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rDa è basato su modelli concettuali elaborati e condivisi a livello internazionale, emanati dall’ifla, il più importante ente normativo internazionale in ambito bibliografico; tra di essi, fondamentale è il riferimento a frBr, modello che ha generato una famiglia, la famiglia frBr, costituita da:

• frBr base, pubblicato nel 1998, dopo oltre otto anni di gestazione e di confronto tra i maggiori esperti di catalo- gazione del mondo (ifla Study Group on the functional requirements for Bibliographic records, 1998);

• fraD (Functional Requirements for Authority Data) del 2009, con correzioni del 2013, dedicato alla costruzione degli accessi nominali (Gruppo 2 di frBr) (ifla Work- ing Group on functional requirements and Numbering of authority records (fraNar), 2009);

• frSaD (Functional Requirements for Subject Authority Data) del 2010, dedicato alla costruzione degli accessi semantici (Gruppo 3 di frBr) (Zeng, Žumer, & Salaba, 2011).

Con la pubblicazione di fraD, i documenti della famiglia frBr hanno cambiato nome: dal titolo è scomparsa la parola “record” a favore di “dato”. Si tratta di una modifica sostan- ziale, che testimonia il cambiamento del paradigma stesso della catalogazione: non più redazione di record, bensì creazione di dati. l’impostazione diversa deriva dall’accettazione da parte del frBr review Group del nuovo linguaggio della comunica- zione globale: i linked data, i dati connessi.

frBr ha elaborato un modello concettuale che permette di individuare i requisiti essenziali della registrazione bibliografi- ca, definendone le modalità di struttura e le finalità (Galeffi & Sardo, 2013; Ghilli & Guerrini, 2001). frBr è il risultato di un’analisi che parte dai bisogni degli utenti, intesi come lettori, bibliotecari, editori, distributori, rivenditori. l’analisi ha per- messo di individuare le entità fondamentali per l’utente e di di-

stinguere gli attributi (le caratteristiche) di tali entità e le relazio-

ni tra di esse. il modello concettuale ha il duplice obiettivo di:

1. permettere di identificare i requisiti minimi della descri- zione che interessano l’utente quando consulta una regi- strazione bibliografica in una bibliografia o in un catalogo; 2. definire teoricamente le finalità della registrazione bibliogra- fica e le modalità della sua strutturazione, in relazione alle tipologie dei media e alle molteplici necessità degli utenti. il rapporto ritiene che i requisiti essenziali di una registra- zione siano quattro. l’utente deve poter utilizzare i dati di cui dispone per:

1) trovare le risorse che corrispondono ai criteri d’interroga- zione stabiliti dall’utente;

2) identificare un’entità;

3) selezionare un’entità che corrisponde alle proprie neces- sità;

4) ottenere accesso all’entità descritta.

frBr individua dieci entità (più una), divise in tre gruppi: Gruppo 1: entità prodotto di un’attività artistica o intellet- tuale

Opera Espressione Manifestazione Item

Gruppo 2: entità responsabili del contenuto intellettuale o artistico, della produzione fisica, della disseminazione o della custodia delle entità del Gruppo 1

Persona Ente

Famiglia (entità aggiunta con l’uscita di fraD)

Gruppo 3: entità soggetto delle opere

Concetto Oggetto Evento Luogo

relativamente al Gruppo 1 – che, in questa sede, ci interessa maggiormente – frBr esemplifica quattro livelli, che si riferi- scono agli aspetti sotto i quali può essere analizzata una pro- duzione intellettuale, schema che presentiamo dal basso verso l’alto, secondo un livello crescente di astrazione, ovvero da item (il più concreto) verso opera (il più astratto), secondo quanto propone Patrick le Bœuf (le Boeuf, 2004):

Item: esemplare singolo di una Manifestazione; l’item rap-

presenta la

Manifestazione: materializzazione fisica dell’espressione

dell’opera; la Manifestazione è la materializzazione della

Espressione: realizzazione intellettuale e artistica del-

l’opera; l’opera esiste solo nella comunanza di con- tenuto che sussiste tra le varie espressioni dell’opera; l’espressione realizza la

Opera: una specifica creazione artistica, intellettua-

le; è un’entità astratta, priva di oggetto materiale. Per esempio:

item: la copia de I promessi sposi di alessandro Manzoni conservata nella Biblioteca Umanistica dell’Università di firen- ze, quale testimone dell’insieme delle copie edite a Parigi dalla casa editrice Hachette nel 1897, della traduzione francese com- piuta da Giovanni Martinelli;

Manifestazione: l’insieme delle copie de I promessi sposi di alessandro Manzoni edite a Parigi dalla casa editrice Hachette nel 1897, della traduzione francese compiuta da Giovanni Martinelli;

espressione: la traduzione francese compiuta da Gio- vanni Martinelli de I promessi sposi di alessandro Manzoni con il titolo Les fianchés;

Nella figura 2 sono rappresentate le entità del Gruppo 1 e le loro relazioni; nella figura 3 sono rappresentate le relazioni tra le entità del Gruppo 1 e le entità del Gruppo 2 secondo il dia- gramma pubblicato in frBr (e perciò ancora privo dell’entità famiglia).

Attributi e relazioni. Nel modello frBr a ciascuna entità è

associato un insieme di caratteristiche o attributi tramite cui gli utenti formulano richieste e interpretano i risultati della ricerca su quella entità; per esempio, il titolo è un attributo con il quale gli utenti cercano un’opera. Gli attributi possono essere:

1) collegati direttamente all’entità: caratteristiche fisiche e aspetti formali della manifestazione, come i dati che si tro- vano sul frontespizio, sulla copertina, sul dorso, ecc.; 2) esterni all’entità: identificativi come il numero che un’a-

genzia catalografica quale la Bibliografia nazionale italiana (BNi) ha assegnato alla registrazione di una pubblicazione.

figura 2 - Diagramma delle relazioni tra le entità del Gruppo 1 di frBr

le relazioni rappresentano l’aspetto più importante di frBr; esse permettono di stabilire collegamenti tra le entità e, quindi, consentono il funzionamento del modello del record bibliografico e la realizzazione della funzione navigare; esse per- mettono all’utente di individuare, mediante una ricerca:

• tutte le opere di un autore;

• tutti i libri pubblicati in una serie di monografie; • tutti i libri pubblicati da un editore;

• tutti gli atti di congressi di una società;

• tutte le risorse (indipendentemente dalla loro forma) che trattano un certo soggetto;

• e altro ancora.

le relazioni, in altre parole, assistono nell’esplorazione del- l’universo rappresentato in una bibliografia, in un catalogo o in una base di dati. Un utente cerca le entità che desidera espri- mendo, come chiave d’interrogazione, uno o più attributi che esse devono possedere. le descrizioni delle entità che l’utente figura 3 - relazioni tra entità del Gruppo 1 e del Gruppo 2

ottiene in risposta sono costituite da un complesso di attributi che identificano e selezionano quelle entità. quando l’attenzio- ne si focalizza su una risorsa, si ottiene una descrizione comple- ta che include le relazioni tra quella e altre entità: le relazioni hanno la funzione di svelare, precisare e nominare i rapporti tra le entità.

i modelli frBr, fraD e frSaD sono il risultato di molte- plici conoscenze: dell’esperienza dei bibliotecari maturata nel servizio agli utenti, degli studi e delle ricerche sulle tradizioni bibliografiche internazionali e infine dell’analisi delle caratteri- stiche delle singole risorse che le biblioteche conservano nelle proprie raccolte o rendono disponibili. la figura 4 mostra la parte centrale del modello frBr all’interno di rDa: si vedono

le entità del Gruppo 1 e 2 del modello e le loro relazioni gerar- chiche fondamentali. inoltre si vedono altre relazioni: tra due opere, tra due espressioni, tra due persone, tra una persona e un ente, ecc. l’informazione bibliografica è realmente organizzata (e suddivisa) secondo le entità frBr. ancora la figura 4 mette in risalto fino a che punto la conoscenza e la familiarità con il modello frBr sono cruciali per produrre dati con rDa.

rDa si basa su frBr nella struttura del testo, nella termino- logia e nell’individuazione degli elementi indispensabili d’infor- mazione, mediante i quali il catalogo realizza i servizi richiesti dagli utenti.

le linee guida presentano un lessico innovativo, modellato fortemente su concetti e termini di frBr: entità, attributi, re- lazioni. impiega sistematicamente i nomi delle entità frBr e fraD (opera, espressione, manifestazione, item, persona, fami- glia, ente) e ricorre alle funzioni utente definite nei due modelli. Padroneggiare bene frBr è, pertanto, un requisito indispen- sabile. rDa si basa anche sulla capacità di giudizio del cata- logatore e lo sollecita a fornire i dati necessari per soddisfare una determinata funzione utente, tra quelle definite in frBr e fraD. ecco il confronto:

frbr

• Trovare. Trovare le entità che corrispondono ai criteri di

ricerca, cioè localizzare una singola entità o un gruppo di entità in un archivio o in una base di dati come risultato di una ricerca usando un attributo o una relazione dell’entità;

• Identificare. identificare un’entità, cioè confermare che

l’entità descritta corrisponde all’entità cercata, o distin- guere fra due o più entità con caratteristiche simili;

• Selezionare. Selezionare l’entità appropriata ai bisogni del-

l’utente, cioè scegliere un’entità che corrisponde ai re- quisiti di contenuto, formato, ecc. richiesti dall’utente o rifiutare un’entità in quanto non appropriata ai bisogni dell’utente;

• Ottenere. ottenere accesso all’entità descritta, cioè ac-

quisire l’entità tramite acquisto, prestito, ecc. o accedere all’entità elettronicamente tramite una connessione in li- nea con una risorsa remota.

frad

• Trovare. Trovare un’entità o un insieme di entità che corri-

spondono ai criteri definiti; per esempio, trovare un’entità mediante un attributo o una relazione come criterio di ri- cerca;

• Identificare. identificare un’entità, cioè, confermare che

l’entità rappresentata corrisponde all’entità cercata, o di- stinguere tra due o più entità con caratteristiche simili;

• Contestualizzare. Collocare una persona, un ente, un’ope-

ra, ecc. nel contesto; chiarire la relazione tra due o più persone, enti, opere, ecc., o chiarire la relazione tra una persona, ente, ecc. e un nome con il quale quella persona, ente, ecc. è conosciuto; per esempio, un nome usato in una confessione religiosa rispetto al nome secolare;

• Giustificare. Documentare le ragioni del creatore della re-

gistrazione d’autorità per la scelta del nome o della forma del nome sul quale si basa il punto d’accesso.

il catalogatore deve sempre chiedersi se il dato che deside- ra inserire sarà utile agli utenti ai quali si rivolge la biblioteca o il servizio bibliografico, e se quel dato metterà quei particolari utenti nelle condizioni di trovare, identificare, selezionare e ot- tenere una risorsa; per esempio, se un’opera è firmata da dieci autori e l’ottavo è il direttore dell’istituzione presso la quale si sta catalogandola, o è un personaggio famoso della comunità locale, sarà utile che il catalogatore fornisca accesso alla risorsa anche con il nome di quella persona, grazie alla sua capacità di giudizio.