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DICHIARAZIONE DI PRESTAZIONE

3.4 La norma UNI 1

3.4.6 Il Capitolato Informativo

Il Capitolato Informativo è uno dei documenti chiave della UNI 11337 e costituisce l´atto propedeutico ed indispensabile alla redazione dell´OdGI (Offerta di Gestione Informativa) e al conseguente PdGI (Piano di Gestione Informativa). Coinvolge le figure del Committente o Stazione Appaltante, che redige il Capitolato Informativo, dei vari offerenti o concorrenti che propongono le proprie Offerte di Gestione Informativa ed infine l’affidatario, colui il quale vince la gara e che formulerà così il proprio Piano di Gestione Informativa. Nel Capitolato Informativo il concorrente, rispondendo ad ogni specifica sezione del documento, descrive come intende garantire la rispondenza a quanto richiesto dalla Stazione Appaltante. In

CLOUD COMPUTING: il cloud computing è la dis- tribuzione di servizi di cal- colo, come server, risorse di archiviazione, database, rete, software, analisi, business intelligence e al- tri ancora, tramite Internet (“il cloud”), per offrire in- novazione rapida, risorse flessibili ed economie di scala.

assimilabile al Piano di Gestione informativa italiano. Questi però non fanno riferimento alla Domanda, bensì all’Offerta, quindi non provengono dalle Stazioni Appaltanti o chi per esse, ma partono direttamente da quello che invece in ambito europeo (UK e Italia) viene considerata una risposta ad una serie di requisiti richiesti. È stato in ambito anglosassone che questo gioco delle parti si è capovolto, dando priorità, centralità e poteri alla committenza, originando il cosiddetto Eir, l’Employer’s Information Requirements. Uno dei documenti che contraddistingue la nascita del concetto di Capitolato Informativo inglese è la PAS 1192-2.

In Italia, il documento, che costituisce un vero e proprio documento contrattuale, è assimilabile a quello inglese che si affianca e non sostituisce i tradizionali documenti contrattuali, come il Documento di Indirizzo Preliminare, rappresentando il trait d’union tra esecuzione dell’opera fisica e virtuale. Il dilemma circa l’effettiva valenza legale di questi documenti è un tema chiave al centro di dibattiti.

“È fondamentale capire che il capitolato informativo è un documento contrattuale e come tale le informazioni in esso contenute sono vincolanti ai fini dell’esecuzione dell’opera. Infatti in termini BIM l’opera non è più

premesse sezione tecnica sezione gestionale

Nelle premesse si identifica il quadro generale in cui si sviluppa il Capitolato Informativo, nella sezione tecnica ci si concentra sugli strumenti che vengono richiesti per eseguire quanto richiesto, descrivendo accuratamente modalità di impiego e prestazioni. Rientrano in questa seconda sezione ad esempio, l’infrastruttura hardware e software, i formati da utilizzare, il sistema di classificazione e denominazione degli oggetti. La sezione gestionale composta dalla sua sola componente fisica (per

esempio l’edificio) ma è corredata anche dalla sua componente virtuale”29

Nella costruzione di un’opera dovrà essere garantito il rispetto non solo di parametri relativi all’oggetto fisico, ma anche a quelli relativi al modello informativo. La qualità a sua volta sarà data dal corretto soddisfacimento di requisiti in entrambe le declinazioni. Il documento ha una struttura abbastanza definita, anche se lascia un margine di personalizzazione e principalmente si costituisce di tre diverse parti:

fa riferimento invece alla modalità di gestione dei dati e delle informazioni identificando i processi da seguire, le figure impegnate con i rispettivi ruoli, nonché gli obiettivi e gli usi dei modelli prodotti nelle diverse fasi. Tra gli altri, fan parte di quest’ambito: i livelli di sviluppo degli oggetti, il coordinamento dei modelli, la modalità di condivisione dei dati, le procedura di verifica, validazione di modelli, oggetti e/o elaborati, l’identificazione dei soggetti professionali e il processo di analisi e risoluzione delle interferenze e delle incoerenze informative.

Anche analizzando Capitolati Informativi riscontrabili on line, si evince che questo è un documento che sì, è dettato da una linea comune strutturata come sopra, ma che poi molto spesso si adatta alle specifiche necessità del progetto, lasciando comunque una certa libertà ai vari soggetti in gara di offrire qualcosa in più, giustificando la motivazione della scelta.

Si trova infatti la dicitura: “Il Concorrente specificherà nella OdGI ogni elemento utile a descrivere come intende soddisfare i requisiti minimi descritti in questa sezione oltre a dettagliare eventuali specifiche migliorie”. Non è quindi, o non lo dovrebbe essere, un semplice documento da compilare in maniera routinaria, tantomeno è un

modulo precompilato, risulta invece essere qualcosa che va cucito in maniera sartoriale sul progetto e sull’opera, unica in quanto tale.

Alcune considerazioni:

I Capitolati Informativi sono elaborati che negli ultimi anni stanno venendo sempre più corredati ai bandi di gara, non solo nel pubblico, dove non è ancora obbligatorio, ma anche nel privato. L’avvento di questo nuovo tassello nel grande puzzle del BIM, sembra esser stato accolto in due modi divergenti, venendo da un lato completamente ignorato, almeno per ora, e dall’altro invece venendo accolto e ipersviluppato a tal punto da diventare quasi un altro fardello dell’apparato burocratico e documentale.

Per alcuni aspetti però, risulta difficile non entrare nel dettaglio di temi inseriti nel documento. Se si pensa all’interoperabilità, con le varie versioni di IFC che vengono sviluppate o al concetto di LOD nelle sue diverse accezioni, è ragionevole pensare che un’eccessiva sintesi possa rischiare di sfociare in fraintendimenti.

In ultima si sottolinea spesso quanto sia fondamentale la capacità del “saper chiedere”, quindi la formazione di coloro che andranno a formulare le richieste contenute nel Capitolato Informativo. “L’ultimo aspetto di rilievo riguarda la eccessiva

separazione che, nei capitolati informativi, si instaura tra il Building information Modelling e il Project Manager, quasi che la gestione dell’informazione e quella della decisione fossero sfere separate. Da ciò consegue anche, in essi, la debole regolazione degli ambienti di condivisione dei dati, fattore cruciale per la gestione della commessa e del procedimento. Non è certo sufficiente, perciò, produrre «digitalmente» un capitolato informativo per definirsi committenti digitali”30 .

In conclusione, è un po’ come una mappa che guida nel modo più agevole il viaggiatore, in viaggio verso la destinazione prescelta.

“L’inizio della modellazione senza la definizione a priori di un documento di inquadramento, equivale ad intraprendere un viaggio senza averne stabilito mezzi, itinerario, tempi, costi e non in ultimo meta”31.

3.4.7 L’Ambiente di Condivisione dei