• Non ci sono risultati.

Lui, lei, loro in funzione di soggetto

Il vario atteggiamento nei confronti delle forme lui, lei, loro nella funzione di pronome soggetto di terza persona maschile singolare, femminile singolare e maschile e femminile plurale è, come è ben noto, un tòpos della nostra tradizione normativa.292 Per quanto riguarda le grammatiche postunitarie, nei confronti dell'uso di lui, lei, loro come soggetti si delinearono quattro atteggiamenti diversi, gli stessi che si ritrovano anche nel primo Novecento:293 da una parte censura esplicita e omissione, dall'altra ammissione nell'uso familiare o in presenza di alcune parole (dopo: come, siccome, che relativo; con le esclamazioni).294

La situazione si fa ancora più confusa nei decenni successivi, come si può vedere dalle testimonianze degli autori:

Se si consultano dieci grammatiche italiane, si vedrà che ognuna va per conto suo, specialmente su questo argomento. Ho cercato di districare la complicata matassa dei pronomi, combinando il rispetto alla tradizione ed all'uso, ed un poco al buon senso. Il Manzoni fu troppo assoluto quando nella seconda edizione del 1840 dei suoi Promessi Sposi tolse via il pronome egli ed ella per quel borghese lui e lei.295

Ai quattro già citati atteggiamenti nei confronti del fenomeno si aggiunge, sebbene in due soli casi (un testo per la scuola media e uno per la scuola superiore), la descrizione neutra dell'espansione di lui, lei, loro.296 Continua la censura esplicita, ridotta a due testi (per la scuola media) e rivolta unicamente al singolare:

291 37: 101. Condannano il fenomeno anche 36: 81, 40: 126 e 42: 44.

292 Per l'antichità del fenomeno cfr. D'ACHILLE (1990: 313-325) e EGERLAND (2010: 405-408); si veda

inoltre la sintesi di RENZI (2012: 91), anche con ANDREOSE (2003: 137).

293 Cfr. ivi: 146-147.

294 Cfr. CATRICALÀ 1995: 95-97. 295 18: 81.

76

Nel linguaggio familiare, invece dei pronomi egli ed ella, si usano spesso le forme

lui e lei, le quali, per quanto si dica, non sono sempre giustificate né sempre da

consigliarsi [...]. Quanto al Manzoni, che nei Promessi Sposi ne fa uso tanto di frequente, non si dimentichi che egli fu molto male informato quando gli fu detto che i pronomi egli ed ella non vivevano ormai più nel linguaggio fiorentino.297

Lui e lei come soggetto sostituiscono spesso egli ed ella, specie in fin di frase e

dopo le parole anche, nemmeno, e simili, ma anche in questi casi egli ed ella sono tutt'altro che da evitare.298

1919-1968

Cinque testi (quattro per la scuola media, uno per la scuola superiore) ammettono l'utilizzo dei pronomi personali in questione come soggetto nel linguaggio familiare;299 altri cinque (uno per la scuola elementare, due per la scuola media e due

per la scuola superiore) lo accettano in determinate condizioni; uno dimostra particolare tolleranza nei confronti delle forme lei e loro, le quali "sostituiscono ormai molto spesso le forme soggettive [...] anche fuor dei casi detti sopra, nei quali sostituirle è la regola".300 Non sono dello stesso parere Trabalza e Allodoli, i quali affermano che sebbene lui e lei come soggetto sostituiscano spesso egli ed ella, queste ultime forme “sono tutt’altro che da evitare”.301

Minore chiarezza si ha nella quasi totalità dei testi per la scuola elementare302 e in uno per la scuola superiore.303 Gli autori di queste grammatiche scelgono di non affrontare il tema, ma mentre alcuni testi presentano esclusivamente le forme egli, esso,

ella, essa, essi, esse (quando non eglino, elleno, ei', e'), altri inseriscono (in schemi o

specchietti o sintesi) lui, lei, loro tra i pronomi personali soggetto, senza ulteriore specificazione.304

297 11: 125. 298 19: 95.

299 15: 55; 17: 66; 18: 81; 20: 240; 21: 132.

300 5: 108; l'unico testo per la scuola elementare che si occupa del fenomeno. Gli altri quattro testi che

ammettono l'uso di lui, lei, loro in determinate condizioni sono 12: 360, 14: 76, 16: 229 e 22: 50. Registra l’espansione al nominativo dei casi obliqui anche 13: 102.

301 19: 95.

302 1: 37; 2: 25; 3: 48-49; 4: 59; 6: 75; 7: 31; 8: 37; 9: 30; 10 36.

303 23: 134. Qui l'autore non solo non cita l'utilizzo di lui, lei, loro, ma censura l'utilizzo di esso, -a "non si

dimentichi quindi che l'uso familiare di esso, essa in luogo di egli, ella è scorretto" (Ivi: 135).

77 In questi casi è particolarmente evidente come gli autori siano incapaci di scegliere all'interno del sistema per fornire agli studenti un quadro chiaro della situazione. Tale difficoltà è accentuata dal rapporto conflittuale tra la tradizione grammaticale e le variabili diamesica e diafasica, le quali sarebbero state e sono indispensabili per spiegare il differente utilizzo di questi pronomi, nonché la maggior parte dei punti di attrito tra la norma e l'uso.

1969-2016

Neanche nella seconda parte del campione si raggiunge omogeneità per quanto riguarda il fenomeno in questione. Ognuno dei testi presenta l’elenco delle forme di pronomi personali soggetto, nella sezione dedicata e/o nelle tavole in cui sono riportate le coniugazioni dei verbi. Queste ultime forniscono un indizio utile nei casi in cui i testi sembrano aprirsi nei confronti dell’utilizzo di lui, lei, loro in funzione di soggetto: infatti, benché alcuni autori lascino intravedere questa possibilità nella sezione teorica, nessuno di loro utilizza lui/loro per le terze persone singolare e plurale dei verbi, ma tutti ricorrono rigorosamente a egli/essi.305 In buona parte dei testi si continua ad

affermare che le forme in oggetto si utilizzano in casi particolari e/o nella lingua parlata,306 mentre altri ancora non accennano alla questione.307 Non mancano gli esempi

contraddittori o quantomeno poco chiari: in un testo per la scuola elementare, 28, si dice che lui, lei e loro si utilizzano come soggetti nella lingua parlata, ma all’interno della stessa pagina vengono proposte le due frasi “lei mi guardò” e “ella giocava in giardino”;308 in 36 si dice che egli ed ella “nella lingua comune sono più spesso

sostituiti da lui e lei”, ma negli esercizi la distinzione tra uso informale e formale non è rappresentata, in quanto compaiono entrambi gli usi indipendentemente dal fatto che si tratti di un’espressione di linguaggio comune o meno: “Ella sedeva tranquilla nel suo banco perché solo lei era ben preparata per l’interrogazione di matematica”; “Egli rispose al telefono perché a casa non c’era nessun altro”;309 in 37 ricorrono numerosi

esempi con le forme egli e essi (“Egli non gioca più con loro”, “Egli giura di aver detto la verità”, “Egli studia”, “È bene che egli sappia la verità”, “Egli/Ella piange”, “Essi

305 Affermano il diffondersi dell’uso di lui, lei, loro come pronomi personali soggetto ma non li utilizzano

nelle tavole di coniugazione dei verbi 31: v. A, 282; 33: v. A, 287; 38: 598; 39: 308; 42: 178; 43: 385.

306 28: 34; 30: 62; 32: 435; 34: 259; 36: 205; 37: 234-235; 40: 258; 41: 275. 307 24: 79-81; 25: 68; 26: 50; 27: 57; 29: 8; 35: 563.

308 28: 37. 309 36: 209.

78 sono stati lodati”, “Essi/Esse leggono”) ma, all’interno di un’analisi approfondita di ognuno dei pronomi, vengono inseriti anche lui e lei, di cui si dice che sono sempre più spesso usati al posto di egli ed ella, soprattutto quando si vuole dare risalto al soggetto. Allo stesso modo, di loro si dice che viene sempre più spesso usato al posto di essi, esse riferito a persone; di ella si dice che oggi è ritenuto “troppo ricercato, letterario e quindi viene sostituito da essa o da lei: Ella (Essa/Lei) era bella ma antipatica” - 310 se è così, per quale motivo tra gli esempi precedenti figura “Egli/Ella piange”? In conclusione, dai testi grammaticali non risulta chiaro quale criterio debba essere adottato per la scelta del pronome personale corretto da utilizzare, per quanto riguarda sia la lingua scritta sia quella parlata.