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Riferimenti normativi (Regione Toscana)

La stesura del PPF dell’ASL 8 di Arezzo si è sviluppata tenendo presente un quadro di riferimento composto sia dalla normativa vigente che dalla documentazione relativa agli anni precedenti. Si fa riferimento alle seguenti fonti documentali:

77 DGR 849/2002 - Linee guida alle Aziende sanitarie per la programmazione delle attività formative anche ai fini di una prima sperimentazione di un sistema regionale di accreditamento della formazione continua.

DGR 1276/2003 - Linee di indirizzo per la programmazione della formazione continua.

DGR 165/2003 - Istituzione commissione formazione sanitaria di cui alla L.R. n. 22/2000 (riordino delle norme per l'organizzazione del SSR).

DGR 862/2003 - Elaborazione delle linee‐guida quale strumento di governo clinico all'interno del sistema sanitario regionale: definizione delle fasi e avvio del processo.

Decreto 2407/2003 - Approvazione griglia di riferimento per la catalogazione degli eventi formativi di cui all'allegato B della D.G.R. n° 850/2002.

Decreto 4367/2003 - Approvazione griglia assegnazione punti ai fini dell'accreditamento degli eventi formativi compresi nei piani di formazione annuale delle Aziende Sanitarie.

DGR 90/2004 - Anagrafe formativa del personale dipendente e convenzionato del Servizio Sanitario regionale.

DGR 134/2005 - Percorso sperimentale di accreditamento dei provider ed ulteriori disposizioni in tema di Educazione Continua in Medicina.

DGR 733/2005 - Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie sulle sponsorizzazioni delle attività formative.

DGR 538 2006 - Nuovi sviluppi per il sistema organizzativo della formazione continua all’interno del SSR: verso la rete formativa del SST.

DGR 643/2008 - Riordino del sistema toscano ECM e indirizzi per la formazione continua a supporto del PSR 2008‐2010.

Decreto Dirigenziale n.251/2009 - Approvazione convenzione tra Regione Toscana e Ordini Provinciali dei medici per l`avvio della certificazione dei crediti formativi.

Decreto Dirigenziale n. 4373/2009 ‐ Allegato A) - Approvazione requisiti e procedure accreditamento delle Aziende sanitarie toscane come Provider.

DGR 1014/2011 - Indirizzi per la formazione del personale dipendente SST

DGR 599/2012 - Recepimento Accordo Stato‐Regioni del 19/04/2012: la formazione ECM 2012‐2015 Documenti di programmazione Aziendale.

ACCORDI CONFERENZA STATO‐REGIONI E PP.AA. Accordo 20 dicembre 2001; Accordo 13 marzo 2003; Accordo 20 maggio 2004; Accordo 23 marzo 2005; Accordo 16 marzo 2006; Accordo 14 dicembre 2006; Accordo 1° agosto 2007; Accordo 5 novembre 2009; Accordo 19 aprile 2012.

LINEA STRATEGICA <QUALITA’ E SICUREZZA>

Nel processo ormai costante di sviluppo aziendale di Gestione del Rischio Clinico si continuerà in primo luogo, nell’attività di promozione della sicurezza nelle pratiche sanitarie, attraverso azioni integrate di governo che rispondano ai requisiti riconosciuti di sicurezza e qualità, di consenso informato e digestione dei sinistri.

L’aumento delle conoscenze nei referenti aziendali per la qualità/l’accreditamento/il rischio clinico avvenuta tramite opportuni progetti informativi e formativi, potrà consolidarsi con l’esperienza del lavoro in rete e con l’implementazione di un sistema di indicatori, procedure, comportamenti ed

78 informazioni destinati alla qualità totale.

Deve essere sempre più diffusa la conoscenza fra gli operatori dell’insieme di metodi e strumenti idonei all’ identificazione, alla valutazione ed al contenimento dei rischi.

Audit clinici e rassegne di mortalità e morbilità (M&M Reviews) fanno parte ormai della cultura aziendale di gestione del rischio.

Pertanto nelle linee di sviluppo progressivo della cultura della sicurezza si trova la conferma all’utilizzo delle buone pratiche già validate dai percorsi di accreditamento delle strutture sanitarie e l’aumento, in quest’ultime, dell’applicazione delle Raccomandazioni ministeriali per la sicurezza del paziente (Check List per la chirurgia).

Per rafforzare l’azione congiunta di qualità e sicurezza delle cure erogate all’interno delle attività ospedaliere, e in particolar modo, nelle attività ospedaliere erogate dai piccoli ospedali a seguito della razionalizzazione dei percorsi assistenziali e delle specialità offerte, operata con il modello per intensità di cure, è necessario affrontare l’associazione tra volume di attività ed esiti clinici. I volumi di attività sono infatti elementi misurabili del processo assistenziale che possono impattare sugli esiti dell’assistenza sanitaria.

Razionalizzare la rete ospedaliera, ridefinendone i ruoli a livello territoriale deve comunque includere la garanzia del mantenimento e del perfezionamento nel tempo dell’expertise dei professionisti e il raggiungimento dei livelli di soglia necessari a minimizzare i rischi per il paziente e per gli operatori. L’attività di gestione delle richieste di risarcimento in modo diretto per l’abbattimento del contenzioso che spetta al Comitato Aziendale per la Gestione dei Sinistri potrà rivelare un buon indicatore nella revisione dei processi e delle procedure in uso, circoscrivendo gli ambiti a rischio. In quelli saranno attivate le necessarie azioni di miglioramento e di prevenzione delle cause.

La rete aziendale di gestione del rischio dovrà sempre più condividere con gli operatori la diffusione delle informazioni scaturite dalla procedura aziendale degli eventi sentinella. Il miglioramento della qualità dei servizi che si ottiene attraverso una diffusione delle conoscenze e delle competenze in materia di sicurezza, non può prescindere dal nuovo modello di accreditamento delle Strutture, presente nella L.R. 51/2009.

L’ ASL8 continuerà a perseguire il miglioramento della qualità delle performances assistenziali come risposta ai bisogni di salute dei cittadini, inserendo quali indicatori propri di valutazione i risultati dei percorsi di accreditamento.

Anche nelle attività sanitarie territoriali si dovranno coinvolgere tutti gli attori nella costruzione del sistema di gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente, in particolare nella prevenzione degli incidenti in ambiente domestico per l’anziano fragile, nell’interazione farmacologiche in pazienti con politerapia con redazione di un prospetto di assunzione farmaci a garanzia della sicurezza, nella comunicazione preventiva finalizzata al percorso assistenziale post dimissioni (agenzia ospedale /territorio).

Saranno valutati i volumi di attività con riguardo al rischio clinico in ambito diabetologico, al percorso TAO territoriale, al management della terapia ambulatoriale e del monitoraggio dell’ INR, alla documentazione clinica di accesso agli Hospice.

LINEA STRATEGICA < STRUMENTI PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE>

La comunicazione nelle Aziende sanitarie è principalmente uno strumento di governo della complessità organizzativa e deve essere finalizzata al miglioramento della qualità dei servizi prestati alla popolazione.

Attraverso una comunicazione efficace che si rivolge all’esterno, cioè verso i cittadini, la collettività sociale ed istituzionale, l’Azienda ha l’opportunità di presentare la qualità professionale dei servizi erogati e avvicinarla alla qualità percepita degli utenti.

La comunicazione interna consente all’Azienda di consolidare i risultati ottenuti in termini di qualità delle performances individuali e di èquipe, diffondere le conoscenze, ridurre il rischio di errori, condividere gli obiettivi strategici aziendali, contribuire alla costruzione di una identità comune e

79 soprattutto migliorare il benessere personale e organizzativo. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante poiché il benessere lavorativo dei professionisti influisce in materia determinante sulla percezione degli utenti.

L’Azienda ASL8 ha costituito una rete aziendale di referenti della Comunicazione che ha il compito di sostenere le strutture sanitarie nella realizzazione di interventi di comunicazione efficace e nella analisi di situazioni caratterizzate da una comunicazione errata.

L’ASL8 oltre sostenere gli interventi sulla comunicazione sopra descritta intende favorire la conoscenza delle attività sanitarie a fondamento della promozione della salute e dei comportamenti corretti per uno stile di vita sano sia nel contesto individuale sia in quello collettivo. Questo si raggiunge con interventi di counselling diretti a formare gli operatori dei servizi per il coinvolgimento degli utenti nei percorsi a tutela della propria salute.

Lo sviluppo delle competenze e delle abilità nei riguardi di una comunicazione “accogliente” dovrà essere prioritario per gli operatori preposti al primo soccorso delle vittime di violenza nel percorso Codice Rosa. L’obiettivo consiste nel favorire l'emersione del fenomeno delle violenze commesse nei confronti dei cittadini fragili nell'ambito di un’azione concordata con le Forze dell'ordine e le strutture territoriali.

Tra le linee strategiche trasversali a tutte le strutture troviamo: 1. LINEA STRATEGICA <APPROPRIATEZZA>:

L’appropriatezza significa garantire al paziente la prestazione riconosciuta dal S.S.R. evitando con cura sprechi e carenze e combattendo per quanto possibile il consumismo sanitario anche attraverso il migliore utilizzo delle risorse.

In Sanità il termine appropriatezza indica la misura di quanto una scelta strategica o un intervento assistenziale sia adeguato rispetto alle esigenze del paziente e conveniente per il contesto sanitario. Il concetto stesso rivela perciò caratteristiche di multidimensionalità e relatività rispetto al

raggiungimento di un determinato fine. Per questo la linea strategica in questione non può che percorrere in maniera trasversale sia i profili delle competenze relative ai ruoli degli operatori sia i contesti organizzativi e gestionali in cui questi agiscono.

I servizi programmati in maniera integrata devono rispondere alle più avanzate pratiche mediche e assistenziali, garantendo l’innovazione e attuando il principio della rete e della specializzazione basata sulla casistica e sui differenti gradi di complessità. Deve essere garantito l’utilizzo appropriato delle risorse per l’efficienza e l’economicità del sistema, sempre affiancato da prospettive etiche che salvaguardino l’autonomia del medico pur non compromettendo la qualità dei trattamenti sanitari e la loro sostenibilità economica:

� Indagare la dimensione dell’appropriatezza organizzativa e la dimensione clinica

dell’appropriatezza (farmaci, prestazioni di specialistica ambulatoriale, percorso clinico assistenziali) � Perfezionare gli strumenti per la valutazione dell’appropriatezza dei Livelli Essenziali di

Assistenza ospedaliera (ricoveri, DH/DS e chirurgia ambulatoriale)

� Identificare strumenti specifici per la valutazione dell’appropriatezza degli altri Livelli Essenziali di Assistenza

80 Le dimensioni dei servizi sanitari:

2. LINEA STRATEGICA <QUALITA’ E SICUREZZA>:

Nel processo ormai costante di sviluppo aziendale di Gestione del Rischio Clinico si continuerà in primo luogo, nell’attività di promozione della sicurezza nelle pratiche sanitarie, attraverso azioni integrate di governo che rispondano ai requisiti riconosciuti di sicurezza e qualità, di consenso informato e di gestione dei sinistri.

L’aumento delle conoscenze nei referenti aziendali per la qualità/l’accreditamento/il rischio clinico avvenuta tramite opportuni progetti informativi e formativi, potrà consolidarsi con l’esperienza del lavoro in rete e con l’implementazione di un sistema di indicatori, procedure, comportamenti ed informazioni destinati alla qualità totale.

Deve essere sempre più diffusa la conoscenza fra gli operatori dell’insieme di metodi e strumenti idonei all’ identificazione, alla valutazione ed al contenimento dei rischi.

Audit clinici e rassegne di mortalità e morbilità fanno parte ormai della cultura aziendale di gestione del rischio.

Pertanto nelle linee di sviluppo progressivo della cultura della sicurezza si trova la conferma all’utilizzo delle buone pratiche già validate dai percorsi di accreditamento delle strutture sanitarie e l’aumento, in quest’ultime, dell’applicazione delle Raccomandazioni ministeriali per la sicurezza del paziente (vd. Check List per la chirurgia).

Per rafforzare l’azione congiunta di qualità e sicurezza delle cure erogate all’interno delle attività ospedaliere, e in particolar modo, nelle attività ospedaliere erogate dai piccoli ospedali a seguito della razionalizzazione dei percorsi assistenziali e delle specialità offerte, operata con il modello per intensità di cure, è necessario affrontare l’associazione tra volume di attività ed esiti clinici. I volumi di attività sono infatti elementi misurabili del processo assistenziale che possono impattare sugli esiti dell’assistenza sanitaria.

Razionalizzare la rete ospedaliera, ridefinendone i ruoli a livello territoriale deve comunque includere la garanzia del mantenimento e del perfezionamento nel tempo dell’expertise dei professionisti e il raggiungimento dei livelli di soglia necessari a minimizzare i rischi per il paziente e per gli operatori. L’attività di gestione delle richieste di risarcimento in modo diretto per l’abbattimento del contenzioso che spetta al Comitato Aziendale per la Gestione dei Sinistri potrà rivelare un buon indicatore nella revisione dei processi e delle procedure in uso, circoscrivendo gli ambiti a rischio. In quelli saranno attivate le necessarie azioni di miglioramento e di prevenzione delle cause.

EFFICACIA ED