I SISTEMI DI CORPORATE GOVERNANCE NEL MONDO
2.2. La corporate governance in Italia
2.2.2. Il sistema delineato dal codice di autodisciplina
L’efficacia del sistema di corporate governance alimenta i consensi verso l’impresa e si qualifica, dunque, come una condizione premiante per l’istituzione di relazioni in- teraziendali durature e per l’accesso ai mercati finanziari.
Il caso italiano dimostra, in particolare, la necessità di fornire agli stakeholder pro- fonde garanzie sull’affidabilità delle strutture e dei processi di governo nelle società quotate. In effetti, il nostro sistema economico si è tradizionalmente caratterizzato per il prevalente trasferimento del risparmio verso attività finanziarie non rischiose dal punto di vista del rendimento (titoli a reddito fisso), emesse dallo Stato. Tale scelta la- scia altresì trasparire che gli investitori nutrivano maggiore fiducia nei confronti dell’emittente pubblico rispetto a quelli privati, riconoscendogli probabilmente una speciale attenzione per le attese economiche della collettività.
91 La società a responsabilità limitata viene qualificata “di grandi dimensioni” quando ha un capitale non inferiore a quello minimo previsto per le società per azioni (120.000 euro), oppure quando supera per due esercizi consecutivi almeno due dei limiti per la redazione del bilancio in forma abbreviata.
La natura sempre più internazionale dei rapporti tra le imprese e la concorrenza globale nell’acquisizione delle risorse per sostenere lo sviluppo aziendale, hanno reso ancor più pressante l’esigenza di attirare il risparmio privato nelle Borse Valori, indi- rizzandolo verso le società più meritevoli. Sotto questo profilo rilevano tanto la capa- cità delle imprese di produrre risultati positivi nel breve e nel lungo periodo, quanto l’adozione di comportamenti e procedure tesi a tutelare gli interessi dei conferenti di capitale.
Il contesto delineato ha portato alla stesura di un codice di autodisciplina – il codi- ce Preda – promosso da Borsa Italiana SpA nel 1999 e redatto dal Comitato per la corporate governance delle società quotate, istituito a questo scopo.
Il codice di autodisciplina è un punto di riferimento per le società quotate nei mer- cati gestiti da Borsa Italiana, poiché ne integra i regolamenti92; ciononostante, la sua adozione è volontaria, è stimolata soprattutto da un processo di moral suasion93 e se- gnala pertanto l’impegno dei vertici aziendali ad aderire alle best practice universal- mente riconosciute nell’ambito del governo d’impresa. Viceversa, la mancata adozio- ne del codice può provocare una perdita di reputazione per la società, sanzione reale che può incidere pesantemente sulle sue relazioni esterne.
La scelta di non aderire alle disposizioni autodisciplinari deve essere motivata con precisione dalla società, affinché gli stakeholder possano prenderne coscienza. Infatti, l’efficacia dell’autoregolamentazione si connette alla scelta responsabile da parte dell’organo amministrativo – che la sottopone all’assemblea – per quanto attiene al modello di governance che meglio si presta a sostenere il perseguimento delle finalità aziendali, nel rispetto delle attese interne ed esterne e delle peculiarità dell’azienda. In una logica di trasparenza e di istituzione di rapporti fiduciari, il codice di autodiscipli- na promuove quindi il principio di freedom with accountability, per effetto del quale la libertà di derogare alle raccomandazioni del documento trova una indispensabile com- pensazione nell’obbligo di informare gli interlocutori aziendali.
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Si vedano in proposito le Istruzioni al Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Ita- liana SpA, in vigore dal 7 novembre 2005, dove nella sezione IA.2.14 si afferma: «Al fine di garantire il buon funzionamento del mercato e una corretta informativa societaria, i Consigli di Amministrazione delle società emittenti azioni quotate in borsa e nel mercato MTAX danno informativa, con cadenza an- nuale, sul proprio sistema di corporate governance e sull’adesione al Codice. I Consigli di Amministra- zione delle società che non hanno applicato le raccomandazioni del Codice, o le abbiano applicate solo in parte, danno inoltre informazione delle motivazioni che le hanno indotte a tale decisione».
93 L’obbligo giuridico ad applicare il modello di organizzazione societaria previsto dal codice Preda subentra solamente dopo il suo recepimento nello statuto.
Il codice Preda mira ad allineare le prassi societarie delle imprese italiane a quelle dei Paesi in cui i mercati finanziari sono più evoluti. Questa impostazione di fondo fa sì che il documento sia prevalentemente orientato alla tutela degli shareholder ma non esclude che anche altri attori sociali possano beneficiare dei suoi effetti positivi. Infat- ti, la massimizzazione del valore per gli azionisti, riconosciuta dal codice come l’obiettivo principale della corporate governance, può tradursi in una ricerca di effica- cia, efficienza ed integrità aziendale che, in un orizzonte temporale non breve, è profi- cua per tutti gli stakeholder: i lavoratori, i clienti, i fornitori, i finanziatori, la comunità e, in senso ampio, l’ambiente naturale94
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Operativamente, il codice di autodisciplina si propone di identificare un modello di organizzazione finalizzato a:
favorire lo svolgimento dei processi decisionali con la massima trasparenza, sia all’interno dell’organo amministrativo, sia nei rapporti tra questo e l’organo di con- trollo;
promuovere la formazione di comitati propositivi e consultivi per specifiche mate- rie e funzioni, i cui componenti non siano direttamente coinvolti nella gestione aziendale e possano così mantenere una spiccata autonomia di giudizio;
gestire i conflitti di interesse con imparzialità, affinché sia costantemente privile- giato l’interesse supremo dell’impresa ad operare secondo economicità e a conser- vare il patrimonio sociale;
monitorare i rischi d’impresa, ossia le condizioni che potrebbero mettere in perico- lo il raggiungimento degli obiettivi prefissati;
ridurre le asimmetrie informative ed assicurare che il possesso di informazioni sull’attività d’impresa non si traduca in un vantaggio ingiustificato per coloro che ricoprono particolari cariche nella società;
coinvolgere maggiormente gli azionisti nei momenti istituzionali rilevanti, in primo luogo nell’assemblea annuale.
Il documento fa seguito al Testo Unico della Finanza (che nel 1998 ha riformulato la disciplina delle società quotate) e deve considerarsi pienamente compatibile con il modello di governance tradizionale. Gli espliciti richiami al consiglio di amministra-
94 Le finalità del codice Preda sono esplicitate nel Rapporto che accompagna la prima edizione del documento (ottobre 1999) e che nasce da un’indagine condotta da Borsa Italiana tramite un questiona- rio inviato a tutte le società quotate e restituito dalla quasi totalità di queste.
zione e al collegio sindacale non possono però escludere la sua applicabilità nelle so- cietà che utilizzano il sistema dualistico o quello monistico: al di là della denomina- zione formale degli organi istituzionali, il codice Preda riveste un’importanza sostan- ziale per il loro corretto funzionamento, per la gestione dei conflitti di interesse e per la comunicazione con gli stakeholder. In linea di principio, l’adozione di un sistema di governo diverso da quello tradizionale non può quindi costituire una motivazione suf- ficiente a disattendere il codice di autodisciplina95.
Gli ambiti di intervento più rilevanti del codice Preda possono ricondursi essen- zialmente ai seguenti:
a) responsabilità, composizione e funzionamento del consiglio di amministrazione, con particolare attenzione alle procedure per la gestione – interna ed esterna – delle informazioni e al sistema di controllo interno;
b) rapporti con gli azionisti e funzionamento dell’assemblea; c) nomina e ruolo del collegio sindacale.
Per ciascuna area, la preoccupazione del Comitato per la corporate governance è potenziare gli strumenti a tutela degli shareholder, con specifico riferimento alle mino- ranze azionarie.
Responsabilità, composizione e funzionamento del consiglio di amministrazione Il codice di autodisciplina insiste sul ruolo centrale del consiglio di amministrazio- ne nella governance dell’impresa. In effetti, a tale organo sono riservate le più impor- tanti decisioni in relazione ai piani strategici, industriali e finanziari, all’attribuzione di deleghe e alla determinazione dei compensi dei membri esecutivi. Inoltre, il consiglio di amministrazione: vigila sul generale andamento della gestione; verifica l’adeguatezza dell’assetto amministrativo ed organizzativo della società e del gruppo (che è predisposto dagli amministratori delegati), nonché la validità del sistema di controllo interno. È altresì chiamato ad intervenire in caso di conflitti di interesse e in presenza di operazioni significative per la loro rilevanza economica o per la posizione ricoperta dalla persona che le effettua96. Infine, i membri più rappresentativi del con-
95 È doveroso precisare che le società quotate nei mercati MTA e MTAX che sono organizzate se-
condo i sistemi dualistico o monistico, hanno aderito alle previsioni del codice di autodisciplina come stabilito nelle Istruzioni al Regolamento di Borsa.
96 Comitato per la corporate governance delle società quotate (2002), Codice di autodisciplina, edi- zione rivisitata, art. 1.2 e 9.2.
siglio (presidente, amministratore delegato) sono generalmente insigniti dei compiti più delicati nella gestione delle informazioni per il mercato.
Le disposizioni del codice di autodisciplina sono strutturate in modo tale da confi- gurare il consiglio di amministrazione come l’organo garante dell’armonizzazione del- le finalità d’impresa con le attese degli stakeholder. In tal senso operano le regole det- tate in tema di (Figura 2.1.):
composizione del consiglio;
procedure da adottare per la soluzione dei conflitti di interesse e per il trattamento delle informazioni;
realizzazione dei controlli interni.
Figura 2.1 – Il consiglio di amministrazione nel codice di autodisciplina: la funzione di garanzia verso gli stakeholder
La rilevanza delle funzioni riservate all’organo collegiale si spiega, in primo luogo, in virtù della nomina del consiglio stesso, che avviene direttamente da parte dell’assemblea degli azionisti. Ancora, l’assunzione di decisioni di comprovata impor- tanza è affidata a tutto il consiglio per favorire il dialogo e il confronto tra:
gli amministratori esecutivi, che esercitano un’attività operativa all’interno dell’azienda e dispongono di conoscenze approfondite, sviluppate sul campo;
Composizione (amministratori non esecutivi, una parte dei quali indipendenti)
Controllo interno Esame delle situazioni
di conflitto di interessi e delle operazioni con parti correlate
Procedure per il trattamento delle informazioni riservate
e per la loro divulgazione al mercato
CONSIGLIO DI