SOLLECITAZIONE TELEVISIVA DELLA CREDULITÀ POPOLARE
4. Il gettito erariale tra stime, previsioni e incassi
Come già descritto, dopo la sua istituzione (nel 2006), l’addizionale in esame ha dovuto attendere diversi anni per annotare la sua compiuta operatività; ciò – si ripete – a causa (oltre che delle successive modifiche normative, altresì) della intempestiva emanazione, da una parte, del decreto presidenziale di attuazione della disciplina primigenia (licenziato solo nel marzo 2009), e, dall’altra, delle istruzioni ministeriali recanti i codici-tributo indispensabili per adempiere all’obbligazione tributaria del versamento d’imposta (diramate nel successivo aprile 2009).
Tale lento e progressivo perfezionamento della disciplina applicativa ha influito ovviamente sulle stime di gettito formulate in sede di originaria introduzione del nuovo tributo. Invero, a fronte della previsione (definitiva) di bilancio per l’esercizio finanziario di entrata in vigore dell’addizionale (ossia il 2006) pari a 130,8 milioni di euro, il Rendiconto generale dello Stato per tale annualità ha registrato minori entrate pari all’intero importo previsto. Il che
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equivale, in altri termini, a nessun accertamento di entrate e nessun incasso. Della esistenza meramente cartolare dell’addizionale si è dipoi avveduto lo stesso legislatore, tant’è che nessuna previsione di entrata (né di competenza né di cassa) è contenuta nei successivi bilanci preventivi relativi agli esercizi finanziari 2007 e 2008.
Le stime di gettito sono state rivisitate alla luce dell’innovazione (rectius, estensione) legislativa sopraggiunta proprio nel 2008. In questa sede, la Relazione tecnica governativa di accompagnamento al decreto-legge n. 185/2008 ha formulato previsioni di entrata basandosi sui dati di settore rinvenienti dal 4° Rapporto sulla Pornografia realizzato dall’Eurispes del 2004 (ultimi dati disponibili) (52). Le stime della consistenza del fenomeno e, conseguentemente, del gettito ricavabile dal nuovo tributo sembrano tuttavia peccare di grossolano ottimismo.
Più in dettaglio, le stime presentate dal Governo nella citata Relazione tecnica prendono abbrivio dalla constatazione che il fatturato globale del mercato della pornografia calcolato da Eurispes nel 2004 ascende a 1.101 milioni di euro, triplicato rispetto ai 312 milioni di euro del 1987; considerato il
trend del triennio 2002-2004, mitigato dalla minore crescita economica degli
ultimi anni, la Relazione ipotizza una crescita media annua del fatturato pari al 5 per cento ed una redditività media delle imprese del settore pari al 40 per cento dei ricavi, da cui seguono un fatturato, un reddito ante imposte e un gettito di competenza (applicando l’addizionale del 25% ai redditi) pari a:
(52) Tale Rapporto, curato da Roberta Tatafiore, è stato realizzato con il patrocinio del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e presentato il 19 maggio 2005 presso la Biblioteca Nazionale di Roma; esso illustra la compenetrazione avvenuta tra industria pornografica e industria dell’entertainment, tra economia pornografica ed economia basata sulle Information Technologies, analizzando il trend del mercato di riferimento negli anni precedenti. Secondo il Rapporto, il giro d’affari dell’industria dell’hard nel 2004 raggiungeva il consistente ammontare di circa 1.100 milioni di euro, derivanti da siti web commerciali (ca. 300 milioni), televisioni (ca. 250 milioni), home video (ca. 150 milioni), video telefonini (ca. 140 milioni), prostituzione generata dagli annunci (ca. 120 milioni) linee telefoniche hot (ca. 100 milioni) e riviste e sexy shop (ca. 100 milioni).
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2008 2009 2010 2011 Fatturato 1.338 1.405 1.475 1.549
Reddito 535 562 590 620
Gettito 133,8 140,5 147,5 155 dati in milioni di euro
Con un acconto del 90 per cento, la Relazione stima il seguente andamento del gettito di cassa:
CASSA 2009 2010 2011 2012 totale Saldo 2008 133,8 Acconto 2009 120,2 -120,2 Saldo 2009 140,5 Acconto 2010 126,5 -126,5 Saldo 2010 147,5 Acconto 2011 132,8 -132,8 Saldo 2011 155 Acconto 2012 139,5 totali 254 146,8 153,8 161,7 716,3 dati in milioni di euro
Vale la pena segnalare che le previsioni di gettito sopra illustrate non si limitano – come richiederebbe la logica contabile – al computo degli effetti dell’estensione applicativa dell’addizionale al nuovo segmento di mercato delle “trasmissioni televisive” contemplato dal decreto n. 185 del 2008, ma considerano l’intera industria tassata originaria. Tale approccio parrebbe incoerente, se solo si pone mente al fatto che alla normativa primigenia di cui alla legge del 2005 era già stato ascritto, a decorrere dal 2008, un gettito di competenza a titolo di nuova addizionale pari a 183,5 milioni di euro. Siffatta sovrapposizione è tuttavia solo apparente, dal momento che – come si è rammentato supra – nei tendenziali di bilancio di previsione annuali successivi
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al 2006 non risulta essere stata iscritta alcuna maggiore entrata derivante dalla nuova misura fiscale istituita dalla predetta legge.
Ad ogni modo, non è tanto e solo il computo spurio (ma per altri versi) effettuato nella Relazione tecnica ad inficiare le anzidette ambiziose stime (53), quanto piuttosto l’implausibilità della ipotizzata crescita media settoriale del 5 per cento annuo e della previsione di una redditività del 40 per cento, a fronte della crisi generale dell’attività economica e di un rallentamento particolare del settore pornografico, in forte predicato di delocalizzazione (54) e riconversione (55).
I molteplici vulnus metodologici seguiti nella implementazione delle suddette stime si sono puntualmente appalesati nella successiva rendicontazione finanziaria. A netto conforto dell’ingiustificabile sopravvalutazione previsionale, difatti, sono valsi i dati consuntivi di gettito registratisi con riferimento all’arco temporale considerato dalla Relazione tecnica.
In particolare, nei Rendiconti generali dello Stato relativi agli esercizi finanziari dell’ultimo biennio 2009-2010 sul capitolo 1037 «Addizionale alle imposte sul reddito sulla produzione, distribuzione e rappresentazione di materiale e programmi televisivi di contenuto pornografico e di incitamento alla violenza, nonché di trasmissioni televisive volte a sollecitare la credulità popolare», iscritto nello stato di previsione dell’entrata, sono ascritte le risultanze di gettito riassunte nella seguente tabella:
(53) Quest’ultime, invero, andavano quantomeno depurate dell’effetto riduttivo ascrivibile all’aumento stesso della pressione fiscale indotto proprio dall’addizionale, se non anche da quelle poste incluse nei calcoli dell’Eurispes ma – secondo la non condivisa (neanche dal legislatore, evidentemente) interpretazione letterale/restrittiva – aliene al campo di applicazione dell’addizionale, quali – ad esempio – l’oggettistica hard.
(54) Proprio per evitare la scure fiscale, San Marino e, particolarmente, i Paesi dell’Est stanno divenendo sempre più le basi dove spostare società di produzione e di distribuzione dell’industria pornografica.
(55) Segnatamente, verso il settore, attiguo, dell’“erotismo”, come confermato – già nel 2006 – da Riccardo Schicchi, uno dei principali produttori italiani nel mondo della pornografia e dello spettacolo erotico, il quale lamentava la poco fiorente situazione in cui vive l’industria di settore in Italia, in crescente preda dell’economia clandestina e piratesca, ignota al fisco.
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capitolo 1037 2009 2010
residui competenza cassa residui competenza cassa
Prev. iniz. 1,8 159 159 Variaz. 277 277 -139 -139 Def. 277 277 1,8 20 20 Versato 19,1 19,1 0,996 20,079 21,075 Da versare 1,8 0,876 0,944 Totale 20,9 19,1 1,87 21,02 21,075 +MG/-MNE -256,1 -257,9 +1,022 +1,075 RS 31/12 1,8 1,82
dati in milioni di euro (con arrotondamento)
Come si vede, per l’anno 2009, la previsione di entrata (non contemplata – conformemente al biennio precedente – nelle poste bilancistiche iniziali) è stata inserita attraverso apposita variazione di bilancio in aumento disposta a seguito della emanazione dei provvedimenti che hanno dato piena attuazione al prelievo (segnatamente, il D.P.C.M. del 13 marzo 2009 e la risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 107/E del 22 aprile 2009). Tuttavia, a fronte di una previsione di gettito (di competenza e di cassa) ammontante a 277 milioni euro, la consuntivazione ha registrato i modestissimi accertamenti di entrata pari a circa 20,9 milioni di euro e i relativi incassi pari a 19,1 milioni di euro (la differenza di 1,8 milioni di euro rappresenta una “entrata accertata ma ancora da incassare” al 31 dicembre dell’anno di riferimento e costituisce “residuo attivo” di bilancio, ossia un credito nei confronti dei contribuenti per i versamenti ancora dovuti), rilevando dunque una significativa minore entrata pari, rispettivamente, a 256,1 milioni di euro (per competenza) e a 257,9 milioni di euro (per cassa).
Per l’anno 2010, inoltre, la previsione iniziale di entrata pari a euro 159 milioni è stata ridotta con apposita variazione di bilancio in diminuzione, verosimilmente all’esito dei poco lusinghieri risultati di gettito emergenti dall’approvazione della rendicontazione 2009. Il dato relativo agli accertamenti/incassi registrato a consuntivo, pari rispettivamente a 21,02 e
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21,07 milioni di euro si è attestato sostanzialmente in linea con l’anno precedente, consentendo anzi la rilevazione di una maggior entrata, rispetto alla previsione definitiva di entrata (ridotta a 20 milioni euro, sia di competenza che di cassa), di importo pari a circa 1,02 milioni euro relativamente alla competenza e 1,07 milioni euro relativamente alla cassa (il maggiore incasso rispetto all’accertamento è dipeso dall’incameramento di quota parte dei residui attivi dell’anno precedente; nondimeno si sono rilevati residui attivi totali del 2010 pari a complessivi 1,82 milioni di euro, dati dalla somma dei residui attivi 2009 ancora da incassare e dagli accertamenti 2010 ancora da versare).
E’ appena il caso, da ultimo, di segnalare che per l’anno 2011 (56) è stata formulata una previsione iniziale di entrata per tale annualità pari a 21 milioni di euro (sia per competenza che per cassa), in coerenza con le risultanze del biennio 2009-2010.
Come risulta di nitida evidenza, in definitiva, se si eccettuano gli ultimi più veritieri aggiustamenti previsionali, si è sinora trattato, complessivamente, di entrate erariali effettive sensibilmente inferiori rispetto alle stime di gettito (e conseguenti previsioni bilancistiche), di volta in volta, ipotizzate.