Casi di studio applicat
5.6 Il caso BULLFROG MODERN ELECTRIC BARBER La storia
“Il barbiere tradizionale era un luogo dove gli uomini si riunivano per avere il loro taglio di capelli, la rasatura del viso, la cura delle unghie. Il negozio del barbiere, in particolare nelle piccole città, serviva anche per uno scopo più ampio all’interno della comunità: erano luoghi in cui gli uomini si riunivano, in un contesto rilassato, leggendo riviste e godendo della reciproca compagnia, parlando di sport e politica e degli eventi del giorno. […]
Bullfrog - Modern Electric Barber nasce con la missione di ricreare questo luogo e queste emozioni, cercando di raccogliere storie e esperienze provenienti dai diversi Continenti, per offrire sempre ai suoi clienti un’esperienza unica ed emozionante, un attimo di pausa nel corso della quotidiana “sopravvivenza” metropolitana. Per i moderni “Gentlemen”, i servizi che “Bullfrog” offre sono la rasatura con trattamenti a panno caldo, il taglio capelli in stile tradizionali e servizi di manicure.”
Negli anni ’60 il barbiere è stato definitivamente sostituito dal parrucchiere unisex, quando le generazioni di quei tempi tenevano capelli più lunghi. Negli ultimi anni la rasatura sta riacquistando importanza, con la nascita di barberie in tutto il mondo. Romano Brida, ideatore di Bullfrog, coglie questa occasione per poter aprire la sua attività di barberia dedicata al mondo maschile e per farlo si appoggia in modo quasi totale all’ausilio dei social network.
Il negozio è stato ufficialmente inaugurato il 7 giugno 2013 e grazie alla sua attività sociale, Romano poteva contare sulla partecipazione di più di 3000 persone.
La presenza sociale nella rete
L’obiettivo: Romano, blogger di auto e moto dal 2006, era presente sui social network inizialmente per dare visibilità agli eventi che organizzava, soprattutto durante il lancio di Bullfrog; ora, il suo obiettivo è quello di aumentare la redditività.
Il target ideale: Bullfrog si rivolge principalmente a un pubblico maschile. Essendo un blogger molto esperto, riesce a far coincidere il suo target ideale con quello reale.
Il pubblico: Secondo i dati degli Insights di Facebook, Bullfrog si rivolge a un pubblico per l’80% maschile, così suddiviso: 15% tra i 18 e i 24 anni, 34% tra i 25 e i 34 e 21% tra i 35 e i 44.
Facebook Instagram Twitter
Follower 4400 2650 124
Tra questi il 78% risiede in Italia, con un 33% nella sola città di Milano; a seguire USA (3%), Germania, Spagna e Francia (1% ciascuna).
Nonostante il taglio che viene dato ai post abbia uno stile molto legato al mondo dei tatuaggi e delle moto, il pubblico che si rivolge a Bullfrog è vario: non solo motociclisti, ma anche designer, manager e bambini, tutti con la passione della cura del proprio aspetto.
Le modalità di utilizzo: Bullfrog è presente nella rete con un blog personale, connesso con i social network Facebook, Instagram e Twitter. Romano concentra la sua attività sociale soprattutto sui primi due, perché la sua attività sociale si concentra soprattutto sull’interazione visiva; infatti, è il social network delle fotografie a dare il ritorno maggiore. Romano aggiorna i profili mediamente due o tre volte al giorno e utilizza spesso tag e hashtag; in particolare, grazie alla creazione da parte di un cliente dell’hastag #effettobullfrog, Romano, riutilizzandolo e facendolo suo, riesce a affermare la propria identità nella rete, documentando tutta la cronistoria dall’apertura del negozio, fino ad oggi.
Stessa cosa vale per #agnosticobullfrog: sta documentando nell’ultimo mese il lancio di un nuovo prodotto, che non è ancora stato ufficialmente presentato, ma che sta già incuriosendo i suoi follower.
Bullfrog è presente anche su Icon, un blog di Panorama, dove esce con un articolo una volta alla settimana. Fino ad ora sono stati pubblicati 15 articoli, i cui contenuti sono soprattutto sui tagli che vanno più in voga al momento. In questo modo un cliente può presentarsi nel negozio e nominare uno di questi tagli, senza dover spiegare come vorrebbe il look.
L’attività sociale
Al momento del lancio del negozio Romano poteva già contare un solido background da blogger, che gli ha permesso di aumentare da subito la sua visibilità; in pratica fin da subito ha stuzzicato i suoi follower postando le foto dei lavori iniziali nel negozio, senza però
svelare che cosa sarebbe stata la reale attività. Si è creata quindi un’aspettativa tra i follower tale da portare tremila persone all’inaugurazione.
Bullfrog si sponsorizza anche grazie alla sua presenza presso diversi corner in svariati eventi di grossa importanza: viene creato uno spazio temporaneo dove è
possibile farsi tagliare barba e capelli, senza lasciare l’evento. Questo è successo al Pitti Uomo 2013, al Fuorisalone 2013 e anche a un evento Diesel del 6 aprile. Lo stesso
giorno viene postata una piccola galleria su Facebook con le foto dell’evento e del personale Bullfrog all’opera. I risultati sono stati molto interessanti: i 61 Like, 2 commenti, 1 condivisione e le 1532 visualizzazioni non hanno inciso molto sul risultato, ma quello che è stato decisivo sono stati i click sul post, cioè la visualizzazione vera e propria delle foto, che si aggirano a 8923. Questo ha permesso al post di avere un tasso di engagement 248% e un tasso di interaction del 217%. Il secondo indice è più basso del primo perché i click sul post hanno un incidenza pari ai Like e quindi inferiore alle altre azioni disponibili.
Romano aggiorna molto più spesso Instagram, rispetto a Facebook e punta molto su questo per tenere sempre i suoi follower aggiornati. Ora saranno presi come esempio due post caricati nello stesso momento nei due diversi social network, per evidenziare come l’attività dei seguaci sia diversa.
Il primo è relativo sempre all’evento organizzato da Diesel, presso il suo store a Milano in Piazza S. Babila, raffigurante il kit per la barba, realizzato in collaborazione con Proraso. Nel post sono presenti numerosi tag, tra cui #effettobullfrog. Le visualizzazioni sono state 2390, i Like 118, i commenti 12 e le condivisioni 10; 441 persone poi hanno cliccato sul post per visualizzare la foto. Il tasso di engagement in questo caso è del 73%, mentre quello di interaction del 24%.
La stessa foto è stata postata su Instagram lo stesso giorno e ha realizzato 118 Like e 13
commenti. Come nei casi precedenti, il tasso di engagement non è veritiero, ma il tasso di interaction è dell’ 11%.
Per confrontare i due post, si
considerano solamente commenti e Like, cioè gli unici dati che si hanno per entrambi i post; in questo modo si vede che i due social network hanno la stessa mole di risultati, ma con un pubblico molto diverso, perché Facebook conta quasi il doppio dei seguaci di Instagram.
In entrambi i casi è interessante notare come Romano attui delleattività di marketing incrociato, sponsorizzando prodotti di Proraso e hashtaggandolo.
A confermare questa teoria è proprio un’analisi fatta da Romano nelle ore seguenti la pubblicazione, che dimostra come il pubblico di Instagram sia il più attivo: nelle prime quattro ore questo ha realizzato 110 Like e 10 commenti, contro i 46 Like e 5 commenti di Facebook.
Recentemente questa teoria è stata avvalorata da un articolo uscito sulla rivista Wired, il quale conferma il fatto che il pubblico del social delle foto è quello che crea più interazioni. Questo studio è stato fatto dalla Forrester Research, che ha esaminato più di 2500 post di brand su sette diversi social network. Sei su sette hanno percentuali di interazione pari a 0,01%, mentre Instagram registra un coinvolgimento che è 58 volte superiore.
In un altro caso è stato possibile verificare ciò: Romano posta una foto di sé stesso con un kilt. Su Facebook il post è stato visto da 2292 persone, con 644 click sulla foto, 122 Like, 11 commenti e 5 condivisioni. Per contro Instagram registra 112 Like e 1 commento. In questo caso il primo social ha realizzato un tasso di engagement del 75% e un tasso di interaction del 28%, mentre il secondo un tasso di interaction del 9%. Se si
dovessero però considerare solamente Like e commenti, unico metro per confrontarli, si vedrebbe che anche in questo caso il numero di questi è più o meno paritario,
ma i seguaci sono sempre quasi il doppio su Facebook.
Twitter non viene preso in considerazione in questa analisi perché Romano non lo usa molto, ma presenzia il social network solo perché possa raggiungere anche le persone che preferiscono i tweet.
Suggerimenti e conclusioni
È chiaro che Bullfrog è un caso di successo nel gestire la propria presenza online. Romano è un eccellente social marketer, riesce a
gestire in modo ottimale gli strumenti sociali per attrarre seguaci e renderli collaborativi nella sua attività.
Il suo intuito di puntare soprattutto su Instagram e Facebook con una comunicazione principalmente visiva, si è rivelata una strategia di successo, non solo perché i contenuti saltano all’occhio prima di altri post di solo testo, ma perché i seguaci sono più stimolati a interagire attivamente.
Romano, venendo da un passato di consulenza aziendale e blogger a tempo libero, si crea delle statistiche autonomamente, soprattutto per Instagram. L’unico suggerimento come miglioramento per la sua attività sociale futura è quello di prendere in considerazione l’utilizzo di Statigram, che, come da schema sottostante, fornisce un aiuto per capire quali sono le ore del giorno in cui le sue foto sono maggiormente apprezzate.
Bullfrog ha un’ottima visibilità anche su Facebook, anche senza sponsorizzazione economica dei post per raggiungere nuovi follower. La redditività economica di Bullfrog è il risultato di alcuni fattori: attività sui social network, che ne aumenta la visibilità; articoli sulla rivista Icon, che ne amplifica il prestigio; corner presso vari eventi, i quali permettono di evidenziare la sua presenza nel milanese.
Per quanto riguarda invece il marketing incrociato che attua postando foto di prodotti di suoi fornitori e hashtaggando il loro nome, anche questa si è rivelata una strategia vincente di marketing incrociato. Le prossime action previste da Romano saranno attivare degli accordi con i fornitori, non solamente Proraso di cui si è parlato prima, per poter sfruttare anche la loro visibilità per aumentare il range di persone che vengono raggiunte ogni giorno.
5.7 Il caso ISTARTER