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DICHIARAZIONE DI PRESTAZIONE

3.4 La norma UNI 1

3.4.3 La struttura della norma

La norma consiste in una parte normativa cogente, già approvata, e una non cogente, ancora in fase di sviluppo. Nel suo complesso è suddivisa in 10 parti, di cui, al giorno d’oggi (2018) ne sono state approvate quattro: la parte 1, 4, 5 e 6.

Le differenti parti trattano i seguenti temi:

• Parte 1: modelli, elaborati ed oggetti • Parte 2: denominazione e

• la struttura dei veicoli informativi; • la struttura informativa del processo; • la struttura informativa del prodotto. “La norma è applicabile a qualsiasi tipologia di prodotto (risultante) di settore, sia esso un edificio od una infrastruttura, ed a qualsiasi tipologia di processo: di ideazione, produzione od esercizio. Siano essi rivolti alla nuova costruzione come alla conservazione e/o riqualificazione dell’ambiente o del patrimonio costruito”22.

Nelle parti 2 e 3, ancora in fase di definizione, si cerca di trasformare il concetto di programmazione ad oggetti, alla base del BIM, portandolo ad un livello superiore, ad una scala maggiore, cercando di distinguere ciò che è elaborato da ciò che è modello.

Un esempio semplice è quello dell’unità immobiliare; nell’ottica della programmazione ad oggetti, essa non è un semplice retino o una geometria occupante un certo volume, ma un oggetto con delle proprietà, tanto quanto l’edificio intero. La macchina dovrebbe ‘capire’ che quegli oggetti creati e magari relazionati l’un l’altro, non sono semplici geometrie, ma proprietà immobiliari che si relazionano con l’oggetto che li ospita (l’edificio) che a sua volta preferibilmente andrebbe a relazionarsi con l’ambiente GIS.

classificazione

• Parte 3: (schede informative) LOI e LOG

• Parte 4: LOD e oggetti

• Parte 5: gestione modelli ed elaborati • Parte 6: esempio di capitolato

informativo

• Parte 7: qualificazione delle figure • Parte 8: organizzazione delle figure

coinvolte nella gestione digitale dei processi informativi

• Parte 9: fascicolo del costruito • Parte 10: verifica amministrativa I temi principali che sono stati ripresi e sviluppati nella norma italiana sono essenzialmente:

• il capitolato informativo (CI)

• l’offerta di gestione informativa (Ogi)

• il piano di gestione informativa (Pgi) • il Manuale di gestione informativa

(M)

• la piattaforma collaborativa (P.C.) • l’ambiente di condivisione dati

(ACDat)

• i LOD/LOG/LOI

• La libreria di oggetti (L.O.)

Sul piano generale è la parte 1 che inquadra la norma “La UNI 11337- 1 interessa gli aspetti generali della gestione digitale del processo informativo nel settore delle costruzioni, quali:

“Nella programmazione ad oggetti il mondo è suddiviso in Classi, caratterizzate da uno o più attributi che, se valorizzati, identificano un oggetto (o istanza). […] Ad ogni classe vengono associate delle operazioni (o metodi). In particolare per leggere e modificare la valorizzazione degli attributi di un oggetto si utilizzano due metodi definiti (get – lettura) e setter (set – scrittura). […] Le varie classi possono essere relazionate tra loro in vario modo. In particolare ogni classe può ereditare attributi da altre classi prendendo il nome di superclasse (classe generale), mentre le prime sono dette sottoclassi.[…] Il linguaggio di modellazione grafica alla programmazione ad oggetti prende il nome di UML23 (Unified Modelling Language)” .

Tra le parti approvate della norma UNI c’è poi la parte 4, trattante i temi dei Livelli di definizione, in cui l’Italia in questo caso, ha creato un nuovo metodo di classificazione, alternativo, ma per certi versi un compendio, di quelli attualmente adottati in Gran Bretagna e Stati Uniti.

L’origine del concetto di LOD quale Level of Development si deve all’ American Institute of Architects (AIA), che nel 2008 ha redatto il documento E202TM-2008 Building Information Modelling Protocol nel quale viene introdotto per la prima volta il termine. Essenzialmente l’ AIA, ha individuato cinque livelli di sviluppo (inserire

figura) indicati come: • LOD 100: concettuale

• LOD 200: geometria approssimativa • LOD 300: geometria precisa

• LOD 400: fabrication • LOD 500: as-built

Nel 2011, in seguito ha un’iniziativa di BIMForum, è stato introdotto il LOD 350, che viene usato per quegli elementi sufficientemente sviluppati da permettere il coordinamento delle discipline ma che non raggiungono il LOD 400. L’interpretazione del LOD, come Level of Development (livello di sviluppo) o Level of Detail (livello di dettaglio) è stato oggetto negli ultimi anni di un lungo dibattito.

“La differenza è sostanziale: il Livello di Dettaglio è essenzialmente la definizione di quanto dettagliato geometricamente/ graficamente un elemento di modello, mentre il Livello di Sviluppo definisce qual è il livello informativo ad esso associato.” 24

Non è sempre detto che ad un Livello di Dettaglio alto corrisponda automaticamente un Livello di Sviluppo altrettanto alto. Per ovviare a situazioni problematiche, soprattutto nel caso in cui il modello venga utilizzato da più figure professionali, è stata creta la Model Element Table (MTE) che è stata in seguito completata con lo sviluppo

si riferisce al contenuto grafico, mentre il Level of Information Detail (LOI) al contenuto informativo. Questi livelli di dettaglio risultano poi fondamentali nella definizione dell’ Employer Information Requirements (EIRs), nel quale vengono tra le altre cose definiti i livelli di sviluppo richiesti.

“Il concetto di Level of Definition britannico è meno affine a quello di accuratezza dell’informazione e tende a sconfinare nel concetto, più rigoroso, di presenza dell’informazione. Rispetto al Level of Development, che funge anche da salvaguardia per il progettista, si tratta di un progetto più funzionale alla committenza. Dato che si tratta di un concetto declinato sul singolo oggetto, e mai sull’intero modello. Per definirlo si fa riferimento alla serie BS 8541: library objects for architecture, engineering and construction. Shape and mesurement. Code of practice, in questo testo viene altresì data la definizione di Level of Detail («Completeness and accuracy of a virtual shape representation compared to physical and function characteristics of the actual object») e Level of Measurement («Completeness and accuracy of a virtual measurement compared to physical and function characteristics of the actual object»)”25.

Nella norma UNI 11337:2017 si è tentato di scomporre il LOD, in LOG (Level of Geometry) e LOI (Level of Information), introducendo in modo delle cosiddette Attribute Tables .

Senza entrare troppo nel merito di questi strumenti, è importante sottolineare come il concetto di LOD sia in continua evoluzione, che va verso una definizione univoca degli elementi. Almeno per quanto riguarda il panorama americano si tende a rimarcare che:

• I LOD non sono definiti dalle fasi progettuali, mentre il completamento di una fase progettuale può essere definita attraverso un LOD. Questo perché non ci sono standard così specifici relativi alle diverse fasi e spesso ogni studio applica requisiti diversi.

• In una stessa fase il modello potrebbe includere elementi con LOD diversi tra di loro.

• Non esiste un modello con un LOD, in quanto come accennato prima un modello contiene oggetti a LOD differenti.