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D II a 5 Esortazioni, comandi, esclamazioni, enfas

D) II c 1 Notazioni sensorial

La collocazione in rejet è spesso sfruttata per mettere in rilievo notazioni di tipo sensoriale, suggerite in particolar modo da aggettivi indicanti colore.202 Emblematico è Aen. IX 267 ss.

si uero capere Italiam sceptrisque potiri contigerit uictori et praedae dicere sortem, uidisti, quo Turnus equo, quibus ibat in armis

aureus: ipsum illum, clipeum cristasque rubentis

excipiam sorti, iam nunc tua praemia, Nise.

dove il rejet non solo mette in rilievo l’aggettivo dattilico aureus dal valore predicativo, ma contribuisce anche ad incorniciare elegantemente il verso tra le due notazioni coloristiche (aureus-rubentis).203 Il medesimo aggettivo è ancora in rejet in Aen. IV 238 ss.

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201 Cfr. Quinn 1968, p. 423: «a marked feature of Virgil’s style is what Mackail called superflux.

A statement which seems complete at the end of a line flows on again in the next».

202 Lo stesso valga per alcuni casi di giustapposizione interstichica. Cfr. pp. 43 ss.

203 Cfr. Hardie 1994, ad loc. Su queste corrispondenze a cornice del verso si veda la sezione

dixerat. ille patris magni parere parabat imperio; et primum pedibus talaria nectit

aurea, quae sublimem alis siue aequora supra

seu terram rapido pariter cum flamine portant.

dove l’eccezionalità dei talari di Mercurio è sottolineata dalla figura e dall’ampia relativa dal volore descrittivo; in georg. IV 273 ss.

namque uno ingentem tollit de caespite siluam

aureus ipse; sed in foliis quae plurima circum

funduntur uiolae sublucnet purpura nigrae

dove il rejet (aureus ipse) non solo mette in rilievo la notazione coloristica, ma conferisce anche dinamismo alla ripartenza sintattica successiva mediante l’efficace ribattuta a ponte della pausa sintattica (ipse sed); e Aen. VI 143 ss.

primo auulso non deficit alter

aureus, et simili frondescit uirga metallo

già trattato tra i casi di giustapposizione interstichica. Particolarmente suggestivo è Aen. VIII 243

non secus ac si qua penitus ui terra dehiscens infernas reseret sedes et regna recludat

pallida, dis inuisa, superque immane barathrum

cernatur,...

dove il rejet, oltre a mettere in rilievo l’aggettivo dattilico indicante colore, conferisce dinamismo all’elegante struttura chiastica del dicolon adundans (infernas reseret sedes- regna recludat / pallida), scandita da allitterazione prefissale in re-.

In altri casi l’aggettivo indicante colore, collocato in rejet, è ulteriormente sottolineato dalla tritemimera, come in Aen. IV 242 ss.

tum uirga capit: hac animas ille euocat Orco

pallentis, alias sub Tartara tristia mittit;

Aen. V 121 ss.

Sergestusque, domus tenet a quo Sergia nomen,

Centauro inuehitur magna, Scyllaque Cloanthus caerulea, genus unde tibi, Romane Cluenti

dove è notevole anche il sistema delle allitterazioni a cornice dei versi 122 e 123, e la relativa con apostrofe, che conferisce enfasi e solennità alla dizione; Aen. VI 640 s.

largior hic campos aether et lumine uestit

purpureo, solemque suum, sua sidera norunt.

e l’analogo caso di Aen. XII 411 ss.

hic Venus indigno nati concussa dolore dictamnum genetrix Cretaea carpit ab Ida, puberibus caulem foliis et flore comantem

purpureo (non illa feris...

Una trattazione a parte merita il suggestivo caso di Aen. II 529

Ecce autem elapsus Phyrri de caede Polites, unus natorum Priami, per tela, per hostis porticibus longis fugit et uacua atria lustrat

saucius. illum ardens infesto uulnere Pyrrhus

nel quale il superflux sembra combinarsi con il fenomeno della cosiddetta temporary ambiguity,204 ribaltando il senso di tutto il periodo. Polite, fino al verso !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

204 Su questo particolare tipo di ambiguità (la questione è a tutt’oggi piuttosto controversa) si veda

528, sembra scampato alla strage di Pirro ed è quello che crede il lettore, seguendo con ansia la sua fuga, connotata suggestivamente dallo stilema epico in clausola per tela per hostis e dilatata in un ulteriore verso (porticibus longis fugit et vacua atria lustrat) che sarà riproposto leggermente variato in Aen XII 474 peruolat et pinnis alta atria lustrat hirundo. L'aggettivo saucius, inatteso, ribalta le aspettative del lettore e specifica che Polite è già morente, evocando e riconnotando l'intero suo percorso di fuga, che adesso ci appare, alla luce della inquietante notazione coloristica, come una lunga scia di sangue.205 Ancora colorismo e pathos sono evidenziati dal rejet in Aen. II 353

succurritis urbi

incensae: moriamur et in media arma ruamus.

una salus uictis nullam sperare salutem.

dove il superflux dell’aggettivo incensae aggiunge drammaticità alla situazione: non c’è speranza nel soccorrere una città ormai in fiamme.

Accanto agli aggettivi indicanti colore si segnala una serie di casi in cui il rejet mette in evidenza altre notazioni sensoriali mediante un aggettivo indicante materia come nel caso emblematico di Aen. II 481

ipse inter primos correpta dura bipenni limina perrumpit postisque a cardine uellit

aeratos; iamque excisa trabe firma cauauit

dove la l’aggettivo aeratos, messo in rilievo dalla pausa metrica e sintattica, sottolinea la solidità delle porte e il conseguente sforzo necessario per abbatterle.206 Una simile espressività caratterizza anche Aen. XII 663 ss.

circum hos utrimque phalanges

stant densae strictisque seges mucronibus horret !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

205 Cfr. Austin 1964, ad loc. Rileva l’espressività della figura («the run-over word has been kept

back as long as possible, with dramatic effect) e il suo carattere di superflux («in 467 the effect of

incidit is rather different, since the sense of the previous line would be incomplete without it». 206 Cfr. Austin 1964, ad loc.

ferrea; tu currum...

dove l’aggettivo dattilico è suggestivamente messo in rilievo: è di ferro la messe che si erge dalla falangi. Fortemente espressiva è la collocazione dell’aggettivo in Aen. III 225 s.

at subito horrifico lapsu de montibus adsunt Harpyiae at magnis quatiunt clangoribus alas, diripiuntque dapes contactuque omnia foedant

immundo; tum uox taetrum dira inter odorem.

dove il rejet mette in rilievo efficacemente il disgusto di Enea e dei suoi per le immonde e fetide Arpie.

In altri casi sono collocate in rejet notazioni di tipo acustico, come in Aen. IX 418 s.

dum trepidant, it hasta Tago per tempus utrumque

stridens traiectoque haesit tepefacta cerebro

dove in un ordo verborum iconico del tragitto della lancia (suggestivo l’effetto di dinamismo suggerito dalla ribattuta hasta Tago),207 il participio spondiaco sottolinea lo stridere dell’arma attraverso il capo del guerriero (per tempus). L’effetto stilistico è deliberatamente ricercato come conferma l’altro simile caso di stridens in rejet, Aen. IV 184 s.

nocte uolat caeli medio terraeque per umbram

stridens, nec dulci declinat lumina somno

Particolarmente suggestivo è Aen. IX 54 s.

clamore excipiunt socii fremituque sequuntur !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

207 Sulla ribattuta si veda la sezione dedicata, pp. 245 ss. Sul particolare tipo di iconicità in cui la

successione dei lessemi riflette la traiettoria di una lancia o la corsa di un guerriero si veda Tarrant 2012, ad Aen. XII 353 s., 749 ss., e qui pp. 284 s.

horrisono: Teucrum mirantur inertia corda,...

dove accanto alla nozione di suono il rejet del composto horrifico esprime una nota di terrore: il fremito delle armi risuona minaccioso e terrificante.