Come si è visto, l'uso delle tecnologie ICT ai fini dell’apprendimento sembra ridisegnare le tradizionali modalità di intervento formativo anche se alcune di queste modalità risultano efficaci solo se messe in atto in contesti face to face e, in quanto tali, continuano a ricoprire un ruolo fondamentale nei processi formativi ed organizzativi.
Tale evidenza ha portato alla definizione dell'espressione blended learning che indica una strategia di progettazione didattica che coniuga aspetti e metodi dell'apprendimento tradizionale in presenza con aspetti e metodi dell'apprendimento on line.
La definizione è apparentemente semplice, tuttavia esistono in concreto diverse accezioni di blended learning che nascono dalla molteplicità di esperienze realizzabili attraverso l’alternanza tra formazione in aula e formazione a distanza mediata dalla tecnologia.
Un percorso formativo può infatti essere definito blended (letteralmente “combinato”) poiché fa ricorso a più tecnologie integrate pur rimanendo esclusivamente nell’ambito della FaD; oppure può definirsi blended un intervento che accosti nello stesso percorso formativo modalità di comunicazione/formazione sincrone (per esempio l’aula virtuale) e modalità asincrone, come il cd-rom. Un’altra tipologia di blended learning può prevedere la combinazione di più modalità di apprendimento (individuale e collaborativo) o, ancora, un accostamento di diversi modelli didattici.
Nonostante ci sia ancora una sostanziale difficoltà a livello di condivisibilità della definizione, il blended learning inteso come erogazione di percorsi formativi che combina l’e-learning con la formazione in aula (Trentin, 2004, Chiappetta Cajola & Margottini 2006) è un modello che nella comunità scientifica di riferimento viene percepito come l’unica metodologia didattica dove l'uso delle tecnologie in contesti formativi possa davvero risultare efficace.
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La metodologia blended rende dunque possibile l’utilizzo contemporaneo di più azioni formative, più metodologie didattiche e più strumenti consentendo ai discenti di apprendere in maniera diretta e senza mediazioni nelle fasi in autoistruzione e in remoto, e contemporaneamente di beneficiare del supporto e dell’interazione face to face nei momenti di formazione in presenza.
Ad oggi è possibile distinguere due principali approcci alla progettazione di architetture didattiche integrate, correlabili a due distinti ambiti d’intervento della formazione e a differenti tipi di contenuti e di obiettivi didattici.
Il primo, già piuttosto consolidato, risulta particolarmente efficace per il trasferimento di competenze tecnico-professionali sufficientemente conosciute e strutturate. Il secondo risulta più idoneo per interventi formativi a sostegno di cambiamenti organizzativi e di ruolo, in cui la partecipazione attiva dei discenti e le interazioni discenti-docenti ricoprono una funzione determinante per il successo dell’azione formativa.
Nel primo caso l’architettura complessiva dell’intervento prevede una prima fase di formazione in e-learning, che consente di portare un target eterogeneo di discenti a un livello omogeneo di conoscenza; la partecipazione alla successiva fase di formazione in aula sarà condizionata al superamento dei test di verifica. Nella fase formativa in presenza verranno applicate, controllate ed ampliate le conoscenze apprese in e-learning, sfruttando in maniera ottimale il rapporto con il docente ed attivando dinamiche di interazione e scambio con gli altri discenti. Nella fase conclusiva, la post-formazione in e-learning ha una funzione di follow up quale ulteriore verifica delle conoscenze acquisite. In questo primo tipo di blended learning le due modalità didattiche dell’e-learning e della formazione in aula sono completamente distinte e autonome, sia negli obiettivi formativi, sia nella metodologia, sia nelle tecniche e negli strumenti didattici impiegati.
Nel secondo tipo di formazione blended individuato, più complesso ed oggi fortemente in crescita, l’architettura dell’intervento prevede una prima fase di formazione in aula avente l’obiettivo di attivare l’interesse del discente e di
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acquisire le nuove metodologie didattiche, un secondo momento in e-learning avente lo scopo di sistematizzare i saperi e di avviare sperimentazioni simulate anche attraverso l’attivazione di comunità di apprendimento on line ed una terza ed ultima fase in formazione tradizionale avente sia la funzione di rendere comune i saperi e soluzioni elaborate che di consolidare a livello individuale quanto appreso attraverso l’e-learning.
Sotto il profilo didattico, formazione on line e formazione in aula sono fortemente integrati all’interno di ciascun modulo formativo, nell’ambito di una struttura progettuale unitaria.
Il modello blended learning, coniugando la flessibilità degli strumenti informatici con la caratteristica di socializzazione sul piano interpersonale, implica un nuovo modo di concepire la formazione, dove sia il docente che il discente hanno una maggior autonomia nella costruzione del percorso formativo.
Il blended learning può dunque costituire una valida risposta a diverse esigenze di formazione, purché sia basato su criteri progettuali in grado di valorizzare sia i punti di forza della formazione in presenza che le specificità della formazione a distanza, ottimizzando l’impiego congiunto delle metodologie dell’e-learning e della formazione tradizionale in funzione delle finalità formative e organizzative dell’intervento (Ligorio, Cacciamani & Cesareni, 2006).
L’attività di formazione considerata nel quadro concettuale della ricerca di dottorato si riferisce alla definizione più ampia e condivisa di blended learning, in quanto il Master in “Didattica e Psicopedagogia per gli alunni Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)” attivato nel corso dell’A.A. 2011/2012 presso l’Università degli Studi di Roma Tre del Dipartimento di Scienze della Formazione in convenzione con il MIUR, si è avvalso della progettazione didattica che ha previsto sia la modalità della formazione in presenza (lezione frontale, laboratori, ecc.) che di quella in rete (discussioni, esercitazioni assistite a distanza, progettazione collaborativa, ecc.).
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