Silvio V. Pellas, via Balbi, 4.
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minio pubblico che i soldati mandati in licenza, seb bene fossero stati prima, sotto le armi, valorosi e disciplinati, tornassero dalle licenze sotto le armi ir riconoscibili per mauvais esprit ; e lo è, non meno, che le lettere loro dirette da casa, fossero nuovo ele mento di dissoluzione dello spirito bellico della na zione, riuscendo, anche nelle file dell’ esercito, a dif fondersi una propaganda socialista del tutto simile a quella che si è avuta nelle file dell’ esercito russo (*).
Ma, sono codesti fatti anteriori al disastro di Ca- poretto, anteriori perciò al ravvedimento del partito socialista che molti sostengono sia avvenuto. Sono ad esso anteriori la sommossa di Torino, capeggiata, come è risultato dai dibattiti alla Camera, da mesta tori socialisti, come il Barberis e l’ on. De Giovanni, e da deputati giolittiani come il Grosso Campana. E sta bene. Sono anteriori.
Ma è posteriore il fatto, è del 18 novembre, la circolare stampata alla macchia, distribuita a mano, e mandata anche in busta chiusa, a innumerevoli operai di stabilimenti industriali, in cui li si invita di stare agli ordini del Lazzari, ed a tenersi pronti ad uno sciopero, con cui venire in soccorso ai com pagni sotto le armi. E ha la medesima data una se conda circolare della direzione del partito socialista, e analogo tenore, diretta e distribuita alle donne che lavorano negli stabilimenti governativi che fab bricano materiale da guerra (2). 1
(1) Come a nota precedente (2).
(2) Anche di queste circolari e noi, e il governo, ne pos siamo offrire in lettura all’ on. Prampolini. Qui trascriviamo un brano di una lettera di un grande industriale, lettera in nostro possesso: « Omissis... Si figuri che ieri siamo stati avvertiti... che Costantino Lazzari ha diramato negli stabi limenti ausiliari, per posta, lettere circolari, anonime, nelle
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È pure posteriore al fatto di Caporetto, e poste riore alla seduta ultima della Camera, quanto è ac caduto qui in Roma nella Caserma del Macao, l’ ultimo giorno utile per la presentazione dei disertori.
Non hanno essi malmenato il picchetto di cara binieri posti all’ ingresso della caserma, a tale segno che lo si è dovuto ritirare? Non hanno essi maltrat tato sergenti e ufficiali con vie di fatto? Non hanno essi, quando si sono potuti respingere nel maneggio della cavalleria, dato fuoco al maneggio? Non hanno essi gridato: « Ci volete mandare al fronte! Ebbene, ognuno di noi farà macchia d’ olio su cento altri! ».
Questi fatti sono posteriori a quelli di Caporetto: al fatto, cioè, che quattro brigate si sono arrese al canto dell’ In no dei Lavoratori e al grido di « viva
l’ Austria, abbasso l’ Italia*: al fatto, cioè, che una
brigata si era battezzata « la brigata pace » e aveva concordato con una brigata austriaca che, in caso di ordine di attacco, si sarebbe fraternizzato sulla parola d’ ordine « il rancio è pronto » : brigata au striaca sostituita, poi, allorché l ’attacco avvenne, da una brigata tedesca, preceduta da poche com pagnie della brigata austriaca, connivente, per fin zione, con la nostra.
Conseguita la pace, per l’ Italia, ignominiosa quanto quella che ha ottenuto la Russia, i socialisti vogliono la guerra di classe, sempre conforme all’esempio
quali si invita al sabotaggio clandestino e a stare pronti ai suoi ordini per eccitare rivolte. Ci hanno detto di vigilare. Ma, perchè non si incomincia col mettere in prigione il Laz zari?... omissis...
Questa sera ho saputo che un’ altra circolare consimile è stata diramata negli stabilimenti ove lavorano le donne.... »
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russo; vogliono che il bracciantato delle campagne spogli della proprietà fondiaria i proprietari; vo gliono che il commercio, dopo monopolizzato dallo Stato, venga ceduto a cooperative socialiste; vo gliono che le imprese industriali siano gerite dagli operai (*).
7. — Quanto io qui scrivo non è il giudizio di un uomo isolato.
È conforme a quanto sanno e dicono molte mi gliaia di cittadini. Di ciò è prova un manifesto stam pato, dal partito interventista milanese. Ha per titolo: «I responsabili del disastro: socialisti e clericali ».
8. — Gli interventisti di Milano accusano anche i clericali di aver fatto opera disfattista. E hanno ragione. Hanno fatto a gara con gli agenti socialisti molti preti, sovratutto là dove temevano di perdere influenza sulle masse, se non gareggiavano nel pro mettere loro i benefizi della pace. Nel parmense i socialisti facevano circolare per la firma delle liste, che dovevano, dicevano essi, dare luogo a una pe tizione al Parlamento per il conseguimento di una pronta pace e poi si rivolgevano ai preti con P inti mazione: «potete voi altri, che vi dite cristiani, es sere contrari alla pace? E se noi potete, non dovete consigliare ai vostri la firma? ». Per ragione di gara i preti firmavano e facevano firmare.
E capo banda dei clericali sabotatori della guerra e disfattisti è l’ on. Miglioli, che il Salandra, in piena Camera, accusò di antipatriottismo.
Senonchè, mentre sono stati numerosi i preti che hanno fatto opera distruttrice della fibra italiana,
fi) In Russia, per decreto di Lenin, le case non appar tengono più ai proprietari, ma agli inquilini; e, allora, chi fabbricherà case nuove?
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molti preti a differenza di quanto è accaduto nel partito socialista, si sono comportati da patrioti e parecchi vescovi si sono pronunziati per l’ Italia e contro il tedesco e l’austriaco.
Ho già ricordato, nel fascicolo di ottobre, nell’ar ticolo sul «Fronte Interno », le parole del cardinale Ferrari. Nei « Fatti e commenti » della rivista La
Vita italiana, il lettore troverà quelle di monsignor
vescovo di Nardò.
Ebbene, havvi nel partito ufficiale socialista al cuno che, prima o dopo di Caporetto, abbia parlato in tale modo? Hanno parlato così Lazzari, Turati, o Treves?
C’ è, dunque, una differenza tra clericali e socia listi, anche prescindendo dalle differenze di intensità e di sistematicità e di organicità nella propaganda anti-italiana. Imperocché, il prete, dove ha agito, ha agito da timido, mentre il socialista ha agito da fa natico; il prete ha agito per conto suo, l’ uno in un senso, l’ altro in altro senso, mentre il socialista ha agito conforme a direttive ricevute dai capi del partito e perciò disciplinatamente e organicamente. Turpe l ’ azione degli uni e degli altri, ma più turpe ed ef ficace quella dei socialisti. E mentre conosciamo con danne subite da preti per incondotta patriottica, quasi sempre, se non addirittura sempre, la temuta cagnara del gruppo parlamentare socialista e la temuta soli darietà di organizzazioni operaie, ha assicurato l’ im punità all’ agitatore socialista e incoraggiata la nefasta sua opera di traditore della patria.
9. — Come venisse a corrompersi la Eussia per opera degli internazionalisti russo-tedeschi, viene oramai ad essere conosciuto nei più minuti dettagli dalle relazioni e dai diari di inglesi e di francesi; e quali siano i risultati politici e militari del trionfo