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Il mercato del lavoro

Nel documento WELFARE for PEOPLE (pagine 162-166)

INTRODUZIONE AL RAPPORTO

IL CASO MODENA, PARMA E REGGIO EMILIA

2. Il mercato del lavoro

Nel 2020 il tasso di occupazione (15-64 anni) nelle tre Province risultava rispettivamente del 67,8% a Parma, del 68% a Reggio Emilia e del 68,5% a Modena. Dati che risultano positivi se con-frontati con il riferimento nazionale (58,1%) e che sono sostan-zialmente in linea con il dato dell’Emilia-Romagna (68,8%). An-che dall’analisi del tasso di occupazione per genere (tasso di

Italia;

occupazione femminile intorno al 61-62%; tasso di occupazione maschile intorno al 75%) si trovano sui territori valori in linea con quelli regionali, significativamente migliori di quanto av-viene su scala nazionale, con un gap di genere che risulta signi-ficativamente migliore rispetto a quello rilevabile nel contesto nazionale (gap nazionale 18,2 punti percentuali; Emilia-Roma-gna 13,5; Parma 13,6; Reggio Emilia 12,7; Modena 13,7).

Più nello specifico si sottolinea come, nonostante il tasso di occupazione femminile sia generalmente cresciuto, ciò sia avve-nuto in modo conteavve-nuto mostrando addirittura una lieve fles-sione nel territorio di Parma dal 2010 al 2020. Da rilevare invece come nel territorio di Reggio Emilia il divario occupazionale di genere si sia ridimensionato notevolmente dal 2010 ad oggi complice, però, anche un lieve calo del tasso di occupazione maschile.

Sul versante dell’occupazione giovanile (15-29 anni) i dati sono nel complesso positivi per le Province di Reggio Emilia (39,5%) e Modena (39,7%) e in misura minore nella Provincia Parma (36,1%), l’unica delle tre a posizionarsi al di sotto del dato re-gionale (38,2%); comunque tutti i territori si collocano ben al di sopra del valore nazionale (29,8%). Da rilevare come il gap occupazionale di genere risulti più contenuto tra i giovani di Reggio Emilia, mentre risulti decisamente più evidente a Mo-dena, dove l’occupazione giovanile della componente maschile nel 2020 si è assestata sul valore del 47,2% mentre quella fem-minile al 31,5%. Il dato è particolarmente preoccupante se con-frontato con quello dell’anno precedente in cui sostanzialmente il dato sul tasso di occupazione dei maschi tra i 15 e i 29 anni era pressoché uguale, mentre quello delle femmine era netta-mente più elevato (38,5%). Segnale che, in questo territorio, gli effetti della pandemia sul mercato del lavoro si sono riversati con particolare intensità sulla fascia delle giovani donne (ten-denza che in misura più contenuta si rileva però anche negli altri territori considerati).

Gli effetti della pandemia sulle giovani donne sono poi ancor più evidenti se si analizzano i dati sul tasso di inattività per genere. Così se tra il 2019 e il 2020 il tasso di inattività della

componente maschile nella fascia 15-29 anni è variato di poco, sia a livello regionale che nei territori di nostro interesse, al-trettanto non si può certo affermare del tasso di inattività della componente femminile, che è cresciuto in modo significativo (vedi tabella 11), ad eccezione che a Reggio Emilia.

Tabella 11 – Tasso di inattività fascia 15-29 anni per genere (anni 2019-2020)

Età 15-29 anni 2019 2020

Territorio M F TOT M F TOT

Emilia-Romagna 48.2 58.0 52.9 49.3 60.9 54.9

Parma 57.5 60.8 59.1 52.4 65.0 58.5

Reggio nell’Emilia 46.7 56.2 51.2 52.5 57.4 54.8

Modena 46.4 53.9 50.0 47.2 58.8 52.8

Fonte: nostra elaborazione su dati Istat (12 ottobre 2021)

Sul versante delle imprese invece, i dati riportati dal 9° Rapporto sulla coesione sociale nella Provincia di Reggio Emilia anno 2020 dell’Osservatorio economico, coesione sociale, legalità della Ca-mera di commercio, con riferimento alla Provincia di Reggio Emilia, sottolineano come nel confronto tra il 2019 e il 2020 sia notevolmente diminuita la percentuale di imprese che dichia-rano di assumere nuovo personale (dal 64% al 48%) ma al con-tempo è cresciuta, se pur in modo minore, la percentuale di profili lavorativi con difficoltà di reperimento (dal 37% al 39%).

Anche sui territori di Modena e Parma, stando ai dati Excelsior per il 2020 riguardo alle previsioni di assunzione di nuovi lavo-ratori, si segnalava una contrazione delle previsioni di assun-zione e nel 35% dei casi anche una difficoltà di reperimento di alcuni profili.

Queste difficoltà si riscontravano in particolare per la figura dell’operaio specializzato (Parma 54,6%; Modena 67,9%), per le

professioni tecniche (Parma 47,3%; Modena 48,7%) e per la ca-tegoria dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e con ele-vata specializzazione (Parma 46,7%; Modena 45,4%).

Sempre sul territorio di Parma, tra i settori in cui si prevedeva per il 2020 un maggior ingresso di lavoratori vi era proprio quello delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco, mentre tra le figure professionali più richieste troviamo anche quella degli operai addetti a macchinari fissi per l’industria ali-mentare (1.450), con una difficoltà di reperimento molto con-tenuta (4%). Per il settore alimentare non si rintracciano parti-colari difficoltà di reperimento di lavoratori, anche perché non sembra essere richiesta una esperienza lavorativa specifica né nel settore né nella professione. Risultavano comunque più con-tenute le previsioni di ingresso di personale femminile nel set-tore che, però, è tra quelli in cui nel 2020 si dichiarava di ricer-care maggiormente giovani da assumere con il 31% di entrate di giovani fino a 29 anni.

Da questi dati si comprende come gli effetti della crisi e delle trasformazioni dei contesti produttivi e organizzativi, che la pandemia ha contribuito ad accelerare, non si riflettano solo sulla dimensione quantitativa del mercato del lavoro (numero di occupati) ma abbiano un impatto rilevante anche sulla dimen-sione qualitativa che riguarda la tipologia di lavoro, i profili ri-cercati e le difficoltà di incontro tra domanda e offerta di la-voro.

A tal proposito si veda come gli strumenti per favorire questo incontro sui territori siano in generale ancora molto poco strut-turati. Prendendo come riferimento, ad esempio, i dati Excelsior relativi alla Provincia di Parma, tra i canali di assunzione mag-giormente utilizzati, secondo quanto affermato dalle imprese, si trovano la conoscenza personale (46%), i cv inviati direttamente all’impresa (38%) e la conoscenza tramite amici/parenti (27%), mentre solo in misura limitata si fa riferimento ai centri per l’impiego (10%, valore comunque maggiore di quello regionale 9% e nazionale 7%).

3. Il contesto economico: un focus sul settore

Nel documento WELFARE for PEOPLE (pagine 162-166)