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I diritti individuali nella Dichiarazione Socio-laboral

3. La Declaración Socio-laboral e i diritti sociali nel Mercosur

3.1. I diritti individuali nella Dichiarazione Socio-laboral

Nella Dichiarazione sono previsti i principali diritti fondamentali contemplati dalle convenzioni dell'OIL e da altri strumenti di diritto internazionale a tutela dei lavoratori. Tali diritti vengono suddivisi in tre distinte categorie, quali diritti individuali, diritti collettivi e una categoria speciale di altri diritti.

116 H. BARRETTO GHIONE, op. cit., pp. 187 ss.

117 J. SILVA ARAUJO, op. cit., p. 6.

118 Per riferimenti J.M. GARCIA MONTE; M. B. BIROLO, Metodos y alternativas para la armonizacin normativa en el Mercosur, Sistema Comunitario II, Buenos Aires, 2003, pp. 77 ss.

Nella categoria dei diritti individuali è possibile ricomprendervi innanzitutto il principio di non discriminazione previsto dall'articolo 1°119.

La formula utilizzata nella Dichiarazione è molto ampia e pare di fatto voler estendere la tutela prevista da tale principio fino a ricomprendere qualsivoglia discriminazione che possa interessare i lavoratori circolanti negli Stati firmatari120.

La Dichiarazione prevede, inoltre, la tutela dei lavoratori migranti e frontalieri121. Ai primi, cioè ai lavoratori di qualunque nazionalità, va fornita adeguata protezione, informazione, assistenza e aiuto, in condizioni di parità con i lavoratori nazionali, senza che sia richiesta alcuna clausola di reciprocità. Per quanto concerne, invece, i lavoratori frontalieri, la Dichiarazione, con una norma programmatica, raccomanda ai Paesi Membri l'adozione di norme e regolamenti comuni relativi alla libera circolazione dei lavoratori122.

Un ulteriore diritto individuale affermato nella Carta in esame è il divieto di lavoro minorile e giovanile previsto dall'articolo 6, il quale vuole esprimere la necessità di tutelare il lavoro minorile, purtroppo ancora molto diffuso nel

119 Tale principio è previsto nella Costituzione dei quattro Paesi del Mercosur, i quali hanno,

inoltre ribadito la loro intenzione di ratificare le convenzioni dell'OIL n° 100, sulla parità di retribuzione, e la n° 111 - in materia di eguaglianza nel lavoro.

120 L’art. 1 della Dichiarazione stabilisce tutti i lavoratori hanno diritto ad un’uguaglianza effettiva

di trattamento e di opportunità nel lavoro, senza distinzione o esclusione per motivi di razza, origine na­ zionale, colore, sesso o orientamento sessuale, età, religione, opinione politica o sindacale, ideologia, po­ sizione economica, etc.

121 I lavoratori frontalieri sono coloro che risiedono in uno Stato e lavorano in un altro,

contrariamentente ai lavoratori migranti che abbandonano il proprio Paese di origine per risiedere e lavorare in un altro Paese. Cfr. H. R. MANSUETI, Los trabajadores migrantes y el derecho del Mercosur,

2009, reperibile all’URL http://aijdtssgc.org/, sito internet della Asociaciòn Iberoamericana de Juristas del Derecho del Trabajo y la Seguridad Social «Dr. G. Cabanellas».

122 Tale diritto è, inoltre, previsto dall'Accordo sulla Residenza per i Cittadini degli Stati Membri

del Mercosur, Bolivia e Cile, approvato dal CMC nel 2002, questo strumento rappresenta la più importante regolamentazione per quanto riguarda la mobilità all'interno del Mercosur. Cfr. P.C. SARDEGNA,

continente latino americano. Tuttavia, non è stata determinata un età minima di ammissione al lavoro, ma si raccomanda l'osservanza delle leggi nazionali degli Stati aderenti, sottolineando che al lavoro non possano essere ammessi giovani sotto l'età della scuola d'obbligo.

I Paesi aderenti, ad ogni modo, possiedono garanzie costituzionali in cui definiscono l'età minima richiesta per l’esercizio di attività lavorative123. La matrice comune consiste nel divieto di svolgere lavoro straordinario, lavoro notturno, attività pericolose o insalubri ai minori di diciotto anni. La Dichiarazione impegna, inoltre, gli Stati firmatari ad adottare politiche e azioni che portano all'abolizione del lavoro infantile, e al progressivo aumento dell'età minima per accedere al mercato del lavoro.

La Dichiarazione prosegue affermando la necessità dell’eliminazione del lavoro forzato. In tal senso, la volontà dei Paesi Membri in relazione alla necessità di eliminare il fenomeno del lavoro forzato è unanime, anche se nella pratica questa passi viene ancora riscontrata in alcune regioni, soprattutto nella produzione agricola124.

La Dichiarazione tocca direttamente anche la tematica dei diritti dei datori di lavoro (art. 7), i quali insolitamente sono elencati tra i diritti individuali. Secondo

123 L'Argentina è, invece, l'unico paese che non ha alcuna disposizione costituzionale in materia.

L’argomento è, invero, trattato dalla legislazione ordinaria tramite la Ley nacional n. 23.849 de 1990 sobre a tutela del trabajo infanti. L'Argentina ha inoltre ratificato le convenzioni dell'OIL n. 5,7,10,15,33, 138,182.

124 Storicamente il continente è stato marcato per anni di sfruttamento dei lavori forzati basato sulla

schiavitù africana. Va rilevato, altresì, che tutti gli Stati del Mercosur hanno ratificato le convenzioni n. 29 e 105 dell'OIL che riguardano l'abolizione del lavoro forzato. Si veda anche H. BARRETTO GHIONE,

Consecuencias de la Dichiarazzione Socio-laboral del Mercosur…, op. cit. Tuttavia l'utilizzo di manodopera in condizioni analoghe alla schiavitù, è purtroppo ancora molto diffuso in alcune zone specifiche del continente, soprattutto in alcuni settori della produzione agricola, in particolare nella raccolta di canna di zucchero in Brasile. Si veda in http://www.reporterbrasil.org.br/exibe.php?id=1911

l'autorevole dottrina analizzata, si tratta di un compromesso raggiunto tra le parti coinvolte, di fronte alle proposte dei rappresentati degli imprenditori che auspicavano di aumentare la soglia di flessibilità nel blocco economico (anche includendo i diritti dei datori di assumere e licenziare con maggiore libertà, il diritto di cambiare l’orario di lavoro dei lavoratori, il diritto di effettuare e spostare investimenti) e le resistenze delle organizzazioni sindacali125.

Su questo tema, sorgono innumerevole critiche sulla proporzione che potrebbe raggiungere gli effetti dell'applicazione di questo diritto. Elevando i diritti datoriali allo stesso livello dei diritti sociali fondamentali, seppur in maniera generica, si rischia di svuotare di contenuti la Dichiarazione126.

Questi sono quindi i diritti individuali che trovano affermazione nel contesto della dimensione sociale del Mercosur. Tuttavia la semplice previsione di legge non garantisce la loro applicazione pratica.