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Il marchio danese «Ø-mærket» per i prodotti biologic

La fiducia nei prodotti biologici da parte dei consumatori danesi si deve al marchio collettivo «Ø-mærket», ovve- ro røde-mærke Ø (marchio rosso Ø), istituito nel 1989 e di proprietà del Ministero danese dell’alimentazione, dell’agricoltura e della pesca (MFLF). Il marchio rosso è rilasciato ai prodotti alimentari biologici di origine na- zionale, comunitaria ed extra-comunitaria in regime di Graf. 5 - I paesi europei con il più alto volume d’affari nel

settore dei prodotti alimentari biologici (mln euro), 2011

Fonte: FIBL-AMI-IFOAM.

Graf. 6 - I paesi europei con il più alto incremento del mercato dei prodotti alimentari biologici (%), 2011

Fonte: FIBL-AMI-IFOAM. Olanda Svezia Danimarca Spagna Austria Svizzera Italia Regno Unito Francia Germania 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 Svezia Svizzera Lussemburgo Austria Germania Norvegia Italia Danimarca Olanda Croazia 0,0 2,5 5,0 7,5 10,0 12,5 15,0 17,5 20,0

1 Consegne periodiche di cassette/ceste di prodotti agricoli biologici stagionali e trasformati, organizzata direttamente dall’imprenditore agricolo

(ma anche da associazioni e cooperative), a fronte di un prezzo e/o di un contenuto precedentemente concordato con il consumatore.

2 Ovvero quando la produzione biologica è provata dalla certificazione rilasciata da un organismo o da un’autorità di controllo riconosciuti ai sensi

equivalenza o meno2, a condizione che la produzione sia conforme alla normativa comunitaria in materia e alla legge danese sulla produzione biologica, i cui standard di produzione corrispondono a quelli comunitari.

L’Ø-mærket può essere utilizzato anche per prodotti bio- logici non destinati all’alimentazione umana, come gli alimenti per cani e gatti (pet food) che, come è noto, non sono ancora regolamentati dalla normativa comunitaria. tuttavia, per il rilascio del marchio, devono essere sod- disfatti ulteriori requisiti in materia di procedure di con- trollo, secondo i quali l’ultima preparazione del prodotto (confezione e/o etichettatura) deve essere effettuata da una società (trasformatore, importatore, confezionatore) localizzata nel territorio danese, soggetta, pertanto, al controllo delle autorità governative. Dunque, l’Ø-mærket può essere applicato solo ed esclusivamente in Dani- marca sulle confezioni di prodotti biologici certificati, vi- sto che le autorità danesi non controllano i prodotti con- fezionati in altri paesi.

Il marchio rosso apposto sulla confezione garantisce che il prodotto è certificato biologico, che contiene il 95% di ingredienti di origine agricola biologici, che soddisfa i re- quisiti richiesti dalla normativa comunitaria e danese in materia di prodotti biologici e che si tratta di prodotti tra- sformati e/o confezionati e/o etichettati in Danimarca e controllati dalle autorità pubbliche, ovvero dal MFLF, per il tramite delle autorità di controllo centrali e regionali. Il sistema di controllo danese sui prodotti biologici, come avviene anche in Finlandia, paesi Bassi e Islanda, infat-

ti, si avvale di strutture di controllo non private ma pub- bliche. L’autorità nazionale competente, il MFLF, opera attraverso la direzione responsabile per la produzione vegetale e animale («plantedirektoratet»), alla quale vanno indirizzate le domande delle aziende agricole a commercializzare e a vendere i loro prodotti come biolo- gici e le domande delle imprese che intendono importare mangimi biologici, e l’amministrazione veterinaria e ali- mentare («Fødevarestyrelsen»), responsabile del settore della lavorazione e della distribuzione, a cui pervengono le domande delle strutture di trasformazione, importa- zione e confezionamento di prodotti alimentari biologici. Il MFLF ha investito delle funzioni di controllo e certifica- zione dieci autorità di controllo, organi della pubblica am- ministrazione di impianto regionale (autorità alimentari e veterinarie), coordinate, per i propri ambiti di competenza, dalla plantedirektoratet e dalla Fødevarestyrelsen. Le au- torità alimentari e veterinarie regionali, alle quali spetta, come detto, il rilascio dell’autorizzazione alle aziende del settore agricolo e di trasformazione alimentare, nonché agli importatori, e il controllo di tutte le aziende autoriz- zate, coprono l’intera filiera di produzione, dall’azienda agricola al punto vendita, utilizzando personale pubbli- co per le visite ispettive, accreditato secondo la norma europea eN45011. Le autorità regionali operano esclu- sivamente sul territorio del regno, con il coordinamento delle due autorità centrali del ministero, per garantire un controllo uniforme in tutto il paese e l’effettuazione di almeno una visita annuale di controllo, in conformità alle Fig. 1 – Il marchio «Ø-mærket» per i prodotti biologici nella doppia versione ufficiale

Fonte: Ministeriet for Fødevarer, Landbrug og Fiskeri - MFLF.

 

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più generali procedure di controllo sugli alimenti. al fine di escludere qualsiasi “sostegno statale” al commercio tra privati e nel rispetto degli Orienta- menti per gli aiuti di Stato a favore della pubblicità, l’Ø-mærket può essere utilizzato nel marketing e nel- la pubblicità solo senza la dicitura Stats-kontrolleret økologisk (controllato dallo Stato) (marchio «Ø’et») nel reclamizzare informazioni di accompagnamento ai prodotti biologici di marca commerciale purché veri- tiere e non ingannevoli.

Il marchio rosso, dunque, non comporta alcuna in- dicazione sull’origine della materia prima, tanto che può essere concesso anche ai prodotti la cui fase pro- duttiva è stata interamente svolta all’estero; esso, in- fatti, svolge la funzione propria del marchio collettivo pubblico, ovvero di garanzia e certificazione, legando le caratteristiche qualitative intrinseche del prodot- to alla specificità del metodo di produzione. tuttavia, l’attività di controllo sul marchio, essendo di compe- tenza esclusiva di soggetti pubblici, assegna al mar- chio un carattere meno “commerciale”, in una logica di tutela della collettività, amplificando, in tal senso, i valori del logo nazionale e facendo leva sulla fidelizza- zione del consumatore e sulla percezione di garanzia e sicurezza alimentare dei prodotti biologici nel loro complesso. poiché il marchio rosso è utilizzato nelle campagne nazionali per la promozione degli alimenti biologici per sensibilizzare ed educare la popolazione al consumo di prodotti biologici, esso gode di una ele- vata notorietà in Danimarca: è conosciuto dal 98% dei consumatori danesi e il 90% dichiara di essere sicuro che i prodotti etichettati con il logo Ø siano biologici. Inoltre, il sistema di controllo nazionale è percepito dai consumatori come più affidabile e in qualche modo più severo di quello degli organismi di controllo pri- vati esteri. per questo, ai fini di una maggiore pene- trazione sul mercato danese, la maggior parte degli alimenti biologici proveniente dai paesi ue o da paesi terzi sono importati in forma sfusa per l’elaborazione, la preparazione o il reimballaggio in Danimarca, non

essendo i prodotti di importazione confezionati auto- rizzati, come detto, all’utilizzo dell’Ø-mærket.

Il marchio biologico danese, così come dispone la normativa comunitaria, può affiancarsi al logo ue (c.d. eurofoglia), che deve essere apposto obbligato- riamente, unitamente all’indicazione dell’origine della materia prima sulle confezioni degli alimenti precon- fezionati, di cui almeno il 95% degli ingredienti di ori- gine agricola sia stato prodotto con metodo biologico. Nel 2009, il ministero dell’agricoltura danese, riprenden- do le caratteristiche grafiche del marchio rosso, ha de- positato il marchio collettivo nazionale per i cibi biologici («Økologiske spisemærke»), unico esempio al mondo, che può essere rilasciato a grandi cucine commerciali di ristoranti, bar, ospedali, scuole, catering e mense che effettuano operazioni di ristorazione collettiva, localizza- te nel territorio danese, a seguito di richiesta all’autorità competente (Fødevarestyrelsen) che ne esercita il con- trollo. Secondo le intenzioni del ministero, l’Økologiske spisemærke ha il duplice scopo di incoraggiare la produ- zione, la vendita e l’uso di alimenti biologici in ristoranti, mense e istituzioni e di esprimere la massima traspa- renza per i consumatori, attraverso l’indicazione della quantità di materie prime certificate biologiche utilizzate nei cibi presenti nei menù. Il logo, infatti, si presenta in tre versioni di colore oro, argento e bronzo, ciascuna ac- compagnata, rispettivamente, dalla dicitura «90-100% økologi», «60-90% økologi» e «30-60% økologi», a se- conda della percentuale di materie prime certificate bio- logiche impiegate nelle operazioni di ristorazione. L’operatore che ottiene l’uso del marchio è soggetto a periodici controlli e può indicare un piatto o una ricet- ta con il termine «økologi» («biologico») nel proprio menù solo se ogni singolo ingrediente impiegato è certificato biologico e può utilizzare il termine «bio- logico» per farsi pubblicità (ad es. «ristorante biolo- gico», «mensa biologica», ecc.) solo se ha ottenuto il logo nella versione oro.

Nel 2011, risultavano licenziatarie del marchio oltre 100 grandi cucine, tra cui 19 ristoranti.

competitività del settore. Il centro ha usufruito di fondi pubblici per oltre 67 milioni di euro (3% dei fondi tota- li destinati al settore della ricerca), di cui 16 milioni di euro nel triennio 2009-2011; gli investimenti statali per la ricerca nel settore sono coperti dal maggior gettito IVa generato dal biologico annualmente.

La valorizzazione dell’agricoltura e dei prodotti agro- alimentari ad alto valore aggiunto - tipici e biologici – concorre, nell’ambito della politica di sviluppo rurale, all’obiettivo fondamentale di sostenere l’imprenditoria e il mantenimento di posti di lavoro nelle zone rurali, in linea con la strategia del governo danese di perseguire nel lungo periodo, come detto, lo sviluppo dell’agricoltu- ra biologica e la competitività dei prodotti agroalimentari di qualità nel loro complesso.

gli interventi per il rafforzamento del settore biologi- co sono previsti nei primi due assi del pSR 2007-2013, ormai giunto alla conclusione e con tutte le risorse impegnate. Nell’ambito dell’obiettivo di miglioramen- to della competitività del settore agroalimentare so- stenuto dall’asse I, sono stati erogati 147,3 milioni di euro con la misura 123 con azioni finalizzate a valoriz- zare i prodotti di qualità (pari a circa il 28% del budget dell’asse I), di cui hanno beneficiato complessivamen- te 50 imprese agroalimentari, inclusi i trasformatori biologici. Nella misura 214 (pagamenti agroambien- tali), invece, alla quale è stato assegnato il 48% delle risorse complessivamente allocate nell’asse II, per un totale di 301,6 milioni di euro, il 73% dei beneficiari