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ANALISI E COMMENTO DI REALTÀ E VALORE

2. Il Fondo Claud

L’Archivio Claudi raccoglie la memoria storica delle attività della famiglia. La parte principale è rappresentata dalle figure a cui è dedicata la Fondazione: Anna e Claudio. Nelle altre sezioni troviamo i documenti del padre Adolfo, della sorella Dina e del fratello Vittorio. Inoltre, sono stati catalogati anche il materiale che testimonia le attività imprenditoriali svolte dalla famiglia come brevetti industriali, mappe catastali, rogiti, ecc. Dal 2017 è stata avvita una prima ricognizione dei libri e delle riviste al fine di procedere ad una loro adeguata sistemazione e conservazione.

I lavori di archiviazione e trascrizione dei documenti di Claudio sono stati inaugurati da Vittorio durante l’ultima fase della sua vita a Roma e a Pomezia. Il Fondo era quindi diviso in due sedi: quella romana in via Antonio Serra e quella situata nel Comune di Serrapetrona in via Rave, ora sede principale dell’Archivio. Come precisato da Cristina Ubaldini durante il suo lavoro di ricostruzione, le carte di Claudi hanno avuto cure differenti. Quelle romane in origine erano conservate in scatoloni e giacevano già in parte organizzate. Esse sono costituite da quaderni, fogli sparsi autografi e bozze di stampa che sono state ordinate e trascritte dal fratello con l’intenzione di un’imminente pubblicazione, come dimostrato dall’esistenza di vari indici parziali. Tutto il materiale è stato predisposto in faldoni, ma i generi indicati sul dorso dei faldoni (poesie, scritti filosofici, romanzi, racconti, novelle, ecc.), non sempre corrispondono al contenuto. Ogni originale è stato fotocopiato, spesso anche ingrandito, e poi trascritto al computer più volte senza tenere conto delle varianti d’autore. Nell’ordine dei documenti non viene fatta differenza fra scritti editi (dei quali è custodita la copia a stampa su giornale o rivista) ed inediti e nemmeno distinzione cronologica.

Il materiale serrapetronese è stato rinvenuto durante i lavori di restauro della sede marchigiana iniziati nell’ottobre del 2009. Esso corrisponde a quaderni giovanili, in cui troviamo vari testi di riflessioni, poesie e bozze di racconti, bozze autografe e dattiloscritte della tesi di laurea, il carteggio con Imelde Della Valle, lettere e cartoline private. Vittorio, probabilmente, non ha mai visionato questo materiale in quanto non abbiamo reperito né trascrizioni e fotocopie degli scritti, né vari sommari dei contenuti.

In seguito alla collaborazione con l’Università di “Tor Vergata” il materiale è stato trasferito a Roma. Ubaldini specifica che, nelle fasi iniziali del lavoro, accoglie come un fatto ormai imprescindibile l’organizzazione del materiale impostata da Vittorio, lasciandola invariata nel principio, ma riconducendo i documenti sparsi o erroneamente collocati nella loro sede più appropriata per genere e argomento. L’impostazione e l’intervento del fratello nella cura dei documenti è stata molto invasiva. Ciò ha creato problematiche per quanto attiene la ricostruzione

117 della volontà dell’autore e, quindi, la possibilità di accertare l’originalità del contenuto e dell’ordinamento dei testi. Durante le fasi di sistemazioni del materiale, Vittorio spesso inserisce nei faldoni e nelle cartelline appunti e commenti rispetto allo stato dei lavori. Inoltre molti quaderni, precisa Ubaldini, sono stati da lui smembrati durante le fasi di riproduzione e trascrizione.

Gli scritti di Claudi sono in parte datati. L’organizzazione del Fondo proseguita da Ubaldini ha anteposto gli scritti datati a quelli non datati. I testi presenti solo in trascrizione dattiloscritta sono stati collocati alla fine. Nel caso dei quaderni, ove necessario, si è provveduto a numerare le carte, offrendo una descrizione del materiale e redigendo il sommario dei contenuti. Una sezione è riservata a tutte le trascrizioni considerate compiute da Vittorio, ma prive degli autografi o degli originali dattiloscritti.

Il Fondo dedicato a Claudio Claudi è stato parzialmente strutturato dalla Ubaldini in sei sezioni.

Nella prima sezioni troviamo le Lettere ordinate per mittente seguendo il criterio cronologico. Tra i trenta corrispondenti possiamo trovare personalità italiane legate al mondo della letteratura, dell’arte e della filosofia, come ad esempio: Giacomo Natta, Maria Zambrano, Nicolò Licciardello, Giovanni Omiccioli e Ricciardo Ricciardelli. Importante è lo scambio epistolare intrattenuto con alcune figure femminili come Imelde Della Valle, Eliana e Helga. Purtroppo, l’epistolario è parziale in quanto non sono state ancora reperite le lettere scritte da Claudi.

Nella seconda sezione possiamo trovare la Prosa che si divide in Racconti Editi, Racconti

Inediti e Romanzi/Racconti (Abbozzi). Della maggior parte dei testi possediamo autografo,

fotocopia, trascrizione al computer e – per i Racconti Editi – copia del giornale o della rivista su cui sono stati editati. I faldoni rispettano la divisione predisposta da Vittorio e non l’ordine cronologico. In questa serie troviamo La sfera di cristallo (1947), La statua (1950), Le forbici (1957) e il romanzo La gloriosa avventura (s.d.).

Nella terza sezione, definita da Ubaldini Fogli sparsi, sono presenti fogli sparsi e fogli di quaderno di diversi formati, nei quali possiamo trovare contenuti ed argomenti di vario genere e lunghezza. Anche in questo caso la curatrice si attiene all’organizzazione dei faldoni compiuta dal fratello. Della maggior parte dei testi sono disponibili autografo o dattiloscritto, fotocopia e trascrizione al computer. In questa serie è presente il testo autobiografico Ciò che accadde, che

doveva accadere e invece non accade (s.d.).

La quarta sezione comprende la Poesia, dove sono conservati 16 quaderni rilegati in cui possiamo trovare vari appunti scolastici, riflessioni e numerose poesie composte fra il 1935 e il

118 1952. La selezione antologica di Poesie del 1973 curata da Spagnoletti è stata estratta da due quaderni romani presenti in questa sezione.

La quinta sezione corrisponde agli Scritti d’arte, ossia i testi editi ed inediti di recensioni ad opere, commenti a manifestazioni artistiche e riflessioni generali sull’estetica.

L’ultima sezione organizzata da Ubaldini è intitolata Cartelline in cui possiamo trovare materiale di diversa natura: Bozze delle Lettere tibetane: autografi e dattiloscritti; Autografo di

Iter ad occultum; Bozze della tesi: autografi e dattiloscritti; La Bosgattia; Decorazione pittorica della Basilica di San Francesco d’Assisi; Due dattiloscritti di riflessioni filosofiche; Due dattiloscritti di Solitudine; il dattiloscritto Realtà e Volontà. Riflessione intorno alla filosofia.

Dal 2016 il materiale è stato sistemato definitivamente a Serrapetrona e i lavori di archiviazione sono proseguiti dal dott. Codoni che ha provveduto ad archiviare i Diari inediti – corrispondenti alla settimana sezione del fondo. In questi manoscritti si alternano pensieri di stampo filosofico e appunti biografici contenuti in quaderni databili dal 1939 al 1972. In questa sezione troviamo alcuni saggi importanti come Note di filosofia, Pensiero e azione,

Considerazioni su alcune virtù fondamentali, Missione dell’umanista, L’età della fortuna, Divinazione e la seconda redazione del saggio Realtà e valore. La maggior parte dei diari è stata

fotocopiata e trascritta al computer da Vittorio.

L’ottava parte del Fondo corrisponde ai testi filosofici Realtà e Valore. Riflessione intorno

alla filosofia e La circolarità della vita.

Nonostante la continuazione dei lavori, il Fondo dedicato a Claudio non è stato ancora completato. Molti faldoni creati da Vittorio devono ancora essere controllati e sistemati secondo una procedura scientifica e rigorosa, come ad esempio: Lettere IV, Scritti di politica, Selezione

arbitraria di Vittorio, Critica letteraria, Saggistica filosofica (Note di filosofia), Meditazione mistica, psicologica e Rinascimento, Scritti di cultura militare. In ultimo le Carte biografiche e personali e vari Quaderni di magia devono ancora essere riordinati.

Questa prima panoramica dello stato attuale del Fondo dimostra come il processo di archiviazione del materiale non sia ancora ultimato. Per quanto attiene invece le altre sezioni inerenti gli altri familiari, i lavori iniziati nel 2012 dal dott. Codoni sono stati ultimati nel 2016. In un primo momento sono state reperite le carte ritrovate nel palazzo natio. In seguito ai lavori eseguiti in una parte della sede romana, la documentazione è stata unita a quella serrapetronese. Questo lavoro ha permesso di ricostruire la biografia e l’attività degli altri componenti della famiglia. Fondamentale è stata la cura del materiale storico-documentale inerente la pittrice Anna Pioli. Inoltre è stata inquadrata l’importanza della personalità del padre Adolfo, in particolare per quanto attiene l’inizio dell’attività farmaceutica ed imprenditoriale alla quale è legato il successo professionale della famiglia.

119 Per quanto concerne la figura di Anna, il Fondo può essere suddiviso nelle seguenti sei aree. Nella prima parte troviamo gli Scritti biografici. Il materiale segue un ordine cronologico anteponendo i testi datati a quelli non datati. In questa sezione sono stati inseriti i documenti relativi alla sua vita. Oltre ai documenti storici, sono state archiviate varie biografie della pittrice scritte per la partecipazione a manifestazioni artistiche e culturali. Nella seconda sezione troviamo l’Epistolario. Molto cospicui sono i carteggi con il gallerista milanese Stefano Cairola, il critico Libero De Libero e l’amico francese Adolphe De Falgairolle. Sono presenti anche altri due faldoni in cui sono contenute le lettere scritte da vari mittenti ad Anna: importante la lettera scritta da re Umberto II in occasione dell’esposizione tenuta in Portogallo nel 1955 e le lettere scritte da Anna a vari destinatari per iniziare lo studio dell’opera intellettuale del figlio. Nella terza sezione troviamo le Esposizioni. Questa parte è la più corposa in quanto sono conservati i documenti delle varie rassegne pittoriche fatte dal 1939 al 1971: Ancona (1936), Parigi (1937, 1953), Roma (1950, 1953, 1955, 1957, 1958, 1959, 1963), Lisbona (1955), Milano (1958, 1970), Cantù (1958), Arezzo (1959), Bari (1959), Anversa (1964), Pistoia 1969 e Vichy (1971). La quarta sezione è definita

Amicizie; in essa troviamo i documenti inerenti i vari rapporti intrattenuti dalla pittrice con varie

figure intellettuali ed artistiche, come ad esempio l’artista marchigiano Sante Monachesi. La quinta parte è costituita dal Materiale di Anna Claudi nella quale possiamo trovare i documenti inerenti la redazione del catalogo della pittrice curato da Libero De Libero e il materiale fotografico delle opere che non sono in possesso della Fondazione. Nell’ultima sezione troviamo la Bibliografia di Anna Claudi e Liste quadri. Fondamentale per la catalogazione delle opere della Claudi è stato l’apporto della critica Stefania Severi che ha provveduto ad archiviare il materiale pittorico tramite la redazione di specifiche schede descrittive dei quadri e la sistemazione del materiale fotografico inerente le opere.

Per quanto attiene la figura di Adolfo Claudi il Fondo può essere suddiviso nelle seguenti quattro aree. La prima sezione può essere definita Biografia e in essa possiamo trovare: i documenti inerenti la sua vita, la corrispondenza ricevuta ed inviata e il materiale del padre Venanzio Claudi. La seconda sezione è denominata Farmacia e invenzioni dove sono conservati sia i documenti delle varie attività legate alla gestione della farmacia di famiglia, sia le carte dei vari prodotti e strumenti ideati da Adolfo, come: la “Jodobalsamina Salicilata”, il “Gocciometro” e la “Macchina sarchiatrice per grano”. In questa sezione rientra anche il materiale inerente l’attività della ditta Sacchetti&C., che ha come scopo la produzione e la vendita del Vaporizzatore, strumento antesignano del moderno aerosol. Nella terza sezione è dedicata ai Lavori di Adolfo in cui troviamo i documenti dell’azienda agricola, l’attività da geometra e quella della ditta “Anonima Laterizi San Severino Marche” (A.L.S.). Nella quarta parte troviamo documentazione di vario genere in cui sono stati collocati scontrini, bollette, fogli vari, agende, libretti, ecc.

120 Per quanto attiene la figura di Vittorio Claudi il Fondo è costituito dalle seguenti quattro sezioni principali. Nella prima parte, denominata Biografia, possiamo trovare il materiale inerente la sua vita e la sua corrispondenza. Nella seconda sezione troviamo le Invenzioni in cui sono presenti i prodotti da lui ideati e venduti come l’autoclave e i vari moduli operatori di emergenza. La terza sezione è definita Casa di cura: "Villa Bianca Maria" e "Villa Claudia". In questa categoria abbiamo inserito i documenti inerenti le cliniche romane dei Claudi e le loro vicende storiche. Ricordiamo che la clinica Villa Bianca Maria ha fornito assistenza a partigiani ed ebrei durante l’occupazione nazista. Nella quarta sezione Fogli e scritti vari sono stati inseriti appunti non comprensibili dell’attività lavorativa di Vittorio Claudi. Oltre ai documenti riguardanti i personaggi della famiglia, nel Fondo sono presenti anche la documentazione delle varie proprietà possedute e acquistate dai Claudi.

Nel 2016 in occasione del decennale della morte di Vittorio Claudi la Fondazione ha deciso di allestire a Serrapetrona un’esposizione intitolata 2006-2016 dieci anni dalla morte di Vittorio

Claudi: la poesia delle invenzioni e il riserbo misterioso della bellezza, per onorare la figura e

l’attività di medico/inventore dell’ultimo discendente della famiglia. Nel 2015 la Fondazione si è dotata di un programma di catalogazione dei documenti in cui è possibile accedere al Fondo. Con l’occasione è stata anche avviata la digitalizzazione del materiale che è parzialmente visionabile nella sezione del sito dedicata all’archivio1.

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