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Il Centro per la Gestione del Rischio Clinico e la Sicurezza del Paziente della Regione Toscana (GRC) è una struttura del Governo Clinico regionale istituita dalla L.R. 40/2005 (Disciplina del Servizio Sanitario Regionale).

Ha il compito specifico di realizzare iniziative, promuovere azioni finalizzate a ridurre i rischi e a migliorare gli standard di qualità e sicurezza dell'assistenza sanitaria grazie alla programmazione e alla gestione del Rischio Clinico in tutte le Aziende Sanitarie della Regione Toscana.

A fondamento di questo impegno c'è la volontà di promuovere una cultura della sicurezza e

soprattutto dell'apprendimento dagli errori quali condizioni imprescindibili per un Sistema Sanitario più sicuro. I concetti di qualità, sicurezza ed appropriatezza sono pietre miliari per un ciclo di

programmazione nell’ambito della salute.

Qualità, come tensione continua verso i possibili miglioramenti del sistema, partendo dall’analisi delle criticità evidenziate.

Sicurezza per fornire servizi che conquistino la fiducia dei cittadini e che permettano agli operatori di lavorare con serenità.

Appropriatezza per garantire risposte efficaci ai bisogni di salute, sia in ambito sociale che sanitario, utilizzando bene le risorse e coinvolgendo i professionisti nell’uso etico delle stesse.

La realizzazione di campagne incentrate su temi specifici assolve ad un duplice compito: da una parte quello di affrontare problemi circoscritti ma comunque significativi per il miglioramento della sicurezza, dall’altra di essere un volano per la realizzazione del cambiamento culturale, presupposto fondamentale per la realizzazione degli obiettivi di lungo termine. Tali campagne vertono su temi caldi per la sicurezza, cioè sui rischi di eventi avversi più frequenti, riportati nella letteratura e per cui esistono soluzioni consolidate di prevenzione efficace, che richiedono soltanto di essere introdotte all’interno delle strutture sanitarie. Le campagne per la sicurezza del paziente prevedono:

 A livello di Governo Clinico regionale vengono identificate le problematiche da affrontare sulla base delle priorità di politica sanitaria.

 lndividuazione e sperimentazione delle soluzioni in aziende pilota, di volta in volta coinvolte, con i soggetti che hanno già sviluppato delle buone prassi sulla materia a livello locale nella singola Azienda o Unità Operativa, o nell’ambito di una Società Scientifica.

 Diffusione delle azioni di miglioramento a tutto il Servizio Sanitario Regionale.

I Piani Sanitari succedutisi negli anni (PSR 2005-2007 e PSR 2008-2010) hanno previsto per la Gestione del Rischio Clinico, quattro fasi, iniziate con la costituzione del Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza dei Pazienti (Centro GRC):

o la costruzione di un sistema regionale secondo un modello a rete e la messa a punto degli strumenti operativi;

o la creazione di indicatori di verifica e la promozione di buone pratiche, finalizzati al consolidamento del sistema.

o applicazione delle azioni di prevenzione locali (anticipare i rischi emersi nell’analisi degli eventi avversi) e regionali (controllare il rischio aggregato a partire dalla verifica complessiva delle

58 criticità più frequenti e più rilevanti);

o monitoraggio delle azioni e valutazione costante dei risultati raggiunti, in termini di costi umani (riduzione della mortalità e della morbilità per eventi avversi), economici (costi diretti connessi con prolungamento della degenza o altre procedure diagnostiche terapeutiche ed indiretti conseguenti alle spese legali e di risarcimento) e professionali (perdita di reputazione e di immagine del sistema).

La funzione di Governo Clinico del Centro GRC costruisce le relazioni con le Aziende Sanitarie e con la rete dei Responsabili del Rischio Clinico per le attività di ricerca e sviluppo, informazione e formazione e promozione della cultura della sicurezza. Esso favorisce, mediante la promozione di iniziative nazionali lo sviluppo dei sistemi di “reporting and learning”, la produzione di norme che tutelino i professionisti che segnalino gli eventi avversi. Altro intento è quello di coinvolgere attivamente i rappresentanti delle associazioni dei cittadini e dei pazienti dalla progettazione alla valutazione delle attività di gestione del rischio, con il supporto del gruppo Patients for Patient Safety della World Alliance for Patient Safety dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in linea con il progetto l’Accademia del Cittadino.

Per sostenere tali sviluppi, è necessario lavorare sia a livello di politiche regionali che di azioni mirate a coltivare i quattro assi della gestione del rischio clinico:

IL SISTEMA DI GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO

I volumi di attività delle strutture operative e le risorse umane di cui si dispone sono un tema molto rilevante per la qualità e la sicurezza delle cure, nonché per la sostenibilità dei servizi in una fase di contrazione delle risorse economiche a disposizione della Sanità Pubblica. La letteratura suggerisce che ci siano correlazioni tra standard di organizzazione del personale, volumi di attività, carico di lavoro psico-fisico e performance professionale e delle strutture operative. Pertanto, a partire dall’area chirurgica, è previsto l’utilizzo di un algoritmo che verifichi la correlazione tra le variabili su citate, al fine di definire le soglie di attività per centro e per professionista utili a garantire qualità,

sicurezza, appropriatezza e sostenibilità del sistema.

La sperimentazione avviene mediante un confronto con le Aziende, le associazioni scientifiche e professionali ed i Sindacati. I risultati vengono resi noti ai cittadini per condividere i successivi possibili passaggi di riprogettazione dei percorsi assistenziali.

Il sistema prevede:

Estensione del sistema GRC ai Presidi Sanitari delle carceri toscane;

Applicazione del Sistema integrato di Gestione del Rischio nei Trapianti (GRT), dedicato ai percorsi di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule;

Revisione degli strumenti di segnalazione ed analisi degli eventi avversi con la possibile integrazione della classificazione internazionale per la sicurezza dei pazienti promossa dall’OMS;

Valutazione sistematica della capacità delle Aziende di ridurre i fattori di rischio per i pazienti individuati sia con il sistema GRC, che con buone pratiche o raccomandazioni del Ministero della Salute, anche mediante una checklist di verifica di diffusione ed applicazione raccomandazioni ministeriali e attraverso nuovi indicatori di performance in collaborazione con il Laboratorio MeS e i dati forniti dal Programma Nazionale Esiti (PNE).

Implementazione della partecipazione dei cittadini esperti nei sistemi GRC aziendali e regionali, favorendo la segnalazione diretta degli eventi avversi, la partecipazione agli Audit GRC e soprattutto la verifica dell’adozione delle azioni di prevenzione del rischio, la valutazione

59 delle buone pratiche e dei requisiti di accreditamento per la sicurezza del paziente;

Valutazione del rischio mediante l’applicazione della Failure Modes and Effects Analysis (FMEA) almeno su un percorso clinico-assistenziale all’anno in ogni Azienda; Ideazione e sviluppo del Sistema Informativo Integrato della Gestione del Rischio Clinico (SiGRC);

Valutazione e messa a punto di metodologie di analisi degli eventi avversi e delle criticità anche in ambito delle procedure amministrative, organizzative e gestionali delle risorse umane, migliorando le interazioni e sinergie tra area amministrativa e sanitaria.

CAMPAGNE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE E BUONE PRATICHE:

Il Centro e la Rete GRC Toscana hanno sviluppato e diffuso, come visto nei capitoli precedenti, fino ad oggi 21 buone pratiche per la sicurezza dei pazienti, entrate recentemente a fare parte dei requisiti di Accreditamento istituzionale, ed ha contribuito alla distribuzione delle raccomandazioni emanate dal Ministero della Salute, compreso il il Patient Safety Walkaround, che consiste in una verifica di tipo collaborativo dell’applicazione delle buone pratiche e delle azioni di miglioramento a seguito degli eventi sentinella.

Per quanto concerne lo sviluppo futuro diventerà quindi strategico:

 estendere le buone pratiche trasversali alle strutture territoriali, in particolare, la prevenzione delle cadute, l’igiene delle mani e la sicurezza nell’utilizzo dei farmaci;  sperimentare buone pratiche rivolte direttamente ai cittadini, soprattutto per

promuovere la sicurezza nell’home care dei pazienti fragili (anziani, malati cronici senza supporto sociale, migranti, ecc.);

 testare buone pratiche finalizzate alla continuità del percorso tra ospedale e territorio quali: la sicurezza e continuità della terapia farmacologica (medication reconciliation), da sviluppare con farmacisti, associazioni dei pazienti e MMG; il passaggio di consegne tra professionisti ospedalieri e territoriali; il diario del paziente, per integrare l’esperienza del paziente nella gestione dei percorsi

 dare seguito alla prima campagna per la corretta identificazione del paziente introducendo sistemi evoluti di riconoscimento e tracciabilità;

 rilanciare, a livello ospedaliero, la buona pratica sulla prevenzione delle infezioni ospedaliere correlate all’antibiotico resistenza, in considerazione dell’attuale campagna globale promossa dall’OMS;

 istituire il premio annuale per la qualità e sicurezza delle cure per valutare e valorizzare nel tempo le strutture operative che si impegnano nell’innovazione delle buone pratiche.

FORMAZIONE E COMUNICAZIONE

Per quanto concerne l’attività di comunicazione ci si propone innanzitutto di editare e pubblicare i quaderni relativi alle campagne per la sicurezza dei pazienti promosse nell’ultimo triennio e di aggiornare quelli già pubblicati.

L’idea è quella di realizzare una Newsletter GRC dedicata alla qualità e la sicurezza nelle Aziende per dare visibilità delle attività e iniziative realizzate. Lo strumento digitale avrà un'edizione trimestrale e verrà pubblicato e promosso sul sito del centro GRC, nelle intranet aziendali e tramite mailing list: così avverrà la trasmissione di notizie e informazioni a una pluralità di soggetti, in modo rapido ed economico stimolando la creazione di comunità di pratiche ed instaurando un rapporto più dinamico e continuativo all’interno della rete GRC.

60 Altra attività che si intende realizzare riguarda la struttura delle sezioni di Gestione Rischio Clinico sviluppate nelle intranet aziendali. Si intende infatti individuare delle linee guida uniformi per la diffusione della documentazione nazionale, regionale ed aziendale relativa alla qualità e sicurezza delle cure.

Risulta essenziale sviluppare con maggior enfasi anche la consapevolezza negli operatori sanitari della relazione che esiste tra la sicurezza del paziente e la cattiva progettazione dei dispositivi medici: verranno quindi promosse iniziative di comunicazione specifiche sull’usabilità dei dispositivi medici. Un ruolo rilevante sarà occupato anche dallo sviluppo e la sperimentazione di strumenti per la comunicazione di buone pratiche di sicurezza delle cure rivolte direttamente ai cittadini, in particolare per l’home care dei pazienti fragili, sviluppati con la collaborazione degli attivisti delle associazioni dei pazienti e di tutela dei cittadini, nonché oggetto di valutazione di gradimento e di efficacia.

Nel corso degli anni il Centro GRC ha definito un modello per la formazione del personale coinvolto nella Gestione del Rischio Clinico. Per rendere più tangibile la qualità e la quantità degli eventi formativi su qualità e sicurezza delle cure, ci si propone di introdurre un sistema di valutazione per le attività di formazione che preveda come risultato dell’evento formativo, da verificare a sei mesi dal suo svolgimento, l’implementazione in azienda di un progetto ad hoc riguardante parte delle tematiche affrontate, l’adozione di strumenti proposti, ecc.

La formazione mediante simulazione verrà effettuata in diversi settori clinico-assistenziali, sia per estendere la preparazione dei singoli operatori all’acquisizione delle abilità tecniche, che per preparare gli individui ed i team sulle abilità e competenze relazionali e testare nuove procedure clinico-assistenziali all’interno di una riorganizzazione dei servizi.

(Allegato: La gestione del rischio clinico - PIANO DI FORMAZIONE).