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CAPITOLO 4 La VAS nel panorama internazionale

4.1 Comparazione fra le diverse metodologie di VAS a livello

4.1.2. Il Progetto ANSEA

L’esigenza di precisare i contorni concettuali della VAS e di identificare corretti approcci metodologici, è stata avvertita sia dalla comunità scientifica che dalle amministrazioni pubbliche. Su questa linea si è mossa anche la Commissione Europea che, prima ancora di dettare disposizioni normative sulla VAS, ha finanziato varie attività di ricerca. Tra i più recenti progetti sovvenzionati dalla Commissione Europea, si colloca l’ANSEA. Questo progetto ha recepito i più recenti contributi della dottrina in materia e, nel contempo, si è basato sulle esperienze concrete di VAS, contribuendo al dibattito sulla metodologia per la valutazione ambientale e proponendo un nuovo approccio alla VAS.

L’approccio ANSEA riconosce che VIA e VAS, pur mirando allo stesso obiettivo fondamentale, cioè l’adeguata considerazione dell’ambiente nelle decisioni che possono influenzarlo, costituiscono due distinti strumenti. Ciò in quanto operano a livelli distinti (progetti da un lato, PPP – Piani, Politiche e Progetti – dall’altro). Pertanto, se la VIA può operare soddisfacentemente attraverso l’incorporazione delle conseguenze ambientali della decisione progettuale nella stessa, non è detto che ciò valga per la VAS, in considerazione del fatto che i livelli di approssimazione su cui questa si trova ad operare sono più elevati e lascerebbero poco spazio alle iniziative per un’adeguata protezione dell’ambiente.

Pertanto, ANSEA propone un approccio incentrato sul processo decisionale (decision-making process o DMP), che mira ad integrare la considerazione dell’ambiente al suo interno, fin dalle prime fasi.

L’aspetto che spicca maggiormente per originalità sta nell’aver individuato l’elemento che permette di integrare la componente ambientale nel processo decisionale: i Procedural Criteria. Detti criteri sono prescrizioni di carattere procedurale da applicare nei diversi momenti del processo decisionale di PPP e sono suscettibili di condizionare di fatto i processi ambientali (questi momenti sono stati definiti Decision Windows). In questo modo, oggetto della valutazione non sono gli effetti ambientali della decisione s.s., come per la VIA, bensì l’applicazione di questi criteri al processo decisionale s.l..

E’ evidente che la selezione dei criteri decisionali costituisce l’elemento fondamentale e di maggior interesse di questo approccio nel settore dell’attività estrattiva, in quanto strettamente connesso alla validità dell’intera procedura. Infatti, tali criteri individuano una serie di specifiche azioni decisionali che devono essere compiute in modo sequenziale.

Un esempio di questi criteri decisionali ce lo fornisce peraltro proprio la recente direttiva europea sulla VAS. Nel prevedere delle specifiche attività da compiere, per assicurare che la valutazione venga realizzata, la direttiva detta soprattutto delle prescrizioni procedurali, il cui rispetto assicura un’adeguata considerazione delle componenti ambientali nel processo decisionale.

In sintesi, la metodologia ANSEA propone di passare da una valutazione ambientale, intesa come valutazione della decisione alla luce dei suoi probabili effetti sull’ambiente, ad una valutazione incentrata piuttosto sulla qualità del processo decisionale. Un ulteriore elemento che consente di individuare in questa metodologia un valido supporto decisionale, e che nel tempo potrà, attraverso diversi contributi tecnici e scientifici, diventare standard operativo, è dato dalla “coerenza”, intesa come il rispetto di quella serie di prescrizioni di carattere procedurale riferite al processo decisionale stesso

4.1.2.1 I concetti ANSEA: un’interessante prospettiva

Oggetto d’analisi nel metodo ANSEA è il rapporto fra il processo decisionale ed i principii di buon governo. Per sviluppare una struttura per un cosciente processo di valutazione ambientale che riconosca le caratteristiche reali del decision making, vanno considerati in particolare tre aspetti:

- Colui che è addetto alla valutazione deve comprendere e caratterizzare il contesto decisionale in cui la valutazione è applicata.

- È necessario capire i rapporti fra le singole decisioni ed il processo in cui si inseriscono, per identificare i momenti nel processo decisionale dove i valori sono in gioco e dove esistono le implicazioni ambientali.

- Occorre un insieme di criteri, sviluppati specificamente per il processo decisionale ed applicati a ciascuno dei momenti di scelta.

Per tenere in corretta considerazione queste funzioni e per renderle praticabili, il progetto ANSEA ha messo a punto i seguenti concetti e li ha sperimentati in casi studio con diverse situazioni di PPP.

Per capire il contesto di Decision Making, a cui precedentemente abbiamo fatto riferimento, si rende necessario descrivere le funzioni del DMP. Questa è una descrizione della sequenza di tutte le sub-decisioni nel processo decisionale e dei loro rapporti funzionali. Per essere completa e realistica, la descrizione dovrebbe essere preceduta da una comprensione del contesto legale ed istituzionale, degli attori e dei gruppi di interesse in causa, dei collegamenti ad altre PPP e delle questioni ambientali chiave connesse con la decisione generale.

Le Decision Windows intervengono nel processo decisionale nel momento in cui si rende necessario effettuare delle “scelte critiche”, soprattutto quelle che hanno significative implicazioni di tipo ambientale. Queste windows, che variano in tipo e numero nei differenti contesti decisionali, rappresentano un’opportunità per integrare dati e per effettuare corrette valutazioni ambientali. Le implicazioni ambientali, dirette o indirette, che caratterizzano una Decision Window, devono necessariamente essere accuratamente descritte prima di stabilire le fasi del processo decisionale.

Un esempio di Decision Window riportata nel caso di studio ANSEA nella pianificazione urbanistica spagnola è quello della classificazione dell’uso del suolo che precede la fase di decision making. Si è visto che la classificazione è avvenuta in maniera estremamente discrezionale. Poiché la classificazione dell’uso del suolo è controversa e presenta implicazioni ambientali di tipo potenziale e non reale, questo momento nel processo di decision making si qualifica come Decision Window.

Un altro esempio, dal caso di studio sul Piano dei trasporti federale tedesco, è quello relativo all’Analisi costi-benefici. Se l’analisi non include i costi esterni quali le emissioni dell’anidride carbonica, il risultato potrebbe favorire una maggiore espansione della rete dei trasporti che sia conforme con i valori di protezione dell’ambiente.

Una Decision Window presenta tre componenti: input, analisi e risultati (la struttura IAO – Inputs, Analysis, Outcomes). Gli input si riferiscono ai dati ed

alle informazioni così come le valutazioni e le opinioni. Nell’analisi, gli input sono considerati formalmente (per esempio analisi costi.benefici e modelli) o informalmente (per esempio giudizi di esperti e discussioni di gruppo). I risultati possono essere sia formali che informali e fungeranno da input nelle successive Decision Windows.

Successivamente, il metodo ANSEA prevede l’applicazione dei Procedural Criteria alla Decision Windows. I Procedural Criteria sono prescrizioni su come una decisione dovrebbe essere presa in una particolare Decision Windows in termini di input, analisi e risultati. Sono basati su principii di “buon governo” e dovrebbero rappresentare i valori comunemente accettati e tenuti in considerazione dalla società. Anche se i Criteria conterranno un elemento soggettivo, rappresenteranno comunque un momento sistematico e trasparente del processo.

I seguenti principi di ANSEA di buon decision making costituiscono una lista basata su dati di letteratura, sulla buona pratica e sull’esperienza dei casi di studio: - comprensibilità - attualità - trasparenza - partecipazione - credibilità

Se una decisione aderisce a questi Criteria, si può affermare che l’attenzione e il rispetto dei valori ambientali sia maggiormente garantita. Inoltre, per il loro carattere generico, questi principi potrebbero essere usati per altre tipologie di valutazione (per esempio valutazione di tipo economico-sociale e socio- ambientale), come quelle che ricorrono nelle decisioni di tipo econometrico per lo sfruttamento delle georisorse.

4.1.2.2 VAS ed ANSEA

La struttura ANSEA segue un percorso simile alla VAS, ma in un’accezione più ampia. Mentre molte VAS contribuiscono a predire le potenziali conseguenze sull’ambiente delle PPP proposte, il metodo ANSEA cerca di

assicurare che le Decision Windows di un processo di Decision Making siano perseguite coerentemente con i Procedural Criteria, per massimizzare l’integrazione ambientale nella processo decisionale. Quindi, il metodo qui presentato dovrebbe essere considerato complementare ai metodi comuni di VAS e come supporto alla Direttiva CE. La sua applicazione – da sola od insieme alla VAS – rinforzerà la qualità ambientale delle decisioni finali.

4.1.2.3 Procedura ANSEA

1. Screening: perché, quando e dove valutare il DMP usando ANSEA; 2. Scoping: contesto decisionale, legale ed istituzionale / analisi dei

committenti formali ed informali;

3. Identificazione dei “Procedural Criteria”: i criteri generici sono comprensibilità, attualità, trasparenza, partecipazione, credibilità;

4. Descrizione Funzionale del Dmp (Processo di Decision Making): descrizione cronologica;

5. Individuazione delle “Decision Windows”: individuazione dei momenti decisionali dove le scelte critiche devono essere fatte considerando le implicazioni ambientali /descrizione dettagliata delle Decision Windows; 6. Valutazione delle Decision Windows: valutazione delle Decision

Windows rispetto ai criteri procedurali ed ambientali / ricapitolare in una tabella /identificare le resistenze e le debolezze del processo;

7. 6. Reporting: valutazione globale e sintesi / consigli per miglioramenti; 8. Review: revisione rispetto ai criteri procedurali ed ambientali.