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Giustificazione La giustificazione riguarda la giustificazione dei dati raccolti sul

2. Metodologia della ricerca.

2.5 Giustificazione La giustificazione riguarda la giustificazione dei dati raccolti sul

campo e l’accettazione da parte della comunità scientifica.

I dati raccolti sul campo possono essere veri o falsi. Nel nostro caso questo problema non si pone visto il carattere e l’oggetto della ricerca. Le interviste svolte sono mirate allo studio delle scelte linguistiche e non alla verifica della verità dell’enunciato. Ovviamente le informazioni fornite sono importanti perché costituiscono la base di un capitolo descrittivo del ciclo produttivo della ceramica ma la natura dello svolgimento delle interviste non permette che siano false. Le interviste non includono giudizi o opinioni ma solo esperienze e ricordi della vita quotidiana. Tutti gli artigiani sono stati intervistati sul luogo di lavoro e quindi hanno potuto mostrare tutti gli attrezzi e strumenti adoperati.

2.6 Conclusioni.

Secondo la teoria delle idee di Platone ogni cosa fisica (forma) ha un corrispondente ideale (idea) superiore. L’idea non è la rappresentazione identica della forma fisica ma la sua percezione perfetta in quanto astratta. “Secondo Platone gli atti di visione hanno valore conoscitivo, solo perché esistono le cose ideali: entro il pensiero platonico l’estensione del concetto di esistenza sembra indispensabile. Esistendo, le cose fisiche sono visibili; in quanto esistono, le idee possono essere percepite con l’occhio della mente” (Reichenbach, 1961, p. 30). Questo approccio è applicabile alla metodologia della ricerca sul campo e può

essere un’indicazione per l’osservazione da parte del ricercatore. Il ricercatore deve osservare il fatto fisico non solo con gli occhi ma anche con “l’occhio della mente”.

L’antropologia conoscitiva distingue due tipi di percezione della realtà: emico ed etico. Questa distinzione è stata introdotta da Kenneth Pike (1967) che ha preso come base la distinzione usata nella linguistica tra phonemic e phonetic. “The etic viewpoint studies behavior from outside of a particular system, and as essential initial approach to an alien system. The emic viewpoint results from studying behavior as from inside the system”. Nel secondo capitolo del libro Pike spiega la distinzione tra due termini coniati e specifica la differenza tra questi due approcci. Pike afferma che l’approccio etico è unico per tutte le culture e tutte le realtà, o anche per un insieme di realtà culturali. L’approccio emico, a sua volta, è un approccio applicato ad un linguaggio o ad una cultura in particolare. Un’altra distinzione che propone Pike è molto interessante perché afferma che “the etic organization of a world-wide cross-cultural scheme may be created by the analyst. The emic structure of a particolar system must, I hold, be discovered”. L’ultimo aspetto che vorremmo notare è lo “sguardo” del ricercatore, esterno e interno. L’approccio etico è, ovviamente, quello che adopera lo sguardo esterno, lavorando con tante culture e utilizzando i criteri unici e unificati per tutte. L’approccio emico, invece, è quello che lavorando con una realtà sola trova criteri interni alla cultura. “They represent to us the view of one familiar with the system and who knows how to function within it himself” (Pike, 1967, p. 38). Harris definisce la differenza tra emico e etico in modo seguente: if behavioral events are described in terms of categories and relationships that arise from observer’s strategic criteria of similarity, difference, and significance, they are etic; if they are described in terms of criteria elicited from an informant, they are emic” (1976, p. 340).

La prospettiva emica favorisce il punto di vista dei membri della comunità e cerca di descriverli dal loro punto di vista. La prospettiva etica invece è data da un ricercatore appartenente ad un’altra cultura, che dà solo le spiegazioni basate sulle classificazioni (Duranti 1997, p. 157).

Tornando alla teoria di Platone possiamo paragonare la prospettiva etica alla “forma fisica9” perché è visibile e tangibile e di conseguenza direttamente accessibile al ricercatore. Osservando gli oggetti non si ha altro scopo che quello di classificare ed organizzare gli oggetti o parole. Invece emico riconduce alle “idee”. La percezione emica della realtà è la percezione “ideale” che ci dà la possibilità di unire tutte le caratteristiche

9 La percezione di etico come il risultato del comportamento e emico come equivalente di “mentale” o

“ideativo” è stata introdotta da Roger Keesing (1972)in “Paradigm Lost: The New Ethnography and the New Linguistics”. Citato da Duranti, p. 157.

osservate in un insieme per creare “l’idea”, l’entità superiore, quella che deve essere l’obiettivo di ogni ricercatore, perché “la visione delle idee è fonte di verità infallibili” (Reichenbach, 1961, p. 32). Infatti, anche Harris (1976, p. 329) paragona approccio etico all’osservazione dei movimenti fisici e invece l’approccio etico all’osservazione “thoughts and feelings which we human beings experienced within our minds”. Noi prendiamo questa dualità in senso metaforico per evidenziare due tipologie di approcci e due strati di visione – comprensione diversi. Bisogna notare che questi due approcci non sono contrapposti qualitativamente, non rappresenta, nessuno dei due, un modo migliore per condurre la ricerca ma sono due “vie” possibili di condurre la ricerca a seconda degli scopi e interessi. Ad esempio, Pike stesso, dice che l’approccio etico è molto comodo e utile per le ricerche del tipo comparativo e invece quello emico per le ricerche conoscitive e circoscritte a una lingua sola o ad una realtà culturale in particolare.

Nella nostra ricerca lo scopo è di vedere e capire il “mondo” della produzione della ceramica in quanto una realtà incorporata sul territorio del salento e anche in quanto una tradizione ben nota a tutti appartenenti a quella comunità. Non ci interessa paragonare la tradizione salentina con le altre presenti sul territorio italiano, e soprattutto non abbiamo intenzione di darne il giudizio del suo valore artistico. Questo lavoro vuole penetrare nel mondo degli artigiani e capirlo, seguirne le modificazioni, cambiamenti. Vediamo il linguaggio come una delle rappresentazioni materiali di questo mondo e gli dedichiamo la parte centrale della nostra ricerca10. “To ask questions about what they think and feel” (Harris11, 1976, p. 336), noi oltre a fare le domande vediamo COME gli intervistati rispondono al livello linguistico e cerchiamo oltre al contenuto di tracciare nessi logici con la forma apparente del messaggio.

10 Può essere toccato l’aspetto di rapporto di lingua e cultura nei fenomeni culturali studiati, nei quali

il linguaggio occupa una posizione importante ma non sempre primaria vista la coesistenza di diversi fenomeni sociali. Nella nostra ricerca cerchiamo di “toccare” gli altri fenomeni però concentriamo la nostra massima attenzione sul linguaggio.

11 Harris appartiene alla scuola di materialisti culturali nell’ambito della quale emico e etico sono stati

distinti in quanto “categorie dei membri di cultura” e “categorie degli osservatori”. Citato da Duranti, p. 157.

Allegato 1.

Intervista guidata sul ciclo produttivo della ceramica-terracotta in Salento

1) Mi può descrivere in generale come si produce la ceramica? 2) Quali tipi di materiale usate?

3) Come preparate l’argilla?

4) Come lavorate l`argilla? Con quali strumenti? 5) Che cos’è l’essicazione? Come avviene?

6) Che cos’è la cottura? A quale temperatura avviene? Come viene aumentata la temperatura? 7) La cottura ha delle fasi diverse a seconda della temperatura? Che cosa succede quando la temperatura raggiunge 200 C? 300-600 C? 800 C?

8) Che cos’è la seconda cottura?

9) Da che cosa dipende il colore della terracotta? 10) Come avviene il raffreddamento

11) Quante persone lavorano nella produzione?

12) Qual è la ripartizione delle mansioni tra le persone che lavorano nella produzione? [Vasaio, pittore, ecc.).

13) Nella produzione sono impegnati dei giovani? Se sì, con quali mansioni? 14) Nella produzione sono impegnati degli anziani? Se sì, con quali mansioni?

15) Ci sono delle mansioni che non possono essere svolte dai giovani? (o dagli anziani?) 16) Nella produzione sono impegnate delle donne? Se sì, con quali mansioni?

17) Nella produzione sono impegnati degli uomini? Se sì, con quali mansioni?

18) Ci sono delle mansioni che non possono essere svolte dalle donne? (o dagli uomini?) 19) Secondo lei la produzione della ceramica è cambiata rispetto al passato?

20) Se sì, come e perché?

21) A che ora inizia la giornata di lavoro? 22) Com’è la giornata tipo dentro la bottega? 23) Quale lingua usate nella bottega?

italiano dialetto

italiano con dialetto altro (specificare)

24) Mi dice almeno 5 parole in italiano di questa attività? 25) Mi dice almeno cinque parole in dialetto di questa attività?

Allegato 2.