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di M lw veniva considerato come un caposaldo della politica coloniale nella regione. L epopea romantica dei bh miy venne definitivamente superata dalla nuova veste efficientista e neo-utilitarista dell espansione amministrativa mar ha nel corso degli ultimo scorcio di Ottocento e nei primi due decenni del Novecento. La storia sociale dei bh miy in questa lunga epoca moderna e finale, e il processo culturale di cristallizzazione di uno status guerriero ormai sempre più inconsistente dovevano quindi prendere le forme di una storia giudiziaria, sequela di appelli e petizioni per proteggere le posizioni raggiunte.

4.5. La guerra di carta e la via coloniale alla rajputizzazione

La guerra di carta è la conquista dei h kur e dei bh miy garantiti da parte della corte mar h di Dh r sotto Ud j R o II (r. 1898-1926), scandita dalle sentenze delle autorità coloniali che negli anni Dieci sancirono la supremazia politica, amministrativa e rituale dello Stato principesco sui centri minimi di potere locale rimasti autonomi. Le sentenze del governo coloniale dovevano sancire la vittoria di Dh r, e allo stesso tempo testimoniano della cristallizzazione dei diritti di protezione dei bh miy e della corrispondente affermazione di una sempre più netta identità storica e castale di R jp t anche se mai accettata dalla nobiltà r jp t della regione. La storia di dispute, appelli e petizioni rivolte dallo Stato principesco di Dh r (e le conseguenti repliche dei h kur e dei bh miy ) iniziò verso il 1886, quando il governo coloniale riconobbe il diritto del darb r alla giurisdizione all interno dei hik n e delle bh mat garantite, pronuncia che fu confermata nel 190354. Questa tendenza doveva intensificarsi tra il 1908 e il 1920: in questo periodo le autonomie locali dei bh miy e dei h kur r jp t garantite dalla lettera dei trattati e dalla pratica amministrativa coloniale precedente vennero minacciate con sempre maggiore insistenza da un aggressiva pratica di accentramento da parte dei darb r mar h di Dh r e Indaur. Rispetto ai precedenti tentativi di riduzione del potere locale r jp t o bh miy , a partire da questo periodo gli Stati principeschi vennero sostenuti attivamente dagli ufficiali

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Luard C. E. (a cura di ), The Central India State Gazetteer Series, Western States (M lw ) Gazetteer,

britannici, e la politica di accentramento in senso modernizzatore della corte di Dh r divenne un modello (e un precedente) per tutti gli Stati principeschi mar h in India centrale. Il senso di conservazionismo romantico per queste reliquie di selvaggio potere guerriero nelle montagne che aveva caratterizzato le generazioni precedenti di ufficiali britannici aveva ormai definitivamente lasciato spazio a un ideologia di efficienza amministrativa neo-utilitaristica che nulla concedeva ai centri minimi del potere locale. Questi erano destinati a venire visualizzate come anomalie storicamente e moralmente inadeguate, incapaci per risorse economiche, origine dinastica e collocazione geografica di contribuire al benessere del popolo, e anzi fastidiosi ostacoli sulla via della razionalizzazione amministrativa degli Stati principeschi.

Nel caso di Dh r, questo processo può essere ripercorso nei suoi tratti più significativi attraverso la riforma del controllo della terra e la sottomissione rituale dei h kur e dei bh miy garantiti nel protocollo di corte. La riforma del controllo della terra costituiva la chiave di volta dell omogeneizzazione dei capi minimi sotto il darb r mar h e della legittimazione modernizzatrice della nuova generazioni di autocrati negli Stati principeschi. Alcuni tentativi di sistematizzazione catastale ci erano avuti nei decenni precedenti, ma la nuova politica trovava il sostegno unanime degli amministratori coloniali orientati a ridimensionare (quasi a cancellare) i privilegi dei capi locali minimi. Il primo tentativo di indagine conoscitiva (survey, secondo il lessico amministrativo coloniale) sui regimi di coltivazione della terra, sul valore dei fondi e sulle tassazioni imponibili datava al 1837-42, con quella che divenne nota come Baba Shahi Jarib Survey (jar b, termine persiano per misurazione della terra, e unità di misura pari a circa 50 metri, dalla lunghezza delle funi e delle catene usate per l agrimensura); l indagine era stata ampliata e aggiornata sul volgere del secolo, con la cosiddetta Shanku Survey (1892-1904). Né l una né l altra, tuttavia, avevano affrontato l impresa della misurazione e della valutazione dei territori sotto il controllo dei h kur e dei bh miy garantiti. Tra il 1907 e il 1908 il maggiore R mpras d Dube, ufficiale dello Stato principesco di Dh r, procedette a un regular settlement valido per vent anni, senza però comprendere i territori in questione55. Nei primi anni Dieci la riforma della terra doveva passare attraverso l educazione della nuova generazione di capi locali ad opera dello Stato principesco. I figli dei h kur e dei bh miy sarebbero

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stati orientati a un approccio pragmatico, modernista e razionalizzatore verso il controllo della terra, e la loro autorità ereditaria si sarebbe dovuta rilegittimare attraverso un nuovo profilo di piccoli j g rd r della corte mar h 56. L ideologia degli amministratori coloniali era radicalmente mutata, e non era più troppo propensa alla tutela dei capi locali minimi, tuttavia la pratica imperiale aveva una sua inerzia che rendeva ardua una rilegittimazione in senso feudale dei h kur e dei bh miy . La parabola storica che aveva trasformati i bh miy da capi di Bh l in micro-stati cristallizzati entro limiti territoriali e protetti dalla lettera dei trattati, veniva sanzionata formalmente dalle cerimonie del fasto imperiale: i bh miy Indraj t Singh di N mkhe (T rl ) e Daulat Singh di Bag dovevano partecipare al darb r imperiale di Delhi nel 1912, per essere insigniti della medaglia d oro dell occasione, e nel 1906 era stato pubblicato un Report on the Administration of the Nimkhera State in the Bhopawar

Agency for 1904-190557. Si capisce dunque come nel 1913 la corte di Dh r fosse ancora cauta sul rapido trapasso nella modernità dei suoi feudatari, e così riassumeva il proprio punto di vista sulla lunga querelle:

The Thakurs owe allegiance to the State by right of conquest, and served the State at all times according to the strenght of the Central power. The Bhumias were living chiefly by plunder, and Sir John Malcolm in his settlement of Malwa in the beginning of the 19th century, guaranteed the rights of these feudatories on condition of their following a peaceful life ( ) The feudatories, however, relying on the strenght of the British Guarantee, began to ignore the supremacy of the Chief and very often tried to throw off his suzerainty and assume an independence to which they could not be entitled. Appeals were constantly made by both parties to the Political authorities with varied results; and as the disputes between the suzerain Chief and the feudatory nobles increased, the interference of the Political authorities in the internal administration also increased in proportion, so much so that in time the guaranteed feudatories completely ignored the authority of the Central power; communicated on all matters, whether important or otherwise, direct with the Political Agent, and in short usurped the right of the Darbar in judicial matters; begn to levy Sayar and other duties in their Thikanas and assumed an independence which was never their own. The encroachment of the Bhumias on the rights of the Darbar was greater than that of the Thakurs; these feudatories, in addition to defying all Darbar authority, refused to pay any respect to the decisions given from time to time by British officers in the adjudication of Darbar claims ( )[T]he march of civilization in the State necessitated the opening of hospitals, schools and other institutions for the welfare of the subjects; and the Darbar s anxiety to provide equal privileges to the Ryats inhabiting either in the Khalsa territory or the Thikanas led to the raising of these and other questions for settlement. The Bhumias, though bound by agreement to carry out the orders of the Darbar, to pay Hal Bandi on all Land Revenue, to guard the roads, to protect the Khalsa villages from theft and robberies, not to interfere in the recovery of any Sewai jama in their Bhumats, which

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Administration Report Dhar State 1911-12, published by authority, Anand Sagar Press, Dhar, p. 11.

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Ibidem, p. 25. IOR/V/10/1686, Report on the Administration of the Nimkhera State in the Bhopawar Agency for 1904-1905, Calcutta, Office of the Superintendent Government Printing, 1906, a cura del Maj.

exclusively belongs to the Darbar; to confine the sale of liquor to their residential village or Para ( ); to refrain from levying grazing cess in forests bordering on Bhumat villages, etc., refused to abide by the terms of agreement and also by the decisions and orders given and reiterated by the political authorities.

The Darbar s line of action has however been as liberal as it can be under the present circumstances, realizing the increases of expenses of these feudatories, consequent on the spread of civilization and the false and impolitic methods of living adopted by them, the Darbar in their claim entirely refrained from touching their pursue; on the other hand they have from time to time given concessions to the Bhumias, such as taking of 2 rupees per plough out of three levied in 1868; then agreeing to take the same amount, even though the rate per plough has gone up to 8 and 10 rupees; to allow the Bhumias to use of the forest produce, only imposing a slight tax on export thereof; to allow them the proceeds of sale of liquor in the village of their residence; to allow them to appropiate the stamp duty in the Civil and the fines in Criminal cases; all that the Darbar claimed was the obedience of their just orders and the acknowledgement of their suzerainty. 58

In altri termini, la politica di accentramento e di progressivo annullamento delle autonomie amministrative dei h kur e dei bh miy nelle mani della corte mar h di Dh r veniva legittimata sulla stessa base ideologica che venne in seguito adottata dal mah r j M dho R o Sindhiy di Gw liyar. Nel caso di Dh r, l accento veniva posto sull intrinseca arretratezza amministrativa che regnava nei hik n e nelle bh ma , e alla stessa stregua di Gw liyar i piccoli potentati locali venivano denunciati per lo sperpero di risorse contrario al senso di marcia della civilizzazione. Lo stile di vita che nei rapporti amministrativi veniva catalogato come false and impolitic nei contesti locali era piuttosto la prassi ritualizzata di redistribuzione delle risorse e dei segni d onore ai parenti, ai servitori e agli specialisti rituali che gravitavano attorno alla piccola corte del hik n o della bh ma . La costante affermazione delle prerogative giurisdizionali e amministrative del darb r a discapito dei diritti garantiti dei hik ned r e della loro storia di autonomia si dettagliava via via nella pretesa della corte di affermare diritti sempre più estensivi. Tra il 1908 e il 1909 la disputa tra il darb r di Dh r e i h kur e i bh miy doveva condurre all ennesima mediazione coloniale, ricorrendo al giudizio del colonnello F. G. Beville, all epoca PA a Bhop w r, incaricato dal governo coloniale a dirimere la questione. La guerra di carta doveva protrarsi per anni, segnata dal netto favore britannico per il darb r di Dh r e come sottoprodotto- dall affermazione da parte dei bh miy di uno status r jp t che completava la loro trasformazione attraverso

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Administration Report Dhar State 1912-13, published by authority, Anand Sagar Press, Dhar, pp. 91-2.

Le decisioni britanniche cui il testo fa riferimento furono le pronunce relative alla definizione delle competenze giudiziarie dei h kur e dei bh miy e la possibilità di ricorrere in appello al darb r di Dh r (1903) e il diritto del darb r di prelevare say r e altri diritti d importazione nei hik n . Inoltre, già nel 1886, erano stati riconosciuti in vaghi termini i diritti del darb r in judiciary matters .

l epoca coloniale59. Coerente con le premesse ideologiche e amministrative condivise con il mah r j di Dh r, la pronuncia di Beville fu pienamente a favore delle pretese del darb r all integrazione politica e amministrativa dei h kur e dei bh miy garantiti nell amministrazione statale. I capi ricorsero in appello, con l obiettivo prioritario di mantenere gli insediamenti bh l nel territorio di Dh r, per i quali non avevano un titolo formale e che tuttavia controllavano in virtù della trasformazione dei diritti consuetudinari di rakhw l in possesso territoriale, in una prassi sostenuta da una lunga giurisprudenza coloniale locale. Nell aprile 1913 Sir Francis O Dwyer, AGG in India centrale, cui i bh miy e la corte di Dh r si erano appellati, confermava il giudizio di Beville, salvo per alcune correzioni minori. A chiudere in ultima istanza la disputa fu il Government of India, che si pronunciò nell ottobre del 1920 confermando sostanzialmente le decisioni di Beville e O Dwyer60. L intervento britannico aveva così consolidato la presa di potere della corte di Dh r nei confronti dei h kur e dei bh miy , aprendo la strada alla piena sottomissione politica e rituale di questi ultimi alla sovranità mar h 61.

È interessante ripercorrere le argomentazioni degli appelli dei bh miy , dei h kur e della corte di Dh r per comprendere la resistenza politica all integrazione nello Stato principesco mar h e la solidificazione di un identità r jp t nel caso dei bh miy . Mentre i h kur r jp t fondavano la difesa della propria indipendenza sul loro status castale guerriero superiore ai nuovi arrivati mar h , la rajputizzazione dei bh miy si completava per via giudiziaria, e la fine dei loro privilegi era in maniera paradossale ma non troppo- l occasione per affermare davanti all autorità coloniale la propria pretesa a uno status r jp t62. Si nota come i bh miy non tentarono solo di attaccare le

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Si veda NAI, Central India Agency, Political A, 63A-1921. Le dispute vertevano attorno alla riscossione di imposte locali (l g e haq) e tassazione degli insediamenti bh l; polizia; scuole e dispensari; diritti minerari; obbligo di issare la bandiera dello Stato principesco di Dh r e partecipare al darb r in occasione della festa di da har .

60

Si veda NAI, Bhopawar Political Agency, 1907-1924, File No.54/1921. 61

Per la gratitudine entusiasta della corte di Dh r, si veda Administration Report Dhar State 1912-13, pp. 96-7: Thus all disputes have ended, and with the exception of the appeals of the Bhumias in respect of the decree of the Political Agent in the matter of the Darbar s claims for villages, wrongly and without any right held by the Bhumias and which is sub-judice in the Central India Agency Court; no contentious matter remains between the State and its feudatories; this happy coincidence is due to the labour of love (sic) undertaken by Colonel Beville, and the immense trouble taken by Sir Francis O Dwyer, whose good name will remain as a landmark for the settlement of these long-pending disputes like that of Sir John Malcolm.

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Si veda ad esempio la dichiarazione del bh miy di Ba Barkhe , a proposito dell obbligo di presentarsi a Dh r per la festa di da her : [T]he Dasehra is to the Hindus, what Christmas is to the Christians, and Id to the Muhammadans. It is a sacred duty on this occasion to remain at home and

pretese di razionalizzazione ed efficienza amministrativa da parte di Dh r. La loro argomentazione andava ad attaccare il paradosso fondamentale della loro legittimazione imperiale di ex capi di Bh l estraniati dagli stessi Bh l delle loro montagne:

That it may be also noted that to insist upon the maintenance of an adequate Police force according to modern methods where the same results were obtained so long by primitive though no less efficient methods, is to put an unnecessary as well as a very heavy burden on the Estates. When the Sanads mention that you shall make such arrangements as may prevent the commission of highway robbery, theft, etc., do not give refuge to thieves, if any Bhil of your Paras commits theft, you will be held responsible for it, you shall surrender him or else make good the loss, you shall protect the roads, etc. If any cattle of the people or any other property be stolen, you will be held responsible for it , these and such like expressions that find place throughout the Sanads clearly indicate that it is not the Police arrangement that is understood thereby. The Bhumias were known to have special control over the thieves and dacoits and to have facilities for bringing them to book, and the threat of compensation and the penalty of resumption of the villages were added with the same object of securing peace from the marauding excursions of thieves, cattle-lifters and the like. That these threats worked the history of the times that followed has clearly shown. A politician of Sir John Malcolm s type again, could not have sanctioned the farming of villages for Police work as it is now understood and could not have thought of taxing the contractors of Police work with compensation which in many cases would have exceeded the consideration. We have yet to hear of a District Superintendent of Police losing his post for not tracing a dacoity or being multed to the extent of the amount removed by the robbers! 63

Ma le pretese più contestate erano quelle relative alla sottomissione rituale dei bh miy e dei h kur in occasione della festa di da ahr . Il fatto che i bh miy e i h kur non si presentassero a corte per da ahr veniva considerato da Dh r not only not proper but it verges on disloyalty, inasmuch as that in case of necessity of having to take the field at the desire of the Paramount Power to secure peace or disperse any internal enemy, the Bhumias will have the boldness to say that they were not bound to accompany their Chief or to go wherever deputed. The State can on no account entertain worship the tutelary deities. To leave home goes against the tenets of religion and wounds our susceptibilities. Then again the Dhar State is a Maratha one, while we Bhumias are Rajputs. It is thus very natural that the rites of worship at Dasehra are not one. , in NAI, Central India Agency, Press Files, File No. 83/1915 (May 1915), appello di Ba Barkhe all Agent to the Governor-General in Central India. 63

NAI, Central India Agency, Press Files, File No. 81/March 1915, memoriale dei bh miy per il Government of India, par. 23. Nel par. 21: That if there is any force in the contention of the Dhar Darbar when it asserts for itself the right to insist upon the Police administration being properly and efficiently carried on by the Bhumias, the Darbar ought to be in a position to quote specific instances of abuses in the Bhumias Police administration justifying the right. The Darbar however cannot do so and with the marked decrease in crimes since the time of the Sanads this question among others ought not to receive any importance, judging from the revolutionary changes brought about since the time of Sir John Malcolm in the ways and habits of the people in the Bhumat and Khalsa area alike. The settled times of peace and prosperity that followed and the Turvi institution noted by Malcolm on page 450 of Vol. I, have both been responsible for these, which no efficient Police administration that the Darbar could suggest would ever have brought about.

this objection on their part, and as disloyalty to one s sovereign claims the highest penalty according to Hindu law and usage, they will be well advised to attend the Dasehra 64. Il bh miy di R jga h rispose che negli ultimi novant anni i suoi