalla psicologia del lavoro, dipende da una composizione di fattori legati alla figura professionale da ricoprire oltreché, come abbiamo visto in precedenza, quando abbiamo esaminato il concetto di competenza individuato da Wagner, da abilità di adattamento, da predisposizione al cambiamento, da soft skills e da abilità sociali. Ciò significa che essere occupabili vuol dire essere capaci di trovare e mantenere un lavoro adeguato, in termini di mansione e conseguente retribuzione, alle proprie competenze e capacità.
Competenze professionali sono, in ultimo, quelle necessarie per accelerare
l’ingresso nel mercato del lavoro. È, infatti, necessario possedere alcune competenze che definiamo chiave, in quanto orientate all’auto-promozione e sono precondizione delle competenze di tipo professionale.
Queste sono:
1. Organizzare attività di ricerca
2. Definire obiettivi professionali
96 Rossi di Schio E., Salmon M., (2019), Employability. Per entrare nel mondo del lavoro. Guida pratica per
3. Identificare le proprie competenze
4. Individuare offerte lavorative
5. Attivare e gestire la rete di contatti (network)
6. Personal branding
7. Scrivere curriculum efficaci
8. Scrivere lettere di candidatura e accompagnamento
9. Preparare i colloqui
10. Rispondere efficacemente alle domande
11. Sapersi relazionare con i selezionatori
12. Negoziare il contratto
13. Valutare offerte lavorative
14. Mantenere la motivazione
15. Gestire lo stress
Le competenze professionali sono riferite alle competenze tecniche che, generalmente, gli studenti iniziano ad acquisire negli stage presso le aziende e fanno riferimento, più in generale, al loro bagaglio formativo, maturato nelle esperienze lavorative pregresse. Esse sono definibili in quanto misurabili e quantificabili, e possono essere apprese con la pratica oltreché con lo studio; inoltre per effetto della specificità, caratterizzano i lavoratori rispetto all’area in cui operano.
Gli studenti che frequentano gli istituti professionali sono maggiormente favoriti rispetto ai loro coetanei dei licei, in quanto le loro scuole hanno sviluppato nel tempo un network di imprese che accompagnano gli studenti nell’apprendere la loro futura professione.
Ma se è vero che questi ragazzi sono avvantaggiati rispetto agli altri studenti per il fatto che costruiscono già da quando frequentano la scuola, quelle relazioni sul territorio che permetteranno loro di collocarsi professionalmente, è altrettanto vero che gli stessi faticano ad avere una visione del mondo del lavoro proiettata verso un futuro caratterizzato da innovazione tecnologica e sociale.
Per loro risulta più difficoltosa la comprensione della sfera di competenza intesa come l’insieme delle competenze di base, trasversali e professionali. Spesso la scelta dell’indirizzo di studi che i ragazzi compiono
non è conseguente al loro reale potenziale, bensì è legata al loro retroterra culturale, oltreché alla mancanza di un corretto processo di orientamento.
La proiezione delle future professioni dimostra che, in tutti in campi, si compirà un’evoluzione delle tecnologie tale da obbligare i nostri ragazzi a possedere tutte e tre le tipologie di competenza che si fonderanno in un’unica competenza, quella della persona, che origina l’auto-imprenditorialità.
Sono quattro gli indicatori sui quali focalizzare la nostra attenzione per comprendere il livello di maturità che il discente ha raggiunto durante il processo di apprendimento:
(Castoldi)
Consapevolezza, di quanto sia importante costruire le competenze di
base, necessarie per accedere al sapere, quel sapere che porterà ciascuno degli studenti a costruire la propria autonomia
Relazione, che si traduce nella capacità di costruire quelle condizioni di coesione sociale che si traduce in esistenza collaborativa e sostenibile e
sarà alla base dell’esistenza dell’uomo nei prossimi decenni
Visione, rispetto a come cambierà il mondo nella sua complessità
politica, economica e sociale e che permetterà ad ognuno l’employability
Dimensione del Sé, che troverà compimento nella percezione che le
altre persone hanno di noi, persona competente e che sarà, in una società composta di persone competenti, elemento che consentirà l’innovazione in tutte le sue forme.