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LA CULTURA DELLA TRASPARENZA E LA COMUNICAZIONE AGLI STAKEHOLDER

ORGANO AMMINISTRATIVO

3.4. La trasparenza nei mercati finanziar

3.4.3. L’orientamento temporale dei messagg

Da ultimo, si considera la distinzione tra messaggi predisposti prevalentemente con orientamento al passato e messaggi contenenti riferimenti di carattere prospettico40.

È noto che il bilancio presenta essenzialmente carattere consuntivo, pur contenen- do, nella relazione che lo correda, alcuni riferimenti all’evoluzione prevedibile della gestione41. Una critica talora mossa al sistema di bilancio si fonda proprio su questo suo radicamento alla gestione passata; senza dubbio, ciò è essenziale per offrire una rappresentazione veritiera e verificabile dell’attività aziendale, tuttavia non risponde in misura sufficiente all’esigenza degli stakeholder di valutare le condizioni attuali dell’azienda e di stimare compiutamente le dinamiche future.

39 Cfr.: Alvino F. (2001), La comunicazione economico-finanziaria d’impresa sul mercato dei capi- tali, Giappichelli, Torino, p. 21.

40 Sull’informativa previsionale, o forward-looking information, si veda in particolare: Quagli A. (2004), Comunicare il futuro. L’informativa economico-finanziaria di tipo previsionale delle società quotate italiane, FrancoAngeli, Milano.

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Trattando della relazione sulla gestione, Andrei ricorda che le informazioni sui fatti di rilievo av- venuti dopo la chiusura dell’esercizio e sull’evoluzione prevedibile della gestione «oltre ad avvalorare o, al contrario, destituire di fondamento i criteri di valutazione assunti dagli amministratori in sede di formulazione delle stime e congetture di fine esercizio, rivestono un peso notevole nell’ambito della complessiva informazione di bilancio, anche in relazione al divario temporale esistente tra il momento di pubblicazione del bilancio stesso e il periodo amministrativo cui esso è riferito. […] In questo scena- rio, è allora evidente come le informazioni concernenti le ipotesi previsionali sull’evoluzione della ge- stione aziendale rivestano un ruolo non sopprimibile in alcun caso, in quanto solo grazie a una loro at- tenta formulazione (e conseguente lettura) è resa possibile un’investigazione dell’economicità caratte- rizzante la gestione d’impresa che non abbia a rivelarsi incompleta e intempestiva». Andrei P. (2000), “La struttura e il contenuto del bilancio di esercizio”, in Andrei P., Azzali S., Fellegara A. M., Orlando- ni E., Il bilancio di esercizio d’impresa, Giuffrè, Milano, pp. 103-104.

Le decisioni degli operatori economici tengono conto non solo di ciò che l’impresa ha fatto ma anche della sua capacità di produrre ricchezza in futuro. L’andamento pas- sato della gestione può rassicurare sulla bontà degli obiettivi perseguiti e raggiunti, svolgendo una funzione di rendicontazione; ad ogni modo, sul giudizio di allocazione delle risorse incidono pure le prospettive dell’impresa, che tendono a dominare quan- do l’interlocutore è intenzionato ad attivare un rapporto di non breve durata con la stessa42. L’informativa prospettica, in effetti, si presta a ridurre il grado di incertezza che contraddistingue il mercato e può contribuire a renderlo più efficiente.

Le informazioni che meglio possono soddisfare le attese degli stakeholder attengo- no alle strategie, ai risultati attesi e ai rischi. Attraverso la comunicazione delle strate- gie, l’impresa rende noto al pubblico il posizionamento che mira ad acquisire nell’ambiente ed in funzione del quale definisce i propri obiettivi. L’ottenimento dei risultati desiderati può essere però ostacolato dal concretizzarsi di elementi di rischio, interni o esterni all’azienda; per questo fatto, l’impresa che intende costruire rapporti fiduciari nel medio-lungo termine con i propri interlocutori è responsabile di far cono- scere, con trasparenza ed obiettività, tutti i fenomeni potenzialmente in grado di influi- re sull’efficacia della gestione e delle relazioni con gli stakeholder.

L’informativa previsionale, nel contesto italiano, non presenta generalmente carat- tere obbligatorio. In effetti, sono limitati i casi in cui le imprese sono tenute a diffon- dere al mercato comunicazioni prospettiche, se si esclude quanto già ricordato a pro- posito della relazione sulla gestione. Le situazioni in cui esiste un obbligo di questo tipo sono riconducibili a circostanze ben definite, quali: le offerte pubbliche di acqui- sto e di scambio; le operazioni straordinarie; le sollecitazioni all’investimento. Nell’ambito delle operazioni citate, è importante che l’impresa porti a conoscenza de- gli interlocutori, attraverso un adeguato prospetto informativo, le proprie previsioni sugli andamenti gestionali con riferimento all’attività caratteristica (a seconda del set- tore, si avranno informazioni su produzione, vendita, raccolta e impiego del denaro,

42 In certi casi, l’interlocutore è messo nelle condizioni di formulare autonomamente una previsione sull’andamento futuro dell’azienda, partendo ad esempio dalle informazioni che essa ha veicolato in relazione al proprio profilo, ai rapporti con l’ambiente, alle caratteristiche e alle tendenze evolutive di quest’ultimo. Nell’ambito di tali analisi, lo stakeholder che si trova a rielaborare precedenti comunica- zioni dell’impresa dovrà tenere conto in particolare dei suoi fattori critici di successo, della concorrenza e del sistema di opportunità e minacce di cui l’azienda abbia dato conto nei documenti diffusi presso il pubblico.

portafoglio assicurativo, ecc.), ai programmi di investimento e di relativo finanzia- mento e alla probabile evoluzione dei prezzi di mercato.

Per venire incontro alle esigenze valutative degli stakeholder e per agevolare un dialogo proficuo, alle imprese è inoltre lasciata la facoltà di divulgare al mercato le in- formazioni prospettiche che ritengano più opportune. Tuttavia, si pone la necessità di tutelare il mercato stesso imponendo il rispetto dei principi irrinunciabili di correttezza e chiarezza della comunicazione economico-finanziaria43.

In particolare, le informazioni prospettiche devono essere accompagnate da una esaustiva illustrazione delle ipotesi che hanno portato alla loro formulazione, metten- do in evidenza i fattori non controllabili dall’impresa che potrebbero comportare una variazione dei risultati effettivi rispetto a quelli preventivati e comunicati al mercato44. Il dovere di verificare la coerenza tra previsioni diffuse e risultati in corso di for- mazione è comunque imposto anche da Consob, che interviene così a vincolare il comportamento delle società quotate che abbiano in precedenza optato per la divulga- zione di dati previsionali ed obiettivi quantitativi concernenti l’andamento della ge- stione. Infatti, alle imprese è fatto obbligo di informare tempestivamente il mercato qualora riscontrino scostamenti rilevanti rispetto alla previsione45.

Infine, è buona norma che l’emittente verifichi anche la corrispondenza tra i risulta- ti in corso di formazione e le aspettative che il mercato – attraverso gli analisti finan- ziari – ha formulato sulla base delle informazioni previsionali inizialmente diramate dall’impresa stessa. In altri termini, l’efficacia della comunicazione prospettica è con- dizionata dal monitoraggio che l’azienda ha la responsabilità di realizzare con conti- nuità tanto sull’andamento effettivo della gestione, quanto sulla formazione delle opi- nioni all’interno del mercato (“consenso di borsa”). In relazione a queste ultime, può risultare assai opportuno che l’impresa segnali agli stakeholder i nominativi degli ana-

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Si veda al riguardo il Principio n. 6 in Forum ref. sull’informativa societaria (2002), Guida per l’informazione al mercato, giugno. Il documento è frutto degli sforzi congiunti di Borsa Italiana, Aiaf, Assogestioni e Assonime diretti a migliorare l’informazione sulle società quotate e costituisce un im- portante esempio di autodisciplina nella comunicazione economico-finanziaria, mosso «dalla constata- zione dell’interesse delle singole parti in causa, emittenti, società di gestione del mercato, gestori del risparmio, analisti, intermediari, per un’adeguata e corretta informazione che assicuri al mercato una qualità dalla quale tutti traggono vantaggio. Un interesse pubblico che non può esprimersi solo attraver- so la regolamentazione di legge ma deve anche emergere da una pratica riconosciuta come conveniente dalla comunità finanziaria» (p. 3).

44 Per maggior cautela, la Guida del Forum raccomanda agli emittenti di segnalare in maniera espli- cita quali informazioni presentano carattere previsionale.

listi che sottopongono con continuità e professionalità i suoi titoli ad attività di studio ed analisi.