il successivo elemento essenziale per la descrizione di una manifestazione è la formulazione di responsabilità relativa al ti- tolo proprio (rDa 2.4.2). la responsabilità dev’essere correlata al contenuto intellettuale o artistico della risorsa. l’ambito di applicazione dell’elemento prevede infatti “una formulazione associata con il titolo proprio di una risorsa che riguarda l’iden- tificazione e/o la funzione di qualsiasi persona, famiglia o ente
responsabile per la creazione, o che ha contribuito alla realizza-
zione, del contenuto intellettuale o artistico della risorsa”. le fonti d’informazione per questo elemento sono state am- pliate e le parentesi quadre (impiegate per indicare un’integra- zione delle informazioni da parte del catalogatore) si usano solo se l’informazione è presa al di fuori della risorsa.
Se le formulazioni di responsabilità presenti sulla risorsa sono più di una e l’agenzia bibliografica ha adottato la politica di non dare tutte le formulazioni, si dà precedenza alle formu- lazioni che si riferiscono al contenuto intellettuale o artistico (rDa 2.4.2.3); è obbligatorio, come elemento essenziale, sol- tanto il primo nome che compare sulla fonte; per esempio:
Sulla fonte d’informazione compare:
fondamenti di matematica introduzione di aldo rossi scritto da federico Verdi
proprio parallelo è il titolo proprio “in un’altra lingua e/o scrittura”. in rDa, un elemento parallelo indica sempre un elemento “in un’altra lingua e scrittura”.
il titolo proprio precedente (rDa 2.3.7) e il titolo proprio successivo (rDa 2.3.8) si riferiscono alla variazione del titolo riportato sui fasci- coli dei seriali (per esempio, una rivista o un giornale) o sulle iterazioni delle risorse integrative (per esempio, una banca dati o un blog; rDa 2.3.6.1 g); il titolo proprio precedente è quello “che compare su una ite- razione precedente di una risorsa integrativa, diverso da quello dell’ite- razione corrente”; il titolo proprio successivo è quello “che compare su un fascicolo o parte di una monografia multiparte o di un seriale successivi, diverso da quello sul primo o precedente fascicolo o parte”.
Se l’agenzia che crea la descrizione segue le istruzioni relative ai requisiti essenziali, nel registrare gli attributi della manife- stazione ignora la formulazione “introduzione di aldo rossi” e registra la formulazione “scritto da federico Verdi”, perché quest’ultima si riferisce alla responsabilità relativa al titolo pro- prio della risorsa (rDa 2.4.2.1); quindi:
Formulazione di responsabilità obbligatoria: scritto da fede- rico Verdi
Formulazione di responsabilità facoltativa: introduzione di
aldo rossi
quando in un’unica formulazione di responsabilità vengono nominate più di una persona, famiglia o ente, si trascrive ciò che si trova, indipendentemente dal ruolo svolto dalle persone nominate; ciò significa che rDa non ricorre più alla “regola del 3”, ovvero alla regola che imponeva di limitarsi alla registrazio- ne di non più di tre autori e, nel caso di più di tre autori, alla registrazione soltanto del primo nominato sulla fonte d’infor- mazione. Non è necessario trascrivere tutti i nomi, anche se si è deciso di garantire un accesso da ciascun nome presente sulla fonte d’informazione. queste differenze rispetto ai codici pre- cedenti sono un segnale del cambiamento in atto: la “regola del 3” si imponeva per ragioni economiche, nel catalogo a stampa e a schede. il supporto elettronico non pone limiti di spazio nella registrazione dei dati; questi limiti possono essere posti da chi registra i dati, se ciò è funzionale agli scopi dell’istituto. rDa, infatti, fornisce un’alternativa, che si fonda sul giudizio del ca- talogatore: si trascrive il primo nome e si indica brevemente entro parentesi quadre quali informazioni sono state omesse. Di seguito, le due opzioni di trascrizione della formulazione di responsabilità con più di tre nomi:
Sulla fonte d’informazione compare:
di lucia Bianchi, augusto Marini, luigi romanelli e Maria Tubino
(1) Formulazione di responsabilità: di lucia Bianchi, augusto Marini, luigi romanelli e Maria Tubino
Nel caso (1), si è seguita l’istruzione di rDa di trascrivere ciò che si trova sulla risorsa (un ulteriore esempio di applicazione del principio “prendi ciò che trovi”); nel caso (2) è rappresenta- to il risultato che si ottiene se si applica l’opzione.
rDa non utilizza più la formula “[et al.]”, in precedenza prevista da aaCr2 e tuttora impiegata nell’edizione consolida- ta di iSBD (a.6.2). la scelta è in linea con la tendenza generale a ridurre al minimo il numero di abbreviazioni ammesse nella descrizione; dimostra, in particolare, la volontà di produrre dati sempre più facilmente comprensibili dall’utente, che molto pro- babilmente non è in grado di capire che et al. è l’abbreviazione di una locuzione latina (et alii, che significa “ed altri”) che ri- specchia un uso dei secoli passati.
rDa 2.4.1.4 applica il principio di rappresentazione e richie- de che non si omettano quelle informazioni nelle formulazioni di responsabilità che in aaCr2 erano omesse, come nell’esem- pio che segue (la qualifica “prof.”):
Sulla fonte d’informazione compare:
prof.ssa Bruna Bocchini
Formulazione di responsabilità: prof.ssa Bruna Bocchini
è più semplice infatti applicare il principio “prendi ciò che trovi” nella trascrizione delle informazioni, senza modificare ciò che si sta copiando, scansionando, scaricando dal web, ecc. inoltre, ciò consente il riutilizzo di metadati eventual- mente forniti dall’editore o inclusi negli oggetti digitali che si descrivono, ottenendo due vantaggi: rispecchiare in modo scrupoloso i dati che si trovano sulla fonte d’informazione e rendere più veloci le operazioni di registrazione tramite un processo di cattura dei dati, quando, ovviamente, avremo a disposizione sistemi che possono trascrivere velocemente tali dati. la library of Congress e oClC stanno verificando la validità di questo approccio con i dati in formato oNiX for- niti dagli editori.