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Volatilità e determinanti del prezzo di Bitcoin

2 Regolamentazione Bitcoin: aspetti giuridico-fiscal

3.3 Volatilità e determinanti del prezzo di Bitcoin

Tra tutte le caratteristiche identificate e richiamate in precedenza, la volatilità è sicuramente quella che accomuna tutte le criptovalute e che differenzia maggiormente il mondo delle valute virtuali dalle principali monete tradizionali come l’euro o il dollaro.

Grafico prezzo Bitcoin (espresso in dollari)

Figura n.3.3

Fonte: https://www.buybitcoinworldwide.com/it/prezzi/

Dal grafico si può notare che fino al 2013 il valore del bitcoin era approssimativamente pari a 0, fino a raggiungere un massimo nel 2017 che sfiorava i ventimila dollari. La volatilità, come discusso in precedenza, è un fattore che non permette al Bitcoin di espletare efficacemente le 3 funzioni monetarie. Le forti oscillazioni causano sia costi diretti che indiretti per consumatori ed imprese. Queste ultime, nel caso in cui accettassero Bitcoin come corrispettivo monetario, dovranno adeguare costantemente il prezzo al quale vendere output per evitare di realizzare rendimenti negativi (a causa di beni e servizi sottovalutati) o di perdere quote di mercato rispetto ai competitors (a causa di beni e servizi troppo cari)126. Inoltre, è importante precisare che l’imprenditore non potrebbe fare a meno di convertire BTC in euro per la gestione dell’azienda (es. pagare i fornitori per l’acquisto dei fattori produttivi) oltre a dotarsi di un buon commercialista che conosca bene la materia. Chiaramente, l’estrema volatilità rappresenta un serio problema anche

126 P.Ciaian, M.Rajcaniova,“The digital agenda of virtual currencies: Can BitCoin become a global

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per i consumatori che potrebbero non essere in grado di determinare il valore di mercato dei beni e servizi offerti.

In generale, sul prezzo del Bitcoin esistono diversi studi in letteratura (es. Buchholz 2012; Kristoufek 2013; Bouoiyour e Selmi 2015, Balcilar 2017 e molti altri) che offrono diversi spunti per inquadrare i drivers più importanti che incidono sulla formazione del prezzo della criptovaluta. È possibile individuarne 4 tipologie: (1) L’interazione tra la domanda e l’offerta, (2) popolarità Bitcoin, (3) fattori macroeconomici e finanziari, (4) aspetti politici.

3.3.1 Interazione tra la domanda e l’offerta del Bitcoin

Come in ogni mercato, il prezzo di un bene è determinato dalle forze della domanda e dell’offerta, le quali rappresentano un elemento chiave anche per la formazione del prezzo sul mercato Bitcoin. L’offerta è predeterminata fin dal principio e non può eccedere 21 milioni di unità, che saranno emesse ad una velocità che si dimezza ogni 4 anni. L’interazione tra la domanda e l’offerta può essere brevemente dettagliata in termini analitici prendendo spunto dalla teoria di Barro (1979)127. L’offerta, indicata con 𝑀𝑆, può

essere espressa dalla seguente equazione:

(1) 𝑀𝑆 = 𝑃𝐵 𝐵

Dove B indica la quantità di bitcoin in circolazione e 𝑃𝐵 individua il tasso di cambio per unità di bitcoin ( tipicamente espresso in dollari ). La domanda invece, indicata con 𝑀𝐷, è rappresentata dalla seguente relazione:

(2) 𝑀𝐷= 𝑃𝐺 𝑉

Essa dipende positivamente dal livello generale dei prezzi di beni e servizi (P) e dalla grandezza dell’economia Bitcoin (G), mentre è inversamente proporzionale alla velocità di diffusione della criptovaluta (V) la quale misura la frequenza alla quale un’unità di bitcoin viene impiegata per l’acquisto di beni e servizi. Dall’equilibrio tra la domanda e l’offerta ne consegue la seguente formula:

(3) 𝑃𝐵 =𝑃𝐺 𝑉𝐵

127 Robert J. Barro, “Money and the Price Level Under the Gold Standard”, The Economic Journal,

Vol. 89, No. 353 (Mar.,1979), pp. 13-33

https://www.jstor.org/stable/pdf/2231404.pdf?refreqid=excelsior%3A9e91315478465770fcac6e4463fd8d 2e

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In mercati perfetti, il prezzo di equilibrio è dato dall’ equazione (3), che implica una riduzione del prezzo del BitCoin all’aumentare della velocità V e della grandezza stock di Bitcoin; viceversa è direttamente proporzionale al livello generale dei prezzi e alla dimensione del mercato Bitcoin128.

Il Bitcoin non ha valore intrinseco, a differenza delle commodities, pertanto la sua domanda dipenderà esclusivamente dall’entità degli scambi futuri. In realtà, dato che l’offerta è esogena e prestabilita dal protocollo fin dall’inizio, il driver principale del prezzo del Bitcoin è dato dalle variazioni dal lato della domanda la quale è in grado di produrre forti oscillazioni nel prezzo129.

3.3.2 Popolarità del Bitcoin

Ci sono altri fattori specifici che influenzano la domanda e di conseguenza determinano il prezzo del Bitcoin. Anzitutto, il prezzo potrebbe essere condizionato dal grado di fiducia che gli operatori di mercato ripongono nel sistema Bitcoin. La fiducia è un elemento certo nei sistemi monetari tradizionali perché le valute fiat sono pienamente riconosciute come mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore, e il loro valore è garantito da un ente centrale che ne attribuisce certezza legislativa. Stessa cosa non può dirsi per il Bitcoin, una stringa alfanumerica essenzialmente priva di valore se non accettato in modo consensuale dalle parti. Le aspettative sulla fiducia e sul livello di accettazione presso il pubblico sono importanti per il Bitcoin, uno strumento monetario relativamente nuovo e privo di un’istituzione centrale, affinché acquisisca sempre più credibilità tra gli operatori di mercato.

Altro elemento da tenere in considerazione è che il Bitcoin, data la sua dimensione esclusivamente virtuale, risulta più vulnerabile agli attacchi informatici (cyber-attacks) rispetto alle monete tradizionali. È evidente che una maggior esposizione a questo tipo di fattore potrebbe minare la credibilità del sistema provocando forti oscillazioni di prezzo. Diversi utenti o prestatori di servizi in valute virtuali hanno subìto tali attacchi ma non c’è modo di annullare una transazione una volta effettuata. Le transazioni sono irreversibili e non esiste un’autorità centrale che possa far percorrere il cammino inverso alle criptovalute a scambio avvenuto. Il caso più famoso è quello di Mt.Gox, exchange

128 P.Ciaian, M.Rajcaniova, d’Artis Kancs,“The economics of BitCoin price formation”, Applied

Economics, 2016, p.1801 e ss.

129 P. Ciaian, M.Rajcaniova,“The digital agenda of virtual currencies: Can BitCoin become a global

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giapponese che nel 2014 ha dichiarato bancarotta a causa di un furto di 650.000 bitcoin dalla piattaforma per un controvalore di circa sei miliardi di dollari. È il più grande furto nella storia dei bitcoin. È bene precisare che tutti gli attacchi informatici sono stati indirizzati alle piattaforme di scambio o agli utenti che mal hanno custodito le proprie chiavi crittografiche collegate al portafoglio digitale al fine di prelevarne bitcoin, ma non alla tecnologia di fondo, la blockchain, che nel tempo si è dimostrata sicura ed affidabile. Altro fattore da osservare è il ruolo assunto dall’informazione. Le decisioni dei potenziali investitori potrebbero dipendere dal livello di attenzione che i media rivolgono al Bitcoin. Il ruolo dell’informazione e dei media è particolarmente rilevante in presenza di diverse opportunità di investimento perché incide direttamente sui costi di ricerca delle informazioni necessarie per orientare le scelte degli investitori. In sostanza, gli investitori potrebbero preferire una tipologia di investimento per la quale dispongono di molte informazioni diffuse tramite i mezzi di comunicazione perché ciò consente loro di abbattere i costi di ricerca. Questo potrebbe incentivare l’investitore a selezionare il Bitcoin come tipologia di investimento, favorendo un aumento della domanda e conseguentemente del prezzo. Naturalmente il prezzo potrebbe essere influenzato sia in senso positivo che negativo, a seconda del tipo di notizie che diffondono i media in un dato momento130.

3.3.3 Sviluppi macroeconomici e finanziari a livello globale

Le variabili macroeconomiche come PIL, disoccupazione o inflazione, unitamente a quelle di natura prettamente finanziaria come indici azionari, tassi di cambio o prezzo del petrolio impattano più o meno significativamente sul processo di determinazione del prezzo di Bitcoin. Variabili favorevoli potrebbero stimolare lo scambio in Bitcoin rafforzando la sua domanda e, di conseguenza, modificando positivamente il suo prezzo. In letteratura sono presenti diversi studi che cercano di misurare la correlazione tra il Bitcoin e alcune variabili di mercato sia nel breve che nel lungo periodo. Ad esempio, un’analisi di van Wijk (2013)131 evidenzia una relazione negativa di lungo periodo tra il

valore del Bitcoin e il tasso di cambio euro-dollaro. Infatti se il dollaro dovesse apprezzarsi nei confronti dell’euro, è probabile che lo farà anche nei confronti del Bitcoin.

130 P. Ciaian, M. Rajcaniova, “The digital agenda of virtual currencies: Can BitCoin become a global

currency?”, Febbraio 2016, pp. 897-898.

131 van Wijk D. “What can be expected from the Bitcoin?”, Working paper n. 345986, Erasmus Rotterdam

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Conseguentemente, un aumento del tasso di cambio implica, a parità di altre condizioni, una minor quantità di dollari necessaria per l’acquisto di un’unità di BTC, il cui valore si riduce. Egli sostiene inoltre una relazione chiaramente positiva, tanto nel breve quanto nel lungo termine, tra il valore dell’indice Dow Jones132 e il valore del Bitcoin. Diversi

autori (van Wijk 2013, Caian, Rajcaniova e Kancs 2016) sostengono l’esistenza di una correlazione negativa tra il prezzo del BTC e quello del petrolio. Infatti, un aumento del prezzo del petrolio causerebbe una riduzione nel bilancio di imprese e consumatori, i quali verosimilmente potranno destinare una porzione di reddito inferiore per l’acquisto di altri beni, Bitcoin incluso. Di conseguenza, ciò condurrebbe ad una riduzione della domanda di Bitcoin, quindi ad una riduzione del suo prezzo133.

3.3.4 Fattori politici e regolamentari

Un altro aspetto da evidenziare è sicuramente quello legato all’emanazione di provvedimenti da parte delle autorità di vigilanza e dei governi dei diversi paesi. Chiaramente, una manovra restrittiva, volta a inibire la diffusione delle criptovalute, non può fare altro che incidere negativamente sulle aspettative degli investitori e inevitabilmente sul prezzo. Infatti, all’inizio di quest’anno le strette della Cina e della Corea del Sud riguardo alle criptovalute hanno determinato forti oscillazioni dei prezzi al ribasso causando perdite ingenti per gli investitori di Bitcoin e altre valute virtuali. Viceversa, un atteggiamento di apertura da parte delle istituzioni potrebbe indurre gli investitori a scommettere sul consolidamento dello strumento nel tempo, impattando positivamente sulla domanda e, pertanto, sul prezzo.

3.3.5 Tether: la criptovaluta stabile

Analizzando le caratteristiche delle criptovalute, si è detto che esse nascono fondamentalmente come mezzi di pagamento alternativi alle valute fiat ma in realtà, le forti oscillazioni di prezzo non permettono alle medesime di espletare in modo ottimale le funzioni della moneta. Fin tanto che il valore delle monete virtuali rimane instabile, fluttuando nel tempo, difficilmente potranno essere impiegate per le transazioni reali, poiché il loro utilizzo sarà orientato seguendo logiche esclusivamente speculative. In

132 Il Dow Jones Industrial Average, più comunemente conosciuto come Dow Jones, è un indice di Borsa

calcolato considerando il prezzo dei principali trenta titoli azionari quotati al New York Stock Exchange, ossia il mercato di New York.

133 P. Ciaian, M. Rajcaniova, “The digital agenda of virtual currencies: Can BitCoin become a global

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realtà tra tutte le criptovalute esistenti, Tether è l’unica che si distingue come “stablecoin”, ossia come entità progettata specificamente per non oscillare a livello di valore, agganciato alla parità uno a uno con il dollaro134.

Grafico prezzo Tether

Figura n.3.4

Fonte: https://coinmarketcap.com/currencies/tether/

Come si può notare dalla figura Tether, nata nel 2015, ha avuto un andamento molto stabile. Infatti, il minimo storico è stato registrato intorno a 0,92 dollari mentre il massimo a 1,06, rimanendo fedelmente legata alla soglia di un dollaro. Al momento in cui si scrive, Tether è la sedicesima criptovaluta con una capitalizzazione di mercato e un’offerta che superano i 2 miliardi di dollari. A differenza delle altre, il funzionamento di Tether non è completamente decentralizzato. Infatti, l’offerta di moneta è gestita dalla società omonima (Tether Limited) che emette criptovaluta solo se ogni singola unità di moneta è coperta da un dollaro. Pertanto, affinché il valore rimanga stabile e ancorato al dollaro, è necessario che l’emittente di volta in volta adatti l’offerta alla domanda per evitare che il prezzo possa oscillare continuamente. In linea teorica, il progetto risulta molto interessante perché permette di coniugare le potenzialità e i vantaggi legati al mondo delle criptovalute (o meglio, della blockchain), quali velocità delle transazioni, costi ridotti e la possibilità di trasferire denaro comodamente senza confini o interferenza alcuna, unitamente a quelli tipici del dollaro quali stabilità e certezza di valore. Questo strumento potenzialmente potrebbe essere in grado di affermarsi come moneta e ridurre la componente speculativa perché consumatori ed imprese sarebbero meno restii a

134http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-02-09/cos-e-tether-criptovaluta-legata-dollaro-che-fa-

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scambiare uno strumento il cui valore è garantito da un ente che assicura certezza e stabilità valutaria.

In realtà, attualmente tale strumento non viene utilizzato come moneta per realizzare scambi di tipo reale ma semplicemente per passare da una criptovaluta all’altra senza necessariamente ricorrere alle valute tradizionali, oppure come bene rifugio nel quale congelare i propri profitti in periodi caratterizzati da elevata volatilità. Tuttavia, il funzionamento, nonché la veridicità di Tether, sono tuttora in discussione. Anzitutto, molti esponenti della rete non credono che la società a capo del sistema disponga dei dollari necessari a mantenere la parità con il dollaro. In fondo, la quantità richiesta perché il sistema funzioni supera i 2 miliardi di dollari, una cifra considerevole. Inoltre, la società non ha fornito alcuna indicazione né di una banca in cui essa detiene tali riserve né ha menzionato le giurisdizioni in cui operano le banche135. Inoltre Tether e Bitfinex, uno dei principali exchange al mondo, sarebbero in qualche modo legati a livello societario, condividendo il CEO, il direttore generale e anche parte dell’azionariato. Questa situazione ha destato non pochi sospetti soprattutto alla luce delle ingenti emissioni di criptovaluta da parte di Tether quasi sempre coincise con il deprezzamento del Bitcoin e delle altre valute virtuali. In pratica, le società sono state accusate di aver manipolato il mercato, creando nuovi token Tether nelle fasi ribassiste da poter impiegare per l’acquisto di Bitcoin a prezzi più convenienti. Per ragioni di trasparenza, le due società sono finite sotto inchiesta da parte della Commodity Futures Trading Commission, l’autorità americana dei mercati futures, che, il dicembre scorso, ha citato gli amministratori di Tether e Bitfinex alla presentazione di prove documentali al fine di verificare se ci siano state o meno manipolazioni dei prezzi da parte del noto exchange.

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