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Per tutti i testi, sia di G1 sia di G2, la classificazione e la nomenclatura sono molto importanti: buona parte della sezione teorica è incentrata sulla definizione di categorie grammaticali distinte e articolate: perciò è naturale che negli esercizi si richieda il loro riconoscimento. In generale, ciò che non è utile in questi casi non è tanto l'uso più o meno esteso della tassonomia, quanto il suo essere fine a sé stessa: l'obiettivo da raggiungere, cioè l'arricchimento della competenza linguistica del parlante, viene scavalcato dalla necessità di acquisire un repertorio terminologico e logicizzante.

1919-1968

Un esercizio particolarmente sterile è quello di distinguere tra nomi "propri, comuni, concreti, astratti, collettivi o composti":773 in particolare, la distinzione fra concreti e astratti non ha alcuna ricaduta positiva sull'apprendimento linguistico. Un testo chiede, nell'esercizio 11, di "scrivere al singolare 10 nomi concreti, 10 astratti, 10 primitivi, 10 derivati, 10 collettivi e 10 composti", e nell'esercizio 12 di "far l'analisi dei nomi scritti prima (esercizio 11)".774 I testi, inoltre, tendono a indugiare eccessivamente sul genere del nome, non tanto tramite esercizi finalizzati al riconoscimento o

770 30: 249. 771 33: v. 1, 581. 772 39: 442. 773 3: 15.

145 all’utilizzo dell’articolo o dell’aggettivo opportunamente concordato, quanto con richieste particolarmente astratte per uno studente di scuola media, come ad esempio quella del testo 12: "Scrivere cinque frasi con un nome di genere promiscuo, cinque con uno di genere comune, cinque con uno difettivo del genere".775

Un'altra distinzione che non migliora la competenza linguistica è quella tra i verbi che esprimono "azione, stato, affermazione", come nell'esercizio proposto da 2, in cui le frasi "Il cielo è sereno, l'aria mite: gli alberi stanno immobili, perché non tira un alito di vento. Andiamo a respirare all'aperto, e deliziamo lo sguardo col verde delle erbe tenerelle e col sorriso dei fiori che sono sbocciati ai primi raggi tepidi del sole"776 si prestano a questo tipo di classificazione. Nello stesso testo, in un esercizio sulle preposizioni e sulle congiunzioni, troviamo la frase: "Non si può vivere senza affetto".777 A cosa corrisponde il "non poter" o il "poter vivere"? È un'azione, uno stato o un'affermazione? Sembra una domanda filosofica piuttosto che grammaticale. Vediamo quindi che le classificazioni si applicano ad hoc al materiale linguistico proposto nella sezione, ma non trovano riscontro sistematico nel resto dell'opera, il che le rende, nei casi descritti, superflue. Anche la tassonomia dei complementi rischia di sfuggire di mano: in 23 troviamo esercizi sui complementi di origine, provenienza o derivazione, separazione o allontanamento, distanza o spazio, estensione, misura, peso, stima e prezzo, età, colpa o delitto, assoluzione, pena, limitazione, conformità, esclusione o "eccettuativi", sostituzione, abbondanza, difetto e privazione, vantaggio e svantaggio, "distributivi".778

In alcuni testi, la tassonomia diventa addirittura dannosa: l'apparato classificatorio si moltiplica a dismisura, imponendo all'apprendente, per memorizzarlo, una mole di lavoro spropositata rispetto ai risultati che se ne possono trarre. Si veda il seguente esercizio, tratto da 14, un testo per la scuola media:

Fate l'analisi dei numerali contenuti nel brano qui sotto riportato, attenendovi allo schema seguente:

775 12: 121. 776 2: 31. 777 Ivi: 68.

778 Cfr. 23: 389. "L'analisi logica scolastica è un carnevale di complementi senza gerarchia, una folla di

nomi che si accavallano mescolando argomenti ed espansioni" (PRANDI-DE SANTIS 2011: 185). Sulla "proliferazione dei complementi" si veda anche RENZI (2008: 230-231).

146

Numerale: cardinale, ordinale (genere, numero), distributivo, moltiplicativo (genere, numero), collettivo (genere, numero), frazionario (genere, numero)

Francesco Petrarca nacque ad Arezzo il 20 luglio 1304 e, nel settimo anno d'età, seguì il padre e la famiglia a Pisa, dove cominciò i suoi studi. Più tardi, passò ad Avignone, e di là si recò successivamente a Carpentras, a Montpellier, quindi a Bologna. Nel 1325 tornò ad Avignone, dove, il 6 aprile del 1327, vide per la prima volta Laura ch'egli amò d'un amore ardente [...].779

Anche lo sforzo di memorizzazione nozionistica richiesto da due esercizi consecutivi di 8, un testo per la scuola elementare, è del tutto sproporzionato: nel primo si chiede di "distinguere secondo la materia" se le proposizioni siano semplici, complesse, composte o ellittiche; nel secondo di dire "come sono rispetto alla forma" altre proposizioni, se affermative, dubitative, interrogative, esclamative.780 Il bambino deve quindi innanzitutto comprendere i concetti di "materia" e "forma", assegnati arbitrariamente: cosa impedirebbe, infatti, che venisse chiamato "forma" ciò che è chiamato "materia", ovvero la struttura della proposizione? Dopodiché, lo stesso bambino dovrebbe comprendere la differenza tra "complesso" e "composto", il che sottintende tutta una serie di nozioni di analisi logica. Dovrebbe infine comprendere il concetto di ellissi, che richiederebbe un'ulteriore capacità di astrazione. Per quanto riguarda il secondo esercizio, anche questo pone delle complicazioni: per esempio, se "Carlo non studia" e "La Maria forse studia"781 sono indicate nella spiegazione come

una negativa e una dubitativa, come definire un'ipotetica frase: "La Maria forse non studia"? e "La Maria, forse, non studia?", invece? La classificazione, infatti, è potenzialmente molto prolifica, nonostante si tratti ancora soltanto di proposizioni principali.

1969-2016

Anche nella seconda parte del campione si distingue, nella teoria e negli esercizi, tra nomi concreti e astratti: lo si fa in quasi tutti i testi, sia quelli rivolti alle scuole elementari,782 sia quelli utilizzati alle scuole medie783 e ancora alle scuole superiori.784

779 14: 57. 780 Cfr. 8: 10. 781 Ibidem.

147 Continua anche, in molti casi, la proliferazione dei complementi, non tanto nei testi per la scuola elementare quanto in quelli dedicati agli ordini di scuola successivi: in 33, ad esempio, si chiede il riconoscimento del cosiddetto quarto gruppo di complementi indiretti, ovvero i complementi di abbondanza, di privazione, di colpa, di pena, concessivi, di età, di paragone, di rapporto, di sostituzione, di vantaggio, di svantaggio, di distanza, di estensione o misura, di peso, di stima, di prezzo, di vocazione, di esclamazione, di esclusione, di sostituzione, distributivi;785 41 distingue a sua volta quattro gruppi di complementi indiretti, tra cui, nel terzo e quarto gruppo, figurano i complementi di limitazione, di fine o scopo, di età, di vocazione, di esclamazione, partitivi e di paragone, di abbondanza, di privazione, di estensione, di esclusione, di stima, di prezzo, di differenza, di misura, di colpa, di pena, di sostituzione o scambio, concessivi.786 Mentre gran parte degli autori sceglie di fornire una batteria così dettagliata,787 c’è anche chi si limita a una trattazione più sintetica (determinazioni di specificazione, luogo, tempo, causa, scopo, mezzo, modo, qualità, quantità, materia, argomento, unione o compagnia, colpa, pena, paragone) e ne dà una motivazione fondata:

La «grammatica» ha un po’ esagerato, nel distinguere tanti tipi di determinazioni. Le sfumature di significato che le parole possono esprimere sono moltissime e, a volerle distinguere tutte, non si finirebbe più di fare sottodistinzioni […]. Il nostro consiglio è di non esagerare, in queste sottodistinzioni. Rendersi conto dei più importanti rapporti di significato, fra gli elementi della frase, può essere utile; ma scendere a distinzioni più sottili sarebbe una complicazione inutile.788

Altri esempi di “complicazioni inutili” legate alla tassonomia sono le richieste di analisi grammaticale del nome avanzate agli studenti della scuola elementare, i quali sono invitati a indicare, ad esempio, in un brano contenente 16 nomi, ben 15 caratteristiche morfologiche attribuibili ai sostantivi (comune, proprio, persona, animale, femminile, maschile, singolare, plurale, astratto, concreto, primitivo, derivato,

783 30: 26; 31: 77; 32: 332; 33: 88; 36: 135; 37: 157. 784 38: 511; 39: 200-201; 41: 551; 42: 71-72; 43: 251. 785 Cfr. 33, v. 1: 538-539. 786 Cfr. 41: 649-657. 787 Si vedano 31 (v. 2, 149-150), 36 (v. 1, 576-577), 37 (v. 2, 198-200), 42 (332-337). 788 38: 393.

148 alterato, composto, collettivo).789 Consapevoli della lunghezza dell’esercizio, gli autori

segnalano: “Poiché le caratteristiche da indicare sono tante, per rendere il lavoro di analisi grammaticale più veloce, si possono utilizzare anche le abbreviazioni”.790 Forse,

però, per rendere il lavoro di analisi grammaticale più veloce, sarebbe stato opportuno selezionare tra le richieste quelle fondamentali per scrivere (la distinzione comune/proprio legata all’uso della lettera maiuscola) e concordare correttamente il sostantivo (la distinzione maschile/femminile e quella singolare/plurale), eliminando la già citata distinzione concreto/astratto e riservando a un’altra sede (e, perché no, a un’altra tipologia di esercizio)791 le varie riflessioni sulla forma.