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Il bitcoin può essere considerato una moneta?

2 Regolamentazione Bitcoin: aspetti giuridico-fiscal

3.1 Il bitcoin può essere considerato una moneta?

Dal punto di vista economico, una moneta è tale se è in grado di svolgere in modo ottimale le 3 funzioni citate all’inizio del presente elaborato, ovvero: mezzo di scambio, riserva di valore e unità di conto. Il bitcoin è in grado di esercitarle? Al riguardo, si è espressa la BCE già a partire dal 2015112. Essa afferma che non può essere considerato un mezzo di scambio al pari delle monete fiat in quanto, nonostante la popolarità crescente, non è attualmente possibile acquistare qualsiasi bene o servizio in bitcoin, e il livello di accettazione presso il pubblico rimane ancora basso per configurare un utilizzo generalizzato come mezzo di scambio113. Per quanto riguarda la seconda funzione, ossia la possibilità di avvalersi di uno strumento per riservizzare il proprio reddito ed impiegarlo in futuro, l’eccessiva volatilità del cambio che caratterizza le monete virtuali ne comprometterebbe, secondo la BCE, l’impiego come riserva di valore anche nel breve termine, considerandoli piuttosto come strumenti rischiosi e speculativi. Inoltre, considerando la terza funzione, se il valore della stessa moneta è altamente volatile vuol dire che non può espletare la funzione di unità di conto stabile con la quale esprimere il valore di altri beni. Volatilità e basso livello di accettazione sono i due principali elementi che non consentono alle valute virtuali di espletare adeguatamente le 3 funzioni che caratterizzano la moneta.

Goldman Sachs, una delle banche d’affari più importanti al mondo, in un recente report114

ha dichiarato che le criptovalute potrebbero diventare una alternativa praticabile al denaro tradizionale. In pratica, sostiene che è improbabile che le valute virtuali si affermino con successo, come mezzo di pagamento alternativo alle monete fiat, nelle aree economiche più sviluppate dove le monete tradizionali assolvono bene alle funzioni della moneta e ciò mantiene la loro domanda piuttosto alta (dollaro ad esempio). Viceversa, secondo gli analisti della Goldman Sachs, le criptovalute troverebbero terreno fertile e offrirebbero

112 European Central Bank, “Virtual Currency scheme - a further analysis”, February 2015, p. 23 e ss. 113 Marco Mancini,” Valute virtuali e Bitcoin”, Analisi Giuridica dell’Economia, giugno 2015,

Fascicolo 1, p. 123.

114https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-01-10/goldman-says-viability-of-crypto-is-highest-in-

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delle alternative valide nei paesi in via di sviluppo dove i servizi tradizionali di moneta non vengono forniti adeguatamente o esistono forme severe di controllo dei capitali.

3.1.1 Le debolezze del sistema Bitcoin

Il bitcoin nasce come nuovo sistema che consente il trasferimento di denaro in qualsiasi parte del mondo in modo rapido, sicuro ed economico data l’assenza di un ente centrale. In pratica, un’alternativa di pagamento superiore rispetto ai fornitori di servizi monetari tradizionali come le banche o istituti di pagamento. In realtà il sistema risulta poco efficiente poiché:

 Le transazioni in bitcoin sono poco veloci e costose. Non è corretto sostenere che gli scambi in bitcoin siano completamente gratuiti. In realtà gli utenti dovranno riconoscere discrezionalmente ai miners una commissione perché essi lavorino sul blocco che contiene le transazioni da convalidare.

Figura n.3.1 - https://bitcoinfees.info/

Il grafico mostra che le commissioni medie per la validazione delle transazioni sono cresciute a dismisura, con picchi che superano i 35 $, rendendo il bitcoin inefficiente soprattutto per gli scambi di minor importo. Questo accade semplicemente perché la blockchain (blocchi da 1 MB) di bitcoin è limitata e non in grado di reggere un bacino di utenze costantemente in crescita. In altri termini, blocchi dimensionalmente insufficienti a sostenere la frequenza delle transazioni comportano un aumento dei tempi e dei costi. Inoltre, considerando l’operato dei miners, poiché la risoluzione con successo di un blocco richiede progressivamente più lavoro, difficoltà e potenza

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di calcolo, questi, naturalmente, daranno la precedenza ai blocchi che attribuiscono loro una ricompensa maggiore. Risultato: si è creato un vero e proprio mercato delle tariffe, che costringe gli utenti a sottostare a spese sempre più elevate per poter portare a termine velocemente i propri trasferimenti. Chi non fornisce una fee che remuneri adeguatamente il duro lavoro dei miners, dovrà aspettare ore o persino giorni per vedere compiuti i propri scambi115. Finché questi limiti non vengono superati, difficilmente il bitcoin potrà essere impiegato per l’acquisto quotidiano di beni e servizi.

 Volumi delle transazioni limitati. La rete Bitcoin non può gestire grandi volumi di transazioni. Il sistema è in grado di elaborare un massimo di 7 transazioni al secondo, contro un potenziale di 60.000 cui è in grado di processare Visa garantendo transazioni istantanee.

 Impatto ambientale. Il sistema richiede l’elaborazione di una grande mole di dati e la risoluzione di complessi calcoli crittografici avvalendosi di sofisticati computer con grandi capacità di calcolo che lavorano 24 ore su 24 e 7 giorni alla settimana, comportando il consumo di enormi quantità di energia. Secondo il New York Times: “l’energia consumata per ottenere ogni bitcoin è pari a quella usata in due anni da una famiglia americana media116”. L’ingente consumo di energia solleva altresì questioni legate alla sostenibilità ambientale. Naturalmente questo spreco di risorse non coinvolge le reti di pagamento tradizionali che, per elaborare le transazioni, non necessitano di così tanta energia elettrica.

 Potenziali attacchi alla rete. Il sistema Bitcoin è veramente così sicuro? In linea di massima la tecnologia sottostante il funzionamento del Bitcoin, la blockchain, è molto sicura ed affidabile le cui potenzialità sono state riconosciute da molte autorità nazionali e sovranazionali, nonché da molti investitori. Tuttavia, tale livello di sicurezza potrebbe venir meno ove gruppi di miners, coalizzandosi tra di loro, riuscissero a controllare oltre il 50% della potenza di calcolo della rete. Se la maggior parte del potere di calcolo fosse gestita da una singola entità, essa avrebbe il potere, quanto meno teoricamente, di decidere quali transazioni convalidare o di spendere

115 Al seguente indirizzo è possibile consultare il tempo stimato di convalida delle transazioni che varia in

relazione alla quantità di commissioni rilasciate, misurata in satoshi. https://bitcoinfees.earn.com/

116www.repubblica.it/economia/rapporti/energitalia/lascossa/2018/03/01/news/quanta_energia_serve_per_

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due volte la stessa unità di valuta117. Il rischio di attacco al sistema è aumentato

soprattutto a causa della crescente difficoltà dell’attività di mining, che di fatto incentiva gli utenti a far parte di mining pool, provocando un progressivo accentramento dell’hashrate in capo a poche istituzioni118 e aumentando la probabilità

che possa aver luogo un attacco alla rete. Questo è un fenomeno interessante perché teoricamente possibile anche se poco praticabile. La rete è libera, aperta a tutti e non c’è nessuna autorità che possa impedire di farlo. Qualora qualcuno ci riuscisse, il valore del bitcoin potrebbe essere azzerato in quanto verrebbe meno la fiducia nel sistema119.

La volatilità e le inefficienze riportate in questo paragrafo portano ad escludere che, attualmente, il bitcoin possa essere utilizzato come strumento monetario alternativo alle valute tradizionali. I consumatori saranno restii a cedere una moneta virtuale, per l’acquisto di beni e servizi, in quanto le aspettative rialziste faranno sì che essa venga depositata invece che spesa. Date le caratteristiche intrinseche del sistema bitcoin, il numero delle transazioni reali (bitcoin in cambio di beni/servizi) sarà sempre ridotto, perché in chiunque prevarrà la speculazione rispetto ad un utilizzo normale. Di conseguenza, allo stato attuale, è da considerare più come asset speculativo o bene rifugio rispetto ad uno strumento alternativo di pagamento120.