7. LE STRUTTURE ALBERGHIERE TRA OSPITALITÀ E COMUNICAZIONE 7.1 L’evoluzione della struttura alberghiera
7.4 La cultura dell'albergo: la fabbrica dell'ospitalità
Per quanto siano differenti gli uni dagli altri, tutti gli hotel sono legati al concetto di viaggio, e tutti hanno come obiettivo quello di soddisfare i bisogni della clientela che si trova lontana da casa per motivi di lavoro, o turistici, e comunque è alla ricerca di un rifugio rassicurante.
Come dichiara proprio l'Architetto Jean Nouvel “nessuno vuole più gli alberghi classici o i cosiddetti alberghi internazionali: stare in albergo significa dormire e sentirsi a casa propria nel giro di mezz'ora”.
Questa affermazione pare molto ovvia, mentre invece appare evidente come si possa rimanere molto disorientati di fronte all'ampio panorama costituito dalla moltitudine di alberghi di tutti i tipi (d'affari, turistici, grandi catene internazionali, alberghi antichi, piccole pensioni familiari).
Oggi l'albergo è diventato una tipologia di esercizio sempre più ricercata. Nello studio delle tipologie edilizie si colloca in posizione intermedia tra la residenza e gli edifici speciali. Dato che l'albergo contiene in sé stesso le attività e le esigenze proprie della residenza, e allo stesso tempo quelle che caratterizzano alcuni edifici pubblici per la ristorazione, la cultura e il lavoro, possiamo affermare che faccia parte di una tipologia mista, che proprio per questo può conformarsi in volumi sempre diversi ed eterogenei tra loro.
Tutti gli alberghi sono fortemente influenzati dalla loro ubicazione, dalle caratteristiche del contesto urbanizzato, dal contesto geografico e climatologico, dal tipo di pubblico cui rivolgono le proprie offerte di ospitalità. E sono proprio questi fattori che influenzano anche la scelta dei clienti: non solo più in base al prezzo ma anche in base alle valutazioni geografiche. Queste ultime hanno consentito di individuare due grandi categorie: le località turistiche presso la natura (mare, montagna, lago) oppure quello localizzate in un ambiente d'affari urbano (vicino alle stazioni, agli aeroporti).
Negli alberghi di grandi dimensioni si cerca sempre di integrare funzioni diverse, come gli affari e i divertimenti, creando un complesso, che influenza sia l'interno dell'hotel che la zone circostante, dotato di centro d'affari, uffici, centri fitness, ecc.
Per quanto riguarda la concezione della struttura architettonica dell'edificio “albergo”, la fonte prima e principale di ispirazione è il richiamo al genius loci, il rapporto dell'albergo con il territorio sul quale sorge. L'albergo rappresenta una forma di presentazione tra il territorio e il pubblico, e deve darne un'anteprima; è l'edificio che più di altri realizza il contatto tra l'uomo e la cultura del territorio, e lo fa attraverso la propria forma, la propria immagine, la propria architettura.
Tra le grandi classificazioni vi sono anche quelle non legate alla posizione ma alla tipologia: gli alberghi “indipendenti”, che non fanno parte di una catena alberghiera e che rappresentano la maggioranza degli alberghi europei, e, al contrario, le catene alberghiere, nate negli Stati Uniti. Quest'ultimo è un modello che si sta diffondendo ovunque; nato per sostituire gli antichi alberghi di lusso e quindi rinnovare l'immagine delle vecchie città, tende oggi ad essere adottato dalle categorie medio-‐basse, costituendo l'industria alberghiera, che sicuramente non ha favorito l'evoluzione dello spirito dei luoghi interessati dalla loro costruzione, soprattutto per l'idea di ripetizione dello stesso modello.
Dalla fine del secolo scorso è nata una nuova generazione di alberghi, progettata in modo opposto rispetto alle grandi catene alberghiere, ispirate ad una concezione di viaggio più romanzesca, mitologica. Cercano di uscire dalla standardizzazione, dalla pura funzionalità dell'oggetto albergo per riflettere su immagini personalizzate, rifacendosi al concetto di sogno, di evasione, di estraniamento dal quotidiano, facendo evolvere questo settore, ormai banalizzato dalla produzione in serie, verso una nuova identità agli ambienti.
Tuttavia questi elementi non sono sufficienti a dire che una categoria è meglio di un'altra. Sicuramente l'ondata di standardizzazione ha provocato dei danni soprattutto rispetto all'utilizzo che ne viene fatto: la redditività e l'eccessivo funzionalismo fanno mettere in secondo piano l'utente.
Occorre principalmente riflettere sull'idea di base dell'albergo, sulla qualità a livello di atmosfera e accoglienza. Alcuni dei più grandi architetti sostengono che non basti che le camere siano diversificate per rendere un edificio esemplare, “visto che una persona non dorme in tutte le camere contemporaneamente non ha senso che siano tutte diverse”.
Lo sforzo per differenziare l'albergo dagli altri si colloca quindi ad un altro livello: il modello di base deve essere accuratamente studiato, i concetti di piacere, personalizzazione, servizio, relax, attenzione, atmosfera ed evasione devono essere le linee guida della progettazione, gli ambienti meritano di essere caratterizzati dallo spirito di modernità, l'importante è che si distacchino dal funzionalismo esacerbato e freddo, dagli stili ostentati o anonimi.
La trasformazione dell'albergo da luogo dell'ospitalità a luogo della comunicazione è quindi stata attivata. L'accoglienza, l'abitazione, il riparo avevano connotato l'ospitalità nella storia, mentre oggi queste caratteristiche si arricchiscono di altre funzioni come quella espositiva, di relazione, di informazione, di confronto. Il concetto di ospitalità si è dilatato, dove gli spazi lo consentono, gli alberghi sono diventati luoghi per mostre, convegni, conferenze, diventando un prolungamento dell'attività sociale ed economica, non limitandosi al riposo e al ristoro.
Questa trasformazione è riscontrabile da una netta separazione tra le strutture dell'accoglienza individuale e quella degli spazi collettivi. Le prime hanno mantenuto i caratteri tipici dell'ospitalità, limitandosi a funzioni del riposo, del benessere, le seconde hanno un assetto multifunzionale.
Sempre di più la hall ha una funzione di “piazza”, luogo di incontro e circolazione, confluenza e smistamento dei viaggiatori, autonomamente rispetto agli ambienti dell'ospitalità. È una sorta di proseguimento della strada in grado di attrarre, accogliere, e trattenere l'ospite.
È il primo impatto del cliente con l'albergo, quello su cui verrà basato quindi il ricordo e il giudizio; per questo dovrebbe rievocare l'ambiente e la cultura del Paese, magari anche con aperture sul paesaggio. Nel contempo dalla hall si diramano tutte le funzioni essenziali dell'albergo, per cui è necessaria la massima chiarezza distributiva per non disorientare il cliente. Solitamente si articola in zone riposo, zone di soggiorno e ricevimento degli ospiti, zone di ristoro e negozi di vario genere.
Progettare queste parti comuni dell'albergo è sicuramente complesso perchè devono rispondere ad esigenze diverse, spesso anche contrastanti: fluidità degli spazi ma anche chiara identificazione delle funzioni; esigenza di riservatezza ma allo stesso tempo attrazione di attenzioni del cliente; necessità di offrire una struttura flessibile e adatta alle diverse esigenze ma allo stesso tempo il più possibile personalizzata e attraente.
7.5 Le tendenze contemporanee