7. LE STRUTTURE ALBERGHIERE TRA OSPITALITÀ E COMUNICAZIONE 7.1 L’evoluzione della struttura alberghiera
7.3 L’evoluzione della domanda turistica in Italia 7.3.1 La variabile temporale nei flussi di domanda
I dati a nostra disposizione sono aggiornati all'anno 2008. Vediamo quindi che dall’anno 1990 al 2008 il sistema ricettivo italiano registra un trend positivo sia in termini di arrivi sia di presenze. La domanda presso le strutture ricettive ha subito un notevole incremento soprattutto nell’anno Giubilare, che ha dato luogo quasi al 10% di presenze in più.
L’andamento si è invertito nel 2002 dove alla stabilità degli arrivi si affianca una flessione delle presenze con un tasso di variazione negativo. Questo andamento continua negli anni seguenti, con solo poche e inconsistenti inversioni. Questo fattore è lo specchio dell'economia del Paese: alcuni fattori di crescita riescono a fare migliorare i risultati ma sempre alternandosi alle difficoltà derivanti dai segnali di una congiuntura economica negativa, che iniziano a farsi sentire anche nel comparto turistico.
Analizzando i dati complessivi delle presenze a seconda dei flussi di provenienza si vede che le due componenti, italiana e straniera, mostrano andamenti non molto diversi tra loro.
Il quadro evolutivo per tipologia ricettiva evidenzia un altalenarsi di dati positivi e negativi per il comparto alberghiero e per quello extralberghiero, sottolineando alla fine la forte crescita di quest'ultimo a fronte del decremento di quello alberghiero.
Considerando l’offerta complessiva, nel 2008 la domanda turistica si è orientata prevalentemente verso le località marine. A seguire troviamo le città di interesse storico e artistico e le località montane.
Con riferimento alle macrotipologie ricettive, i pernottamenti nel settore alberghiero si caratterizzano per una minore concentrazione nelle località balneari e lacuali rispetto all’extralberghiero, mentre maggiore è la concentrazione degli stessi nelle città d’arte nelle località montane e nelle località termali.
Rispetto alle tipologie di turismo considerate, sono proprio queste ultime a presentare la maggiore incidenza delle presenze nelle strutture alberghiere con un valore che raggiunge quasi il 90%. Esiste, infatti, una stretta connessione tra il prodotto turistico e l’offerta alberghiera sia per il prodotto terme, che per quello montano e d’arte. In queste località, le strutture alberghiere assorbono gran parte dell’offerta e quindi anche della domanda. Nelle località marine e lacuali, invece, la competitività del settore alberghiero risulta in maggiore difficoltà a causa di una rilevante presenza dell’offerta extralberghiera.
La distribuzione dei flussi nell’anno 2008 conferma come siano i mesi estivi quelli in cui si rileva la massima affluenza. Considerando gli esercizi ricettivi alberghieri, il 54,7% delle presenze turistiche si concentrano nei mesi che vanno da giugno a settembre e solo nel bimestre luglio agosto raggiungono quota 31,6%.
Il sistema dell’offerta extralberghiera presenta però una stagionalità ancora più alta, data dalla forte incidenza di campeggi e villaggi turistici spesso usufruibili solo in determinati periodi dell’anno.
Nei mesi estivi si assiste anche ad una maggiore incidenza dell’offerta complementare rispetto a quella alberghiera.
In entrambi i comparti si rilevano differenze a seconda della tipologia di clientela.
Sono gli italiani a preferire particolarmente i mesi si luglio e agosto con picco in quest’ultimo, mentre gli stranieri prediligono il mese di luglio e presentano una stagionalità molto meno accentuata nel comparto alberghiero, come dimostrano i grafici sull’andamento mensile delle presenze.
7.3.2 Le strategie per la de-‐stagionalizzazione
Sono molte, differenti per destinazione, per ogni area di prodotto e per ciascuna impresa le ricette per la destagionalizzazione. Molte le possibilità ma tutte legate alla specializzazione, che nell’offerta di servizi dedicati trova le possibilità per un posizionamento competitivo sul mercato e sui mercati, italiani e stranieri. Certo è che molte imprese alberghiere hanno individuato con successo una strada per la diversificazione che consente di vendere le camere in quote consistenti durante tutto l’anno, riferendosi a specifici mercati (di prossimità o internazionali), target (motivazionali come lo sport, il benessere, la gastronomia) e segmenti (senior, junior).
Ma è sicuramente partendo dalla dotazione e disponibilità dei servizi che si può costruire un’offerta “complementare” a quella che per ogni impresa segna la stagionalità, alternativa al periodo di massima affluenza.
Le specializzazioni trovano una loro natura in primo luogo in quelle dotazioni mirate al turismo business e che vedono nell’offerta congressuale ì forte possibilità di allungare la stagione, ma che ad oggi vedono solo la metà degli hotel in Italia disporre di una sala per conferenze o per congressi.
A disposizione degli ospiti, sia che abbiano motivazioni leisure che business, l’offerta benessere è diffusa circa in un quarto degli alberghi italiani, magari combinata con l’offerta di servizi per lo sport. Proprio l’offerta sportiva, oggi sempre più richiesta (nel 2009 circa un quinto delle vacanze in Italia sono state motivate dalla possibilità di praticare sport), si sta diffondendo tra gli hotel: quasi nella metà degli hotel sono presenti attrezzature sportive, molti hotel offrono la piscina e impianti sportivi, e spesso questi alberghi sono anche dotati di personale addetto a queste pratiche.
Abbiamo potuto sottolineare il grande valore che il turismo ha nel contesto dell’economia e della società attuale, un ruolo che cresce rispetto alle altre attività produttive. A partire dagli anni '50 il numero di alberghi è aumentato, ma sono aumentati ancora di più i numeri delle camere e dei posti letto, aumentando sempre di qualità, fino ad arrivare alla medio-‐alta dei nostri giorni.
La crescita del comparto si è verificata superando non poche difficoltà, dopo aver risentito degli effetti di varie crisi economiche, ma che sempre ha saputo reagire e trasformare la fragilità del momento in un nuovo sviluppo. Nessun altro comparto produttivo ha visto questa lunga continuità di sviluppo.
Nel suo complesso quella del turismo e del tempo libero è ormai diventata la principale attività produttiva “privata” del paese.
La vitalità del sistema di ospitalità è provata, oltre che dai più di 34.000 alberghi, che svolgono tale attività come principale, da quasi un altro 20% di aziende che svolge questa funzione in modo sussidiario. Il sistema di ospitalità si caratterizza per l’integrazione delle molte varie componenti in rapporto ai vari turismi praticati. Il turismo è attività trasversale e diffusa che riesce a coinvolgere quasi tutti gli altri comparti.
L’analisi della domanda rivela alcune caratteristiche di fondo che da sempre sono strutturali per il turismo italiano, come l’eccessiva stagionalità e la scarsa presenza della componente straniera in alcune regioni. La chiave di volta della evoluzione attuale sono le numerose attività che vengono svolte tramite consorzi ed altre associazioni in funzione di un obiettivo da raggiungere, con alcune peculiarità diverse da regione a regione. Da questo sistema imprenditoriale è nata l’idea degli alberghi fashion, poi esportata in tutto il mondo.
Il problema della sostenibilità è decisivo per le politiche di sviluppo, pur in presenza di una notevole difficoltà ad imporsi a livello di opinione pubblica e sul piano delle politiche locali. Il perseguimento di questa condizione sembra essere divenuta la priorità principale dell’Unione Europea, ma la scarsa diffusione delle certificazioni prova che questi stimoli non sono recepiti dal mercato, in Italia e negli altri Paesi.