• Non ci sono risultati.

L’evoluzione storica della Formazione a Distanza

5.2 Formazione a distanza ed e-learning

5.2.1 L’evoluzione storica della Formazione a Distanza

Il modello generale della formula dell’istruzione a distanza consiste nell’erogazione di un corso di istruzione ad allievi che continuando a permanere nel proprio luogo di residenza lo seguono a “distanza”, lontani quindi dal centro che lo ha pianificato, lo ha organizzato e lo gestisce (Domenici, 2005; Maragliano, 2004a, 2004b; Galliani, 2009; Calvani, 2001; 2004; 2007; 2011). L’interazione tra docenti ed allievi non avviene in uno spazio in cui vi è la contestuale presenza di entrambi gli attori del processo formativo insegnante - discente ma si attua invece indirettamente, si avvale di altre vie e di altri mezzi. Nell’ambito di tale definizione generale, comunque, le soluzioni adottate nei diversi Paesi in cui è presente una consolidata esperienza nel settore sono molteplici, così come le varie proposte presenti attualmente in Italia. L’ampia letteratura di cui si dispone attualmente sull’argomento permette, mediante un’attenta analisi preventiva ed un controllo successivo delle più importanti variabili che caratterizzano i processi formativi, di superare anche le problematiche relative all’alta percentuale di abbandoni che sono state rilevate nel passato dai fruitori di tale modalità formativa, tanto da farla diventare in non

63

Sull’usabilità delle tecnologie e delle interfacce, cfr.: D. A. Norman, Il computer invisibile.

La tecnologia migliore è quella che non si vede, seconda edizione, Milano, Apogeo, 2005; N.

117

pochi casi più efficiente e produttiva di molti corsi in presenza (Domenici, 2005; Calvani, 2011).

La storia dello sviluppo della Formazione a Distanza (FaD) può essere sinteticamente descritta considerando, tra gli altri, i seguenti fattori: il primo è rappresentato dall’evoluzione delle tecnologie di comunicazione, con le quali, partendo dai corsi per corrispondenza e passando per la diffusione della radio, televisione, personal computer, si arriva alle attuali strutture di tele-conferenza satellitare; il secondo elemento è costituito dallo sviluppo delle teorie dell’apprendimento che, attualmente, valorizzano una formazione basata sull’autonomia e sulla costruzione dei saperi.

Sulla base di tali caratteristiche è ormai ampiamente accettata nell’ambito della teoria della FaD la sua distinzione in tre “generazioni”64

proposta in origine da Garrison (1985) e Nipper (1989) e delle quali si riporta una breve descrizione. FaD di prima generazione. Nel corso dell’Ottocento, all’inizio dello sviluppo di tale forma di istruzione, soprattutto negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Australia e in Unione Sovietica, l’offerta formativa nasce dalla necessità di permettere ai potenziali discenti, residenti lontano dalle poche scuole pubbliche presenti all’epoca, di poter fruire delle medesime opportunità di istruzione di cui potevano avvalersi gli allievi frequentanti. Si utilizzavano, pertanto, contenuti e materiali didattici simili a quelli presenti nella scuola tradizionale. La distribuzione del materiale di studio avveniva prevalentemente per posta e mediante l’utilizzo del sistema ferroviario. Un esempio è la scuola per corrispondenza, basata principalmente sull’invio per posta di libri, dispense e test ai corsisti a cui veniva richiesto di restituire i moduli compilati per verificare i loro progressi.

64 Calvani individua quattro generazioni dell’Istruzione a distanza: 1^ GENERAZIONE (800):

legata alla distribuzione materiale dell’insegnamento (sistema ferroviario); 2^ GENERAZIONE (anni ‘60): l’impiego di soluzioni multimediali attraverso l’integrazione di materiale a stampa, audiovisivo e radiofonico (multimediale); 3^ GENERAZIONE (anni ‘90): si sviluppa l’on-line education attraverso l’uso delle tecnologie digitali (Computer Mediated Communication; sviluppo del cooperative learning); 4^ GENERAZIONE (2000): l’e-e-learning. Cfr. A. Calvani,

118

FaD di seconda generazione. Nel corso degli anni Cinquanta-Sessanta si assiste ad una progressiva modificazione e semplificazione dei testi scritti impiegati, al fine di renderli più adatti sia alle caratteristiche di un apprendimento individuale sia all’avvento dei nuovi mezzi di informazione e comunicazione consentendo così l’impiego di soluzioni multimediali attraverso l’integrazione di materiale a stampa, audiovisivo e radiofonico.

Il paradigma educativo di riferimento per i sistemi di FaD di prima e seconda generazione è principalmente il comportamentismo dei primi decenni del Novecento, fondato sulle suggestioni del funzionalismo psicologico e dell’evoluzionismo ottocenteschi. I principi base che sorreggono i processi di apprendimento sono così riassumibili:

 l’apprendimento è un processo graduale condotto per prove ed errori;

 i meccanismi di stimolo-rinforzo sono alla base di ogni processo di apprendimento;

 la “ricompensa” genera un “rinforzo” dell’apprendimento;

 i contenuti devono essere gerarchizzati dal più semplice al più complesso e frazionati in unità molto semplici affinché l’errore non generi demotivazione;

 il processo di apprendimento è autocentrato e si fonda su modalità di fruizione unidirezionali.

Il superamento di questi assunti, seppur con l'inevitabile mediazione tecnologica, sarà l'idea che guiderà lo sviluppo dei successivi modelli di formazione a distanza.

FaD di terza generazione. Nel corso degli anni Ottanta, con lo sviluppo e l’introduzione dei personal computer ed i computer tools, ovvero applicativi che consentono lo svolgimento di diverse attività (creare e gestire un database, tabelle, creare documenti, etc.) si assiste ad un processo di apprendimento finalizzato anche all’acquisizione di abilità. La possibilità di utilizzare i nuovi

119

conoscenze e di amplificare le potenzialità di conoscenza (Calvani, 2001). Dagli anni Novanta si utilizzano tutte le risorse dell’ICT disponibili e si iniziano a sfruttare tutte le potenzialità della “rete”: la FaD di ultima generazione è indicata con una pluralità di termini: on line learning, open

learning, distance education, e-learning, distance training, LifeLong Learning on line.

La FaD di terza generazione rappresenta un sistema attraverso cui superare i vincoli tipici dei modelli di insegnamento tradizionali (presenza fisica in contemporanea di docenti e allievi), realizzando un rapporto innovativo tra utenti e centro di erogazione remoto e favorendo la gestione integrata di tutti i servizi legati alla formazione.

Il venir meno dell’interazione personale, la disponibilità di tecnologie sempre più avanzate, l’articolazione via via maggiore delle esigenze dei fruitori delle attività didattiche, sono alcune tra le cause alla base di questa evoluzione. Vi sono due ulteriori fasi che scandiscono il passaggio dalla FaD di terza generazione all’e-learning propriamente detta. La prima è caratterizzata dall’utilizzo dei cosiddetti supporti tecnologici offline, che non si avvalgono cioè dell’ausilio delle reti telematiche quali, ad esempio floppy disk, DVD, cd- rom, Computer Based Instruction (istruzione mediante PC), Computer Aided Instruction (istruzione assistita dal PC, con una didattica ancora estremamente rigida ed unidirezionale), Computer Based Training (autoformazione attraverso l’uso del PC con il supporto di floppy disk e cd-rom), Hypertext Computer Based Training (formazione mediante ipertesto, che consente all’utente di iniziare ad avere un ruolo più attivo), Intelligent Computer Based Training (formazione con il supporto del computer “intelligente”, in grado cioè di riconoscere i movimenti dell’utente e modificare i percorsi di navigazione). Tuttavia è solo con l’avvento e la diffusione delle tecnologie on line che si arriva all’ultima fase, in quanto gli ambienti in cui si sviluppa la formazione a distanza di terza generazione sono basati sull'utilizzo dei protocolli tipici di

120

di opportunità tecnologiche, in termini di messaggistica, di accesso remoto alle informazioni della rete, di scambio a distanza di materiali didattici o di semilavorati, il tutto nell'ottica di facilitare i problemi legati alla formazione e all'aggiornamento permanenti.

La massima flessibilità si ottiene attraverso l'utilizzo dell'ambiente World Wide Web, che presenta testi scritti, documenti e materiale selezionato e costruito ad

hoc, audio e video appositamente preparati e confezionati per il corso, oppure

già esistenti in rete.

La distribuzione del sapere secondo queste modalità facilita un processo di apprendimento collaborativo e dinamico; l'allievo riconquista il ruolo di protagonista attivo del proprio processo di apprendimento, agevolando, secondo il modello learning by doing, sia l'acquisizione di contenuti specifici, sia lo sviluppo di competenze strategiche quali la capacità di prendere decisioni e misurarne i risultati, di imparare ad identificare e modificare i propri modelli interpretativi, di sviluppare interpretazioni personali e critiche in risposta agli stimoli dell'ambiente in cui opera.

L'ambiente telematico inteso come “rete” e non solo come “canale” favorisce gli apprendimenti complessi, che modificano i contenuti dei repertori professionali dei discenti accrescendo competenze ed abilità di carattere generale e trasversale quali la flessibilità, l'adattabilità, l’attitudine propositiva alla risoluzione dei problemi, l'apprendimento collaborativo attraverso lo scambio e la condivisione di conoscenze, esperienze e abilità, fonti di apprendimento di primaria importanza al pari dei contenuti (Calvani, 2001, 2007, 2011).

La rete non è solo strumento trasmissivo dei materiali didattici, come poteva accadere per i sistemi FaD di seconda generazione, ma diviene uno spazio aperto dove dar vita a processi d'apprendimento connotati da un elevato grado di interattività fra tutti gli attori coinvolti (Trentin, 2001, 2004), consentendo modalità di interazione sincrone (in tempo reale, ma con la distanza fisica tra docente e discente) e asincrone (in differita, con la predisposizione di contenuti

121

cui il discente accede in piena autonomia), in qualunque momento e in qualunque luogo.

Nell’ambito dei sistemi FaD di terza generazione nasce il cosiddetto modello ISD (Instructional System Design), elaborato da alcuni studiosi americani, che individua nel processo formativo cinque fasi tipiche:

 analisi dei fabbisogni formativi;

 progettazione degli obiettivi e della struttura dell’intervento formativo;

 sviluppo/realizzazione dell’intervento mediante la strutturazione dei contenuti;

erogazione del corso;

valutazione ed analisi del raggiungimento degli obiettivi formativi. Per quanto riguarda il paradigma educativo di riferimento, in questa seconda fase dei sistemi di terza generazione sono presenti le influenze del costruttivismo e dell’apprendimento collaborativo. L’apprendimento diviene con i sistemi FaD di terza generazione una pratica sociale incentrata sulla condivisione, sul dialogo e sulla cooperazione, dove l’appartenenza a nuove tipologie di comunità implica l’accettazione e la condivisione delle regole dei soggetti che ne fanno parte. Inoltre, il passaggio alla seconda fase dei sistemi FaD di terza generazione implica la possibilità di progettare e gestire in maniera coordinata ed integrata sistemi di formazione permanente in linea con quanto impostato dalla Comunità Europea in tema di LifeLong Learning, knowledge

society e knowledge management. In particolare la Comunità Europea ha

indicato specificatamente le tecnologie come supporto rilevante per la formazione degli insegnati riferita, tra le altre, alla possibilità di impiegare, nella progettazione dei percorsi formativi, modelli didattici propri del costruttivismo quale il cooperative learning, nell’ambito del quale si colloca il quadro concettuale delle Comunità di Pratica (Calvani, 2001, 2007, 2011) di specifico interesse nel contesto della ricerca presentata in questo lavoro.

Da quanto detto emerge un’idea di e-learning come efficace opportunità in risposta alle problematiche connesse all’avvento della società della conoscenza

122

in termini di evoluzione dei sistemi produttivi e adeguamento dei sistemi formativi con modelli di apprendimento basati su processi sociali di costruzione cooperativa e collaborativa.

L’e-learning sembra delinearsi quale alternativa reale per aspettative e potenzialità, non in antagonismo ma piuttosto ad integrazione rispetto alla formazione tradizionale per l’apprendimento degli adulti nella società della conoscenza.