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Carta di Barcellona

POSSIBILI PROBLEMI RI SCONTRABILI IN FASE D

RESTAURO

Tendenza allo sfarinamento della fibra se la ma- trice è consumata

Possibilità di fessurazioni e spaccature se la ma- trice è consumata

1.5.3.2.5. Pitture e vernici

La maggior parte dei prodotti di primerizzazione, verniciatura, smaltatura e impregnazione utilizzati sulle imbarcazioni classiche e per questo introdotte in fase successiva rispetto al periodo in cui erano utilizzati i prodotti tradizionali (a base di olio di lino e altri prodotti vegetali), presentano caratteristiche, formulazione chimica e criteri d’applicazione simili ai prodotti attualmente offerti dal mercato. Con ciò non si vuole affermare che il progresso e la ricerca in questo settore si siano fermate, ma è tuttavia chiaro come le basi chimiche delle resine sintetiche da cui sono ottenuti i prodotti di protezione del legno, i criteri applicativi e le caratteristiche siano piuttosto simili a quelli attuali.

Le resine sintetiche (acriliche, epikote, oli uretanizzati, epossidiche, poliuretaniche, isocianate) dalle particolari caratteristiche di durata, resistenza alla scalfittura, adesione al supporto hanno, nel corso degli ultimi quarant’anni, progressivamente limitato e quasi del tutto eliminato l’utilizzo delle resine naturali (gliceroftaliche e fenoliche).

Si ritiene non necessario riportare indicazioni, come invece fatto per i sistemi di trattamento tradizionali, su composizione, metodiche di applicazione e caratteristiche peculiari di queste sostanze dal momento che essendo prodotte industrialmente i diversi fornitori e produttori possono fornire schede tecniche e indicazioni complete. In generale questi prodotti sono di uso quotidiano in un cantiere nautico e le loro caratteristiche largamente conosciute anche da amatori che provvedono personalmente alla manutenzione della propria barca e risulterebbe quindi superflua una trattazione dettagliata.

1.5.4. Sistemi costruttivi tradizionali e classici

La descrizione esaustiva dei sistemi costruttivi in legno e composito legno-metallo tradizionali e classici è resa difficile dall’estrema variabilità che possono presentare i sistemi stessi e le singole costruzioni in relazione alla zona geografica, a fattori culturali e tipologici, alle peculiarità di progetto, di carpenteria e dei materiali reperibili all’epoca della realizzazione.

È possibile tuttavia individuare dei sistemi più ricorrenti che grazie alla loro forte diversità possono considerarsi delle vere e proprie tecniche costruttive differenziate. In particolare l’evoluzione nei sistemi costruttivi in legno ha portato, nel corso dei secoli, a un affiancamento di tecniche innovative più che a una sostituzione a discapito delle più antiche, in favore di una maggior durata, efficienza, leggerezza, robustezza, rigidezza, impermeabilità e facilità di costruzione. Imbarcazioni realizzate con la tecnica più datata del fasciame accostato e calafatato su un’ossatura in ordinate composte in legno massello segato, continuavano a essere costruite nonostante vi fossero alcuni sistemi, oramai entrati anch’essi nella tradizione costruttiva in legno, la cui velocità di realizzazione, la manutenzione e l’efficienza erano di gran lunga maggiori. Tale tendenza, causata probabilmente dalla forte tradizione che caratterizzava il mondo delle imbarcazioni, si è protratta fino anni ’50 e ’60 del ‘900, periodo durante il quale la cantieristica navale del legno inizia a confrontarsi con uno sviluppo sempre crescente delle innovazioni nel campo dei sistemi costruttivi, della chimica e delle costruzioni in serie per le quali è richiesta una sempre maggior efficienza di realizzazione.

Dopo quel ventennio l’avvento della vetroresina ha modificato radicalmente il panorama della cantieristica e la costruzione in legno non è più considerata l’unica possibilità, oltre al metallo, per realizzare un’imbarcazione. Ciò non ha potuto far altro che modificare gli equilibri di scelta costruttiva dei progettisti e armatori.

della storia dell’evoluzione dei sistemi costruttivi tradizionali e classici, bensì di quelli moderni34.

Per ‘sistema costruttivo’ è intesa la tecnica di costruzione e assemblaggio delle componenti strutturali e di rivestimento dell’imbarcazione principalmente caratterizzato dalla tecnica di fasciatura dello scafo, ossia di messa in opera del fasciame. Storicamente sono riscontrabili ibridazioni dei sistemi costruttivi più ricorrenti che tuttavia non impediscono l’individuazione dei più ricorrenti:

− fasciame massello a corsi accostati calafatati; − fasciame massello a corsi accostati incollati; − fasciame massello sovrapposto (clinker); − fasciame lamellare incrociato tradizionale;

− fasciame lamellare incrociato classico (anni 1950-1960).

Per quanto riguarda le strutture interne lo scafo, particolarmente significative e suscettibili di variazioni, posso essere le ordinate, i madieri, la chiglia, il paramezzale e i dormienti. Sono frequentemente riscontrabili differenti metodiche costruttive, a seconda del materiale (legno o metallo) e della tecnica di realizzazione (massello, lamellare etc.), oltre che variazioni dettate della tipologia di costruzione, della zona geografica e delle esigenze strutturali.

Di seguito sono riportate le schede dei sistemi costruttivi anticipate da una descrizione generele della struttura a cui fanno riferimento. In appendice è disponibile la traduzione dei termini inglesi presenti nelle immagini delle schede.

1.5.4.1. Chiglia

La chiglia è l’elemento principale della struttura della barca. È la componente di primaria importanza in quanto è a essa che sono collegate ordinate, madieri, fasciame e altre strutture longitudinali come paramezzali, riempimenti e allunga di poppa. A testimoniare l’importanza di questa struttura è la costante scelta, per la sua costruzione, di legnami di grande durata e resistenza, come il rovere. La complessità di forma che, in alcune tipologie d’imbarcazioni questa struttura possiede, impone che essa sia composta da più elementi, ognuno con specifica denominazione, funzione e collocazione. È per questo che, nell’accezione comune del termine chiglia, si fa spesso riferimento a quella struttura che corre da prua a poppa ignorando tuttavia che questa è in realtà esclusivamente l’elemento che dalla ruota di prua si estende fino al diritto di poppa. Gli altri elementi che la prolungano e che di fatto sono un tutt’uno strutturale con questa sono l’allunga di poppa (che costituisce la struttura dello slancio poppiero) e la ruota di prua (che costituisce la struttura curva di prolungamento della chiglia fino al livello della coperta). Sono poi presenti altri elementi con diverse funzioni tra cui:

− i riempimenti (detti anche legni morti o falsa chiglia) hanno la funzione di raccordare la zavorra alla struttura della chiglia riempiendo i vuoti lasciati dallo sviluppo che possono avere entrambe le strutture;

− il dritto di poppa (a cui si aggiunge il più interno contro-dritto di poppa) ha le funzioni di collegamento tra la chiglia (e i suoi riempimenti) e l’allunga di poppa,

SCHEDA SISTEMI COSTRUTTIVI 1 CHIGLIA