• Non ci sono risultati.

SEZIONE 1. L’ESPERIENZA DEL DIRITTO FRANCESE

1. Il contesto storico

2.1.1. L’intervento del revisore dei conti. - 2.1.2. I criteri di individuazione dell’allarme dal commissaire aux comptes. - 2.1.3. Lo svolgimento della procedura di allarme attivata dal commissaire aux comptes. - 2.1.4. La responsabilità del commissaire aux comptes. - 2.2. L’intervento dei soci nella prevenzione interna. - 2.2.1. Lo svolgimento della procedura. - 2.3. La prevenzione interna del comité d’entreprise. - 2.3.1. Svolgimento della procedura. - 3. L’allarme esterno all’impresa. - 3.1. L’intervento del président du tribunal. - 3.1.2. I mezzi di intervento del presidente del tribunale. - 3.1.3. Gli strumenti di azione del presidente del tribunale. - 3.1.3.1. Segue. La convocazione dello chef d’entreprise. - 3.1.3.2. Segue. Il ruolo del mandatario ad hoc. - 3.1.3.2.1. La designazione del mandatario ad hoc - 3.2. Gli altri soggetti abilitati ad intervenire nella prevenzione esterna: “les groupements de prévention agrées”.

1. Il contesto storico

Il sistema fallimentare francese ha subito nel corso degli anni diversi interventi di modifica, rispetto alla versione originaria del Code Napoléon del 1807, caratterizzato soprattutto da un sistema

54

repressivo e punitivo nei confronti dell’imprenditore fallito, incarcerato e privato dell’amministrazione dei suoi beni.

Successivamente venne emanata la loi n. 67-563 du 13 juillet 1967 sur le règlement judiciaire, la liquidation des biens, la faillite

personnelle et les banqueroutes72, insieme all’ordonnance du 23 septembre 1967, che per la prima volta distingueva le sorti

dell’impresa da quelle del debitore, individuando quattro diverse procedure:

- “la procédure de suspension des poursuites”: da applicare alle imprese in difficoltà che ancora non avevano cessato il pagamento delle proprie obbligazioni;

-“ la procédure de règlement judiciaire”, da applicare invece a quelle imprese che avevano cessato di effettuare i loro pagamenti, ma suscettibili di giungere ad un concordato con i creditori e quindi di risanare la propria situazione economica;

-“ la procédure de liquidation judiciaire”, volta alla realizzazione dei beni dell’impresa e alla cessazione della sua attività;

- “la procédure de faillite personnelle”, contro l’imprenditore fallito imputabile di mauvaise gestion73.

Tuttavia il testo del 1967, si rivelò ben presto inadeguato. Infatti venne adottato in un periodo di crescita economica che non rifletteva la vera situazione di crisi che colpì negli anni Settanta i Paesi occidentali, in seguito allo shock petrolifero. Le conseguenze economiche e sociali furono drammatiche: inflazione, recessione economica e disoccupazione crescente, che andarono a determinare il tramonto della c.d. società del benessere74.

72http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT0000008780

28

73

Projet de loi de sauvegarde des entreprises. Rapport n. 335 (2004-2005) de M. Jean-Jacques HYEST, fait au nom de la commission des lois déposé le 11 mai 2005.Exposé général. http://www.senat.fr/rap/l04-335/l04-3351.html

74 M. Robert Badinter, guardia sigilli e ministro della giustizia, in Journal Officiel de la République Française, débats parlementaires, assemblée nationale, 7e Législature, deuxième session extraordinaire de 1982-1983, 1re Séance du Lundi

55

La vera “rivoluzione75” si è avuta con l’abrogazione della legge del 1967, definitivamente sostituita con la loi n° 84-148 du 1 mars

1984 relative à la prévention et au règlement amiable des difficultés des entreprises76. Con questa normativa l’obiettivo primario divenne

quello condiviso dalla maggior parte degli ordinamenti europei: salvaguardare le imprese, garantire livelli di occupazione e tutelare la parità dei creditori concorsuali. Venne meno anche quell’aspetto sanzionatorio di « punition patrimoniale ou pénale du chef d'entreprise défaillant. L'ouverture d'une procédure collective à l'encontre d'un débiteur ne doit en effet pas avoir un caractère stigmatisant qui le dissuaderait de la solliciter avant que sa situation ne soit totalement compromise. Elle constitue, avant tout, une mesure de sauvetage d'une activité économique, potentiellement créatrice de richesses à venir, et donc d'emplois 77».

Si è giunti alla riforma del 1984, per rispondere alle maggiori critiche mosse contro la legge del 1967. Prima fra tutte, il fatto che la maggior parte di questi procedimenti terminavano con una liquidazione dell’impresa; seguita dalla lentezza e dalla complessità delle procedure stesse; e dal risultato non soddisfacente nei confronti dei creditori, in particolare di quelli non privilegiati. Le lois du 1er mars 1984 et du 25 janvier 1985, perseguivano come obiettivo principale, quello “d'assurer le sauvetage des entreprises en difficulté en leur évitant une mise en liquidation”. Prevenire quindi le

4 Juillet 1983. http://archives.assemblee-nationale.fr/7/cri/1982-1983- extraordinaire2/002.pdf. « Non que, lors de leur entrée en vigueur, en 1967, les

règles juridiques qui nous régissent encore n'aient eu certains mérites en leur temps. Mais conçus pour une période de prospérité, marquée par une croissance continue, ces instruments juridiques ne pouvaient satisfaire aux exigences d'une période de crise. Ainsi se sont-ils révélés, dès la fin de la dernière décennie, et plus encore aujourd'hui, comme des moyens dépassés, voire obsolètes».

75

Campana M-J., L’impresa in crisi. L’esperienza del diritto francese. Atti del Convegno, Cosenza 21-22 settembre 2001, p. 94.

76http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=LEGITEXT0000060688

29

77 Projet de loi de sauvegarde des entreprises. Rapport n. 335 (2004-2005) de M.

Jean-Jacques HYEST, fait au nom de la commission des lois déposé le 11 mai

56

difficoltà delle imprese economiche, finanziarie, o sociali, intervenendo tempestivamente prima di giungere alla cessazione dei pagamenti (sintomo di un’insolvenza irreversibile).

Questo obiettivo è stato espresso chiaramente nel discorso del guardia sigilli e ministro della giustizia M. Robert Badinter, nella seduta parlamentare del 4 luglio 1983 relativa all’approvazione del nuovo testo normativo sulla prevenzione delle imprese in difficoltà. Egli affermava infatti che « Cette réforme répond tout simplement à un besoin, à un état de fait constaté depuis plusieurs années et qui commandait qu'une réforme intervienne : le droit des entreprises en difficulté, ce qu'on appelle communément, par un souvenir du passé, le droit de la faillite, est lui-même en faillite . […] Ce droit issu de la loi du 13 juillet 1967 et de l'ordonnance du 27 septembre 1967 ignore la prévention. Aucun mécanisme d'avertissement, aucune règle destinée à faire acquérir aux dirigeants le réflexe souhaité de la prévision n'a pénétré le droit positif. […] Il ne s'agit pas, en effet, d'imposer aux entreprises un régime de contrôle extérieur à celles-ci et par définition contraignant, mais de généraliser des mesures qui ont fait leur preuve. L'objet de ce projet de loi est d'organiser la prévision, l'alerte dans l'entreprise et la négociation sous l'égide du tribunal de commerce. Il s'agit pour le législateur d'aider l'entreprise, d'abord à mieux prévoir, ensuite à mieux prévenir et, enfin, éventuellement, à mieux négocier ses difficultés 78».

Successivamente venne emanata la loi n° 94-475 du 10 juin 1994 relative à la prévention et au traitement des difficultés des entreprises, che introdusse dei correttivi per far fronte a «l'insuffisante efficacité des procédures mises en place en 1984 et 1985». L’obiettivo primario che è stato raggiunto con questa nuova

78 M. Robert Badinter, guardia sigilli e ministro della giustizia, in Journal Officiel de la République Française, débats parlementaires, assemblée nationale, 7e Législature, deuxième session extraordinaire de 1982-1983, 1re Séance du Lundi 4 Juillet 1983. http://archives.assemblee-nationale.fr/7/cri/1982-1983- extraordinaire2/002.pdf

57

riforma è stato quello di rafforzare i meccanismi di allerta e di prevenzione rispetto alla precedente riforma del 198479.

In primis sono stati ampliati i poteri del presidente del tribunale consentendogli di convocare una cerchia più estesa di soggetti qualora l’impresa presenti fatti «de nature à compromettre la continuité de l'exploitation». Gli è stata poi riconosciuta la possibilità di nominare un mandataire ad hoc introdotto per la prima volta nella legislazione francese80.

Attualmente questo ramo del diritto è disciplinato nel Code de commerce agli articoli L 610 e ss., le cui basi si possono ritrovare nella loi n° 2005-845 du 26 juillet 2005 de sauvegarde des

entreprises81 con il decreto di applicazione del 28 dicembre del

2006. Questa legge ha continuato la linea già intrapresa dalla precedente riforma, per la salvaguardia delle imprese e in particolare per riequilibrare i vari interessi in causa: quelli dell’impresa e del debitore, dei creditori e dei dipendenti.

Infine per le grandi imprese, la loi n° 2010-1249 du 22 octobre

2010 de régulation bancaire et financière, ha instituito un regime

di salvaguardia finanziaria anticipato con una disciplina comune per le banche.

2. Analisi delle procedure di prevenzione e allerta nel diritto