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Il sostegno pubblico delle aziende biologiche RICA

Le informazioni presenti nella RIca confermano come il sostegno previsto dalla politica agricola comune (pac), considerata nel suo complesso, sia di considerevole im- portanza per il reddito degli agricoltori: in entrambi i sotto- campioni in esame (biologico e convenzionale), la maggior parte delle aziende riceve un contributo pac complessivo (quota comunitaria, nazionale, regionale) che mediamen- te rappresenta il 40% del reddito netto delle aziende bio- logiche beneficiarie e il 37% di quello delle convenzionali. Tab. 7 – Risultati economici delle aziende biologiche zootecniche RICA, per ripartizione geografica, 2011

Aziende PLV/SAU Costi

correnti/UBA pluriennali/UBACosti operativo/UBAReddito netto/ULFReddito netto/PLVReddito

n. € € € € € %

Aziende biologiche specializzate nella zootecnia

Nord-Ovest 13 1.093 497 337 510 21.266 56,4 Nord-Est 32 4.668 1.466 181 987 53.107 38,3

Centro 40 1.661 523 238 751 49.639 49,8

Sud 23 2.125 665 194 672 37.301 42,8

Isole 35 795 323 130 421 36.120 59,7

Aziende biologiche miste coltivazioni-allevamento

Nord-Ovest 20 1.951 586 273 801 26.022 47,6 Nord-Est 11 7.199 2.412 173 863 20.370 25,2

Centro 36 1.760 936 267 1.130 39.576 48,8

Sud 13 957 744 274 765 33.339 36,8

Isole 10 749 269 147 601 42.229 65,4

In particolare, il sostegno derivante dal I pilastro della pac in entrambi i sistemi produttivi rappresenta la quo- ta maggiore degli aiuti pac complessivi percepiti dalle aziende agricole, anche se nelle biologiche ha un peso relativo minore (63% degli aiuti pac complessivi rispetto all’83% delle convenzionali). La maggiore propensione delle aziende biologiche alla multifunzionalità, che per- mette loro di aderire a un maggior numero di misure dello sviluppo rurale, unitamente al sostegno specifico destinato al sistema produttivo biologico spiega la di- versa distribuzione degli aiuti pac tra I e II pilastro nei due sistemi produttivi. anche gli indirizzi produttivi in- fluenzano la distribuzione degli aiuti, come nel caso dei seminativi, dove si evidenzia un contributo del I° pilastro decisamente prevalente in entrambi i modelli produttivi. Il contributo ricevuto a titolo del I pilastro incide sul red- dito netto mediamente in misura maggiore nelle azien- de convenzionali rispetto alle biologiche (32% contro il 27%). al contrario il sostegno riguardante il II pilastro

rappresenta il 25% del reddito netto delle aziende biolo- giche contro il 20% delle convenzionali.

Le aziende biologiche beneficiano maggiormente di aiuti comunitari, sia in relazione al I che al II pilastro. In par- ticolare, la percentuale di aziende biologiche che perce- pisce gli aiuti del II pilastro raggiunge il 67%, rispetto al 26% delle convenzionali. ciò si spiega principalmente con il maggior accesso delle aziende biologiche alle mi- sure agroambientali, tra le cui azioni rientra il sostegno specifico all’agricoltura biologica. Bisogna però dire che non tutte le aziende biologiche considerate nel cam- pione RIca percepiscono tale aiuto e ciò per due ordi- ni di motivi: le limitate disponibilità finanziarie che non consentono di accogliere tutte le domande di aiuti delle aziende; le complessità burocratiche per la richiesta del contributo che scoraggiano in partenza gli agricoltori a presentare domanda e il livello di pagamento che non sempre è ritenuto adeguato ai maggiori impegni richie- sti dalle tecniche di produzione biologica.

Graf. 2 – Incidenza delle aziende che percepiscono aiuti comunitari per tipo di contributo ricevuto (%) - 2011

Fonte: INEA, banca dati RICA.

Graf. 3 – Incidenza dei contributi comunitari sul reddito netto delle aziende (%) - 2011

Fonte: INEA, banca dati RICA. Biologiche Convenzionali 0 20 40 60 80 100 120

Contributi PAC Contributi

I pilastro Contributi II pilastro agroambientali Contributi

Biologiche Convenzionali 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 PAC/RN I pilastro/ RN II pilastro/RN Agroamb./RN

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Graf. 4 - Distribuzione dei contributi PAC tra I e II pilastro, 2011

Fonte: INEA, banca dati RICA.

Contributi I pilastro Contributi II pilastro Aziende biologiche 0% 20% 40% 60% 80% 100% Seminativi Colture permanenti Erbivori Miste Tutte

Contributi I pilastro Contributi II pilastro Aziende convenzionali 0% 20% 40% 60% 80% 100% Seminativi Colture permanenti Erbivori Miste Tutte

4. Il mercato

a fronte di una contrazione generale dei consumi di pro- dotti agroalimentari, il fatturato mondiale dei prodotti e degli alimenti biologici continua a crescere. Organic Monitor stima un fatturato complessivo di 63 miliardi di dollari nel 2011 (pari a 47,8 miliardi di euro), con un in- cremento del 6,3% sul 2010. La domanda è concentrata principalmente in Nord america e in europa che, insieme, rappresentano il 96% delle vendite.

I paesi che hanno registrato il più elevato fatturato sul mercato interno sono stati gli Stati uniti, con 21 miliar- di di euro, la germania (6,6 miliardi di euro) e la Francia (3,8 miliardi di euro). L’Italia si colloca al sesto posto dopo canada e Regno unito, con un valore del mercato interno pari a circa 1,7 miliardi di euro.

Il valore del mercato si concentra, pertanto, nel Nord america e in europa, mentre le superfici coltivate a biolo- Graf. 1 - Confronto tra il peso % sul totale di superfici e valore di mercato bio nei diversi continenti, 2011

Fonte: FIBL-IFOAM.

Graf. 2 – Le prime dieci nazioni al mondo per giro d’affari nazionale (mln euro), 2011

* Dato riferito al 2010. Fonte: Fonte: FIBL - IFOAM. 50,0 46,0 2,1 1,9 7,5 28,5 9,9 54,0 0 10 20 30 40 50 60 Nord America Europa Asia Altri continenti

quota % superfici quota % mercato

965 1.000 1.065 1.411 1.720 1.882 1.904 3.756 6.590 21.038 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 Spagna Giappone* Austria Svizzera Italia RegnoUnito Canada* Francia Germania Usa

gico più ampie non sempre si localizzano in queste aree. ad esempio, il Nord america rappresenta circa il 50% del valore del mercato complessivo a fronte di un suo peso di appena il 7,5% in termini di superfici. al contrario, in altri continenti, quali asia, Oceania e america Latina, la quota delle superfici è di gran lunga più elevata rispetto a quella del mercato.

Riguardo al mercato europeo, esso è stimato, nel 2011, da FIBL-IFOaM in 21,5 miliardi di euro (19,7 miliardi nella ue), con un incremento del 9% rispetto al 2010. Nel 2011, il mercato è cresciuto di più delle superfici e a tassi più elevati rispetto a quelli del biennio precedente.

Il paese con il giro d’affari più rilevante è la germania (6,6 miliardi di euro nel 2011), seguita da Francia (3,8 miliar- di) e Regno unito (1,9 miliardi). al quarto posto si colloca l’Italia con 1,7 miliardi di euro1 e un peso sul valore totale

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del mercato ue dell’8%. Ben sette paesi europei rientrano tra i primi dieci al mondo per giro d’affari nazionale. L’Italia è anche il quarto paese europeo per maggiore incremento del mercato nel 2011 (+11%), dopo croazia (+20%), Olanda (+15%) e Danimarca (+13%).

Molti di questi grandi mercati dipendono ancora forte- mente dall’import, come la Francia, ad esempio, che im- porta circa il 30% dei suoi prodotti biologici.

I paesi in cui la quota del segmento biologico rispetto al totale del mercato alimentare è più alta sono Danimarca, austria e Svizzera, con un peso non inferiore al 5%. anche la spesa pro capite annua si concentra soprattutto in questi paesi; la Svizzera si colloca al primo posto con 177 euro, seguita dalla Danimarca con 162 euro e dal Lus- semburgo (134 euro). Si tratta, tuttavia, di mercati di di- mensioni medio-piccole.

Gli acquisti domestici di prodotti biologici