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La storia della dinastia r hau di S t ma nel Novecento coincide in massima parte con la figura del mah r jkum r Raghub r Singh (1908-1991)45. Si proporrà quindi di interpretare le sue opere e la sua azione politica e culturale come l articolazione di

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Sulla questione delle unioni di Stati principeschi e dell Attachment Scheme si vedano Copland I., The

princes of India in the endgame of empire, 1917-1947, Cambridge University Press, Cambridge, 1999,

pp. 198-200, e Ramusack B. N., The Cambridge History of India, III, 6, The Indian Princes and Their

States, Cambridge University Press, Cambridge, 2004, p. 270.

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IOR/R/2/768/986 File No. 154-S/43, memorandum su S t ma , s.d. [ma 1943]. 45

Per una biografia di Raghub r Singh e una bibliografia delle sue opere, si vedano Singh A. K., Itih sk r

aur S hityak r Raghub r Sinh, [Raghub r Singh storico e letterato], Mi r Trading Corporation, V r s , 1999, e B rahath S. D. (a cura di Ra wat M. S.), S t ma R jya k Itih s [Storia del regno di S t ma ],

nuove legittimazioni della regalità r jp t nel contesto dello Stato principesco di S t ma e più in generale nel sistema imperiale tra gli anni Trenta e Quaranta. La formazione accademica di Raghub r Singh storico è delineata nella parte successiva: basti qui sottolineare come la sua figura di costituisca di fatto un eccezione rispetto alla massa dei Principi in generale, per cultura storica e passione per la ricerca scientifica. Come il suo antenato Ratan Singh Na n gar , anche Raghub r Sinh non si sarebbe mai spogliato del titolo di erede al trono. Nel 1967, alla morte del padre R m Singh, rinunciò infatti alla successione a favore del figlio K a Singh, quasi a volere mantenere in perpetuo l immagine giovanile di principe studioso in un India indipendente senza più Stati principeschi. Dal 1952 al 1962 fu eletto alla camera bassa (R jya Sabh ) del parlamento indiano nelle fila del partito del Congresso. Nel 1975, in segno di protesta contro lo stato di emergenza imposto da Indir G ndh , uscì dal partito e abbandonò l attività politica.

Negli anni giovanili Raghub r Sinh applicò il suo interesse alle storia istituzionale del regime coloniale britannico al fine di una rilegittimazione della dinastia regnante di S t ma in un epoca di riforme costituzionali che sembravano destinate a mutare radicalmente il quadro delle relazioni politiche tra gli Stati principeschi, la Corona britannica e il governo coloniale in India. Lo studio della storia costituzionale delle relazioni tra gli Stati e il governo coloniale britannico da parte di Raghub r Singh è riassunto in una corposa opera dal titolo Indian States and the New Regime, edita a Bombay nel 1938 con una lusinghiera prefazione di Sir C. P. Ramaswami Aiyer, primo ministro (diw n) dello Stato principesco di Travancore nel periodo 1936-194746. Il volume era incentrato su un analisi storica e giuridica della riforma costituzionale prospettata dal Government of India Act del 1935 e della sua gestazione, e costituisce un ottima introduzione alla riformulazione moderna della legittimità regale r jp t. Dal punto di vista degli Stati principeschi, la nuova federazione indiana prevista dalla riforma costituiva l esito di un processo storico in cui i Principi avevano tentato di costituire forme di collaborazione e di tutela degli interessi comuni fin dalla fine della prima guerra mondiale, quando la collaborazione degli Stati allo sforzo bellico imperiale e l avanzata del movimento nazionalista guadagnò loro una posizione inedita

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di importanza politica47. I Principi non riuscirono mai tuttavia a costituire un fronte politico compatto per rappresentare e tutelare i propri interessi sulla scena imperiale, a causa delle profonde fratture per motivi di status castale e dinastico, così come per l estrema differenziazione in termini di dimensioni e risorse tra gli Stati principeschi maggiori e la massa degli Stati medi e piccoli. Da questa frattura partiva la riflessione di Raghub r Singh, che era in sostanza un apologia storica degli Stati di dimensioni e risorse più limitate (che l autore definiva costantemente come i so-called smaller States )48. Con disincanto realistico, Raghub r Singh considerava la posta in palio nel caso di una federazione degli Stati principeschi minori, e la prudenza che muoveva i loro sovrani:

When the Princes are accepting the greatest change in their existence, they want to be very cautious. They wish to see that this change does not involve an ultimate extinction of their identity and existence; they want to guard against all such possibilities. ( ) It seems certain that the coming struggle between the big and the small cannot be avoided except if the so-called small Princes decide to arrive at a compromise and ( ) restore the unity and strenght of their ranks by making what little sacrifice is demanded of them for the common good and welfare of Indian India as a whole. 49

Raghub r Singh analizzava in particolare la genesi e l impatto che ebbe sulle istituzioni locali indiane e sull assetto coloniale l idea di un sistema feudale come principio organizzatore dei regni r jp t e, per estensione imperiale, delle relazioni politiche tra gli stessi Stati principeschi e il governo coloniale50. La generale tendenza ad interpretare la storia politica indiana e le istituzioni native degli Stati principeschi in chiave feudale aveva comportato tra Ottocento e Novecento una pratica amministrativa coloniale che tendeva ad interpretare le relazioni tra gli Stati e il governo coloniale come un unico sistema di trattati, senza badare alla lettera del singolo trattato, esito giuridico di una specifica relazione storica tra un Principe (subordinato) e il governo coloniale. Si noti come nel corso degli anni Dieci del Novecento una critica a

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Il testo di riferimento per comprendere la gestazione e il fallimento del progetto di federazione è Copland I., The princes of India in the endgame of empire, 1917-1947, op.cit.. Si veda anche Ramusack B. N., The Indian Princes and Their States, op.it., cap. 8.

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Sinh R., Indian States and the New Regime, op.cit., pp. 127, 129 e passim. 49

Sinh R., Indian States and the New Regime, op.cit., pp. xxvii-xxviii, 68, 115. 50

Sinh R., Indian States and the New Regime, op.cit., pp. 28-29: The revived interest in the study of Roman law had also its repercussions on the Indian problem. The relations of the Indian States with the British were believed to be analogous to the feudal relations of medieval days. This idea of feudal relations so imbued the minds of the statesmen of this age that more than one attempt was made to classify the various States into a number of groups with a view of varying the relations with each class. Thus attempts were made to evolve a new feudal law in respect to the Indian States.

questa stessa interpretazione cumulativa del corpus dei trattati fosse stata mossa in seno al Political Department- dagli agenti coloniali in India centrale che caldeggiavano una puntuale interpretazione letterale delle garanzie concesse ai h kur r jp t negli Stati principeschi mar h contro una precedente prassi di interpretazione cumulativa ed estensiva (baldanzosamente denominata constructive dai suoi fautori), che estendendo a ogni h kur garantito i termini più favorevoli della garanzia britannica aveva nel tempo consolidato delle (micro)entità di fatto indipendenti51. Nel caso della federazione indiana, gli esiti politici di una lunga prassi di interpretazione cumulativa delle relazioni tra tutti gli Stati principeschi indistintamente e il governo coloniale come un vincolo di gerarchia feudale tra un unico sovrano e un unico corpo omogeneo di vassalli indifferenziati potevano essere assai pericolosi per la sopravvivenza stessa degli Stati. Nel nuovo assetto costituzionale infatti la generale subordinazione feudale dei Principi al governo coloniale avrebbe coerentemente relegato gli Stati principeschi in una posizione di sottomissione giuridica e politica rispetto alle legislature democratiche e nazionaliste elette nelle province dell India britannica. Il governo coloniale non riuscì a dissipare le ansie dei Principi con l assicurazione della parità di status giuridico tra gli Stati e le province dell India britannica nel quadro della costruzione federale. Si noti tuttavia come Raghub r Singh, timoroso delle implicazioni politiche che nel lungo periodo l interpretazione feudale del sistema imperiale indiano doveva avere sul destino degli Stati, fondava le sue argomentazioni su uno dei capisaldi del nazionalismo moderato dei Principi, ossia il principio retorico di eguaglianza di tutti gli indiani, che vivessero nell India britannica o negli Stati principeschi:

It was really fortunate that the British Government did not accept the British Indian view of the relationship between the States and British India. Acceptance of that view would naturally have resulted in the development of a relationship as between a suzerain power and feudatories between the two Indias, and, then, any future development of India on the basis of an all-India federation embracing the States as well as British India would have been impossible. It is not possible to imagine the federation of a suzerain and its feudatories, and still less a federal scheme which can create a union while at the same time maintaining the feudal relationship. A forced acceptance of this position by the Princes and the resulting line of demarcation between the British Indian people and the Indian States subjects would have poisoned the whole national life of India for ever. 52

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Sul tema si veda cap. 5. 52

Si trattava con tutta evidenza di un nazionalismo estremamente moderato, difensivo e debole, che nasceva da una riflessione di storia giuridica ed istituzionale, senza solide strutture argomentative e soprattutto senza la possibilità di attingere ai riferimenti storico-mitologici e alla mobilitazione di massa del movimento d indipendenza nazionale che aveva le sue basi nell India britannica. Il riferimento all unità nazionale e all omogeneità culturale della patria doveva diventare quindi il refrain della posizione dei Principi, incapaci di difendere la loro continuità istituzionale in un epoca di ideologia democratica nazionalista. Col senno di poi, conoscendo cioè la storia del tramonto degli Stati principeschi, la loro dissoluzione politica nell India indipendente e la fine delle ultime vestigia di regalità con l abolizione degli appannaggi regali ( privy purses ) nei primi anni Settanta per opera di Indir G ndh , le miti perorazioni nazionaliste di Raghub r Singh per una federazione equilibrata che non vide mai la luce appaiono come prove certe dell incompiuta rilegittimazione in chiave nazionalista dell ordine monarchico in India53. Lo stesso nazionalismo moderato di stampo costituzionalista doveva d altra parte tradursi immediatamente in seno allo Stato principesco di S t ma . È infatti in questo quadro di apologia dell ordine principesco, di prudentissima modernizzazione istituzionale e di flebile retorica nazionale mai disgiunta dalle proclamazioni di fedeltà imperiale che va collocata la concessione di una costituzione per lo Stato principesco di S t ma , estesa dallo stesso mah r jkum r, annunciata l 11 dicembre 1938 in occasione del genetliaco del r j per poi entrare in vigore il 1 luglio 1939. La concessione di una costituzione che prevedesse organi rappresentativi elettivi, e la riflessione storica e giuridica da cui essa scaturiva, si configurano come l ultima versione di un processo storico di accumulo e raffinamento di legittimazioni sociali e politiche da parte della dinastia r hau di S t ma . Simili esperimenti costituzionali di rappresentanza elettiva, comuni a diversi Stati principeschi tra i primi anni Venti e gli anni Quaranta avrebbero dovuto depotenziare quei movimenti di matrice nazionalista ( people s movements , praj ma ala) che in seno agli Stati peroravano il passaggio a forme radicali di rappresentanza politica e per questo in maniera esplicita o implicita prevedevano la fine dei sistemi politici locali

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Gli esiti retorici di questo nazionalismo sono di un affettato patetismo, soprattutto nella prospettiva storica di una federazione abortita: Knowingly they (i Principi) will join the Federation and sacrifice their absolute power and autocratic will, because it will give unity to their mother country. It appears certain that within twenty years after the inauguration of the Federation, India will become one unit, the Federation of India , in Sinh R., Indian States and the New Regime, op.cit., p. 384.

degli Stati54. Innanzi tutto, occorre evidenziare come la costituzione che un agente coloniale definiva seccamente come absurdely elaborate - non mirava a trasformare il regno di S t ma in una monarchia costituzionale, e al sovrano venivano garantiti ampi margini di azione al di là delle disposizioni costituzionali55. Il r j doveva rimanere titolare di ogni potere, per delegare le funzioni esecutive ad un Consiglio d amministrazione (Council of Administration, san Samiti), con a capo lo stesso Raghub r Singh, il primo ministro (d w n) come vice e cinque membri nominati. Più interessante è la composizione dell organo legislativo (R jya Pari ad), che avrebbe dovuto rappresentare la struttura sociale dello Stato principesco nel suo complesso. I sei membri ufficiali dell esecutivo ne erano membri d ufficio, e a questi si aggiungevano 13 membri eletti e altri due di nomina del darb r. I membri eletti erano così suddivisi: 4 per la cittadina di S t ma , 1 per l altra cittadina in realtà un grosso villaggio- di Lad n , 5 per le rural areas (a includere il territorio kh ls , cioè direttamente sotto il controllo della corte), e 3 per i j g rd r, in ragione di uno per ognuna delle tre classi in cui erano ripartiti. L approvazione degli atti legislativi avveniva attraverso una procedura di triplice lettura dei testi.

La costituzione era dunque una nuova forma per traghettare nella modernità coloniale i principi e i temi della legittimità regale della dinastia di S t ma e per dare una visibile rappresentazione dell ordine del regno che integrava le moderate novità

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Non a caso uso l espressione esperimento costituzionale, per richiamare un confronto politico oltre che giuridico con la concessione di una costituzione rappresentativa elettiva ai sudditi del minuscolo Stato principesco di Aundh, che sotto l influsso di G ndh venne definita the Aundh experiment . Per la storia di questa costituzione e della sua diretta ispirazione gandhiana si vedano Pant A., An Unusual Raja.

Mahatma Gandhi and the Aundh Experiment, Sangam Books, Hyderabad, 1989, e Rothermund I., The Aundh Experiment. A Gandhian Grass-Roots Democracy, Samaya Publications, Bombay, 1983. Ad

Aundh così come a S t ma per l elaborazione di una costituzione fu determinante il ruolo dei figli dei sovrani, educati nelle università dell India britannica o in Gran Bretagna, anche se per quanto riguarda Aundh l ispiratore, Apa Pant, non era il successore al trono. In entrambi i casi, la concessione di una costituzione fu funzionale a un tentativo di legittimazione in forme politiche e sociali moderne di dinastie che non godevano di un radicamento territoriale particolarmente antico. Nel caso di Aundh, ancor più che per S t ma , si trattò di un estremo tentativo di salvare la continuità di una dinastia destinata a perdere ogni legittimità in un India indipendente. Per un confronto con un altro piccolo Stato principesco in M lw che ottriò una costituzione con forme di moderata rappresentanza elettiva, si veda IOR/R/1/1/1298 File No.24-I P(S) 1-2/1922 per la costituzione dello Stato principesco mar h di Dew s SB nel 1922. Il carattere elettivo della rappresentanza doveva rimanere sulla carta, come veniva chiosato dall AGG alla vigilia della sua concessione: Pending a development of education and a sense of political responsibility in the public, the constitution is to be worked for the present entirely by nomination , lettera del Lt. Col. D. B. Blakeway, AGG in Central India, a J. P. Thompson, Officer on Special Duty, Foreign and Political Department, 30/12/1921.

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Il testo della costituzione si trova in IOR/L/PS/13/1178 File No.20/1946. Il commento è nella presentazione della costituzione da parte di K. S. Fitze, Resident in Central India, al Crown Representative, n.d. [ma luglio 1939].

della questione nazionale. Così l organo legislativo doveva prendere le forme corporative di un nuovo darb r in cui il dibattito doveva svolgersi nella lingua nazionale hind . Le riserve costituzionali, elencate in appendice, riguardo ai dipartimenti dell amministrazione in cui la potestà del r j rimaneva assoluta comprendevano tra l altro gli affari dei nobili (sard r), le religious instructions (circa le celebrazioni religiose) with special reference to Bhagwat-Gita (sic) e la scuola per l insegnamento della lingua sanscrita (sa sk t vidy laya). La totale dipendenza storica dei hik ned r del regno, così come la pratica di legittimazione della dinastia attraverso la devozione e il patronato religioso trovavano una nuova espressione, cristallizzata nella lettera della costituzione.

Lo Stato principesco di S t ma quale veniva presentato nei rapporti e nelle tour impressions degli agenti coloniali britannici rimaneva un piccolo stato periferico e profondamente tradizionale nella sua quasi totale estraneità al dibattito politico nazionale, e lo sforzo della modernizzazione di Raghub r Singh risaltava in maniera straniante. Allo stesso tempo venivano colti gli aspetti più specifici del panorama locale: a colpire gli agenti coloniali era la solidità strutturale dello Stato principesco, con il darb r che controllava i suoi hik ned r senza difficoltà, e le abbondanti istituzioni educative, fostered almost to excess 56. Qualche dubbio veniva sollevato proprio dalla personalità dell erede al trono Raghub r Singh e dal suo attivismo costituzionalista in un contesto che non aveva visto nessuna forma di movimento popolare. E il trapasso nella modernità del piccolo regno emergeva nella prudente perplessità del vecchio sovrano R m Singh (r. 1900-1947):

The impression I got was that H.H. wished to do the right thing by trying out his sons in the administrative, but found it difficult to have the authocratic if benevolent powers he has himself been exercising for so long, to which was added a feeling of some doubt and anxiety that his eldest son, with his somewhat advanced and exaggerated ideas of popular reform, might make rather a mess of things. 57

Raghub r Singh incarnava la complessa elaborazione di identità locale e genealogica, legittimità regale e modernizzazione degli Stati principeschi e dei loro sovrani nell epoca del movimento nazionale e della richiesta di istituzioni rappresentative. L entusiasmo per l ingegneria costituzionale e la difesa dell ordine

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IOR/L/PS/13/1178 File No. 20/1946, nota di A. C. K. Maunsell, Political Agent in Malwa, 30/4/1942. 57

principesco trovavano le loro origini nella storia locale e regionale, e l opera storiografica di Raghub r Singh chiarifica l ultima fase modernizzante e tradizionalista- della genealogia di legittimazione dei r j di S t ma 58.

2.5. Princely historian: erudizione e patriottismo locale nell opera di Raghub r