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Il mercato dei prodotti biologici e lo sviluppo della filiera corta siciliana

Negli ultimi anni il consumatore, anche in considerazio- ne degli scandali alimentari internazionali, è apparso sempre più attento alle problematiche della salvaguar- dia dell’ambiente e agli aspetti salutistici degli alimenti. I prodotti biologici vengono acquistati con maggiore fre- quenza, non solo perché coltivati nel rispetto dell’am-

biente, ma soprattutto per la loro qualità in termini di salubrità e requisiti organolettici.

Inoltre negli ultimi anni si è molto sviluppata nell’Isola la vendita di prodotti della filiera corta determinando nuovi modelli di consumo ai quali i siciliani si stanno veloce- mente avvicinando. La nascita nella regione di gruppi di acquisto solidale, che nel 2011 hanno superato le 40 uni- tà ha favorito la conoscenza e la diffusione dei prodotti biologici presso diverse fasce di consumatori.

Di contro, l’agricoltura biologica siciliana evidenzia molti punti di debolezza, alcuni peraltro comuni all’agricoltu- ra convenzionale dell’Isola. Il comparto soffre le carenze infrastrutturali, la scarsa competitività causata da ele- vati costi di produzione (difficoltà di approvvigionamen- to di materie prime, elevati costi dei mezzi tecnici) non compensati da un’adeguata remunerazione della produ- zione. Inoltre, la filiera del biologico presenta forti criti- cità, legate alla debolezza del sistema di trasformazione e di commercializzazione, che non è in grado di espri- mere un adeguato potere contrattuale e di intercettare il valore aggiunto insito nel prodotto finito, valore ancora percepito, invece, dalle imprese del centro-nord Italia, già inserite nei circuiti della grande distribuzione. complessivamente, la filiera dei prodotti biologici in Si- cilia si caratterizza per alcuni aspetti apparentemente contraddittori. Molte imprese non sono in grado di con- centrare l’offerta e raggiungere una massa critica ade- guata alle esigenze della gDO, ma non mancano impre- se di successo, soprattutto se integrate verticalmente e operanti nell’ambito di un sistema cooperativistico. all’elevata potenzialità produttiva regionale non corri- sponde un’adeguata presenza di prodotti sui mercati, soprattutto a livello nazionale, e la quota di prodotto tra- sformato è modesta anche a causa dell’obsolescenza di parte delle strutture siciliane. tuttavia, come evidenzia- to dai dati SINaB, il numero di produttori/preparatori è quasi raddoppiato negli ultimi quattro anni così come è cresciuto dell’11% circa quello dei preparatori esclusi- vi, evidenziando un’evoluzione positiva del settore verso una maggiore integrazione verticale.

la proliferazione di associazioni di consumatori, gruppi di produttori agricoli e artigiani, che insieme organiz- zano eventi dove l’attività di compravendita dei prodot- ti agricoli è affiancata da iniziative culturali. L’esempio di maggiore successo è la manifestazione “a’ Fera bio” che si svolge nelle principali città siciliane con caden- za mensile (catania, palermo e Messina) e settimanale (caltanissetta). Si tratta di un mercato “equobiolocale”, il cui allestimento è affidato a organizzazioni di produt- tori, gaS, associazioni e varie istituzioni (es. aIaB Sicilia) e che vede il coinvolgimento anche delle università di catania e palermo. Nel caso dell’università di palermo, la stessa mette a disposizione della manifestazione pro- prie aree espositive.

Va segnalato come molte aziende fornitrici di prodotti biologici, soprattutto ortofrutticoli, si siano strutturate in modo da commercializzare anche presso gaS extra regionali, in particolar modo lombardi, veneti e toscani. È interessante osservare come anche la diffusione dei Farmer’s market abbia facilitato la commercializzazione dei prodotti biologici. I prodotti bio messi a fianco di quelli convenzionali hanno spesso fatto ricredere il consumato- re sui preconcetti in merito agli alti prezzi e agli scadenti standard merceologici (pezzature e aspetto estetico). Sempre con riguardo ai canali di commercializzazione al- ternativi alla gDO, la Sicilia, pur in grande ritardo rispetto alle regioni del centro-Nord, ha registrato nel corso degli

ultimi anni un’importante crescita. per esempio, i siti e- commerce specializzati per la vendita di prodotti bio han- no raggiunto l’11,5% del totale nazionale.

Basse, invece, sono le percentuali che riguardano la presenza di negozi bio (appena 35, il 2,7% del relativo totale nazionale), mercatini (3,4%) e ristoranti bio (1,7%). Le 12 mense scolastiche bio presenti in Sicilia (appe- na l’1% del totale nazionale) testimoniano ancora il ri- tardo della regione per quanto concerne l’educazione alimentare e ambientale dei più giovani. un dato con- fortante riguarda, invece, le fattorie bio sociali, che in Sicilia sono 25, ponendo la regione al secondo posto in Italia, a pari merito con la toscana e dietro solo al Lazio, che ne conta 29.

In Sicilia sono presenti due Op che aderiscono a Feder- bio; si tratta della Società cooperativa agrinova Bio 2000 con sede ad acireale (ct), e della cooperativa ecofruit localizzata a Bagheria (pa). entrambe sono specializzate nella produzione, nel condizionamento e nella commer- cializzazione di agrumi e ortofrutta in genere.

La crescente domanda di prodotto certificato, tracciato ed etico, determinata dall’affermarsi di nuovi stili di vita e modelli di consumo, dà alle produzioni biologiche no- tevoli prospettive e ampi margini di diffusione. In questa ottica, la Sicilia mostra rilevanti punti di forza legati al riconosciuto valore salutistico della dieta mediterranea, all’apprezzata immagine del “made in Sicily” nel settore Graf. 3 - Canali di commercializzazione alternativi dei prodotti bio in Italia e in Sicilia (n.), 2012

Fonte: elaborazione su dati BioBank.

0 400 800 1.200 1.600

Aziende con vendita diretta Agriturismi con vendita diretta Agriturismi Agriturismo con Ristorante Ristoranti Mercatini Mense scolastiche GAS Negozi Siti e-commerce Fattorie didattiche Sicilia Italia 71 87 91 8 5 8 12 24 35 15 22

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enogastronomico e alla notevole presenza di prodotti di qualità DOp e Igp. La Sicilia, infatti, conta 27 produzioni a denominazione d’origine delle quali 16 a DOp e 11 a Igp. Inoltre vi sono 24 vini DOc, 1 vino DOcg e 7 vini Igt.

La politica regionale a favore dell’agricoltura