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X DEMAGOGIA E DEMOCRAZIA

Nel documento Politica, criteri ed eventi (pagine 171-176)

DEMAGOGIA E DEMOCRAZIA

X DEMAGOGIA E DEMOCRAZIA

o da sporadica passione politica o religiosa, o da fer­ rea organizzazione e disciplina, cioè dal timore di danni gravi, inflitti dai capi partito.

Ma il regime può conservare le caratteristiche della democrazia, cioè essere Governo di tutto il po­ polo — in contrasto con il regime oligarchico, ossia del Governo di una sola classe, — ancorché soltanto una parte del popolo abbia o eserciti realmente il potere sovrano, se i partiti sono formati vertical­

mente (A); per contro la democrazia sparisce, ancor­

ché il Governo sia in mano del proletariato, e questo sia la grande maggioranza, se i partiti sono formati

orizzontalmente.

Allorché si ha una divisione verticale dei partiti, il partito al Governo include una parte sostanziale di ogni classe sociale, e ogni sezione del popolo ha la diretta partecipazione al Governo. Per contro, se la divisione è orizzontale, il partito è sostanzialmente costituito di una sola classe e le altre non parteci­ pano al Governo.

Sono principii fondamentali del regime democra­ tico, che nessuna classe, nessun cittadino, possa sot­ trarsi a quanto le leggi dispongono ; che le leggi non permettano la formazione di classi privilegiate; che siavi uguaglianza dei cittadini soltanto nell'uso delle leggi, ma libertà di azione nel loro ambito e perciò ottengasi quella disuguaglianza nelle condizioni eco­ nomiche e sociali che sono frutto della selezione e della concorrenza, dell’ attività, dell’ ingegno, dell’ac- corgimento, della previdenza, dell’ economia, della audacia, del coraggio e della fortuna.

( ! ) A . La w r e n c e Lo w e r l, O o v e r n m e n ts a n d p a r tie s in Conti­ nental E u r o p e , 2° voi., eh. V II, p. 65-66. Boston, Univ. Press, 1896.

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Non v ’ è un solo di questi principii della demo­ crazia che la demagogia e il socialismo non disco­ noscano e non deformino.

Perciò stimiamo opportuno risvegliare ogni istinto, ogni sentimento e ogni interesse che siano contrari alla demagogia e al socialismo, e farne delle leve che si oppongano allo sviluppo dell’ ima e dell’altro.

3. — La dottrina socialista è come la miracolosa pietra che Don Louis Perez d ’Acaiba portava nel­ l ’ anello.

Don Louis cadde dalla torre e si ruppe la testa. Ma, la pietra preziosa non si screpolò e restò quale era stata prima del tonfo di Don Louis, sana e brillan­ tissima. Se ne rivestì subito un altro minus habens. Si ruppe anche egli la testa e l’ anello continuò a trasmettersi.

Ora ne girano anche delle contraffazioni ! Ne deve avere una l’ on. Arturo Labriola. Un’ altra l’ ha di certo l’ on. Treves, perchè glie ne contesta l’ autenti­ cità il Serrati, direttore dell 'Avanti!, che pretende avere egli quella proprio autentica, e a questo titolo lo costringe a fare umile ammenda di quanto gli capita di aver scritto nella Critica sociale quando teme per la sua pellaccia (1). (i)

(i) L ’ on. Treves e 1’ on. Turati ohe sostengono nella Cri­ tica sociale, nella riunione del partito e nei discorsi alla Ca­ mera tesi di accentuato bolcevichismo e di sabotaggio della guerra, ora formulano ipocrite affermazioni del loro pen­ siero, dopo cbe questo ha fatto il danno che può fare. Sono entrambi gente fisicamente vili, che lanciano la pietra e na­ scondono la mano. Il senatore Bava Beccaris è in possesso di una lettera scritta dal Turati, dopo la sua condanna e incarcerazione per i moti del 1898, di Milano, nella quale implora perdono e promette di correggersi e fa appello alla pietà verso la sua vecchia madre. Ecco la figura del dema-

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Ad ogni modo, che Don Louis si fosse rotta la testa, e che la pietra preziosa fosse restata incolume, è cosa certissima, perchè ce la garantisce Heine.

E così pure, che lo sperimento dei soviets abbia sfasciato ogni cosa in Russia, a tale segno che nes­ suno sappia più come rappezzarla, tutti vedono. Ma che siano salve e persistano le dottrine che lo sperimento informarono, è pura cosa che avviene proprio sotto agli occhi nostri.

È dunque una pietra altrettanto meravigliosa quanto quella che possedeva Don Louis, la ideologia della democrazia sociale.

Per opera dei socialisti la Russia non è più ca­ pace di difendersi contro il tedesco; il paese si smi­ nuzza in numerosi staterelli ; vi è guerra civile su tutto il territorio; non esiste più alcun regime di di­ ritto privato; il credito pubblico è sparito; i mas­ simalisti esercitano una tirannia più sanguinaria e minuta di quella che esercitassero gli Czar; la cor­ ruzione e la venalità dei governanti è anche mag­ giore di prima; nessuno lavora più nelle officine e

gogo vigliacco. La pusillanimità del Treves è notissima an­ che tra i compagni. In quanto ad Arturo Labriola, prima è stato per la guerra; poi ha fatto un discorso a Napoli in cui ha dichiarato che si era ingannato, che la guerra è un disastro quale egli non prevedeva e andasse fatta la pace. Temeva per il suo collegio elettorale. Adesso è in servizio del Nitti e gli fa da tirapiedi presso socialisti e* giolittiani, di cui l’ appoggio preme al Nitti nella sua lotta di rivalità contro l’ Orlando, e perciò scrive in difesa di giolittiani e di socialisti nella New Europe del 9 e 16 maggio 1918. Le sue difese del Turati sono comicissime per coloro che ricordano le asprissime sue campagne, fatte a Milano contro il Turati e in favore del Lazzari. E il Labriola un buon esempio del sicofante che ogni mattina studia il problema, chi convenga appoggiare.

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nei campi; quantità illimitate di carta moneta si stampano dai massimalisti e dai tedeschi ; la fame già fa stragi; le armi di ogni genere,' fucili, mitra­ gliatrici, cannoni, locomotive, vagoni, provviste ali­ mentari, tutto quanto gli Alleati hanno fornito ai russi, a ciò che essi difendessero la propria indipen­ denza, il Governo socialista russo consegna ai tede­ schi, a ciò che questi se ne servano contro gli istessi Alleati: — ma, resta tetragona, resta invariata la dottrina, secondo la quale questa è la forma, e questa è la sostanza, di un novus ordo sociale, che farà trionfalmente il giro del mondo intero, che fa fin da ora della Eussia un paese modello di libertà, di uguaglianza, di fraternità, di pace sociale, di de­ mocrazia, di giustizia, di progresso e di benessere!

4. — Non v ’ è uno solo tra i capi del movimento bolcevico russo, e tra coloro che sono i loro manu­ tengoli in Svizzera, in Italia, in Francia e agli Stati Uniti, che non sia un tipico Jean foutre, un volgare delinquente, talora ladro, talora sanguinario assas­ sino, sempre ingaggiato dai tedeschi per imprese di spionaggio, di deformazione disfattista dell’ opinione pubblica, di sabotaggio di aziende industriali, di distruzione, mediante esplosivi, di ponti ferroviari e di navi mercantili, di sollevamento di masse operaie, di defezione negli eserciti, di renitenza al servizio militare, di trattative con il nemico, di contra­ bandi, di organizzazione di sindacati germanofili di giornali, di opera di diffamazione, di organizzazione di improvvise opposizioni disfattiste parlamentari, di assunzione ingannatrice di forniture di mezzi bel­ lici o alimentari con lo Stato!

Questo stato di cose è documentato da comuni­ cati ufficiali del Governo americano; è documentato da comunicati ufficiali del Governo federale svizzero

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e da provvedimenti ivi presi; è documentato da cla­ morose azioni giudiziarie svoltesi in Francia; è do­ cumentato da azioni giudiziarie svoltesi in Italia, e da moltissimi fatti che sono a conoscenza del nostro Governo e che finora non si è ritenuto opportuno di rivelare al pubblico tutto quanto ; è documentato da rapporti di diplomatici dalla Eussia, dalla Spa­ gna, dall’ Olanda, che sono in possesso del Governo inglese. Ma, è anche oramai documentato da nu­ merosissime pubblicazioni in tutti i paesi dove la censura ad esse non ha posto ostacolo. Sono perciò le mie parole una assai monca e superficiale sintesi di un movimento di volgare delinquenza, diretto ovunque dal partito socialista e tutt’ uno con l’ azione di questo partito, in lega con i tedeschi.

È poi un fatto, ancora più strabiliante della istessa delinquenza dei componenti il bolcevichismo, il pu- sismo e il socialismo internazionale, questo: che della delinquenza essi si vantino come di una virtù.

5. — Esempio di cinismo, raro, in quella misura, persino tra ladri di professione, è quello di recente fornito da Lenin e Trotsky, e dagli amici loro — anche da quelli d’ Italia — nel modo come si giustificano di aver ricevuto moneta tedesca. E noto che Keren- sky, prima loro socio e compagno, poi loro vittima, si è vendicato facendo pubblicare una prima lista delle somme di moneta germanica da loro inta­ scata (1).

Ebbene la giustificazione di tanta abbiezione come viene fatta? Vantandosene! Presentandola come un (i)

(i) Vedi la pubblicazione del 6 febbraio dei Petit Parisien e dell'8 febbraio del Messaggero ; una debole difesa, intesa a far ritenere i documenti apocrifi, è stata accolta dalla New Europe, voi. V I, n. 70, p. 153.

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