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Patii di Tipo A

Nel documento Rilievo dell’immobile (pagine 109-118)

Fonti e Allegati -

Art 2.8.7. Volumetria

1. Patii di Tipo A

Sono patii portanti dell’edificio e/i quali aprono stanze di prima categoria.

Sono ammesse le seguenti variabili nella sua dimensione in funzione dell’altezza dell’edificio.

a) In edifici di un piano, la larghezza minima del patio di tipo A sarà maggiore o uguale all’altezza del maggior corpo edificato che lo limita, non potendo essere minore di 3,5 metri.

b) In edifici di due piani o maggiori sino al limite massimo stabilito per la zona, la larghezza minima del patio A resta determinata dalla seguente relazione, non potendo essere, in qualsiasi caso minore di 5 metri.

l = H

---1.5 l minima > 5.00 m

Essendo l = larghezza minima del patio

H = altezza del maggior corpo edificato che limita il patio 2. Patii di Tipo B

Questi patii saranno permessi solamente quando per ragioni progettuali si dovrà ventilare e/o illuminare abitazioni secondarie che non abbiano una permanenza umana prolungata.

La dimensione minima di questi patii resta determinata dalla seguente relazione secondo la destinazione della stanza su cui si affaccia.

Uso della stanza

Larghezza del Patio

Larghezza minima assoluta

H

Cucina, lavanderia --- 2,5 m

3 H Bagni, Scale Stanze non

camere da letto --- 2.0 m

4

Essendo H= altezza del maggior corpo edificato che limita il patio.

Nei patii addossati ai margini con altri lotti potrà essere ammesso il partenariato dei lotti ai fini di raggiungere le dimensioni minime richieste sempre che venga costituito. Tramite scrittura, come un diritto reale di servitù sull’immobile e il lotto.

Questa servitù sussisterà fin tanto che permangano gli edifici dell’accordo e il cui patio richieda questa condizione per raggiungere la dimensione minima.

Nei patii di forma irregolare o di pianta non rettangolare la sua forma sarà tale che permetta di tracciare al suo interno una circonferenza di diametro uguale alla dimensione minima permessa.

Il consiglio del centro storico deciderà sui progetti dei casi particolari che possono presentarsi, in deroga a questa norma, in considerazione alla conformità dei lotti preesistenti all’approvazione del PROCEHI

Art. 3.3.4. Centro dell’isolato

È lo spazio libero da edificazioni formato nel cuore dell’isolato per il contributo di tutti i lotti che vi si affacciano e delimitato dalla linea di massima edificabilità interna.

Questo spazio libero deve preservare la continuità dei cuori dell’isolato ancora esistenti e favorire la creazione di altri nuovi, garantendo le condizioni ambientali, di ventilazione e d’illuminazione naturale, illuminazione e preservando il tessuto urbano dalla saturazione.

Relazione delle nuove edificazioni con il centro dell’isolato. Questa relazione si regola dalla linea di massima edificabilità interna del lotto secondo la seguente

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normativa:

- La linea di massima edificabilità interna resta definita da una linea parallela alla linea di edificazione lontana da questa 25 metri.

- In caso che il lotto abbia una profondità minore di 30 metri la linea di massima edificabilità interna di questo lotto dovrà essere ridimensionata per lo meno di 3 metri dalla linea di confine.

Nei lotti d’angolo la linea di massima edificabilità interna sarà fissata con rispetto alle linee divisorie secondo il concetto generale di ottenere uno spazio libero dalle edificazioni che si integra come fonte di illuminazione e ventilazione al centro dell’isolato. In ogni caso lo spazio libero ottenuto non potrà essere inferiore alla demarcazione per i patii (Art. 3.3.3.).

Gli edifici di preservazione incluse nel catalogo degli edifici delle categorie I, II e III, sono inclusi nella presente disposizione in quanto a eventuali coinvolgimenti degli edifici, spazi o patii oggetto di preservazione, dovendo essere soggetti a quanto disposto dalle norme di preservazione.

D’ esistere disponibilità di terreno per le opere di nuova edificazione complementare agli edifici catalogati. Questi dovranno rispettare con la presente regolazione sulla linea di massima edificabilità interna, salvo casi che danneggino la tipologia dell’edificio preservato.

Gli edifici delle categorie IV-A e IV-B oltre a compiere quanto disposto nelle norme di preservazione, dovranno compiere,

Per quanto corrisponde nel caso di opere di nuova edificazione complementare all’esistente, con la presente regolazione sul centro dell’isolato e linea di massima edificabilità interna.

Nei centri degli isolati potranno mantenersi i confini dei lotti che lo costituiscono o integrarsi d’accordo con i proprietari, rendendo così possibili vincoli tra i lotti. La comunicazione tra le strade e altre forme di utilizzo. Nei casi di integrazione il consiglio del centro storico potrà autorizzare previa analisi, proposte di utilizzo parziale dell’area interna. Con edifici che non eccedano di 1/3 della loro superficie e l’altezza non maggiore di un piano.

Restano esclusi dalle disposizioni sul centro dell’isolato, i casi nei quali la dimensione e la conformazione dei lotti, preesistenti all’ approvazione del PROCEHI, non permettano il compimento di queste regolazioni.

Art. 3.3.5. Galleria Pedonale.

Tutte le nuove costruzioni nell’area del centro storico dovranno contemplare gallerie esteriori formate da colonne o pilastri per la circolazione pedonale.

L’ubicazione delle colonne o pilastri della galleria resta determinata in accordo a quanto stabilito nell’Art. 3.3.1.

Art. 3.3.6. Gestione delle facciate.

Le nuove costruzioni dovranno rispondere nel loro disegno e composizione, oltre ai propri vincoli, alle caratteristiche determinanti del sito nel quale si costruiscono.

Sotto queste considerazioni le soluzioni di facciata devono studiarsi a partire dal loro contesto internazionale di ogni isolato in relazione allo spazio in cui si interverrà.

In progetti di nuova edificazione che si trovano fiancheggiati da immobili catalogati formando un insieme di preservazione con il mantenimento della linea di edificazione storica, si dovrà adattare la composizione della nuova facciata a quelle degli edifici vicini, dovendo prestare particolare attenzione nell’armonizzare gli elementi e i sistemi di composizione della nuova edificazione con quelli dell’insieme nel quale si inserisce, a tal fine si proteggano le linee di riferimento della composizione quali grondaie, cornicioni, falde del tetto, colonne, ecc.

La percentuale dei vani in relazione alle facciate piene non sarà superiore al 50% del totale del prospetto.

Quando il progetto si trova vicino a immobili non catalogati e/o in aree con predominio di nuove costruzioni applica la sua composizione della facciata in base alle caratteristiche specificate negli articoli precedenti per la galleria, altezza e linea d’edificazione, le soluzioni di ritmo e proporzione tra i pieni e vuoti nella composizione delle facciate, dovranno adeguarsi in funzione alle caratteristiche del contesto e alle proprie.

Armonia e continuità della galleria

La sequenza delle colonne o pilastri, in particolare la giunzione tra gallerie di preservazione e le nuove edificazioni, dovrà essere oggetto di particolare attenzione includendo i suoi elementi di coronamento, finiture e falde del tetto, potendo richiedere piani di dettaglio nei quali si dimostri un inserimento armonico e coerente nell’aspetto formale.

Grondaie e cornicioni

La finitura superiore degli edifici che potrà essere di grondaie o cornicioni secondo la tipologia dell’edificio e le caratteristiche della costruzione adiacente e del contesto della zona dovrà soddisfare le seguenti condizioni:

a) Nel caso di grondaie il volo degli stessi, a partire dal piano della linea delle colonne o pilastri, dovrà essere pari a quello degli edifici vicini, dovendo pertanto essere uniforme per tutto l’isolato.

b) I cornicioni disciplinano le loro proporzioni in armonia con gli edifici adiacenti e le proprie determinanti dell’edificio.

Art. 3.3.7. PARCHEGGI

Tutte le nuove edificazioni devono disporre di spazi per parcheggiare i veicoli degli

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utenti in relazione all’uso a cui si destina, secondo le seguenti norme.

• Abitazione: Un luogo di stazionamento ogni 1.5 abitazione.

• Commercio: Un luogo di stazionamento ogni 100 m² di superficie commerciale nel caso di commercio di alimenti che superino i 400 m² si disporrà di un luogo di stazionamento ogni 50 m².

• Uffici: Un luogo di stazionamento ogni 100 m² di superficie d’uffici.

In caso di uffici di grande affluenza di pubblico si disporrà di un luogo di stazionamento ogni 50 m² di superficie d’uffici.

Hotel: Un luogo di stazionamento ogni 4 stanze.

Ristoranti: Un luogo di stazionamento ogni 10 posti a sedere.

Teatri e cinema: Un luogo di stazionamento ogni 10 posti a sedere.

Ospedali e cliniche: Un luogo di stazionamento ogni 6 letti.

Quando la norma di dotazione dei parcheggi fa riferimento a unità per metro quadrato, il computo si applicherà sulla superficie utile per il funzionamento dell’uso al quale si riferisce, senza contare gli spazi destinati a magazzini, elementi di distribuzione, stanze ausiliari di servizio e analoghi.

Nei casi non contemplati nell’inciso 1 e quelli che richiedano per la loro singolarità un trattamento individuale, si determineranno i requisiti di stazionamento per l’ufficio tecnico del piano regolatore previa considerazione del consiglio del centro storico.

Non si considerano come luoghi di stazionamento gli spazi che siano carenti d’accesso facilitato e adeguata manovrabilità per i veicoli.

Nei casi in cui per ragioni di dimensione dei lotti o pianificazione urbanistica, non possono costruirsi i parcheggi richiesti dalla norma, si dovrà compiere con quest’obbligo attraverso i contributi, per un valore corrispondente a lo stesso, al Fondo Rotatorio di stazionamento Municipale in accordo alle disposizioni che per questo scopo detta il comune municipale.

Con le risorse provenienti dai contributi stanziati nell’articolo precedente, il Fondo Rotatorio costruirà i parcheggi in aree localizzate dentro il primo anello di circonvallazione, per quanto possibile in un raggio d’azione non superiore a 400 metri dal perimetro del centro storico.

CAPITOLO QUARTO

CONTROLLO E MONITORAGGIO DEL PROGETTO 1. ORGANI.

Art.4.1.1. Ai fini di controllo e monitoraggio del Progetto del Centro Storico della Città di Santa Cruz de la Sierra - PROCEHI – si costituiscono i seguenti Organi.

a) Consiglio del Centro Storico.

b) Unità di Supporto Tecnico.

2. CONSIGLIO DEL CENTRO STORICO Art. 4.2.1. Funzioni e Competenze

Il Consiglio del Centro sarà l’organismo, specializzato e permanente del Consiglio del Piano regolatore e Onorevole Comune Municipale nelle materie che concernono il PROCEHI e quelle di Preservazione del Patrimonio.

Il consiglio avrà le seguenti funzioni:

a) A favore dell’implementazione del Progetto del Centro Storico e consigli il Consiglio del Piano Regolator e l’Onorevole Comune Municipale prendendo conoscenza sui progetti e misure di tipo urbanistico e/o edifici ad essere eseguiti nei suoi ambiti di applicazione.

b) Porterà il Registro e Controllo degli edifici incorporati nel “ Catalogo Patrimoniale “ per il loro interesse storico, artistico, architettonico e/o urbanistico.

c) Approverà i Progetti di Restauro, Conservazione, Consolidazione, Riabilitazione, Ristrutturazione e opere nuove che si realizzano per il presente Regolamento.

d) Emetterà il giudizio sulle domande di divisione dei lotti che riguardano le edificazioni incluse nel Catalogo Patrimoniale.

e) Stabilirà le politiche del Fondo di Preservazione e supervisionerà il suo funzionamento, conoscerà e approverà le relazioni per la concessione per i prestiti e gli aiuti che attribuisca senza il cui requisito non possono essere concessi.

f) Valuti l’applicazione del Regolamento del Centro Storico, suggerendo le misure per il miglior sviluppo del PROCEHI.

g) Consulenza e richiesta la collaborazione degli enti tecnici, pubblici e privati che si ritenga necessario al miglior compimento dei suoi obiettivi.

Art. 4.2.2. Composizione.

Il Consiglio del Centro Storico sarà composto:

• Un Consigliere rappresentante dell’Onorevole Consiglio Municipale.

• Direttore Generale del Consiglio del Piano Regolatore.

• Un Delegato dell’Onorevole Comune Municipale

• Un Delegato del Collegio degli Architetti.

• Un Delegato della Casa della Cultura.

• Il Capo dell’Unità Operativa di Supporto.

Art. 4.2.3. Funzionamento.

- Il Consiglio del Centro Storico sarà presieduto dal Consigliere rappresentante del Consiglio Municipale. In sua assenza presiederà la sessione il Direttore Generale del Consiglio del Piano Regolatore.

- Il Capo dell’Unità Operativa di Supporto Tecnico agirà come Segretario.

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- Il Consiglio del Centro Storico si riunirà almeno una volta al mese e quante volte si ritenga necessario la convocazione del Presidente.

Gli accordi si prenderanno per maggioranza, essendo il quorum minimo 4 persone.

Il Consiglio porterà un libro di Atti dei suoi accordi e relazioni e farà approvare un Regolamento interno di funzionamento.

3. UNITà DI SUPPORTO TECNICO Art. 4.3.1. Funzioni

Come Ufficio di Supporto per il conseguimento degli obbiettivi del PROCEHI e dell’esercizio delle funzioni del Consiglio del Centro Storico, il Consiglio del Piano Regolatore organizzerà nel livello che gli corrisponda e con la struttura che nel proprio caso concordi, un’Unità di Supporto Tecnico con le seguenti funzioni:

a) Promuovere la diffusione e la valorizzazione del Centro e le Politiche di Preservazione.

b) Pianificazione dei Progetti Urbanistici e/o specifici dell’area del Centro Storico.

c) Pianificazione con le Istituzioni a livello locale, regionale e/o nazionale sulla Preservazione del Patrimonio Storico di Santa Cruz de la Sierra.

d) Preparazione delle relazioni tecniche sulle domande di approvazione dei Progetti dei lavori che disciplinano questo Regolamento.

e) Definizione dei limiti e ispezione dei lavori nell’area del Centro Storico.

f) Sostegno a privati e Istituzioni pubbliche in relazione con l’esecuzione dei Progetti e Opere nel Centro Storico.

g) Gestione e Amministrazione del Fondo di Preservazione.

h) Valutazione dei fascicoli e supervisione dei lavori in programma a svilupparsi con il Fondo di Preservazione.

i) Portare il Catalogo degli edifici di preservazione, fascicoli e documentazione necessaria per la sua valutazione.

j) Coordinare l’esecuzione dei Progetti Urbanistici del Centro Storico tali come Piani particolarizzati. Creazione di aree pedonali, parcheggi e altro.

CONSIGLIO DEL PIANO REGOLATORE

CATALOGHI DEGLI EDIFICI DI

PRESERVAZIONE

CENTRO STORICO DELLA CITTA’

DI SANTA CRUZ DE LA SIERRA

ARCH.: JORGE ROMERO PITTARI ARCH.: JUDITH AÑEZ DE SKURA

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CATEGORIA

III

EDIFICAZIONI TIPOLOGICHE RIF.CATASTO

Nº DEL

CODICE

# DENOMINAZIONE Mz. Lt.

CIII 1

Casa calle Independencia 86, 90 y esq. Ingavi 87

1 5

CIII 2 Antigua Alcaldía Municipal - Calle Sucre 82 2 6

CIII 3 Casa calle Sucre 18, 24, 28 2 10

CIII 4 Casa calle Sucre 51, 53 3 4

CIII 5 Casa calle Sucre 63, 65, 67 3 5

CIII 6 Casa calle Sucre 81 3 6

CIII 7 Casa calle Junín esq.21 de mayo 7 4a

CIII 8 Casa Gabriel Rene Moreno - Calle Ayacucho 181,

185, 187, 189 7 8 a y b

CIII 9 Casa calle Ingavi 54, 60, 64 10 3

CIII 10 Casa calle Ingavi 36 10 4a

CIII 11 Casa calle Ingavi 36 10 4b

CIII 12 Casa calle Ingavi 12 10 5

CIII 13 Casa calle Ballivian 154, 158, 164 12 4

CIII 14

Casa calle Ñuflo de Chávez 107,111, 117, 123, 127 y esq.

12 12

Chuquisaca 192 CIII 15

Colegio Felipe Leonor Rivera - Calle Ñuflo de Chávez y esq. La

12 16

Paz 156, 167, 189

CIII 16 Casa calle Sucre 9, 17, 33, 39 y esq. La Paz 184, 188,

194, 198 13 1

CIII 17 Casa calle Chuquisaca 52, 56 ,60, 62, 74 13 12 CIII 18 Casa calle Sucre 119, 125, 131, 137, 141 14 12

CIII 19 Casa calle Bolívar 134, 138, 142 14 20

CIII 20 Casa calle Bolívar 105,111 y esq. Beni 110, 116, 120. 15 11

CIII 21 Casa calle Bolívar 139, 143, 147, 157 15 13

CIII 22 Casa calle Bolívar 167, 171 15 13

CIII 23 Casa calle Arenales 53, 61, 67 17 6

CIII 24 Casa calle Buenos Aires 149, 163, 167 19 8a

CIII 25 Casa calle Buenos Aires 171, 173, 175 19 19

CIII 26

Casa calle Florida 194, 196 y esq. 21 de Mayo 208, 214, 218,

19 15

224

CIII 27 Casa calle Florida 146, 156, 162 19 19

CIII 28 Casa Calle Junín 259, 267, 269 22 8

CIII 29 Casa calle Velasco 262, 264, 268 26 6

CIII 30 Colegio Ignacio Warnes – Calle Independencia 259,

265 26 15

Nel documento Rilievo dell’immobile (pagine 109-118)