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Formazione degli insegnanti e tecnologie educative Il caso della LIM

3. La formazione all’uso della LIM

le problematiche relative alla formazione all’uso della lim sono del tut- to simili. Benché questa tecnologia venga spesso presentata come facile da usare perché simile alla vecchia lavagna, è utile ricordare che il suo funzio- namento comporta comunque l’utilizzo di un computer del quale, di fatto, non è che una periferica. Gli insegnanti mostrano interesse e sono solita- mente ben disposti verso questa tecnologia36, ritenuta capace di migliorare

la didattica e stimolare l’attenzione e la comprensione da parte degli allie- vi37. ciononostante, alcuni studi evidenziano come solo una minima parte

degli insegnanti reputi di essere adeguatamente preparata ad utilizzare le lim nelle proprie classi38. una ricerca svolta nel nostro paese da pearson e

eurisko evidenzia come, sebbene il 91% degli insegnanti dichiari di aver par- tecipato ad almeno un corso di formazione sulla lim, solo pochi ritengano di saperla utilizzare abbastanza bene (35%), mentre il 79% del totale avverta l’esigenza di ulteriore formazione39. Verosimilmente le criticità maggiori de-

vono essere ricercate nei tempi e nelle modalità con cui questa tecnologia si è diffusa. in vari paesi (tra cui il nostro) la lim è entrata rapidamente nelle scuole grazie a massicci interventi governativi. il primo e sicuramente più impegnativo piano di intervento è stato realizzato in inghilterra40. il Primary

Schools Whiteboard Expansion project ha portato in pochi anni (2001/2007) a

dotare tutte le scuole primarie del regno unito di lavagne interattive e ad aggiornare professionalmente migliaia di insegnanti. la formazione si è svolta con un modello a cascata che, a partire da un team di coordinamen- to centrale, si è avvalso del supporto di ventuno autorità locali a cui è sta- to demandato il compito di provvedere ai diversi aspetti (acquisizione lim, formazione, assistenza tecnica). i risultati conseguiti, in particolare relativa- mente alla formazione degli insegnanti, sono stati sorprendenti, ma sono

36 W.D.Beeland,op.cit., 2002; i. Hall, s. Higgins, Primary school students’ perceptions of interactive

whiteboards, «Journal of computer assisted learning», 21, 2, 2005, pp. 102-17; p. levy, op.cit., 2002.

37 S.Higgins,G.Beauchamp,D.Miller,Reviewing the literature on interactive whiteboards,

«Learning,MediaandTechnology»,32,3,2007,pp.213-25;S.Kennewell,G.Beauchamp,The influence of a technology-rich classroom environment on elementary teachers’ pedagogy and children’s learning, australian computer society, sydney (au) 2003, pp. 71-6; H. J. smith, s. Higgins, K.Wall,J.Miller,Interactive whiteboards: boon or bandwagon? A critical review of the literature, «Journal of computer assisted learning», 21, 2, 2005, pp. 91-101.

38 J.Cradler,M.Freeman,R.Cradler,M.McNabb,Research implications for preparing teachers to

use technology, «learning & leading with technology», 30, 1, 2004, pp. 50-5.

39 V.Valeriano,Scuola, sì alla lavagna digitale. I prof: “Serve formazione”, sky tg24 cronaca, 2012,

http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2012/04/06/lim_lavagna_interattiva_multimediale_ricerca_ eurisko_formazione_docenti_pearson.html.

40 Altrointerventorilevanteèstatoquellopromossodalgovernomessicanochenel2003,con

un investimento di 1,8 miliardi di dollari, ha equipaggiato attraverso il progetto enciclomedia più di duecentomila aule scolastiche. da segnalare anche l’intervento francese sdtice (3500 lavagne dal 2003 al 2007), spagnolo (iniziativa internet en el aula, 9000 lavagne dal 2003 al 2007), australiano (nQsF) e statunitense (national technology education plan).

emerse anche alcune criticità. il report finale di valutazione del progetto in- dica come la maggioranza degli insegnanti abbia rapidamente imparato ad utilizzare la lim grazie alla pianificazione sistematica, alla disponibilità di attrezzature in ogni aula, al supporto di tutor e alla possibilità di lavorare in gruppo all’interno di comunità di insegnanti. nello stesso tempo, si eviden- zia come soltanto gli insegnanti che hanno ricevuto una formazione conti- nua, ad esempio attraverso l’accreditamento con uno dei produttori, hanno potuto sviluppare competenze di livello elevato41. anche per la lavagna inte-

rattiva vale quanto è stato evidenziato per la diffusione di ogni altra tecnolo- gia didattica: è necessario intervenire su più aspetti e, soprattutto, disporre di tempi adeguati per passare dall’apprendimento delle tecniche (come si fa a) all’applicazione pratica (come usarla per). le innumerevoli possibilità di uti- lizzo della lim, infatti, non devono solo essere conosciute, ma anche speri- mentate direttamente più e più volte e fatte proprie da parte del docente42.

nel nostro paese l’esperienza non è stata molto diversa. le principali inizia- tive di formazione degli insegnanti si sono svolte in tempi relativamente brevi in corrispondenza con i piani di diffusione nazionale delle lim tra cui, il più ampio, Scuola Digitale – LIM ha previsto interventi formativi per migliaia di in- segnanti, tra il 2008 e il 2012. le difficoltà degli interventi estensivi sono legate al fatto che, sebbene vengano progettati in maniera sofisticata ed attenta ai prin- cipali bisogni (formazione in scuole polo disseminate sul territorio, scansione in tempi di lavoro differenti, momenti di attività online e momenti in presenza, supporto tutoriale, possibilità di lavoro in gruppo e di confronto tra pari), si ri- volgono tipicamente ad un pubblico eterogeneo e non sempre adeguatamente motivato. in queste condizioni è difficile pensare che tutti i partecipanti possano essere ugualmente coinvolti e riuscire a maturare i diversi aspetti in gioco. anzi, come sottolinea plair43, al termine di queste sessioni di formazione, gli insegnan-

ti tornano in classe piuttosto confusi per iniziare ad impiegare le nuove tecno- logie. problematica riscontrata da numerosi autori che pongono l’accento sulle difficoltà derivanti dai corsi di breve durata44, separati dal contesto di utilizzo45

e dove non sempre è disponibile un sostegno continuativo ed efficace46. anche

gli interventi organizzati a livello locale, come quelli successivi all’acquisto di lim con fondi propri da parte delle scuole, risentono di criticità analoghe. di solito sono i rivenditori ad organizzare la formazione. in questo caso i corsi sono tipicamente svolti da tecnici preparati sull’uso dello strumento che, oltre a non

41 B.Somekhetal.,op. cit., 2007.

42 G.Gage,How to use an interactive whiteboard really effectively in your primary classroom, david

FultonPublishers,London(UK)2005.

43 S.Plair,op. cit., 2008. 44 H.Slepkov,op. cit., 2008. 45 D.Pollyetal.,op. cit., 2010.

46 T.L.Hayes,Interactive whiteboards for teacher training, «15th annual technology, colleges,

and community Worldwide online conference», 2010, http://scholarspace.manoa.hawaii. edu/handle/10125/15398.

essere in grado di offrire esempi appropriati dal punto di vista didattico, sono di norma chiamati ad esaurire il programma in poco tempo. la contrazione dei tempi e la mancanza di integrazione con il contesto operativo reale (la classe) non consentono di raggiungere risultati apprezzabili in molti insegnanti (specie in quelli più anziani) e, in generale, non permettono di sviluppare quella confi- denza che porta ad un uso disinvolto ed efficace delle tecnologie47.