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I principali casi di successo finanziati attraverso Seedrs

Capitolo IV: Seedrs: la prima piattaforma ad ospitare una campagna intercontinentale di equity crowdfunding

4.2. Il portale inglese di equity crowdfunding Seedrs

4.2.3. I principali casi di successo finanziati attraverso Seedrs

In questo ultimo paragrafo, a conclusione del presente capitolo, vengono riportate e descritte brevemente alcune delle storie più interessanti di imprese che sono state finanziate con successo attraverso Seedrs.

Tossed – Si tratta di una azienda inglese la cui missione è quella di portare il divertimento

in una sana alimentazione. Per festeggiare il loro decimo anniversario, il team di Tossed ha deciso di premiare la fedeltà dei propri clienti offrendo loro la possibilità di investire nel business aziendale. Il duro lavoro dell’azienda è stato ripagato e tutto ciò è dimostrato dal fatto che 661 investitori hanno deciso di credere nel business di Tossed, permettendogli di raccogliere 1.269.830£ in soli 41 giorni, un importo pari al 169% di quello inizialmente richiesto. I clienti hanno ricevuto azioni della società, ma anche uno sconto sui prodotti acquistati rispettivamente del 20% e 50% per investimenti superiori a 200£ e a 5.000£

HiyaCar – È una start-up inglese che mira a rivoluzionare il mercato del noleggio delle

auto in Inghilterra. Con la sua piattaforma di noleggio peer-to-peer permette ai proprietari delle auto di affittare il proprio mezzo a chi ne faccia richiesta, in modo da ottenere così un vantaggio economico diretto. HiyaCar ha deciso di ricorrere a Seedrs per avviare la propria attività, a causa della difficoltà nel reperimento di mezzi finanziari attraverso i canali tradizionali; questa scelta, in aggiunta ad una ottima strategia di promozione della campagna, si è dimostrata un successo. La campagna si è conclusa con un overfunding del 215% che le ha permesso di raccogliere 300.940£ in soli 12 giorni.

                                                                                                               

166 Il Venture Capital è l’attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate, con l’obiettivo della valorizzazione dell’impresa oggetto dell’investimento, ai fini della sua dismissione entro un periodo di medio-lungo termine. L’apporto di capitale di rischio da parte dell’investitore è focalizzato sulla fase di avvio o sulla fase di crescita di un’attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo. I soggetti che effettuano tali operazioni sono chiamati Venture Capitalist.

Maily – Maily è un’applicazione che punta a sviluppare le capacità sociali e creative dei

bambini permettendogli di inviare messaggi personalizzati ai propri genitori, nonni ed amici, in modo rapido e sicuro. I bambini possono creare messaggi utilizzando semplici strumenti creativi, come matite, pennelli digitali, foto, sfondi e adesivi, mentre i genitori, attraverso le funzioni di parental control, sono i primi responsabili di ciò che i figli scrivono. Maily ha deciso, nel 2014, di lanciare una campagna di raccolta fondi su Seedrs per 150.000£; l’obiettivo era quello di espandere la propria squadra a livello globale e sviluppare nuove funzionalità. Durante la campagna, Maily ha catturato l’attenzione di

Faber Ventures167, che ha deciso di investire immediatamente 180.000£, più di quanto Maily stava cercando; entusiasti della prospettiva di accelerare il business più rapidamente di quanto originariamente previsto, Maily ha deciso di annullare la campagna iniziale e riproporne una nuova con un target di 250.000£. Quest’ultima si è chiusa in soli 2 giorni con 352.270£ raccolte ed un overfunding del 140%. La campagna Maily rappresenta la prima volta che una società di venture capital investe assieme alla “folla” attraverso una piattaforma di crowdfunding.

Oppo Ice Cream – È un’idea nata durante l’estate 2011 quando due fratelli, di ritorno da

un’esperienza in Brasile, hanno deciso di valorizzare e sfruttare gli insegnamenti ricevuti dalla popolazione locale per creare un nuovo tipo di gelato gustoso e povero di zuccheri. Oppo sostituisce la panna e lo zucchero con foglie di cocco e di stevia168, e aumenta i sapori con altrettanti cibi naturali per creare un gelato gustoso e con pochissime calorie. I fondi iniziali per lo sviluppo e l’imballaggio del prodotto sono stati reperiti grazie a sovvenzioni, investimenti da parte di Università, e a donazioni di amici e famiglie. Oppo è riuscito a lanciare il proprio prodotto in 117 negozi Waitrose e Ocado.com, ma la crescente domanda ha fatto sì che i due fratelli necessitassero di ulteriori investimenti per raggiungere un ulteriore livello di crescita. Per aumentare gli investimenti hanno adottato un approccio unico, decidendo di ricorrere in maniera inferiore a investimenti da parte di venture capital e optare così per il crowdfunding, in modo da consentire ai clienti, ai consumatori e ai fornitori di possedere una parte di Oppo. Ovviamente tutto ciò ha avuto

                                                                                                               

167 Faber Ventures è una tra le maggiori società di venture capital europee; da anni è alla ricerca di continue opportunità di investimento in prodotti e servizi che sono in grado di migliorare il nostro modo di vivere. 168 La Stevia rebaudiana è una pianta erbaceo-arbustiva perenne, di piccole dimensioni, della famiglia delle Asteraceae (Compositae), nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile. È nota per essere utilizzata come dolcificante ipocalorico naturale.

un grande successo permettendogli di raggiungere l’importo target di 100.000£ in poche ore; per soddisfare le molteplici domande degli investitori, la campagna è stata mantenuta aperta per ulteriori due giorni consentendo ad Oppo di raggiungere l’importo di 300.008£, il 300% di quanto richiesto.

Wriggle – È considerato il Groupon per le attività presenti nel Regno Unito. Questa

applicazione consente a ristoranti, bar, o altri luoghi di interesse, di pubblicare offerte last-minute volte a raggiungere il maggior numeri di clienti per coprire i posti rimasti vuoti. Per contribuire a sviluppare ed espandere la applicazione nelle grandi città del Regno Unito, Wriggle è riuscita ad ottenere la fiducia da parte di 196 investitori raccogliendo 156.573£ in 56 giorni.

Conclusioni

Nell’elaborazione di questo lavoro di tesi, dove è stato trattato un argomento attuale ed interessante, l’obiettivo è stato quello di fornire una rappresentazione che avesse al suo interno diverse sfaccettature. L’interesse primario ha riguardato l’analisi della normativa in modo dettagliato, così da apprezzarne le qualità e comprenderne le fondamenta, mantenendo allo stesso tempo un profilo critico. Il Decreto Crescita bis, così come il Regolamento Consob, devono essere innanzitutto apprezzati per la loro forte componente innovativa e d’avanguardia, prima di essere criticati per la loro complessità e talvolta difficoltà nella concreta applicazione. Poche volte in Italia si è assistito ad un cammino congiunto e parallelo di economia e giurisprudenza come si è invece avuto in relazione al fenomeno crowdfunding, e ciò valorizza la portata di questo fenomeno.

L’attuale condizione economica e l’immobilismo del mercato dei capitali hanno costretto le istituzioni ad attivarsi per promuovere iniziative che hanno portato alla individuazione del fenomeno e alla sua valorizzazione, con particolare riferimento al modello equity-

based, che è indubbiamente quello più problematico, ma anche più redditizio e

promettente. La continua ricerca di una via d’uscita al credit crunch e alle classiche forme di finanziamento è un ottimo segnale per lo sviluppo di questo modello, in quanto è lo strumento che meglio si presta a soddisfare le esigenze di ricerca di fondi delle imprese, soprattutto quelle più piccole. Se nel passato ciò che ha frenato lo sviluppo dell’equity crowdfunding sono state le barriere normative, l’Italia, consapevole delle enormi potenzialità di questo strumento, è intervenuta con una disciplina regolamentare completa e organica che la rende il primo Paese in tutto il mondo ad aver regolamentato l’equity crowdfunding. Le norme che disciplinano l’equity crowdfunding non sono altro che le fondamenta di un percorso che si spera porti a una ripresa dalla crisi economica e a un promettente sviluppo del sistema imprenditoriale italiano. Se fino allo scorso anno, l’equity crowdfunding era accessibile alle sole start-up innovative, con il Decreto

Investment Compact si è esteso larga parte dei benefici ad una platea di imprese

potenzialmente più ampia, le PMI innovative, ossia tutte quelle imprese che a prescindere dalla data di costituzione, dalla formulazione dell’oggetto sociale e dal livello di maturazione, operano nel campo della innovazione tecnologica. Il tentativo è quello di accelerare la ripresa economica e incrementare così gli investimenti delle imprese private su innovazione, ricerca e sviluppo permettendo così di raggiungere una diversificazione delle fonti di finanziamento e una sensibile riduzione della dipendenza dal canale

bancario, se non addirittura la sostituzione, dato che la situazione di credit crunch non sembra ancora arrestarsi; infatti, laddove le banche e gli altri intermediari tradizionali reputano troppo rischioso investire in progetti innovativi e i fondi pubblici non sono sufficienti, l’equity crowdfunding favorisce la raccolta dei fondi necessari a sostenerne e finanziarne la realizzazione. Ulteriore problema che attanaglia il nostro Paese è l’elevata disoccupazione, soprattutto giovanile, e l’intervento del legislatore è mirato a favorire la crescita dei posti di lavoro; non vi è dubbio che occupazione, crescita e innovazione siano fortemente legate tra di loro.

Le norme regolamentari introdotte dal legislatore italiano creano un terreno fertile per lo sviluppo dell’equity crowdfunding, agendo anche sul fronte dei potenziali investitori. A tal punto il Regolamento Consob garantisce la tutela dell’investitore, assicurando massima trasparenza da parte dell’offerente e un elevato grado di informazioni da parte del portale web. Allo stesso tempo, però, i maggiori punti di forza della normativa possono divenirne i principali limiti: gli eccessivi oneri informativi posti a carico dei gestori dei portali possono rappresentare un serio ostacolo alla nascita di nuove piattaforme. Inoltre la disposizione regolamentare secondo cui almeno il 5% dell’offerta pubblicata sul portale debba essere sottoscritta da un investitore istituzionale fa venir meno uno dei pilastri fondamentali del crowdfunding, secondo il quale è la “folla” a valutare la validità e il successo di un progetto.

Dalla analisi della piattaforma inglese Seedrs, si è potuto notare come tutti questi limiti possano trovare riscontro anche in una realtà operativa appartenente ad una regolamentazione diversa da quella italiana; tutto ciò dimostra come le difficoltà che si possono incontrare nel regolamentare un fenomeno del genere siano riscontrabili in un contesto europeo generale. D’altronde, queste sono le conseguenze che derivano dall’incontro di due mondi diversi, quello del web, caratterizzato dall’autoregolamentazione, dalla collaborazione e dalla condivisione dei contenuti, e quello finanziario, fortemente regolamentato e dominato da logiche e meccanismi complessi.

Nonostante i numerosi limiti incontrati nel corso degli ultimi anni, il Regolamento Consob sull’equity crowdfunding rimane una normativa che pone le basi per un grande cambiamento nel nostro Paese. La formazione di un nuovo canale di liquidità a favore delle imprese indipendente dall’andamento dei mercati finanziari, il passaggio nelle mani del pubblico dei piccoli investitori del potere di decidere circa la validità o meno di un progetto d’impresa, nonché la possibilità di creare PMI innovative con una compagine

sociale più ampia e sempre più sensibile al tema della trasparenza nei confronti della “folla”, non sono altro che alcuni degli aspetti che porteranno ad una evoluzione del modo di fare impresa. È necessario, quindi, continuare a intervenire con miglioramenti che meglio rispondano alle esigenze del mercato e ai suggerimenti avanzati dagli investitori coinvolti, per migliorare radicalmente il modo di fare impresa169.

                                                                                                               

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