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Gli anni della formazione presso la penisola iberica

II. LUCA WADDING: CONTESTO STORIOGRAFICO E BIOGRAFIA

2. Luca Wadding

2.1 Gli anni della formazione presso la penisola iberica

«Wadding, o latinamente Waddingo, nessun filofrancescano domanderà: - chi era costui? Tanto il suo nome compare in tutti gli studi di storia francescana, la sua opera risulta indispensabile a chiunque di questa storia si occupi seriamente».206 Tale descrizione, presentata da P. Gemelli nella sua nuova edizione degli Annales Minorum, inquadra perfettamente il livello di notorietà del frate all’intero dell’Ordine francescano.

L’esposizione della biografia dell’erudito, che ci si propone di attuare in questo paragrafo, non dev’essere considerata fine a se stessa: essa risulta infatti una via privilegiata per comprendere il metodo critico del filologo francescano. Perciò, è

203 Ibid.

204 G. Buffon 2011, p 83 205 Ivi, pp. 84 -85.

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importante evitare di la vita del Santo dalla realtà storica che respirò: la sua formazione, i numerosi incarichi che assunse presso la Santa Sede, la raccolta sistematica di opere per la realizzazione del Collegio, l’ingente materiale che dovette leggere per la stesura dei suoi monumentali lavori contribuirono alla formazione del suo metodo di lavoro. Non si tratta di svalutare né la tecnica né tanto meno la filologia, bensì di sottolinearne lo stretto legame che hanno con la vita concreta dell’uomo.

Luca Wadding, nato il 16 ottobre del 1588 a Waterford, venne educato fin dall’infanzia ai valori cattolici: in particolare, la Madre, Anastasia Lombard, era la sorella dell’Arcivescovo di Armagh. All’età di 15 anni, Luca si ritrovò orfano poiché entrambi i genitori morirono durante un’epidemia di peste; per questo motivo, rimase sotto la tutela del fratello Matteo, il quale, in uno dei suoi viaggi lavorativi in Portogallo, decise di portare con sé anche il fratello minore e di affidarlo ai gesuiti del seminario irlandese, a Lisbona207. In questi anni di formazione Wadding conobbe Richard Synott, con il quale strinse una profonda amicizia: i due non si separarono fino a quando Synott venne mandato in Irlanda, dove morì, durante la dura repressione di Cromwell. Entrambi entrarono nell’Ordine Francescano e passarono il periodo di noviziato dai Frati Recolletti nel convento dell’Immacolata Concezione a Matozinhos. Così, Il 23 settembre del 1605, l’irlandese fece la professione semplice, prendendo il nome di frate Luca Wadding di San Francesco.208 Già nel corso questi anni, egli iniziò ad attirare l’attenzione dei superiori per le sue virtù e la sua ampia intelligenza. Non è casuale, dunque, il fatto che il Provinciale decise di non far attendere a lui e al suo compagno Richard Synott la fine del noviziato per ricevere gli Ordini Minori.209 Successivamente, due mesi dopo la professione, andò a stare a Leiria, dove, per un biennio, seguì un corso di filosofia. Una volta terminata la preparazione in tale ambito, Wadding, iniziò lo studio della teologia Sacra e per questa ragione si trasferì da Leiria a Lisbona. Tuttavia, la permanenza nella capitale non fu lunga; ben presto

207 La presenza di un seminario irlandese nella penisola iberica non era un elemento insolito: all’epoca,

infatti, il Portogallo era annesso alla Spagna; e Filippo II, in un primo momento, e, successivamente, Filippo III misero in atto, al fine di aiutare l’Irlanda Cattolica fortemente perseguitata, una politica di incentivi di migrazioni da parte degli esuli irlandesi, fossero essi commercianti, politici o frati e personalità ecclesiastiche. Cf. M. de Castro 1957, pp. 122- 124.

208 Cf. G. B. Fidanza 2016, p. 4.

209 Si ricordi che nel periodo del noviziato, della durata minima di due anni, era rigidamente vietato lasciare

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infatti venne trasferito a Coimbra per completare gli studi di teologia, dove rimase fino al 1613. Furono anni fondamentali per la formazione del religioso; in particolare, egli ebbe l’occasione di venire a contatto con alcuni docenti di grande prestigio, come documentò lui stesso nei suoi Annales:210 «In hoc Collegio (Sti. Bonaventurae civitatis Conymbricensis) ego per triennium operam dedi studiis Theologicis, domi sub uno magistro fratre Didaco Limedensi, viro probo et erudito; et in Universitate sub doctissimis Cathedrarum Primae et Vesperarum moderatoribus, Francisco Suarez Societatis Jesu, et Aegidio de Praesentatione Eremita Augustiniano, multis titulis venerandis et inter primos Europae Doctores commendandis.»211

Risalgono a questo periodo le numerose visite del Wadding presso diversi conventi nel Portogallo, dovute alla necessità di trascorrere alcuni momenti di riposo. In particolare, risulta sicuramente significativa la sua permanenza presso la città portoghese di Figueira de Foz: fu in questo luogo che il religioso iniziò la sua edizione degli scritti di Francesco d’Assisi. Il frate irlandese vi si recò proprio con l’esplicito fine di cercare testi attribuibili al Santo:212 «Ab anno MDLXXXIV (Conventus sancti Antonii de Ficu) deservit Patribus Recollectis, cum quibus ego aliquoties temporibus aestivis a studiis Conymbricensibus feriabar, ibique exorsus sum collectionem opusculorum sancti Francisci, quae commentariis illustrata, olim typis emisi Plautinianis» 213

Nel corso del suo ultimo anno di studi a Coimbra, nel 1613 ricevette l’ordinazione sacerdotale. A seguire svolse una prima missione a Leiria: in questa città il frate francescano continuò a tenere sermoni al fine di qualificarsi come predicatore. Ciò è testimoniato dal nipote Harold, il quale nella sua Vita, asserisce che il 7 aprile 1613 egli iniziò a scrivere due grandi tomi, contenenti un ricco repertorio di citazioni ricavate dalla Patrologia e dalla Bibbia, utile per la predicazione.214 L’anno successivo venne richiamato a Lisbona; in questo paese guadagnò l’ammirazione del Vicario generale dei frati minori osservanti, Antonio Trejo, il

210Cf. M. de Castro 1957, p. 123. 211 Ivi, p. 125.

212 Ivi, p. 129. 213 Ibidem.

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quale insistette affinché Wadding venisse trasferito a Salamanca per il proseguimento degli studi.215

A questo punto, con lo scopo di studiare la lingua ebraica, si spostò ad Alba, così da poter ricevere lezioni dal frate Francisco Castillo: proprio a partire dalla sua esperienza, dai suoi studi e da tutti i materiali raccolti in questo periodo pubblicherà a Roma l’opuscolo intitolato De linguae hebraicae origine praestantia et utilitate.216

Dopo una fase di stabilità ad Alba, seguirono alcuni anni di spostamento da una città all’altra: in un primo momento venne trasferito a Salamanca, al fine di insegnare teologia; poco tempo dopo ritornò, con lo stesso identico compito, a Léon presso il convento di San Francesco.217Anche questi anni furono fecondi per quanto riguarda la scrittura: attorno al 1606, si vide coinvolto nella stesura della Summa de casos de conciencia di Manuel Rodrìguez. Scrisse, poi, alcune poesie per una serie di dipinti, contenuti nel convento di San Francesco e San Antonio.218

Intanto la stima che gli ambienti ecclesiastici nutrivano per il francescano continuava a crescere; ben presto, oltre alla già conquistata attenzione di Antonio Trejo, guadagnò anche l’ammirazione del Ministro Generale Benigno da Genova: quest’ultimo rimase colpito dalle argomentazioni teologiche e letterarie utilizzate dal frate per difendere alcune Conclusiones, nel corso di un Capitolo Generale. Il legame del frate irlandese con queste importanti personalità non è da sottovalutare: sarà significativo e determinante per l’intero corso della sua esistenza nonché lo condurrà all’assunzione di numerosi incarichi.219

Ciò fu evidente specialmente quando il neovescovo di Cartagena, Antonio Trejo, si ostinò a volere la sua partecipazione alla missione per la definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, della quale gli era stata affidata la guida. Il 16 dicembre del 1618 la legazione arrivò a Roma e il Vescovo di Cartagena, assieme

215 Cf. M De Castro 1957, pp. 133 – 135 216 Ivi, p. 136 – 137.

217 Ivi., p. 138 – 139.

218 Tali composizioni, dedicate ai santi e altre importanti figure dell’Ordine Francescano, rimasero custodite

nel convento di Salamanca fino al momento in cui la casa religiosa fu soggetta a secolarizzazione, dopodiché scomparvero. Alcuni componimenti sono pervenuti fino a noi: infatti, Francisco de Sosa, vescovo di Segovia, incluse alcuni versi di Wadding nel suo Santoral Serafico; allo stesso tempo, Frate Jacopo de Castro, uno storico della provincia di Santiago, ne inserì parecchi nella sua opera storiografica, intitolata

Primera parte de el Arbol chronologico de la provincia de Santiago Ivi., p. 138. 219 Ivi, p. 140.

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al dotto frate, venne ospitato dal fratello, il cardinale Gabriele. Seguirono dunque, per Wadding, anni di intenso studio e di ricerca, al fine di rintracciare giustificazioni teologiche e politiche che potessero supportare la designazione del dogma.220