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LINEE GUIDA DI INTERVENTO

3. Fase di stabilizzazione e messa in cantiere 4 Fase di intervento

3.2. FASE DI RICERCA STORICO CRITICA

3.2.1. Ricerca storica

In questa fase l’obiettivo è comprendere e acquisire il più completo quadro informativo riguardante l’imbarcazione. Le prime indagini saranno volte a identificare il nome, le origini e le informazioni di carattere generale inerenti all’imbarcazione. La ricerca archivistica di materiale iconografico, tecnico, documentale e di testimonianza storica è importante, non solamente per l’individuazione della tipologia di imbarcazione, ma anche per comprenderne le caratteristiche principali, la destinazione d’uso, l’originalità e gli interventi di modifica avvenuti negli anni; tali informazioni andranno in seguito affiancate e confrontate con quelle derivanti dalle operazioni di rilievo e dai sopralluoghi sullo stato di fatto. L’obiettivo della ricerca storica e del confronto con i rilievi è la comprensione delle tecniche costruttive, dei materiali, del degrado che l’uso e il tempo hanno causato all’imbarcazione e l’individuazione degli interventi di modifica al progetto originale. Soltanto a seguito di queste fasi è possibile progettare un intervento di restauro corretto e compatibile con le tecniche tradizionali adottate negli anni di ideazione e costruzione dell’imbarcazione e per questo, rispettoso del valore materiale e immateriale che il bene possiede.

3.2.1.1. Individuazione degli strumenti per l’orientamento della ricerca

Non sempre la storia delle imbarcazioni è chiara e testimoniata da documenti o da un apparato bibliografico. Spesso le imbarcazioni giungono sino a noi senza documentazione, disegni tecnici e attraverso e per causa dei passaggi di compravendita, anche con frequente perdita o falsificazione delle poche informazioni tramandate oralmente da un armatore all’altro. Esistono casi di barche delle quali, grazie ai loro trascorsi storici o per via del loro progettista e/o cantiere illustre, si sono accumulate informazioni; per la suddetta categoria una semplice ricerca eseguibile sui più famosi libri di yachting permette di trovare piani, dettagli sui materiali utilizzati nella costruzione e descrizioni degli interventi di manutenzione eseguiti in precedenza.

di caratteristiche ed elementi dell’imbarcazione, di individuare una presunta zona di progetto, costruzione e una possibile destinazione d’uso, iniziando così a restringere il campo per le ricerche più specialistiche.

In fase preliminare alcune informazioni di indirizzo possono essere tratte da elementi come targhe, numeri di costruzione o riferimenti di stazza e o classe stampigliati o incisi su parti dell’imbarcazione. Altri aiuti possono essere ottenuti, nel caso in cui l’imbarcazione sia provvista di motore, verificando la marca e il modello dell’apparato propulsivo che, soprattutto in passato, era di frequente prodotto nello stesso paese di costruzione dell’imbarcazione. Analogamente anche altre attrezzature di bordo possono fornire preziose informazioni circa la provenienza dell’imbarcazione. L’identificazione della zona di produzione dell’imbarcazione è ritenuta già un buon punto di partenza per l’esecuzione delle successive ricerche.

L’appartenenza di un’imbarcazione a una serie limitata o una classe minimizza la possibilità che la totalità delle informazioni si siano perse, poiché spesso yacht club, associazioni, circoli, riviste, equipaggi hanno conservano il materiale storico come piani di costruzione e immagini di regate, vari ed eventi sportivi.

L’osservazione della forma dello scafo, dell’armo e delle sovrastrutture dell’imbarcazione ci può comunicare informazioni fondamentali per identificare una particolare zona di costruzione e la destinazione d’uso. L’evoluzione nella progettazione degli yacht e delle imbarcazioni da lavoro, ha portato all’estremizzazione di caratteristiche che spesso rendono inequivocabile l’appartenenza ad alcune categorie. Naturalmente, in fase di ipotesi, sarà necessario prestare attenzione e verificare le influenze, le contaminazioni o il gusto personale del progettista, del costruttore e dell’armatore, che possono aver generato imbarcazioni con caratteristiche non tipiche della zona di armamento.

3.2.1.2. Approfondimento della ricerca secondo le tipologie degli elementi costruttivi

Lo spartiacque fondamentale per la ricerca è la destinazione d’uso della barca. Le caratteristiche di progetto e costruzione lasciano intendere piuttosto chiaramente se l’imbarcazione è stata costruita per lavoro o destinata a yachting. Tuttavia talvolta capita che un’imbarcazione da lavoro sia stata, per bontà di progetto o per esigenze economiche, convertita in un’imbarcazione per diporto o viceversa.

L’imbarcazione da lavoro, da pesca o da trasporto ha forme piene, volumi interni decisamente ampi in rapporto a uno yacht di pari lunghezza, per favorire lo stivaggio e il carico di materiale. Gli allestimenti interni sono più essenziali, meno curati o spesso del tutto assenti. Le forme della coperta e dello scafo rispecchiano le volumetrie che si vanno ricercando sottocoperta. I materiali utilizzati sono più economici di quelli in opera sugli yacht, negli allestimenti interni non vi è l’utilizzo di specie legnose particolari o decoro delle pannellature, i materiali di costruzione di scafo e coperta sono quelli tipici delle costruzioni povere ma di buona qualità, con frequente assenza di specie esotiche come il teak o il mogano, solitamente prediletti nel settore dello yachting. Il calafataggio dei comenti del fasciame è frequentemente realizzato con stoppa. L’attrezzatura di coperta e di manovra può, se particolarmente datata, essere in ferro zincato in sostituzione del bronzo o dell’acciaio inox.

Nello yacht gli allestimenti e le tecniche costruttive sono più ricercate. Le forme dello scafo, con variabilità a seconda dei tipi, sono più stellate e fini rispetto alle imbarcazioni da lavoro. Spesso gli slanci, caratterizzati da strutture molto complesse da realizzare e del tutto inutili al fine dello stivaggio interno, possiedono esclusiva utilità in termini di

presenti legnami esotici come il teak o i mogani, anche nel fasciame, e non solo nelle sovrastrutture. Molto spesso il calafataggio è realizzato con cotonina in sostituzione della più economica stoppa. Gli interni sono spesso caratterizzati pannellature decorate e o intarsiate. La totalità del volume interno dell’imbarcazione è occupato dalle sistemazioni interne ad eccezione dei vani tecnici o della cala vele. Le ferramenta e le forniture metalliche posso essere in bronzo, acciaio inox e ottone.

All’interno di queste due categorie, che possono aiutare a classificare un’imbarcazione come costruita per l’una o l’altra destinazione d’uso, possono essere ulteriormente identificate delle zone d’influenza, che per via di caratteri culturali e geografici differenti, hanno generato di diversi tipi di barche da lavoro o yacht. Tra queste sono state individuate cinque zone, le cui influenze sono considerate le più probabili rispetto al contesto europeo e in particolare nazionale cui il presente lavoro è rivolto:

1. area mediterranea 2. area inglese 3. area scandinava 4. area olandese 5. area americana

La suddivisione secondo zone d’influenza ha un valore indicativo e l’obiettivo di fornire degli indirizzi per il restringimento dell’area di ricerca delle informazioni. Comprendere la possibile zona di realizzazione di un’unità permette di affinare il processo di reperimento d’informazioni, scartando selettivamente archivi, cantieri, e altri enti depositari di dati non utili ai fini della ricerca. Il proposito delle schede tipologiche seguenti non è l’esemplificazione della totalità dei tipi, ma fornire una panoramica in grado di agevolare la lettura delle caratteristiche dell’imbarcazione per semplificare l’individuazione di una zona di progetto e costruzione. Sono volutamente inserite solo imbarcazioni da lavoro (trasporto, pesca, pilotaggio, etc.) perché queste incarnano più degli yacht le caratteristiche tipologiche del naviglio e tra queste s’individuano:

1. forma dello scafo (sezione maestra, cavallino, linea di chiglia, piano di coperta, zavorra);

2. particolarità di disegno della prua e della poppa (prua a piombo, prua a cucchiaio, prua a clipper, poppa a specchio, poppa alla norvegese);

3. sistema costruttivo (fasciame accostato calafatato, fasciame accostato incollato, fasciame a clinker, costruzione composita, ordinate composte, ordinate piegate, ordinate lamellari);

4. armamento velico (tipo di armo, presenza di più alberi, tipologia di manovre correnti, presenza di bompresso);

5. materiali di costruzione (specie di legnami in opera, metalli utilizzati); 6. motorizzazione (tipo di motore e sistema di propulsione presente).

La progettazione e produzione di yacht, soprattutto dal 1900, presenta elementi distintivi molto meno geograficamente caratterizzati rispetto all’imbarcazione da lavoro, le cui caratteristiche tipologiche provengono da secoli d’evoluzione. Lo yacht, partendo dell’imbarcazione da lavoro, si è evoluto in splendidi esempi, ha poi però, con la

nel corso dei secoli scorsi. Tuttavia, la corretta ed esaustiva esemplificazione di schede tipologiche dedicate allo yacht, alle zone d’influenza e alla sua evoluzione fino a oltre la metà del ‘900, costituirebbe un tentativo arduo e di dubbia efficacia.

Non va sottovalutata l’importanza dell’individuazione di una zona di costruzione e progetto. Questo consente di restringere fortemente il campo di indagine permettendo di proseguire la ricerca in archivi e raccolte in cui l’individuazione di piani di costruzione, specifiche tecniche, fotografie dell’epoca della costruzione e del varo è più probabile e potrà dare risultati utili.

Archivi in cui reperire le informazioni possono essere individuati presso musei, circoli, associazioni di classe, yacht club locali e registri di classifica. Nel caso in cui non sia possibile reperire materiale informativo adeguato è anche auspicabile interpellare uno specialista in storia dello yachting o del settore mercantile o della tipologia d’imbarcazione in questione. Le figure solitamente adatte a questo tipo di ricerca sono architetti navali, maestri d’ascia, storici di yachting e del naviglio mercantile.

Nel caso in cui non sia possibile trovare informazioni di alcune genere sull’imbarcazione, è di notevole importanza possedere disegni e foto di imbarcazioni simili per tipologia, periodo di costruzione, destinazione d’uso e modalità costruttiva e, naturalmente, la conduzione di un’attività di rilevo ancora più approfondita.

A seguire sono inserite le schede tipologiche di imbarcazioni create, organizzate e suddivise in base alle aree geografiche prima individuate. Le immagini delle imbarcazioni contenute nelle schede, tratte da Cherini (2014), sono state cortesemente messe a disposizione da Corrado Cherini.