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GLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE

Nel documento Rilievo dell’immobile (pagine 71-74)

Casona Moreno -

6. PROGETTO DI RESTAURO

6.1 GLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE

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mantenimento della struttura sottostante, quindi per evitare fenomeni d’infiltrazione e conseguenti danni alla muratura e alla struttura lignea inferiore si è pensato di stendere un manto impermeabilizzante sulla copertura e di installare una nuova canalizzazione per l’acqua piovana da sostituire a quella attualmente presente vista sia la sua insufficienza nel raccogliere il volume delle piogge tropicali cui è soggetto l’immobile sia il suo attuale stato di degrado.

La vegetazione presente sulla copertura verrà rimossa tramite eliminazione meccanica, si estirperà manualmente la macro vegetazione composta da erba, arbusti e alberi. Per quanto riguarda il lichene si pensa di non agire in quanto non provoca danni al manto di copertura.

Saranno previste delle puliture con l’applicazione di un convertitore di ruggine per la rimozione dell’ossidazione nella copertura in lamiera e negli elementi metallici presenti nell’intera costruzione e si attueranno interventi di prevenzione attraverso l’utilizzo di vernice antiruggine sugli elementi non ancora ossidati.

Nel prospetto nord è stata evidenziata la presenza di alcune travi principali della copertura il cui legno è marcescente, per questo motivo si è resa indispensabile la sostituzione di queste parti colpite per poter rinstaurare le caratteristiche strutturali della struttura esistente. Una volta sostituita la parte colpita si verniceranno tutte le travi lignee per assicurar loro maggiore protezione contro gli agenti atmosferici e gli insetti che verosimilmente potrebbero colpire la zona.

Entrambe le facciate esterne presentano degli infissi con vetri assenti o rotti, per questo motivo si prevede la sostituzione del vetro con un vetro simile a quello originario e, dove necessario, anche del telaio ligneo.

Le porte in legno sono state riverniciate da poco, quindi non si indicano opere a riguardo se non la rimozione di scritte vandaliche dove presenti e, nel caso della porta Tipo C del prospetto Nord in cui un pannello ligneo è danneggiato, si prevede la sostituzione con uno di uguali caratteristiche di dettaglio.

Per quanto concerne gli atti vandalici sottoforma di graffiti, presenti su gran parte se non la quasi totalità della muratura esterna, si tinteggerà la muratura in modo da nascondere il graffito e si eseguirà un’opera di prevenzione con la stesura di particolari vernici che impediscono alla vernice, utilizzata dai vandali, di macchiare il materiale limitando i danni causati dagli atti vandalici e permettendo la rimozione delle scritte con tecniche semplici e prive di controindicazioni per la conservazione del materiale. Per le scritte sulle saracinesche la metodologia impiegata sarà la medesima con la riverniciatura della parte metallica per poter occultare il graffito e poi la stesura delle vernici particolari sopradescritte.

Non verranno messe in atto opere di conservazione per il distacco, l’esfoliazione e il rigonfiamento dell’intonaco in quanto quest’ultimo è di

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recente fattura e non presenta un’importanza storica tale che valga la spesa dei lavori. Per cui si dispone una rintonacatura e ritinteggiatura di tutte le facciate in colori pastello così come da ordinanza municipale del centro storico.

Le fessurazioni invece verranno trattate e sigillate con materiale plastico in modo tale da non aggravarne la staticità.

Alcune delle parti delle cornici in terra sono mancanti, quindi per la visione d’insieme del prospetto si pensa ad un’integrazione della parte, mediante formatura di impasto d’argilla in opera, prendendo d’esempio la parte ancora presente. Sulla zona reintegrata verrà apposta la data di costruzione in modo tale da distinguerla dalla parte originaria.

Con la messa in sicurezza dell’impianto elettrico si rimuoverà la canalina in plastica attualmente presente e rotta in una sua parte e verrà collocata una nuova canalina, sempre fuori traccia, di altro materiale più coerente con lo stile del resto delle facciate.

Alcune colonne esterne presentano la mancanza di tutti gli strati d’intonaco, lasciando a vista il mattone speciale di forma curva di cui sono composte. Non si intende agire su questo tipo di mancanza quanto piuttosto evidenziarla e salvaguardare il laterizio con una protezione trasparente in modo tale da permettere ai visitatori di apprezzare la composizione interna della colonna senza che ne venga intaccata la sua integrità strutturale.

All’interno dei due patii è presente una folta vegetazione cresciuta in maniera incontrollata; vista la tradizione cruzegna di avere il patio libero da vegetazione se non solo con la presenza di alcuni alberi da frutto si è deciso di estirpare con azione meccanica la vegetazione indesiderata composta da arbusti ed erba.

Su tutta la superficie pavimentale è presente uno spesso deposito superficiale incoerente, per lo più composto da terra e polvere oltre che in maniera più localizzata di detriti ammassati per caduta della copertura o per parte della muratura. In questi casi si provvederà ad una spazzolatura per la parte polverosa e una rimozione dei detriti e degli oggetti abbandonati con successivo smaltimento.

Per le zone in cui è presente deposito superficiale coerente si prevedono opere più aggressive mediante pulitura con acqua nebulizzata da impiegare su superfici ricoperte da materiale polverulento che presenta incrostazioni, in modo tale da ammorbidire il deposito e poterlo rimuovere più facilmente. Il getto d’acqua deve avere una pressione che non superi le 3 atmosfere, deve essere sempre effettuato dall’alto verso il basso e non deve mai colpire la superficie direttamente, ma per ricaduta.

Il marciapiede esterno è formato da due tipi diversi di pavimentazione, da malta cementizia e da piastrelle in laterizio; alcune delle piastrelle, come mostrato nella mappa del degrado, sono distaccate o mancanti, in questi casi verranno sostituite e rimpiazzate quelle mancanti e fissate quelle in distacco. Nella pavimentazione in malta cementizia

ed in piastrelle invece sono presenti, parti in cui è presente deposito superficiale, costituito da gomme da masticare e spazzatura addossata alla muratura. Si prevedono opere di pulitura per la rimozione delle gomme da masticare dal manto pavimentale.

Durante il sopralluogo si sono evidenziate l’insufficienza e l’obsolescenza degli impianti d’illuminazione ed elettrico. Per questa ragione si prevede, innanzitutto, la messa in sicurezza di entrambi gli impianti con il conseguente adeguamento della capacità di carico degli stessi in modo tale da soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero edificio.

All’interno del patio principale è presente una struttura in mattoni con copertura in lamiera che appartiene a trasformazioni successive e non risale quindi all’epoca della costruzione originaria. Tenendo conto dei pro e dei contro sul mantenere o meno in piedi la struttura e pensando ai benefici che l’intera Casona avrebbe potendo usufruire dell’intero spazio aperto e visto che la presenza della stessa al centro del cortile snatura l’idea stessa di patio, oltre a nascondere il pozzo avente valore culturale, si è deciso di demolire l’intero volume per poter riottenere l’immagine del grande patio interno.

Prima della demolizione si documenterà con fotografie il volume per non perderne la traccia storica e si manterranno le dimensioni di fondazione per poterle evidenziare nel rifacimento del cortile, in modo tale che resti una sorta di traccia del blocco rimosso attraverso la pavimentazione.

Per la demolizione si seguirà l’articolo 2.6.5. Demolizioni del Regolamento urbano del centro storico della città di Santa Cruz de la Sierra[1]:

“Unicamente potranno ammettersi lavori di demolizione parziale quando si tratta della demolizione dei corpi non originali o aggiunti che non hanno relazioni con l’edificio originale, o nel caso in cui la demolizione parziale sia giustificata e relazionate con l’esecuzione dei lavori di restauro o riabilitazione.”

Nel documento Rilievo dell’immobile (pagine 71-74)