8. IL PROGETTO E IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 8.1 Conoscere il territorio
8.2 La proposta progettuale
Processo storico Chiesa San Giorgio
PRIMA FASE 1538
• Prime notizie certe Chiesa campestre di San Giorgio 1564
• Istituzione Scuola di San Giorgio 1575
• Visita San Carlo Borromeo, con indicazione “ipsam ecclesiam reparare” SECONDA FASE
1601
• Edificazione Chiesa Nuova di San Giorgio: “principiata fuori di questa terra et poco lontano dalla vecchia”
1621
• Istituzione Confraternita di San Carlo e Sant’Ambrogio 1624
• Edificazione di tre altari, consacrazione non ancora avvenuta • Eremita come custode
• Consistente ampliamento dell’edificio attiguo all’abside della chiesa 1639
• Presenza sacrestia (abitazione dell’eremita e deposito prodotti agricoli) TERZA FASE
1797
• Avvento Repubblica Cisalpina con privatizzazione di parte degli enti religiosi minori e scioglimenti di molte confraternite
1806
• Soppressione della Scuola di San Carlo • Decadimento funzioni religiose • Utilizzo per scopi rurali e zootecnici QUARTA FASE
1815/1817
• Allestimento urgente di un ospedale per colerosi 1853
• Notizia relativa alla proprietà di Giovanni Bianchi, come azienda rurale 1855
• Sgombero da 17 luglio a 11 ottobre per allestimento ospedale per colerosi • Pagamento affitto da parte del Comune
• Usufrutto di Bortolo Giudici, contadino 1867
• Epidemia di colera
• Allestimento urgente di un ospedale per colerosi QUINTA FASE
1900
• Utilizzo come abitazione della casa attigua e della zona sopra l’abside • Utilizzo come stalla della chiesa
8.2 La proposta progettuale
Dopo la fase di ricerca storica, che ci ha permesso di poter capire lo sviluppo morfologico e tipologico del manufatto, ci siamo concentrate sull’ideazione del concept, alla base del progetto. Le problematiche che abbiamo dovuto affrontare fin dall’inizio sono state principalmente due: in primo luogo il rapporto con l’esistente e in secondo luogo il rapporto con il contesto naturale in cui è inserito. Nonostante non si trattasse di un manufatto soggetto a vincoli artistici e storici, lavorare con un oggetto ricco di tempo e storia ci ha obbligato a sviluppare un atteggiamento progettuale attento alle origini e rispettoso del passato. La seconda questione è rivolta al rapporto con il contesto naturale in cui la ex Chiesa San Giorgio è collocata: una collina circondata nel perimetro da alberi secolari, con dolci pendii che delineano un paesaggio che ben si presta a essere modellato. Per quanto riguarda l’edificio esistente, il concept ha voluto sottolineare il processo evolutivo della Chiesa San Giorgio: da sede di una confraternita a deposito e
fienile, con il relativo ampliamento del transetto. Data l’esigenza di sviluppo di nuove funzioni, abbiamo raddoppiato con un volume la navata della Chiesa esistente, ricreando un struttura attigua simile nelle dimensioni. Abbiamo perimetrato i lati lunghi di entrambi gli edifici con una serie di setti di varie dimensioni, che segnalano l’antica conformazione dell’impianto. Il risultato dell’operazione una “scatola” abbraccia ora la ex Chiesa San Giorgio, senza però nascondere gli elementi architettonici di rilievo che si intravedono tra i setti. Anche la facciata principale è stata inglobata nella nuova scatola, creando un effetto sorpresa all’ingresso del primo volume, dove lo spettatore trova davanti a se una quinta scenica di rilievo storico.
Il tema del rapporto con il contesto è stato affrontato sviluppando un secondo concept, diverso rispetto al primo, al fine di ottenere due risultati architettonici distinti che rispecchiassero le due rispettive tematiche progettuali. Il tema è stato interpretato come un’occasione da non perdere per redigere un intervento esemplare, dove l’architettura e l’ambiente non siano in conflitto, ma anzi risultino tra loro interdipendenti, in modo da sviluppare al massimo le sinergie. Per far questo è necessario che i volumi non siano oggetti auto referenziali, che possono stare un po’ ovunque, sostanzialmente indifferenti al carattere dei luoghi. Al contrario l’intero complesso deve nascere dal paesaggio e dai suoi valori costanti.
Questa premessa ha però bisogno di un indispensabile corollario, per evitare di essere frainteso: le nuove architetture devono essere in grado di assorbire i valori del paesaggio, senza cadere nell’imitazione formale delle architetture tradizionali, riproducendo gli stereotipi dell’architettura locale. L’unica strada da percorrere passa quindi attraverso la ricerca dei valori del paesaggio, che dobbiamo riconoscere e apprezzare: il paesaggio prealpino. Esso è, infatti, la sola risorsa che ci permette di collegare il passato con il futuro, rappresentando il codice dei valori spaziali che possono guidare i nuovi intereventi senza tradire l’esistente.
La collocazione degli edifici all’interno del lotto è la naturale e la logica conseguenza dell’attento studio del paesaggio, caratterizzato da un’importante diversificazione dell’andamento delle curve di livello. L’edificio passa in secondo piano, si adagia, e fa proprie le insenature e i salti di quota esistenti. Nasce un’architettura diffusa sul lotto di vari livelli, una costruzione neutra che accetta l’ambiente circostante e non cerca di imporsi né di nascondersi.
Sfruttando le numerose differenze altimetriche, il volume destinato a centro wellness e sportivo, si sviluppa fuoriuscendo dalla collina, senza compromettere il profilo d’insieme del paesaggio.
Anche per quanto concerne gli edifici ospitanti le camere degli hotel, abbiamo adottato lo stesso comportamento: piccoli volumi che sporgono dal terreno, dotati di tetti verdi, in modo da essere integrati perfettamente con il territorio.
Il programma d’intervento, di un certo rilievo dal punto di vista dimensionale, propone quindi un insieme di diversi volumi, articolato per tipo di funzioni, che valorizza più un sistema di relazioni che di singoli elementi. Si approda, cosi, a un progetto di paesaggio che considera unitariamente i caratteri del costruito e dello spazio aperto. Anzi, la conformazione degli edifici, il loro carattere e la loro giacitura si configurano come forme di commento dell’andamento delle curve di livello e delle vedute a distanza e ravvicinate che la morfologia del terreno suggerisce.
Il risultato finale vuole essere un complesso che abbraccia la natura, la storia e il suo passato e allo stesso tempo porta innovazione nella proposta sportiva e nell’offerta alberghiera.
8.2.2 Funzioni, morfologia e tipologia
A sintesi degli studi effettuati sul tema della cultura del wellness, ormai dilagante all’interno della nostra società, si è voluto proporre un concept nuovo, anche dal punto di vista funzionale: lo sport hotel, connubio tra attività sportiva di elevata qualità tecnica e avanguardia nel settore dell’accoglienza.
La Collina San Giorgio sarà la sede di un’innovativa ospitalità di pregio, che offrirà la possibilità di godere di una vacanza “attiva”, rivolta non solo ad atleti, squadre e società sportive, ma anche a persone che vogliono praticare sport per riprendere la forma psico-‐fisica, o semplicemente trascorrere una vacanza diversa.
A tale scopo abbiamo fornito il complesso di una palestra dotata di ogni confort e tecnologia, dove poter praticare diverse discipline sportive: sala pesi, cardiofitness, muscolazione, corpo libero, ginnastica antalgica, ma anche dove intraprendere un percorso fisioterapico e di riatletizzazione, seguiti da personale competente in ambienti studiati appositamente per accogliere determinate attività. Data l’altitudine e il clima freddo, la palestra è attrezzata per l’allenamento di discipline tipiche dello sport di montagna, quali il triathlon invernale, il biathlon, la corsa in montagna e l’equitazione in altura. Attività che possono essere poi praticate facilmente nelle vicine montagne.
Particolare attenzione abbiamo riservato alla pratica dell’arrampicata, con la progettazione di una parete con diversi gradi di difficoltà, che arriva ad abbracciare la cupola della Chiesa: una palestra di trekking panoramica, che si snoda tra le facciate dell’edificio esistente e si affaccia, grazie alla struttura di vetro che la racchiude, al panorama circostante.
Oltre all’allenamento indoor, abbiamo previsto percorsi e zone attrezzate outdoor, nell’immenso parco, dotato di pendii e alture naturali, che consentono di praticare sport in pieno contatto con la natura. Il cliente può orientare la sua passeggiata tra percorsi-‐vita in mezzo alle piante o sentieri all’interno di frutteti e giardini aromatici o decidere di rilassarsi sulla terrazza del bar.
Lo sport hotel potrà ospitare società sportive durante i loro ritiri, grazie alla presenza di attrezzature idonee all’attività agonistica e ampi spazi indipendenti e dotati di privacy. Tuttavia, l’offerta non sarà rivolta solo agli ospiti dell’albergo, bensì a tutta la comunità, grazie allo sviluppo di un progetto con volumi e percorsi indipendenti, al fine di rispondere anche alle esigenze della popolazione locale, garantendo un servizio di alta qualità a portata di mano. In questo modo, non solo sarà implementata l’offerta turistica della città, che acquisterà un’immagine nuova a livello nazionale e un valore aggiunto dal punto di vista dei servizi, ma saranno introdotte attività innovative per la comunità della città di Clusone.
Il complesso prevede inoltre la presenza di un centro benessere, adiacente alla palestra, che permette di proporre un’offerta completa al cliente che vuole intraprendere un percorso di benessere psico-‐fisico. Organizzato in modo da poter usufruire delle diverse funzioni anche separatamente, la spa è caratterizzata dal susseguirsi di un sistema di piccoli spazi, che propongono specifici ambiti tematici, anche in forma di percorsi sensoriali diversificati.
La palestra e la spa sono accolte in un unico edificio, che sporge con due affacci, in direzioni diverse, pensate in base alle direttrici visive principali. Esso è posizionato a un livello inferiore rispetto alla quota dell’edificio esistente, dal quale sembra fuoriuscire, anche se in realtà si trova più spostato. Infatti, la presenza delle fondazioni dell’ex Chiesa San Giorgio ci obbligava o a costruire un anello di consolidamento esattamente sotto la struttura (soluzione scartata per il costo troppo elevato) o a spostarci con la nuova costruzione di 45 gradi, cosi da evitare eventuali problemi strutturali.
L’illuminazione naturale del volume palestra-‐centro benessere è garantita dalla vetrata continua che guarda verso la valle e i monti che la delimitano ed è filtrata da un sistema di frangisole verticale in legno. Lo studio della loro posizione deriva dall’andamento dei raggi solari diretti lungo la facciata.
Il tema delle camere è stato sviluppato attraverso una proposta anche’essa innovativa: totalmente indipendenti rispetto al nucleo centrale del complesso, esse sono totalmente immerse nel verde, in un intimo rapporto con la natura. Una sorta di “hotel diffuso”, dove la struttura principale fa da collettore per le attività comuni. Ogni volume ospita un paio di camere di circa 40 mq, che si suddividono in due tipologie, a seconda delle esigenze del cliente: si può, infatti, scegliere tra la “camera sport”, dotata di una piccola palestra privata, che consente di allenarsi in modo autonomo e la “camera benessere”, che ospita al suo interno una mini spa con relativa doccia, sauna e bagno turco.
Le singole unità sono dotate sempre di uno spazio all’aperto nella forma di veranda, al fine di assicurare i massimi livelli di comfort e privacy evitando ogni forma di introspezione e garantendo affacci e vedute di grande qualità, come nel caso di quelle panoramiche verso il monte San Lucio.
Il resort prende forma in un articolato e complesso, sistema spaziale gestito da un nucleo centrale, identificato nel nuovo volume antistante alla facciata dell’ex Chiesa. In particolare, si tratta di un edificio dallo stile contemporaneo, in vetro e acciaio, che richiama esattamente nelle misure l’edificio esistente, ma ne ribalta i canoni, offrendone un’interpretazione più leggera e quasi impalpabile.
Il nuovo volume di vetro ospita la hall di ricevimento clienti dell’intero complesso, seguita da un blocco servizi contenente il vano ascensore e le scale per raggiungere i livelli sottostanti.
Completano l’offerta diverse zone lettura, dalle quali si può ammirare, attraverso i setti di legno, l’intera collina e postazioni internet, con il relativo info point, punto di partenza per escursioni e informazioni.
La ex Chiesa sconsacrata ospita invece al suo interno il ristorante dell’hotel, con cucina a vista racchiusa tra le basi delle colonne, mentre sotto la cupola della cappella abbiamo allestito il lounge bar. Nell’ottica di creare un ambiente polifunzionale, le due ali del transetto sono state adibite a funzioni non tipiche dell’accoglienza, ma che ben si prestano a servire le attività sportive praticate, come lo sport store da una parte, e la cantina, dall’altra. Nel primo spazio, è prevista, oltre alla vendita di prodotti sportivi, il noleggio di attrezzature, mentre nel secondo ambiente, data la struttura a botte rivestita con mattoncini originali, è proposta la degustazione di vini della zona. Ambienti polifunzionali, ma perfettamente integrati con il manufatto esistente e con i nuovi volumi, che portano alla costruzione di un’offerta completa e innovativa.
La scelta dei materiali utilizzati per la costruzione dell’intero complesso si è orientata verso una selezione di pochi elementi Essi dialogano con i materiali presenti in natura e sono principalmente: pietra, legno, vetro, metallo e tetti verdi. Materiali “antichi”, ma utilizzati con tecnologie all’avanguardia, a garantire un’elevata efficienza energetica.
L’insediamento dello sport hotel sulla Collina San Giorgio sarà raggiungibile grazie a una nuova strada carrabile, servita da numerosi posti auto di pertinenza e da una strada pedonale che arriva direttamente davanti all’ingresso principale seguendo il profilo della colina.
E cosi che noi abbiamo pensato, ma soprattutto vogliamo vivere questi luoghi e questa architettura di presidio e vita della montagna prealpina, per un vissuto “ritorno”.